Legge di bilancio 2025: nuovi bonus e sostegni per la famiglia

07 Gennaio 2025

La Legge di Bilancio 2025, (Legge 207/2024), approvata dal Parlamento il 28 dicembre 2024, introduce una serie di misure volte a rafforzare il sostegno alle famiglie, con un’attenzione specifica a incentivare la natalità e a supportare le madri lavoratrici, promuovere l’occupazione e semplificare l’accesso ai servizi di welfare.

Una manovra con dotazione di circa 28 miliardi di euro per interventi strutturali per il contrasto alla povertà e tagli al costo del lavoro.

il testo della Legge di Bilancio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2024.

Introduzione

Sabato 28 dicembre 2024, il Parlamento ha approvato in via definitiva la Legge di Bilancio 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2024 (Legge 207/2024).

Entrata in vigore dal primo gennaio 2025, la nuova Manovra contiene una serie di misure che guardano alla famiglia e il sostegno alla genitorialità, grazie a bonus e detrazioni.

come anticipato nelle ultime settimane del 2024, la manovra prevede una serie di misure di sostegno alle famiglie, con particolare attenzione a quelle con nuovi nati.

Uno degli obiettivi fondamentali della manovra è il supporto alla natalità e alle famiglie, posto in atto con alcune misure, nuove o rinnovate, le quali riflettono l'intento di sostenere i redditi medio-bassi e rafforzare il sistema di protezione sociale, con particolare attenzione alle famiglie con figli minori.

L'obiettivo è inoltre quello di stimolare la crescita economica attraverso una riduzione del cuneo fiscale e incentivi all'occupazione femminile, promuovendo una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, con particolare attenzione alle lavoratrici madri e ai giovani, attraverso decontribuzioni, congedi parentali più remunerativi e un rafforzamento degli strumenti di inclusione sociale.

Di seguito si sintetizzano alcune fra le principali novità in ambito lavoro con decontribuzione e agevolazioni fiscali, l'introduzione di un sistema di detrazioni fiscali che tiene conto del numero dei familiari a carico e la “Carta per i nuovi nati”, che prevede un bonus di 1.000 euro per ogni bambino nato, destinato alle famiglie con un Isee fino a 40.000 euro.

Lavoro: agevolazioni contributive per madri lavoratrici

È previsto un esonero contributivo parziale sulla quota IVS a carico delle madri lavoratrici, sia dipendenti (eccetto quelle del settore domestico) sia autonome, che percepiscono almeno uno dei tipi di reddito di seguito elencati.

La misura di esonero contributivo dedicata alle madri lavoratrici dipendenti con almeno due figli viene infatti estesa alle lavoratrici autonome con reddito non superiore a 40.000 euro annui.

Per poter accedere a questo beneficio negli anni 2025 e 2026, le lavoratrici devono avere almeno due figli, e l’esonero sarà valido fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 10 anni.

 A partire dal 2027, è necessario essere madri di almeno tre figli, con l’esonero che si estende fino al mese del compimento del 18° anno di età del figlio più giovane.

Le lavoratrici devono avere un reddito imponibile ai fini previdenziali o una retribuzione non superiore a 40.000 euro su base annua.

Sono modificati sia il valore dello sgravio contributivo che la platea delle beneficiarie: sul primo punto, rispetto al bonus contributivo del 100 per cento, fino a 3.000 euro annui, riconosciuto alle madri lavoratrici dipendenti titolari di rapporto a tempo indeterminato e con almeno due figli, lo sconto diventerà parziale e sarà un apposito decreto attuativo MEF-MLPS a definire i dettagli; sul secondo punto l’agevolazione, come anticipato, viene estesa anche alle lavoratrici autonome, escluse dal bonus nel 2024 con le lavoratrici domestiche e a quelle con rapporto a tempo determinato.

Dal 2025, il bonus spetta anche alle lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra:

  • redditi di lavoro autonomo;
  • redditi d’impresa in contabilità ordinaria;
  • redditi d’impresa in contabilità semplificata;
  • redditi da partecipazione.

