Istanza dell’esperto per la liquidazione del compenso

Rosaria Giordano

inquadramento

Se non vi è accordo tra le parti sulla liquidazione del compenso, lo stesso è liquidato dalla Commissione di cui all'articolo 13, comma 6 c.c.i.i. (ossia quella preposta alla nomina dell'esperto) ed è a carico dell'imprenditore.

Formula

Preg.ma Commissione di cui all'art. 13, sesto comma, c.c.i.i. ....

Presso la c.c.i.a. di ....

Sede ....

ISTANZA PER LA LIQUIDAZIONE DEL COMPENSO

Per il Dott. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via/p.zza .... n. ...., C.F. ....;

PREMESSO CHE

l'esponente è stato nominato da questa Ill.ma Commissione esperto nella procedura di composizione negoziata della crisi n. .... / ...., richiesta dall'impresa ....;

ha svolto diligentemente le attività necessarie a portare a termine in modo positivo le trattative e in particolare come si evince dalla documentazione allegata (doc. ....) [1]: ....;

considerato che l'ammontare dell'attivo dell'impresa debitrice è pari a .... (doc. ....) [2];

considerato di aver ricevuto, in data ...., un acconto sul compenso dovuto dell'importo di Euro .... (doc. ....) [3];

rilevato inoltre che .... [4];

rilevato che non vi è stato accordo tra le parti sulla liquidazione del compenso;

si insta inoltre per il rimborso delle spese documentate per l'importo complessivo di Euro .... (doc. ....) [5]

CHIEDE

a carico della impresa debitrice, la liquidazione del compenso nell'importo di Euro .... e il rimborso delle spese documentate nella somma di Euro ....

Si depositano:

....

....

....

Luogo e data ....

Firma ....

[1]È opportuna l'allegazione della documentazione per provare l'attività svolta.

[2]In particolare, il compenso dell'esperto è determinato, tenuto conto dell'opera prestata, della sua complessità, del contributo dato nella negoziazione e della sollecitudine con cui sono state condotte le trattative, in percentuale sull'ammontare dell'attivo dell'impresa debitrice secondo i seguenti scaglioni:

a) fino a euro 100.000,00, dal 4,00 al 6,00 per cento;

b) da euro 100.000,01 e fino a euro 500.000,00, dall'1,00 all'1,50 per cento;

c) da euro 500.000,01 e fino a euro 1.000.000,00, dallo 0,50 allo 0,80 per cento;

d) da euro 1.000.000,01 e fino a euro 2.500.000,00, dallo 0,25 allo 0,43 per cento;

e) da euro 2.500.000,01 e fino a euro 50.000.000,00, dallo 0,05 allo 0,10 per cento;

f) da euro 50.000.000,01 e fino a euro 400.000.000,00, dallo 0,010 allo 0,025 per cento;

g) da euro 400.000.000,01 e fino a euro 1.300.000.000,00, dallo 0,002 allo 0,008 per cento;

h) sulle somme eccedenti euro 1.300.000.000,00, dallo 0,005 allo 0,002 per cento.

[3]Stabilisce infatti l'art. 25-ter, comma 13 c.c.i.i. che dopo almeno sessanta giorni dall'accettazione dell'incarico, su richiesta dell'esperto, può essere disposto in suo favore un acconto in misura non superiore ad un terzo del presumibile compenso finale, tenendo conto dei risultati ottenuti e dell'attività prestata.

[4]L'esperto potrebbe indicare il ricorrere di uno o più dei presupposti cui è ancorato il diritto a un aumento del compenso rispetto a quello base c.d. a scaglioni.

[5]All'esperto è dovuto il rimborso delle spese necessarie per l'adempimento dell'incarico, purché accompagnate dalla corrispondente documentazione.

commento

L'art. 25-ter c.c.i.i. precisa che il compenso dell'esperto è un credito prededucibile.

L'art. 25-ter ha stabilito criteri per la determinazione del compenso, articolati su basi percentuali fisse (commi 1, 4, 6, 7), ma con la previsione di un limite minimo e massimo ricompreso tra gli importi di euro 4.000 e di euro 400.000,00.

L'unica eccezione è l'ipotesi in cui l'imprenditore non compaia dinanzi all'esperto o sia disposta l'archiviazione dell'istanza di composizione della crisi, subito dopo il primo incontro, fattispecie nella quale il compenso è predeterminato nell'importo di euro 500,00.

Entro questi limiti, è determinato in base a percentuali a scaglioni calcolate sull'ammontare dell'attivo dell'imprenditore che ha presentato l'istanza di composizione della crisi.

A riguardo, il comma 9 precisa che l'attivo deve essere calcolato prendendo a riferimento la media dell'attivo risultante dagli ultimi tre bilanci o, in mancanza, dalle ultime tre dichiarazioni dei redditi, con la precisazione che, se l'attività dell'impresa è iniziata da meno di tre anni, la media deve essere calcolata sui bilanci o sulle dichiarazioni dei redditi depositati dall'inizio dell'attività.

Sono inoltre previste fattispecie nelle quali l'esperto ha diritto a un aumento ovvero a una riduzione del compenso.

Sotto il primo profilo, è previsto che il compenso è aumentato del 25% se il numero dei partecipanti è ricompreso tra 21 e 50, sia aumentato del 35% se è superiore a 50, mentre sia ridotto del 40%, se è inferiore a 5, con la precisazione (comma 5) che, ai fini del calcolo degli aumenti così previsti, non si tiene conto dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali.

Inoltre, il compenso determinato sulla base dell'attivo è aumentato del 10% in caso di vendita del complesso aziendale o di individuazione di un acquirente da parte dell'esperto (comma 4, lett. d), del 100% in tutti i casi in cui, anche successivamente alla redazione della relazione finale di cui all'art. 17, comma 8, si concludono il contratto, la convenzione o gli accordi di cui all'art. 23, commi 1 e 2 (comma 6).

Infine, il compenso così maggiorato è ulteriormente aumento del 10% se l'esito delle trattative è consistito nell'accordo previsto dall'art. 23, comma 1, lett. c), sottoscritto dall'esperto (comma 6).

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