Ricorso per l'accertamento dell'esistenza di un socio illimitatamente responsabile dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza dell'impresa di rilevanti dimensioni

Giacinto Parisi

inquadramento

Se l'esistenza di un socio illimitatamente responsabile risulta dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza della Società o di una impresa individuale, il tribunale estende i relativi effetti nei suoi confronti con sentenza in camera di consiglio, che è comunicata ed affissa a norma dell'art. 8, comma 3 d.lgs. n. 270/1999. Il tribunale provvede su ricorso dei soggetti indicati nell'art. 3, comma 1, di altro socio, del commissario giudiziale ovvero d'ufficio. Se la Società o l'impresa individuale è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, il ricorso può essere proposto anche dal commissario straordinario. Si osservano le disposizioni degli artt. 12 e 23, commi 2, 3 e 4 d.lgs. n. 270/1999 sostituita alla dichiarazione dello stato di insolvenza la sentenza di estensione.

Formula

TRIBUNALE DI .... [1]

SEZ. SPEC. IMPRESE ....

RICORSO [2]

Il Sig. ...., C.F. ...., residente in ...., via ...., n. ...., rappresentata e difesa dall'Avv. ...., C.F. ...., PEC (indirizzo di posta elettronica certificata comunicato al proprio Ordine) .... @ ...., fax ...., ed elettivamente domiciliata presso il suo studio in ...., come da procura in calce al presente atto (oppure a margine del presente atto)

PREMESSO CHE

Con ricorso depositato in data ...., il Sig. ...., socio della Società ...., ha chiesto al Tribunale di .... di accertare lo stato di insolvenza di quest'ultima.

Con atto del ...., tale ultima Società si è costituita nel predetto procedimento, rappresentando e dimostrando che ....

Con sentenza in data ...., il Tribunale di .... ha accertato lo stato di insolvenza di .....

I medesimi effetti della suddetta sentenza devono estendersi anche al Sig. ...., socio illimitatamente responsabile della Società ....

Tutto ciò premesso, il Sig. ...., come in epigrafe rappresentato, difeso e domiciliato, rassegna le seguenti

CONCLUSIONI

che l'Ill.mo Tribunale di ...., Sezione fallimentare, previa convocazione delle parti, voglia estendere gli effetti della sentenza del Tribunale di .... n. ...., emessa in data ...., depositata il ...., notificata il .... (oppure non notificata), con la quale è stato accertato lo stato di insolvenza della Società .... al Sig. ...., socio illimitatamente responsabile della predetta Società.

Con vittoria di spese e compensi professionali [3].

Si depositano in allegato al presente atto i seguenti documenti:

1) ....;

2) ....;

3) .....

Si dichiara che il valore del presente giudizio per l'accertamento dello stato di insolvenza costituisce un procedimento in camera di consiglio e, dunque, il contributo unificato è dovuto nella misura fissa di Euro .... [4].

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA ALLE LITI

Io sottoscritto Sig. ...., nella qualità di legale rappresentante pro tempore della Società ...., C.F. ...., P.I. ...., con sede in ...., delego a rappresentare e difendere la predetta Società ai fini della redazione del presente atto l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via ...., n. ...., e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Firma Sig. ....

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]La competenza spetta al tribunale che ha dichiarato lo stato di insolvenza della Società.

[2]Sui criteri redazionali dell'atto cfr. d.m. n. 110/2023.

[3]È controverso se le spese legali affrontante per la presentazione della richiesta di apertura di una procedura concorsuale debbano essere ammesse allo stato passivo e, in caso di risposta positiva, se esse debbano essere ammesse in prededuzione, in privilegio o in chirografo (per l'ammissione in via privilegiata, v. Cass. I, n. 26949/2016).

[4]Cfr. circolare del 1° aprile 2016 del Ministero della Giustizia - Dipartimento per gli Affari di Giustizia.

commento

L'art. 24 d.lgs. n. 270/1999 estende gli effetti della dichiarazione di insolvenza sia al socio occulto di una Società palese, sia al soggetto legato da un rapporto di natura societaria ad un imprenditore apparentemente individuale, vale a dire al socio celato di una Società essa stessa occulta. L'espresso riferimento all'art. 23, comma 2 d.lgs. n. 270/1999, induce a concludere che il socio occulto defunto può venire assoggettato agli effetti dell'amministrazione straordinaria entro un anno dal decesso, mentre analoga conseguenza non risulta espressamente ricollegabile al socio occulto receduto o escluso: ciò non toglie che la limitazione temporale sancita dall'art. 24 cit. debba ritenersi applicabile anche a costoro, poiché in caso contrario essi si troverebbero esposti indefinitamente al rischio della declaratoria in estensione. Per contro, non viene fissato alcun limite temporale per l'accertamento dell'esistenza di soci occulti dopo la dichiarazione di insolvenza.

Legittimati a proporre il ricorso per l'estensione sono gli altri soci, il commissario giudiziale nonché i soggetti indicati nell'art. 3, comma 1 (debitore, creditori, pubblico ministero, ma non anche il creditore particolare del socio). È anche prevista, sempre in consonanza con il citato art. 3, la procedibilità d'ufficio, che sotto tale profilo distingue ormai in modo netto la disciplina dell'amministrazione straordinaria da quella del fallimento. Il socio assoggettato alla richiesta di estensione dev'essere ovviamente convocato e sentito in camera di consiglio, sulla falsariga di quanto previsto dall'art. 7, commi 1 e 2 d.lgs. n. 270/1999. Il provvedimento di estensione, che ha efficacia ex nunc e non retroagisce al momento della dichiarazione di insolvenza originaria (anche in relazione all'individuazione del termine per l'esercizio delle azioni revocatorie: si veda, in materia fallimentare, Cass. I, n. 13421/2008), prende la forma di sentenza, la cui disciplina risulta del tutto assimilabile a quella originaria anche con riguardo alle sue forme di pubblicità e di comunicazione/notificazione a tutti i soggetti interessati (cfr. artt. 8, comma 3, e 94 d.lgs. n. 270/1999), oltreché al suo regime impugnatorio, anche in caso di rigetto del ricorso in estensione (artt. 9,12 e 23, comma 4 d.lgs. n. 270/1999).

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