Ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo “in bianco”inquadramentoL'istituto del c.d. preconcordato, introdotto dal d.l. n. 83/2012, convertito dalla l. n. 134/2012, viene riproposto anche dal codice della crisi di impresa e dell'insolvenza. Esso si caratterizza per la possibilità, concessa all'imprenditore in stato di crisi, di presentare la domanda di concordato preventivo, corredata dal bilancio degli ultimi tre esercizi e dall'elenco nominativo dei creditori (con l'indicazione dei rispettivi crediti e delle cause di prelazione), riservando il deposito della proposta e del piano (e della documentazione di all'art. 39, comma 1 c.c.i.i.) entro il termine concesso all'uopo dal Tribunale (da ciò la definizione anche di concordato “con riserva o “in bianco”). Si tratta di uno strumento messo a disposizione del debitore per proteggere il suo patrimonio dalle iniziative dei creditori, in attesa di una domanda di concordato preventivo “piena”. Entro il termine concesso dal Tribunale, il debitore potrà presentare, in alternativa alla domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo (debitamente integrata), anche una domanda di omologa dell'accordo di ristrutturazione dei debiti. FormulaTRIBUNALE DI .... SEZ. .... RICORSO PER L'AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI CONCORDATO PREVENTIVO EX ART. 44 c.c.i.i.[1] Nell'interesse della Società ...., con sede legale in .... (P.I., C.F. ....; numero R.E.A.: ....), di seguito anche “società ricorrente”, capitale sociale sottoscritto e versato per Euro: ...., indirizzo PEC .... in persona del legale rappresentante .... nato/a a .... residente .... C.F. ...., autorizzata al presente atto in virtù dei poteri che gli derivano dalla legge, nonché ai sensi della delibera ex art. 265 c.c.i.i., deliberazione risultante dal verbale redatto dal Notaio Dott. .... in data .... Rep. n. ...., Racc. n. ...., che sottoscrive il presente atto, rappresentata e difesa, ai fini della presente procedura, dall'Avv. .... ed elettivamente domiciliata presso il suo studio in ...., che dichiara di voler ricevere le comunicazioni al seguente indirizzo PEC ..... RILEVATA la propria situazione di crisi aziendale caratterizzata da un forte squilibrio economico e finanziario; la necessità per la ricorrente e la utilità per i creditori di ricorrere ad uno dei procedimenti di regolazione negoziale della crisi di impresa; la necessità ed utilità che ciò avvenga tempestivamente, per evitare il peggioramento della situazione finanziaria CHIEDE la concessione del termine massimo o, in via subordinata, compreso tra trenta e sessanta giorni, per il deposito della proposta di concordato preventivo con il piano, l'attestazione di veridicità dei dati e di fattibilità e la documentazione di cui all'art. 39, comma 1 [2], oppure per il deposito di un accordo di ristrutturazione dei debiti. 1. Premessa La presente domanda di concordato preventivo è presentata nell'interesse della Società ...., al fine di richiedere a codesto Ecc.mo Tribunale l'assegnazione di un termine per la presentazione della proposta, del piano concordatario e della ulteriore documentazione di legge, ai sensi dell'art. 44, comma 1, lett. a) c.c.i.i. [3] Si segnala da subito che nei confronti della società pende/non pende una domanda per l'apertura della liquidazione giudiziale [4] . Ad ogni modo, la complessità dell'attività da svolgere per la presentazione della proposta di concordato nonché la tipologia del piano da presentare, portano questa difesa a richiedere la concessione del termine massimo di legge. 2. Sulla assoggettabilità ad una delle procedure di regolazione della crisi di impresa La ricorrente è società di capitali/di persone rispetto alla quale sussistono tutti i presupposti di legge per l'assoggettabilità ad una delle procedure di regolazione della crisi di impresa. In primo luogo, nessun dubbio sussiste circa la natura commerciale dell'impresa, come chiaramente si evince dal suo oggetto sociale (cfr. visura camerale in atti). Inoltre, come emerge dai bilanci relativi agli ultimi tre esercizi, la ricorrente ha: – un attivo patrimoniale superiore ad Euro .... – ricavi lordi per un ammontare superiore ad Euro .... – un ammontare di debiti anche non scaduti superiore ad Euro .... 3. Breve descrizione della società e della sua attività sociale; [ .... ] 4. Le cause della crisi di impresa; [ .... ] 5. Tipologia della domanda da presentare e trattamento dei creditori; [ .... ] 6. Incarichi professionali conferiti; [ .... ] 7. Deposito della documentazione di cui all'art. 39, comma 3, c.c.i.i. Si depositano: – bilanci relativi agli ultimi tre esercizi – elenco nominativo dei creditori con l'indicazione dei rispettivi crediti e delle cause di prelazione; – (visura camerale aggiornata). Luogo e data .... Firma Avv. .... Il ricorso è altresì sottoscritto dal legale rappresentante della Società .... [1]La formula si riferisce alla presentazione di domanda di concordato da parte di società di capitali. [2]La norma, come modificata a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, stabilisce che «Il debitore che chiede l'accesso a uno strumento di regolazione della crisi e dell'insolvenza o a una procedura di insolvenza deposita presso il tribunale le scritture contabili e fiscali obbligatorie, le dichiarazioni dei redditi concernenti i tre esercizi o anni precedenti ovvero l'intera esistenza dell'impresa o dell'attività economica o professionale, se questa ha avuto una minore durata, le dichiarazioni IRAP e le dichiarazioni annuali IVA relative ai medesimi periodi, i bilanci relativi agli ultimi tre esercizi. Deve inoltre depositare, anche in formato digitale, una relazione sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria aggiornata, con periodicità mensile, uno stato particolareggiato ed estimativo delle sue attività, un'idonea certificazione sui debiti fiscali, contributivi e per premi assicurativi, l'elenco nominativo dei creditori e l'indicazione dei rispettivi crediti e delle cause di prelazione nonché l'elenco nominativo di coloro che vantano diritti reali e personali su cose in suo possesso e l'indicazione delle cose stesse e del titolo da cui sorge il diritto. Tali elenchi devono contenere l'indicazione del domicilio digitale dei creditori e dei titolari di diritti reali e personali che ne sono muniti». [3]La norma, come modificata a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, prevede che «1. Il debitore può presentare la domanda di cui all'articolo 40 con la documentazione prevista dall'articolo 39, comma 3, riservandosi di presentare la proposta, il piano e gli accordi. In tale caso il tribunale pronuncia decreto con il quale: a) fissa un termine, decorrente dall'iscrizione di cui all'articolo 45, comma 2, compreso tra trenta e sessanta giorni e prorogabile su istanza del debitore in presenza di giustificati motivi comprovati dalla predisposizione di un progetto di regolazione della crisi e dell'insolvenza, fino a ulteriori sessanta giorni, entro il quale il debitore deposita la proposta di concordato preventivo con il piano, l'attestazione di veridicità dei dati e di fattibilità e la documentazione di cui all'art. 39, commi 1 e 2, oppure chiede l'omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti, con la documentazione di cui all'articolo 39, comma 1, oppure l'omologazione del piano di ristrutturazione di cui all'art. 64-bis, con la documentazione di cui all'articolo 39, commi 1 e 2». [4]L'art. 44 c.c.i.i., come modificato a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, non prevede più che la pendenza di una domanda per l'apertura della procedura di liquidazione giudiziale sia ostativa alla proroga del termine. commentoLa riforma, pur confermando l'istituto del concordato “in bianco”, incide in maniera significativa sul termine per l'integrazione della domanda, ora compreso tra trenta e sessanta giorni «prorogabile su istanza del debitore in presenza di giustificati motivi comprovati dalla predisposizione di un progetto di regolazione della crisi e dell'insolvenza, fino a ulteriori sessanta giorni» (come specificato dalla novella dell'art. 44 c.c.i.i. di cui al correttivo-ter). È evidente, quindi, come il legislatore abbia optato per una concessione dei termini molto più stringente rispetto a quelli previsti dalla legge fallimentare (da un minimo di sessanta ad un massimo di centoventi giorni prorogabili, una sola volta, per un massimo di ulteriori sessanta giorni), al presumibile fine di evitare un utilizzo dell'istituto a scopi dilatori. Ulteriore novità è rappresentata dal fatto che, ai sensi dell'art. 54, comma 2 c.c.i.i., dalla data della pubblicazione del ricorso (per l'accesso al concordato preventivo c.d. “in bianco”) nel registro delle imprese, il blocco delle azioni esecutive e cautelari non è più automatico, ma è subordinato alla presentazione di apposita domanda da parte del debitore. Nulla viene detto per quanto concerne il momento di decorrenza del termine; in proposito, è da ritenersi senz'altro valido quanto affermato dalla Suprema Corte per cui il dies a quo deve essere individuato con quello di deposito del ricorso (cfr. Cass. I, n. 29740/2018). Per quanto riguarda, poi, i documenti da allegare alla domanda, viene espressamente previsto, nel caso di imprese non soggette all'obbligo di redazione del bilancio (imprenditori individuali, società di persone), l'obbligo di depositare le dichiarazioni dei redditi concernenti i tre esercizi precedenti (art. 39 c.c.i.i.). Trib. Catania 3 novembre 2022, ha poi ribadito che la disciplina della fase c.d. prenotativa radicata con la domanda di cui all'art. 44 del c.c.i.i. è determinata dallo strumento di regolazione della crisi indicato dal debitore, con la conseguenza, nel caso di specie, che gli artt. 46 e 100 del c.c.i.i., relative all'autorizzazione al compimento di atti urgenti di straordinaria amministrazione e al pagamento dei crediti anteriori al deposito della domanda, non possono trovare applicazione ove il debitore non abbia manifestato espressamente l'intenzione di chiedere l'omologazione di concordato preventivo in continuità aziendale. Tale principio è stato ripreso dal correttivo-ter il quale ha stabilito che in deroga a quanto previsto dal comma 1-bis, primo periodo, dell'art. 44 (relativo, appunto, alla produzione degli effetti di cui all'art. 46, a seguito della presentazione della domanda prenotativa) «il debitore può chiedere di giovarsi del regime dello strumento di regolazione della crisi e dell'insolvenza di cui intende avvalersi se, unitamente alla domanda di cui al comma 1 o anche successivamente, deposita un progetto di regolazione della crisi e dell'insolvenza redatto in conformità alle disposizioni che disciplinano lo strumento prescelto». Al riguardo, si segnala anche Cass. civ., ord., n. 17164/2022, secondo cui «in tema di concordato preventivo con riserva, qualora l'inidoneità della documentazione prodotta dal debitore faccia emergere prima facie l'intento dilatorio perseguito attraverso la presentazione della domanda di concordato, il tribunale può dichiararne l'inammissibilità, senza concedere il termine di cui all'art. 161, comma 6, l.fall., procedendo senz'altro all'esame dell'istanza di fallimento, in modo tale da evitare che la produzione di documenti assolutamente inidonei allo scopo possa costituire un espediente per ritardare artificiosamente la definizione del procedimento in pregiudizio degli interessi dei creditori» Viene, altresì, espressamente previsto anche l'obbligo dell'assistenza tecnica a mezzo di difensore munito di apposta procura (art. 40, comma 2 c.c.i.i.). Infine, la collegata modifica, da parte del correttivo ter, dell'art. 96 comporta che la domanda prenotativa non faccia più scattare l'applicazione automatica degli artt. 145, e da 153 a 162, tra l'altro in materia di inopponibilità delle formalità successive, accelerazione e cristallizzazione del passivo e disciplina della compensazione, tipici del concordato preventivo e della liquidazione giudiziale, ma potenzialmente eccentrici rispetto ad ADR (soprattutto) e PRO (ove, invece, sono in larga misura richiamati). |