La misura riguarda solo redditi fuori dal regime forfettario.

L’esonero contributivo spetterà a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua.

Il requisito reddituale non riguarda solo le lavoratrici autonome ma si applica anche alla generalità delle lavoratrici dipendenti.

Taglio del cuneo fiscale

Uno dei pilastri della Legge di Bilancio 2025 è il taglio del cuneo fiscale e contributivo, che prosegue nel solco tracciato negli ultimi anni. La manovra punta, infatti, a mantenere il taglio del cuneo fiscale e rivedere le aliquote Irpef; l’intento è di rendere queste misure permanenti, garantendo così una riduzione del carico fiscale per i lavoratori con redditi annuali fino a 35.000 euro.

Tuttavia, il taglio del cuneo contributivo del 6-7% per i redditi fino a 35.000 euro non è stato confermato.

Al suo posto, verrà introdotta una indennità esentasse per i redditi fino a 20.000 euro, simile al vecchio bonus Renzi.

Per il 2025, il taglio del cuneo fiscale sarà modulato in base alle fasce di reddito:

  • Fino a 8.500 euro annui: detrazione del 7,1%.
  • Tra 8.500 e 15.000 euro: detrazione del 5,3%.
  • Oltre 15.000 euro fino a 20.000 euro: detrazione del 4,8%.

Questa modulazione progressiva garantisce un beneficio maggiore per i redditi più bassi, con l’intento di ridurre gli impatti di differenze salariali e aumentando il potere d’acquisto delle famiglie.

I lavoratori con retribuzioni fino a 40.000 euro continueranno a beneficiare di una riduzione della pressione fiscale, anche se con percentuali decrescenti all’aumentare del reddito.

L’intervento sul cuneo fiscale si affianca all’aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente, che salgono di 1.000 euro per chi ha redditi fino a 32.000 euro annui. Questo incremento progressivamente si riduce fino ad azzerarsi per chi supera i 40.000 euro.

Novità IRPEF e quoziente familiare

Una delle novità più significative nel testo della Manovra 2025 è l'introduzione delle prime misure atte a realizzare il quoziente familiare.

Questo sistema prevede che tutte le detrazioni fiscali siano collegate sia al reddito, sia al numero di figli, con un incremento degli importi man mano che aumentano i membri della famiglia, mantenendosi all'interno delle attuali aliquote agevolative e tenendo sempre presente il limite di reddito oltre il quale non sono previste detrazioni IRPEF. Risulterà dunque agevolato chi ha più figli a carico, con un reddito inferiore.

Viceversa, il quoziente familiare andrà a penalizzare i single ad alto reddito senza figli e i pensionati con assegni più alti.

Per il 2025, la Legge di Bilancio conferma la struttura IRPEF a tre aliquote:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro.
  • 35% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro.
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

La norma prevede una riduzione delle detrazioni per i redditi alti e in particolare:

  • per i redditi tra 75.000 e 100.000 euro, le detrazioni massime saranno pari a 7.000 euro;
  • oltre i 100.000 euro, il tetto scende a 4.000 euro.

Questa soglia viene modulata in base al numero di figli a carico: le famiglie con due o più figli potranno detrarre fino a 14.000 euro, mentre per chi ha un solo figlio la detrazione massima sarà di 9.800 euro.

Il meccanismo punta a sostenere le famiglie numerose, premiando chi ha più figli con detrazioni più generose rispetto ai contribuenti senza figli a carico.

Parificazione della “No Tax Area” a 8.500 euro per lavoratori e pensionati

Viene inoltre parificata la No Tax Area per lavoratori dipendenti e pensionati, fissata a 8.500 euro annui. Questo intervento elimina la disparità che in passato penalizzava i lavoratori, allineando la soglia di esenzione fiscale a quella dei pensionati.

Rimodulazione dal 1° gennaio 2025 delle detrazioni per i figli a carico con più di 30 anni

Dal 1° gennaio 2025 la detrazione per i figli a carico, cioè il bonus fiscale pari a 950 euro, che progressivamente si riduce all’aumentare del reddito, spetterà solo per i figli di età non superiore a 30 anni.

