Domanda di ammissione al passivo per credito da lavoro dipendenteinquadramentoFerma la disciplina sul contenuto del ricorso contenuto nell'art. 201 c.c.i.i., la tipologia di credito da insinuare incide, in sede di predisposizione della domanda, sia sulla collocazione del credito (prelazionario o chirografario) sia sulla documentazione probatoria che dovrà supportare la domanda. Con riferimento ai crediti per retribuzioni e altre indennità di natura retributiva, occorre fare riferimento alle norme del codice civile in cui vi si fa menzione – e, quindi, agli artt. 2094 e 2099, nonché agli artt. 2120, comma 2 e 2121 c.c. – le quali, per i fini che qui interessano, devono essere coordinate con quanto disposto dall'art. 2751-bis c.c. Tale norma infatti attribuisce privilegio generale mobiliare ai crediti riguardanti: le retribuzioni dovute, sotto qualsiasi forma, ai prestatori di lavoro subordinato (art. 2094 c.c.) e tutte le indennità dovute per effetto della cessazione del rapporto di lavoro, nonché il credito del lavoratore per i danni conseguenti alla mancata corresponsione, da parte del datore di lavoro, dei contributi previdenziali ed assicurativi obbligatori ed il credito per il risarcimento del danno subito per effetto di un licenziamento inefficace, nullo o annullabile (sono quindi riconosciuti con grado di privilegio Generale Mob. Art. 2751-bis, n. 1 c.c.i.i. crediti per retribuzioni e indennità dovute ai lavoratori subordinati, le provvigioni erogate al dipendente in misura variabile ed in relazione agli affari conclusi; i crediti per risarcimento del danno conseguente al mancato versamento di contributi da parte del datore di lavoro e per il risarcimento del danno subito per effetto di un licenziamento inefficace, nullo o annullabile e crediti per tutte le indennità dovute per effetto della cessazione del rapporto di lavoro; le retribuzioni ai dipendenti, compresi i lavoranti a domicilio per servizi di carattere domestico e gli atleti professionisti; il compenso per straordinari, lavoro notturno o festivi, per festività lavorate e/o riposi o ferie non godute per infortunio, malattia, gravidanza e puerperio e per servizio militare; il compenso dovuto per lo svolgimento di mansioni corrispondenti all'inquadramento in categoria superiore; i premi saltuari erogati a titolo di liberalità e le indennità corrisposte una tantum; l'indennità sostitutiva delle ferie; i rimborsi spese fisse o forfetarie; l'indennità di cassa; indennità di mensa; il trattamento di fine rapporto e indennità sostitutiva di preavviso; le prestazioni in natura; la Cassa integrazione guadagni quando il debitore non l'abbia pagata e l'abbia compensata con i contributi; il credito per risarcimento danni conseguente ad infortuni sul lavoro l'equo premio riconosciuto al dipendente inventore durante lo svolgimento del rapporto; i compensi per lavoro supplementare, extranormale o straordinario prestato saltuariamente). I crediti da lavoro dipendente sono soggetti a prescrizione “breve” (ai sensi degli artt. 2935,2955,2956 c.c.) e sono esenti da revocatoria i pagamenti effettuati dal debitore dei corrispettivi per prestazioni di lavoro svolte da dipendenti e altri collaboratori (es. dipendenti di agenzia interinale) anche non subordinati, del debitore stesso (art. 16, comma 3, lett. f) c.c.i.i.). Ai fini della ammissione del credito da lavoro dipendente, occorrerà fornire la prova del rapporto di lavoro il quale deve risultare dal libro unico del lavoro, dalle buste paga, dalle dichiarazioni rese agli enti previdenziali. La giurisprudenza ha considerato sufficiente produrre, come prova, la lettera d'assunzione e di licenziamento e, anche tramite testimoni, la prova delle mansioni e dell'orario di lavoro Le domande di ammissione al passivo dovrebbero indicare separatamente l'importo delle Retribuzioni, della indennità dovuta per fine rapporto e del Fondo Complementare TFR (crediti privilegiati), nonché il rimborso spese, purché adeguatamente documentato, comprendendo tutto il periodo lavorativo sino alla cessazione effettiva dell'attività lavorativa. Le domande di accertamento o costitutive di diritti del lavoratore, anche se seguite da richieste di condanna al risarcimento dei danni o al pagamento dei crediti, rientrano nella competenza del giudice del lavoro il quale dovrà limitare la propria pronuncia all'accertamento o alla costituzione del diritto (senza pronunciare condanne). FormulaTRIBUNALE DI .... PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE N. .... / .... DI .... Giudice Delegato: Dr. .... Curatore: Dr. .... /Avv. .... UDIENZA ESAME STATO PASSIVO: .... DOMANDA DI AMMISSIONE ALLO STATO PASSIVO AI SENSI DELL'ART. 201 c.c.i.i. [CREDITO DA LAVORO DIPENDENTE] Il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., C.F. ...., rappresentato e difeso dall'Avv. ...., PEC ...., con studio in ...., presso il cui indirizzo - anche PEC - elegge domicilio, giusta procura in calce al presente atto PREMESSO CHE – in data ...., il ricorrente è stato assunto dalla Società .... con contratto in pari data [all. .... ] e qualifica di .... per mansioni di ....; lo stesso veniva inquadrato al livello .... del contratto collettivo .... [all. .... ]; – con raccomandata del ...., ricevuta il .... [all. .... ], la Società datrice di lavoro comunicava il licenziamento al dipendente ...., odierno istante. La stessa qualificava il licenziamento per “giustificato motivo”, a seguito di “soppressione della posizione di lavoro”; – durante l'intero periodo lavorativo, il ricorrente .... ha percepito soltanto le retribuzioni di .... [all. 3, 4 e 5], per un totale di Euro .... Null'altro è stato mai erogato al ricorrente, né a titolo di arretrati, né di indennità di preavviso, né di festività non godute, né di tredicesima mensilità, né di quattordicesima mensilità, né di T.F.R.; – con lettera racc. a.r. del ...., ricevuta il .... [all. .... ], il ricorrente chiedeva all'ex datrice di lavoro le retribuzioni arretrate relative ai mesi di ...., tredicesima e quattordicesima mensilità per gli anni ...., TFR, indennità da festività non godute, le mensilità ....; – a tale intimazione, la Società, riconoscendosi debitrice, informalmente manifestava le proprie difficoltà economiche, invitando l'istante a pazientare, per consentire all'azienda di poter predisporre il proprio riassetto finanziario. Ma ai labili contatti telefonici, la Società non ha più fatto alcun seguito; – pertanto, alla data di apertura della liquidazione giudiziale, il ricorrente è creditore della Società, in via privilegiata ex art. 2751-bis n. 1 c.c., per gli importi che seguono, al lordo delle ritenute fiscali ed al netto delle ritenute previdenziali .... Tutto ciò premesso il ricorrente, come sopra rappresentato, difeso ed elettivamente domiciliato, CHIEDE che sia ammesso allo stato passivo della liquidazione giudiziale n. .... di ...., il suo complessivo credito come da importi e diritto di prelazione che seguono: i) Euro .... a titolo di retribuzioni non corrisposte per le mensilità di ...., calcolate al netto delle ritenute previdenziali e al lordo di quelle fiscali, con collocazione in privilegio generale mobiliare ex art. 2751-bis n. 1 c.c.; ii) Euro .... a titolo di indennità per mancato preavviso, con collocazione in privilegio generale mobiliare ex art. 2751-bis n. 1 c.c.; iii) Euro .... a titolo di indennità di fine rapporto, con collocazione in privilegio generale mobiliare ex art. 2751-bis n. 1 c.c., il tutto oltre a rivalutazione monetaria sino al decreto di esecutività dello stato passivo ed interessi legali sino alla data di deposito del progetto di riparto in cui il credito sarà, anche solo in parte, soddisfatto. Ai fini del riparto l'istante comunica di seguito gli estremi del conto corrente su cui il curatore potrà effettuare l'accredito delle somme oggetto di riparto in suo favore. Inoltre, dichiara la propria indisponibilità a partecipare al comitato dei creditori. Luogo e data .... (allegare i documenti richiamati nel ricorso e dimostrativi del diritto dell'istante) PROCURA ALLE LITI (SE NON APPOSTA A MARGINE) commentoIl comma 6 dell'art. 201 c.c.i.i. nel disporre che «Al ricorso sono allegati i documenti dimostrativi del diritto fatto valere», chiarisce al di fuori di ogni possibile dubbio che l'onere della prova della pretesa, per an e quantum, grava rigorosamente ed unicamente in capo all'istante, con la conseguenza per cui, in difetto di suo assolvimento, la domanda dovrà essere respinta. Né l'istante può raggiungere