Accordo di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesainquadramentoL'accordo di ristrutturazione dei debiti è quell'accordo, concluso fra l'impresa debitrice e tanti creditori rappresentanti almeno il 60% del proprio indebitamento, volto a ristrutturare – cioè rideterminare l'entità (accordo remissorio) ovvero riscadenziare nel tempo (accordo dilatorio) – le proprie obbligazioni. La natura prettamente contrattuale dell'istituto spiega perché esso, di regola, non produca effetti vincolanti per coloro che non vi aderiscono (i c.d. creditori estranei), i quali dovranno essere pagati alle scadenze contrattuali pattuite o di legge, salva la sola possibilità per il debitore, in caso di omologazione dell'accordo, di fruire di una moratoria sino a 120 giorni. L'accordo deve essere pubblicato sul registro delle imprese e da quel momento produce effetti “protettivi” per il patrimonio del debitore che, naturalmente, deve altresì richiedere con ricorso al tribunale territorialmente competente l'omologazione dell'accordo stesso, accompagnato da un piano aziendale e dall'attestazione di attuabilità dello stesso, con particolare riguardo alla sua attitudine a consentire il pagamento dei creditori estranei. L'accordo di ristrutturazione dei debiti trova la sua disciplina fondamentale nell'art. 57 c.c.i.i., mentre la tipologia di accordo in commento è regolato fondamentalmente dall'art. 61 c.c.i.i. L'art. 61 c.c.i.i. delinea una tipologia di accordo di ristrutturazione che ibrida in sé il principio di maggioranza, tipico della procedura concordataria, sia pure per singole categorie nelle quali la percentuale degli aderenti abbia raggiunto la percentuale qualificata del 75%: di fronte a tale presupposto, purché il piano abbia natura in continuità e non liquidatoria e tutti i creditori siano stati regolarmente avvisati e messi in grado di partecipare alle trattative in modo effettivo, è possibile estendere il trattamento accettato dal 75% al restante 25% recalcitrante. Al riguardo valgono due ulteriori limiti: a) il trattamento esteso ai non aderenti non deve essere peggiorativo per gli stessi rispetto all'alternativa liquidatoria; b) l'estensione riguarda il soddisfacimento, non eventuali obbligazioni positive ulteriori o nuove prestazioni accettate dagli aderenti. La norma attua, in buona sostanza, una sorta di generalizzazione del precedente art. 182-septies l.fall. ad ogni possibile categoria omogenea di creditori. Da notare che nel caso in cui la conclusione dell'accordo sia preceduto positivamente da una fase di composizione negoziata, allora la maggioranza necessaria per invocare l'estensione degli effetti ai “non aderenti” scende dal 75 al 60%, così facilitando il ricorso a questo istituto. A questo riguardo, il Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024) non richiede più che dell'accordo si dia atto nella relazione finale, ma è sufficiente che all'accordo medesimo si arrivi e, quindi, ne venga richiesta l'omologazione entro 60 dalla conclusione della fase di composizione negoziata. Occorre considerare che in sede di Correttivo al Codice della crisi e dell'insolvenza – adottato con il d.lgs. n. 147/2020 – si era adottato mediante rinvio all'art. 84 un concetto di continuità molto stringente. Infatti, l'ADR ad efficacia estesa non è utilizzabile a fronte di piani semplicemente liquidatori. Il recentissimo d.lgs. n. 83/2022, peraltro, nel modificare completamente l'art. 84 c.c.i.i. ha indirettamente allargato l'ambito di utilizzo anche dell'ADR ad efficacia estesa. Infatti, nel tradurre i principi della Direttiva Insolvency, si è introdotto un concetto di continuità che abbraccia sia la prosecuzione diretta dell'attività di impresa che quella indiretta, senza che occorra necessariamente una prevalenza dei flussi prodotti da tale prosecuzione, pur se – a parere di chi scrive – occorre comunque che la continuità sia reale e, quindi, i flussi non del tutto irrilevanti o marginali. Formula
ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI Con la presente scrittura privata, redatta in .... originali, TRA la Società .... con sede in .... C.F. .... iscritta al Registro della CCIA di .... al n. ...., in persona del legale rappresentante Sig. .... nato a .... il .... C.F. ...., (di seguito la debitrice) E la Società .... con sede in .... C.F. .... iscritta al Registro della CCIA di .... al n. ...., in persona del legale rappresentante Sig. .... nato a .... il .... C.F. ...., la ditta .... in persona del suo titolare sig. ...., con sede in ...., C.F. ...., iscritta al Registro della CCIA di .... al n. ....; il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente a ...., via ...., C.F. .... [1] (di seguito i creditori) PREMESSO CHE – La normativa in tema di crisi di impresa consente alla debitrice di sottoporre al Tribunale di .... un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti, onde ottenerne l'omologa e perseguire la ristrutturazione del proprio debito; – la debitrice si trova in stato di crisi, come risulta dalla situazione economico-patrimoniale e finanziaria aggiornata alla data del ...., che si allega quale doc. .... e che costituisce la data di riferimento cui sono ancorate le valutazioni del piano aziendale e l'attestazione redatta dal dott. ...., iscritto all'albo dei revisori contabili di ...., che pure si allegano quali docc. ....; – la debitrice, con assemblea del ...., ha deliberato di autorizzare l'Amministratore e Leg. Rapp. Sig. .... a sottoporre ai creditori un piano di ristrutturazione dei debiti ed un accordo, così come viene sottoposto e di cui infra in ottemperanza all'art. 61 c.c.i.i.; – ed infatti, l'impresa proseguirà regolarmente e direttamente la produzione e l'attività aziendale (c.d. continuità diretta) salvo l'adozione della manovra correttiva indicata nel piano [2] ; – fra le parti sono intercorse trattative nel corso delle quali la debitrice ha messo a disposizione i propri dati aziendali aggiornati alla data predetta del .... ed illustrato il piano che sta alla base della presente formulazione di accordo; – alla data del .... i creditori della debitrice risultano così costituiti: • creditori ipotecari Euro .... [3] ; • creditori pignoratizi Euro .... [4] ; • creditori privilegiati Euro .... [5] ; • creditori chirografari Euro ....; • Totale Euro .... (il tutto come da elenco dei creditori allegato quale doc. ....). – il presente accordo di ristrutturazione dei debiti prevede per i creditori aderenti: • il pagamento dei creditori ipotecari nella percentuale del ....% [6] • il pagamento dei creditori pignoratizi nella percentuale del ....% • il pagamento dei creditori privilegiati nella percentuale così distintamente sviluppata: • art. 2751-bis n. 1 c.c. pari ad Euro .... nella percentuale del ....% • art. 2751-bis n. 2 pari ad Euro .... nella percentuale del ....% • .... [7] • il pagamento dei creditori chirografari, che ammontano ad Euro .... nella percentuale del ....%[8] – pertanto, i creditori aderenti rappresentano una percentuale del ....% rispetto al monte-crediti complessivo vantato verso la debitrice alla data del .... – I creditori, con la sottoscrizione del presente piano attestano di aver visionato tutta la documentazione sociale inerente ed, altresì, la relazione redatta dall'esperto al fine di attestare l'attuabilità del piano di ristrutturazione dei debiti e la sua idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei (cfr. docc. ....); – il presente piano verrà depositato presso il Tribunale di .... entro .... giorni dalla sottoscrizione onde ottenere l'omologa dell'accordo; – il piano, debitamente attestato come da relazione allegata da parte del professionista indipendente dott. ...., prevede la creazione delle seguenti categorie [9] : a) fornitori di materie prime titolari di crediti non superiori all'importo di Euro ....; b) agenti di commercio; c) saldi passivi di conto corrente privi di garanzie; tutto ciò premesso e considerato, tra le parti SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE 1. Premesse Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente accordo. 2. Oggetto dell'accordo e moratoria La debitrice, dalla data di avvenuta pubblicazione del decreto di omologa del presente accordo nel registro delle imprese, si obbliga a corrispondere ai creditori che si impegnano ad accettare quanto segue: – Euro .... alla società ...., il cui credito è assistito dall'iscrizione ipotecaria sul bene ...., stimato in Euro .... come da perizia dell'Ing. ...., iscritto all'Albo degli ingegneri di ...., allegata al presente accordo quale doc. ....; tale importo sarà pagato entro .... gg. dalla alienazione del bene che dovrà avvenire entro il .... previa adeguata pubblicità ed avvalendosi di mediatori e soggetti specializzati .... [10] ; – Euro .... alla società ...., il cui credito è assistito da pegno .... sui titoli .... presso la Banca di ...., n. dossier ....; tale importo sarà pagato entro .... gg. dalla vendita dei titoli oppignorati sul mercato telematico di .... a mezzo intermediario finanziario costituito da ....; – una percentuale pari a ....% dell'importo nominale del credito alle società .... assistito da privilegio ex art. .... c.c.; – una percentuale pari a ....% dell'importo nominale del credito alle società ..... assistito da privilegio ex art. .... c.c.; – una percentuale del ....% ai crediti privi di cause di prelazione rispettivamente vantati da ....; con particolare riferimento alle categorie di cui in premessa, si evidenzia che: a) ai fornitori di materie prime titolari di crediti non superiori all'importo di Euro .... sarà corrisposta una percentuale del ....%; b) agli agenti di commercio sarà corrisposta una percentuale del ....% con rinuncia degli stessi al pagamento di interessi; c) saldi passivi di conto corrente privi di garanzie soddisfatti in misura pari al ....% [11] . I creditori non aderenti (c.d. “estranei”) saranno pagati entro 120 gg. dalla pubblicazione del decreto di omologazione del presente accordo – per quanto riguarda i crediti già scaduti anteriormente a tale data – ovvero entro 120 gg. dalla scadenza per i crediti non ancora scaduti alla data di pubblicazione del decreto di omologazione. Il tutto salvo i creditori non aderenti rientranti nelle categorie dianzi indicate: agli stessi, infatti, debitamente avvertiti e messi in grado di partecipare alle trattative con effettività, sarà esteso il trattamento accettato dagli aderenti appartenenti a ciascuna categoria. Infatti, i non aderenti non superano il 25% di ciascuna categoria di appartenenza. Contestualmente al deposito del presente accordo presso la cancelleria del Tribunale di .... lo stesso accordo ed i documenti allegati saranno notificati a ciascun creditore non aderente nei cui confronti si richiede l'estensione degli effetti, ai sensi dell'art. 61 c.c.i.i.[12] . Con il ricevimento di dette somme ed importi i creditori aderenti rinunceranno, così come rinunciano, a pretendere l'intero importo dei crediti come sopra indicati, dichiarandosi fin da ora soddisfatti, salvo risoluzione delle presenti intese. 3. Azioni dei creditori I creditori, sottoscrivendo il presente accordo di ristrutturazione, si obbligano a non azionare i propri crediti fino alla data del ...., momento entro il quale si presume che ..... Analogo effetto si applica ai creditori non aderenti rientranti nelle categorie cui si estende il trattamento accettato da non meno del 75% dei restanti appartenenti a ciascuna categoria. Decorsa tale data la debitrice, salvo cause di forza maggiore, si impegna a corrispondere gli interessi al tasso del ....% [13] È in facoltà dei creditori di procedere con la risoluzione dell'accordo, riacquistando il potere di agire con qualsiasi mezzo a tutela del proprio credito qualora alla data del .... gli impegni di pagamento di cui al precedente art. 2 siano inadempiuti. 4. Garanzie A garanzia dell'esatto adempimento delle proprie obbligazioni, la società .... rilascia fideiussione, escutibile a prima richiesta, emessa da .... per l'importo di Euro .... con scadenza il .... [14] . 