Reclamo alla Corte d'appello contro la sentenza di omologa degli accordi di ristrutturazione con istanza di inibitoria dell'attuazione del piano e dei pagamenti

Rosaria Giordano

inquadramento

Nell'ambito delle disposizioni processuali comuni previste dal c.c.i.i. rientra anche la possibilità di proporre reclamo in Corte d'appello contro il provvedimento del Tribunale sull'omologa dell'accordo di ristrutturazione dei debiti. In conformità alla regola generale sancita dall'art. 52 c.c.i.i., adducendo gravi motivi, potrà essere richiesta la sospensione della sentenza che abbia omologato l'accordo.

Formula

CORTE D'APPELLO DI ....

RECLAMO CONTRO LA SENTENZA DI OMOLOGA DEGLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE [1]

La Società .... con sede in ...., via ...., n. ...., P.I. e C.F. ...., in persona del suo legale rappresentante Sig. ...., C.F. ...., elettivamente domiciliata in ...., via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ....   [2], che la rappresenta e difende per procura in calce al presente atto;

PREMESSO

– che, con ricorso in data ...., la Società ...., con sede in ...., via ...., n. ...., ha presentato dinanzi al Tribunale di ...., ai fini dell'omologa, l'accordo di ristrutturazione dei debiti concluso con la percentuale dei creditori prescritta dall'art. 57;

– l'esponente è creditrice della Società .... dell'ingente somma di Euro ...., oltre interessi moratori, in forza di decreto ingiuntivo esecutivo pronunciato dal Tribunale di ....;

– già nel corso del procedimento volto all'omologa del piano concordatario l'odierna reclamante ha puntualmente evidenziato, opponendosi all'istanza della debitrice, l'impossibilità per quest'ultima, in quanto irreversibilmente insolvente, di adempiere alle obbligazioni assunte nei confronti dei creditori con tale piano;

– con sentenza in data ...., il Tribunale di ...., preso atto del raggiungimento delle prescritte maggioranze ed effettuati i controlli ad esso demandati, ha omologato il concordato preventivo;

– tale sentenza è viziata da gravi errori;

– in particolare, infatti, sotto un primo profilo ....

– inoltre, ....   [3];

– considerata l'evidente fondatezza del reclamo proposto e del pregiudizio che l'esecuzione dell'accordo potrebbe arrecare all'esponente ove fossero effettuati i pagamenti;

CHIEDE

che l'Ecc.ma Corte d'Appello di .... voglia, previa inibitoria dei pagamenti  [4], la sentenza di omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti.

Con vittoria di spese  [5].

Data e luogo ....

Sottoscrizione ....

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente procedimento, in ogni fase e grado dello stesso l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]Il reclamo deve essere depositato nella cancelleria della Corte d'appello entro trenta giorni decorrenti dalla data della notificazione telematica del provvedimento a cura dell'ufficio alle parti e, in mancanza, nel termine c.d. lungo di sei mesi dalla pubblicazione della sentenza di cui all'art. 327, comma 1 c.p.c.

[2]Il reclamo deve essere corredato dalle generalità dell'impugnante e del suo procuratore e l'elezione di domicilio nel comune nel quale ha sede la Corte di appello.

[3]Il reclamo deve contenere l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto su cui si basa l'impugnazione e l'indicazione dei mezzi di prova dei quali il ricorrente intende avvalersi e dei documenti prodotti.

[4]In difetto di una fondata istanza di parte, invero, il reclamo non sospende l'efficacia della sentenza.

[5]Giusta il quindicesimo comma dell'art. 51 c.c.i.i., in caso di società o enti, il giudice accerta, con la sentenza che decide l'impugnazione, se sussiste mala fede del legale rappresentante che ha conferito la procura e, in caso positivo, lo condanna in solido con la società o l'ente al pagamento delle spese dell'intero processo. Nella stessa ipotesi e in presenza dei presupposti previsti dall'art. 13, comma 1-quater, del d.P.R. n. 115/2002, il legale rappresentante è tenuto, in solido con la società o l'ente, al pagamento dell'ulteriore importo previsto dallo stesso articolo 13, comma 1-quater. Resta fermo quanto previsto dall'art. 96 del codice di procedura civile e dall'art. 136, comma 2, del d.P.R. n. 115/2002.

commento

Le parti possono presentare reclamo contro la sentenza che provvede sull'omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti, secondo quanto stabilito dall'art. 51 c.c.i.i.

Il reclamo deve essere proposto con ricorso alla Corte di appello nel termine di 30 giorni decorrenti dalla data della notificazione telematica del provvedimento ovvero, in mancanza, nel termine c.d. lungo di cui all'art. 327, comma 1 c.p.c.

Nel ricorso devono essere puntualmente indicati i motivi posti a fondamento del reclamo ed i mezzi di prova addotti.

La Corte di appello, esaurita la trattazione, deve pronunciarsi sul ricorso con sentenza entro il termine di 30 giorni.

La sentenza deve essere notificata, a cura della cancelleria ed in via telematica, alle parti e deve essere pubblicata ed iscritta al registro delle imprese.

È prevista la possibilità di proporre ricorso per cassazione entro il termine di 30 giorni dalla notificazione.

Viene così confermato l'orientamento, già invalso nella giurisprudenza di legittimità nel sistema previgente, nel quale non era prevista l'espressa impugnabilità della decisione della Corte d'appello dinanzi alla S.C., in omaggio al quale il decreto con cui la corte d'appello, decidendo sul reclamo ai sensi dell'art. 183, comma 1 l.fall., richiamato dall'art. 182-bis, comma 5 l.fall., provvede, in senso positivo o negativo, in ordine all'omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti è impugnabile con ricorso straordinario per cassazione ex art. 111, comma 7 Cost., atteso che tale provvedimento, oltre ad essere decisorio, poiché emesso all'esito di un procedimento, di natura contenziosa, destinato a produrre il giudicato sull'omologazione (o non omologazione) dell'accordo, è anche definitivo, in quanto non altrimenti impugnabile (cfr. Cass. S.U., n. 26989/2016).

Secondo quanto disposto dall'art. 51 e dall'art. 52 del Codice, il reclamo contro la sentenza che dichiara aperta la procedura di liquidazione non determina la sospensione dell'efficacia del provvedimento.

Se ricorrono gravi e fondati motivi, la Corte di appello, su richiesta di parte o del curatore, può tuttavia sospendere, in tutto o in parte o temporaneamente:

– la liquidazione dell'attivo;

– la formazione dello stato passivo;

– il compimento di altri atti di gestione.

L'art. 52 del Codice prescrive peraltro che l'istanza di sospensione deve essere proposta dal ricorrente con il reclamo e con l'atto di costituzione per le altre parti. La Corte di appello decide sull'istanza di sospensione con decreto contro il quale non è ammesso ricorso per cassazione.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario