Domanda di rivendicazione o restituzione di bene compreso nella procedurainquadramentoL'art. 201 c.c.i.i. – come pure l'analogo art. 93 l.fall. – rubricato “Domanda di ammissione al passivo” disciplina altresì le domande di restituzione e rivendicazione di beni. Anzi, per meglio dire, la disciplina è unica sia in relazione a forma e contenuto dell'istanza, sia con riguardo a modalità e termini di svolgimento degli incombenti di rito; con la precisazione, tuttavia, che le fattispecie di pretesa di beni possono comprendere la richiesta, ex art. 201, comma 7, c.c.i.i., di “sospensione della liquidazione dei beni oggetto della domanda”. Pare chiaro sul punto, che trattandosi di richiesta di inibitoria, essa potrà essere accolta soltanto in seguito alla debita dimostrazione di fumus boni iuris e periculum in mora. FormulaTRIBUNALE DI .... PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE N. .... / .... DI .... Giudice Delegato: Dr. .... Curatore: Dr. .... /Avv. .... UDIENZA ESAME STATO PASSIVO: .... DOMANDA DI RIVENDICAZIONE DI BENI EX ART. 201 c.c.i.i. [da parte di Società di leasing per beni oggetto di inventario] * * * La Società ...., P.I. e C.F. n. ...., con sede in ...., via ...., n. ...., iscritta nel Registro delle Imprese di .... con n. R.E.A. ...., in persona del legale rapp.te p.t. ...., elettivamente domiciliata in ...., via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC (indirizzo di posta elettronica certificata comunicato al proprio Ordine) .... @ ...., che la rappresenta e difende come da procura in calce al presente atto (oppure a margine del presente atto) ESPONE Con contratto .... [descrivere il contratto] avente data certa anteriore alla pronuncia di fallimento, come risultante dal timbro postale appostovi, l'istante ha concesso in leasing, alla Società .... in bonis, i seguenti beni .... [indicazione dei beni], meglio descritti nei verbali di consegna che si depositano. Il diritto di proprietà in capo all'istante risulta da .... (all. ....) (esporre in merito ai fatti ed agli elementi di diritto che costituiscono le ragioni della domanda di rivendicazione, fornendo puntuale prova degli assunti). In seguito alla risoluzione del suddetto contratto di leasing per inadempimento, operata dall'istante con raccomandata a./r. in data ...., ricevuta il .... dalla Società .... in bonis, quest'ultima non ha tuttavia mai provveduto alla restituzione dei beni oggetto del contratto alla Società concedente ed odierna istante. Risulta poi che detti beni siano stati oggetto di inventario da parte del curatore; ragione per cui l'odierna istante ne rivendica la proprietà e ne chiede la restituzione. Tutto ciò premesso, la Società ...., in persona del legale rapp.te p.t., come in epigrafe rappresentata, difesa ed elettivamente domiciliata, CHIEDE che l'Ill.mo Giudice delegato, previo accertamento del diritto di proprietà della Società medesima sui beni .... [ulteriore indicazione dei beni], ne disponga la immediata restituzione alla proprietaria da parte della Curatela della Liquidazione giudiziale n .... / .... di .... L'istante dichiara la propria indisponibilità a partecipare al Comitato dei creditori. Firma Avv. .... (allegare i documenti richiamati nel ricorso e dimostrativi del diritto dell'istante) commentoColui che vanta diritti su beni nella disponibilità del curatore deve presentare domanda, ai sensi dell'art. 201 c.c.i.i. (già art. 93 l.fall.) di rivendicazione per far valere il diritto reale sui beni medesimi o di restituzione, che invece attiene allo scopo della rivendicazione. Tale prerogativa va però considerata in correlazione con l'art. 196 c.c.i.i. (il cui contenuto riprende l'art. 87-bis l.fall. introdotto dall'art. 74 d.lgs. n. 5/2006) che, al comma 1, riproduce il testo del previgente art. 87-bis l.fall., sostituendo al consenso del curatore e del comitato dei creditori il parere espresso da tali organi, in quanto il giudice delegato, nel disporre la restituzione dei beni mobili sui quali terzi vantano diritti reali o personali chiaramente e immediatamente riconoscibili, esercita – come nel richiamato art. 210 di cui si esplicita la deroga – un potere giurisdizionale che non può essere subordinato all'approvazione da parte di altri organi. È stato invece eliminato l'originario secondo comma, per cui i beni restituiti non vanno inventariati e di essi resta traccia nel provvedimento del giudice delegato. La convenienza della domanda ex art. 196 (già 87-bisl.fall.) può esservi, ad esempio, nella ipotesi di beni introdotti nei locali del debitore dopo la apertura della liquidazione giudiziale, ove tale fatto risulti inconfutabilmente accertato; questa ipotetica situazione, infatti, condurrebbe a propendere per la chiara riconoscibilità del diritto del terzo. Dunque, a differenza della procedura di cui agli artt. 201 e ss. c.c.i.i., l'iter disciplinato dall'art. 196 c.c.i.i. presuppone assenza di contestazioni circa la titolarità del diritto vantato dall'istante; cosicché, quando invece tali contestazioni vi siano, dovrà chiedersi l'accertamento del preteso diritto secondo forme e termini di cui all'art. 201 c.c.i.i. |