5. Termini Entro e non oltre .... giorni dalla sottoscrizione del presente accordo, la debitrice si obbliga a depositare il presente accordo di ristrutturazione dei debiti nella cancelleria della sezione Fallimentare del Tribunale di ...., al fine di ottenerne l'omologa e richiedere l'estensione degli affetti ai creditori non aderenti appartenenti alle categorie omogenee di cui al precedente art. 1. A tal fine ha già dato mandato all'Avv. .... come risulta dal doc. .... sottoscritto in data ..... 6. Spese Spese ed oneri tutti conseguenti ed inerenti il presente accordo, spese di registrazione comprese, devono intendersi ad esclusivo carico della debitrice, che le assume. 7. Modifiche all'accordo Qualsiasi modifica alle disposizioni del presente accordo, di qualsiasi natura esso sia, sarà valida solo se redatta in forma scritta ed allegata al presente accordo come appendice e con la partecipazione di ...., slavo il rispetto dell'art. 58 c.c.i.i.. Luogo e data .... Allegati: .... .... La debitrice .... I creditori .... [1]Ripetere per ciascuno dei creditori aderenti. [2]Formula esemplificativa: è consentita anche una continuità indiretta con i requisiti di cui all'art. 84 c.c.i.i. [3]Specificare per ciascun gravame, data di insorgenza del credito e della garanzia ...., relativo grado ...., bene che è costituito a garanzia ...., l'importo massimo della stessa corrisponde ad Euro .... ed il residuo debito ipotecario ammonta ad Euro .... alla data di riferimento. [4]Indicare data ed oggetto della garanzia reale ...., nonché il debito garantito residuo pari ad Euro .... alla data di riferimento. [5]Specificare, oltre all'importo complessivo del ceto creditorio privilegiato, l'entità ed il grado dei crediti privilegiati. È possibile, per semplicità, indicare nell'accordo l'entità di ciascun grado e rinviare ad un elenco allegato l'individuazione di ciascun creditore, con la misura ed il grado del relativo diritto. [6]Occorre indicare ciascun credito ipotecario ed inserire la stima del bene in garanzia al fine di verificare la capienza dello stesso rispetto al residuo debito alla data di riferimento. Le stime sono generalmente contenute in una perizia allegata. [7]Proseguire per ciascun grado secondo le intese raggiunte. [8]È possibile inserire trattamenti differenziati fra creditori tutti appartenenti al ceto chirografario, in quanto nell'accordo non è indispensabile seguire rigidamente, nel trattamento offerto, l'ordine delle cause legittime di prelazione. Sono piuttosto le trattative e le reciproche condizioni di forza economica e contrattuale a rilevare. [9]La presente indicazione è esemplificativa e deve essere adattata in relazione alla tipologia di indebitamento. [10]Può essere prevista una figura professionale gradita anche ai creditori che si occupi dell'attuazione dell'accordo. [11]Oppure come da elenco allegato quale doc. ..... [12]Tutti i creditori appartenenti alla categoria devono essere stati informati dell'avvio delle trattative, in modo da essere stati messi in condizione di parteciparvi in buona fede; gli stessi inoltre devono aver ricevuto complete e aggiornate informazioni sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del debitore nonché sull'accordo e sui suoi effetti (occorre documentare tali attività informative in modo da non utilizzare mere clausole di stile). [13]Clausola esemplificativa da adattare al caso concreto: può infatti essere previsto un tasso di interesse, spesso rinegoziato, immediato, oppure ancora il rilascio di nuove garanzie. Il vantaggio di questa seconda previsione sta nel fatto che esse, in quanto operazioni compiute in attuazione dell'accordo (ovviamente purché omologato) finiscono per acquisire stabilità rispetto all'azione revocatoria ed irrilevanza sul piano penalistico. [14]Oppure la società garantisce l'adempimento delle presenti obbligazioni con tutto il suo patrimonio, presente e futuro, composto alla data del .... da .... (come da doc. ....); oppure rilascio di altre garanzie, ad esempio ipotecarie. commentoL'accordo di ristrutturazione dei debiti viene da tempo classificato fra le soluzioni negoziali della crisi e, tradizionalmente, ritenuto una procedura alternativa al fallimento di carattere non