la prova del dedotto attraverso mero richiamo alle presumibili risultanze delle scritture contabili nella disponibilità materiale del curatore: ciò perché quest'ultimo è soggetto terzo rispetto al rapporto negoziale che ha dato luogo alla formazione delle scritture medesime con conseguente irrilevanza probatoria di esse nei suoi confronti, al di là della frequente eventualità secondo cui nemmeno si tratti di contabilità regolarmente tenuta, così risultando perfino inattendibile. Nella domanda di ammissione al passivo di crediti da lavoro dipendente è opportuno specificare le singole voci di pretesa pecuniaria distinguendo soprattutto le indennità dovute a titolo di trattamento di fine rapporto e i crediti sorti per mancato pagamento di retribuzioni; con precisazione, rispetto a questi ultimi, della eventuale circostanza che si tratti delle ultime tre mensilità rispetto alla cessazione del rapporto di lavoro (al fine della verifica circa la sussistenza dei presupposti per l'anticipo di esse da parte del Fondo di garanzia dell'I.N.P.S. secondo la disciplina di cui al d.lgs. n. 80/1992). Potranno altresì essere convenientemente distinte pretese da indennità di mancato preavviso, ferie non godute ecc. Gli importi vanno sempre richiesti al lordo delle ritenute fiscali, che il curatore quale sostituto d'imposta deve operare al momento del pagamento e versare, nonché al netto delle ritenute previdenziali, per il mancato pagamento delle quali sono legittimati i relativi enti. Al riguardo è consigliabile che l'elaborato tecnico-contabile contenente tutte le voci di credito maturate ed i relativi accessori sia steso da un consulente del lavoro, apparendo in tal caso meno probabile una significativa contestazione in punto di entità della pretesa pecuniaria avanzata, stante la specifica competenza in materia di colui che ha proceduto alla quantificazione e quindi l'ipotetica credibilità della medesima. Inoltre in sede di predisposizione della domanda, ma ancora più di esame dal parte del curatore, occorre verificare i) l'eventuale quota di contribuzione a carico del datore di lavoro e del lavoratore e la maturazione del TFR; ii) la presenza di somme inserite in cedolino paga ma non opportunamente documentate (ad rimborsi spese a piè di lista, rimborsi km 0 indennità forfetarie di trasferta); iii) l'avvenuta erogazione di acconti sui netti (che devono essere invece chiesti al “lordo”), spesso non evidenziati in sede di insinuazione o scomputati direttamente dal credito lordo; iv) la presenza di cessione di crediti (es. a Società finanziarie con trattenuta del quinto) e pignoramenti, con eventuale garanzia del TFR, a carico dei lavoratori (in questo caso per le somme che il datore di lavoro avrebbe dovuto trattenere o ha trattenuto ma non versato, il cessionario o pignorante hanno diritto di insinuarsi in sostituzione del lavoratore); v) la mancata corresponsione di indennità a carico dell'I.N.P.S. (es. malattia, maternità, permessi l. n. 104/1992), per la quale il lavoratore potrebbe insinuarsi o presentare istanza di pagamento diretto all'I.N.P.S. (messaggio I.N.P.S. n. 28997 del 18 novembre 2010) con rivalsa dell'Istituto nei confronti della procedura. Sempre ai fini della predisposizione della domanda il lavoratore iscritto a Fondi pensione e di previdenza complementare, il mancato pagamento ai Fondi dei contributi trattenuti ai lavoratori, di quelli eventualmente a carico del datore di lavoro e delle quote di TFR, deve costituire oggetto di insinuazione diretta da parte del lavoratore, non essendo legittimato il Fondo ad intervenire; il credito andrà quindi accertato unicamente in favore del lavoratore, il quale potrà richiedere l'intervento del Fondo di Garanzia comunicando con il giusto preavviso l'interruzione del rapporto di lavoro). La specifica natura del dedotto credito si riflette sulla tipologia dei documenti da allegare alla domanda di ammissione al passivo affinché ne sia raggiunta la prova. Così, per quanto attiene alla prova del credito da lavoro, in ipotesi di carenza di titolo giudiziale opponibile alla massa dei creditori, dovrà allegarsi copia del contratto di assunzione, delle buste paga e ultimo modello CUD; nonché lettera licenziamento e copia del contratto collettivo. |