concorsuale, con tratti ancora più marcatamente privatistici rispetto alla procedura concordataria. Tale conclusione veniva avvalorata in ragione dell'assenza di un provvedimento giudiziale di ammissione, la mancanza di un principio di maggioranza nell'espressione del consenso dei creditori, chiamati invece uti singuli ad aderire o meno alla proposta di accordo, nonché per la possibilità di deroga nel trattamento offerto ai creditori rispetto all'ordine delle cause legittime di prelazione. Tale affermazione è stata messa in crisi da alcune pronunce della Cassazione, adottate nel corso del 2018 (i cui principi sono stati successivamente ribaditi dalla S.C.). Con la prima decisione (Cass. n. 1896/2018) si è affermato che: «deve essere ammesso in prededuzione ai sensi dell'art. 111, comma 2, l.fall. nel successivo fallimento il credito professionale sorto in funzione della predisposizione di un accordo di ristrutturazione ex art. 182-bis». Con la seconda, invece (cfr. Cass. n. 9087/2018), si è ritenuto che «l'accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all'art. 182-bis l.fall. rientra nel novero delle “procedure concorsuali”. Ne discende che – data anche la matrice comune dei due istituti dell'accordo di ristrutturazione dei debiti e del concordato preventivo – è applicabile anche all'accordo di ristrutturazione dei debiti, quand'anche in via analogica o estensiva, l'art. 162, comma 1, l.fall. dettato per la procedura di concordato preventivo il quale consente al Tribunale, nell'esercizio di un proprio potere discrezionale, di concedere al debitore un termine non superiore a quindici giorni per apportare integrazioni o produrre nuovi documenti. Si può forse ritenere che l'applicazione del procedimento unitario risolva tali questioni. Come si può capire, l'inclusione dell'accordo fra le procedure concorsuali in senso tecnico (peraltro ancora contrastata in dottrina) pone nuovi problemi per l'operatore, in caso di successiva liquidazione giudiziale, su cui sono intervenute le citate pronunce (può in questa sede richiamarsi almeno un terzo punto problematico, a parere dello scrivente da risolversi positivamente, relativo alla possibilità di riconoscere la consecuzione fra procedure, con la conseguente estensione a ritroso dell'ambito di operatività della revocatoria fallimentare). Da notare che Cass. n. 12064/2019, ha affermato che in sede di omologa dell'accordo di ristrutturazione dei debiti, il sindacato del tribunale non è limitato ad un controllo formale della documentazione richiesta, ma comporta anche una verifica di legalità sostanziale compresa quella circa l'effettiva esistenza, in termini di plausibilità e ragionevolezza, della garanzia del pagamento integrale dei creditori estranei all'accordo nei tempi previsti per legge. La recentissima Cass. pen., n. 19540/2022 ha, peraltro, ritenuto che la punibilità delle condotte di bancarotta fraudolenta societaria, di cui all'art. 223 l.fall., tenute nell'ambito delle procedure concorsuali prefallimentari e sanzionate dall'art. 236, comma 2, n. 1 e comma 3 l.fall., non può essere estesa alle condotte connesse agli accordi di ristrutturazione cd. ordinari di cui all'art. 182-bis l.fall., non essendo consentite interpretazioni analogiche in malam partem. Si noti, tuttavia, che il d.l. n. 118/2021 ha novellato il terzo comma dell'art. 236 l.fall., prevedendo la punibilità in caso, fra l'altro, di accordi ad efficacia estesa. Il Correttivo-ter punta al sostanziale superamento della categoria concettuale della procedura concorsuale, preferendo – in ossequio al linguaggio unionale – parlare di strumenti di regolazione della crisi e di procedure di insolvenza, rispetto ai quali l'art. 6 riformulato ricollega i casi di prededuzione. L'art. 61 c.c.i.i. attua una sorta di generalizzazione di quanto era previsto dall'art. 182-septies l.fall., a condizione che il piano posto alla base della soluzione concordata della crisi abbia natura non liquidatoria. Con riferimento alla norma previgente, ma con principio ancora attuale, il Trib. Forlì 5 maggio 2016, ha ritenuto che «l'art. 182-septies l.fall., nel prevedere un controllo dei criteri di formazione delle categorie, richiede che le stesse siano omogenee per posizione giuridica e interesse economico, dovendosi intendere per posizione giuridica la tipologia dell'operazione creditizia da cui il debito trae origine e per interesse economico la tipologia della garanzia di soddisfazione per il creditore, con la conseguente necessità di tenere conto di eventuali garanzie collaterali detenute da alcuni creditori facenti parte della categoria». Sempre a proposito di “categorie”, il Trib. Livorno 29 luglio 2021, ha affermato che «nell'ipotesi in cui un creditore prelatizio rinunci in tutto o in parte al proprio privilegio, pur subordinando la propria rinuncia alla condizione risolutiva della mancata omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti, il tribunale ritiene che il credito rinunciato possa essere inserito nella medesima categoria dei creditori chirografari ab origine, in virtù dell'equiparazione fra tali crediti disposta dall'art. 177 l.fall. Nell'ipotesi in cui solo alcuni dei creditori finanziari siano assistiti da garanzie di terzi, è corretto prevedere due categorie distinte di crediti (distinguendo i crediti muniti di fideiussioni da quelli che ne sono sprovvisti), purché si dimostri che i terzi garanti sono soggetti non del tutto insolventi e che, conseguentemente, le fideiussioni prestate non appaiano meramente formali». Lo schema di fondo del funzionamento degli accordi di ristrutturazione non è cambiato nel passaggio dalla legge fallimentare al codice della crisi, poiché in entrambi i casi prospetta: a) una fase di trattative, in cui la società debitrice negozia con i creditori i tempi ed i modi della ristrutturazione del debito sulla scorta del piano attestato (v. art. 63 c.c.i.i., «Nell'ambito delle trattative che precedono la stipulazione degli accordi di ristrutturazione» ed art. 61 comma 2 che parla di avvio delle trattative negli accordi ad efficacia estesa); b) la presentazione presso il tribunale dell'accordo raggiunto e della documentazione di supporto; c) la fase dell'omologazione, previa decisione delle opposizioni eventualmente presentate nel termine di 30 giorni. Tale scansione procedimentale e temporale risulta necessaria e non derogabile, proprio perché costituisce l'intima struttura dell'istituto, il quale si qualifica appunto come atto negoziale stipulato (e perfezionato) con una certa percentuale dei creditori che deve essere idoneo a garantire il pagamento integrale dei creditori estranei, nei termini previsti dall'art. 57, comma 3, c.c.i.i. In assenza del perfezionamento del negozio con i creditori aderenti non vi è dunque un accordo che possa essere sottoposto al tribunale per l'omologazione. (Trib. Roma 02 marzo 2023). Si è recentemente deciso che, a fronte della domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione ai sensi degli artt. 57 e 61 c.c.i.i., l'impresa ricorrente deve essere autorizzata a: a) notificare ai creditori non aderenti esteri o italiani non muniti di posta elettronica certificata il ricorso a mezzo posta elettronica ordinaria con conferma di lettura e, solo in via residuale, con le forme ordinarie di cui al codice di procedura civile e convenzioni internazionali o bilaterali vigenti, fermo restando che ai creditori non aderenti muniti di PEC, il ricorso dovrà essere notificato con tale strumento certificato; b) a notificare a tutti i creditori non aderenti (anche ove siano muniti di PEC) i documenti allegati al ricorso rinviando ad apposita virtual data room per l'accesso e l'estrazione di detti allegati al ricorso previa certificazione della conformità a quelli depositati nel fascicolo telematico. (Trib. Ivrea 20 febbraio 2023) In quel caso il Tribunale ha quindi onerato il ricorrente di depositare apposita relazione esplicativa delle notificazioni effettuate ai creditori non aderenti e dei relativi esiti e di visura camerale aggiornata attestante l'espletamento della iscrizione nel registro delle imprese degli accordi di ristrutturazione. |