Resta il sistema di alternatività con l’assegno unico e così come previsto attualmente la detrazione per i figli a carico scatterà dai 21 anni, (al di sotto di questa età spetta l’assegno unico), e fino al compimento del trentesimo anno di età.

Per i figli che hanno più di 30 anni, dunque, anche se rientrano nei limiti di reddito previsti per i familiari a carico, non c’è più la detrazione fiscale.

Detrazione altri familiari a carico

Rappresenta un’eccezione solo il caso in cui i figli abbiano una disabilità accertata, per i quali si può invece applicare la detrazione.

Un familiare si considera a carico se ha un reddito fino a 2.840,51 euro, oppure di 4.000 euro per i figli fino a 24 anni.

Rivista anche la detrazione di 750 euro per i familiari a carico diversi da coniuge e figli: non spetta più a tutti i parenti ricompresi nell‘articolo 433 del Codice civile, ma solo agli ascendenti conviventi.

Bonus nascite e carta nuovi nati

Il testo normativo presenta rilevanti novità in ambito familiare, a cominciare dal cosiddetto “bonus nuove nascite”: è infatti previsto un nuovo assegno, pari a 1.000 euro, per ogni figlio nato o adottato a decorrere dal 1° gennaio 2025, che sarà riconosciuto dall’INPS su domanda.

Questo aiuto economico verrà concesso una sola volta per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025, e sarà disponibile nel mese successivo alla nascita o all'adozione. Tuttavia, il richiedente deve appartenere a un nucleo familiare con un ISEE che non superi i 40.000 euro annui (computato al netto dell’assegno unico e universale per i figli a carico), esente Irpef complessivo.

Questa una delle novità per le famiglie previste dalla Legge di Bilancio 2025, introdotta già con il testo approvato dal Governo lo scorso 16 ottobre e che non ha subito modifiche nel corso dell’iter di discussione alla Camera.

L’avvio dell’agevolazione è subordinato alla pubblicazione di un’apposita circolare INPS che, tra gli altri aspetti, dovrà dettagliare regole e tempi per presentare domanda. L’articolo 1, comma 206 della Legge di Bilancio prevede che l’erogazione avvenga nel mese successivo a quello di nascita o adozione.

Il bonus di 1.000 euro sarà in ogni caso erogato una tantum e non concorrerà alla formazione del reddito del percettore ai fini IRPEF.

Questa misura si inserisce in un pacchetto più ampio che prevede:

Congedo parentale indennizzato all’80% per tre mesi (due mesi in più rispetto alla normativa attuale).

Decontribuzione per le lavoratrici madri con due figli, estesa alle lavoratrici autonome (non forfettarie) con reddito inferiore a 40.000 euro.

Elevamento dell’indennità di congedo parentale

L'indennità per il congedo parentale aumenta all'80%, (rispetto al 60-30% attuale), per due mesi ulteriori, per il totale di tre mesi, usufruibili entro il sesto anno di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.

Restano fermi i criteri di accesso alla misura: la maggiorazione dell’indennità può essere richiesta sia dal padre sia dalla madre entro i 6 anni di vita del bambino o della bambina (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione). È riconosciuta ai genitori in alternativa tra loro.

Non varia il numero totale di mesi a disposizione dei genitori per il congedo parentale, che restano dieci elevabili a 11 se il padre ne utilizza almeno tre. Ma due di queste mensilità, se utilizzate entro i primi sei anni di vita del bambino, sono retribuite all’80%.

Bonus asili nido

Legge di Bilancio 2025 amplia l'accesso al bonus per gli asili nido o supporto domiciliare per i figli fino a 3 anni, grazie all'esclusione dal calcolo ISEE degli importi dell'assegno unico: il calcolo dell’ISEE per l’accesso al bonus non considererà più l’Assegno Unico, ampliando così la platea di beneficiari.

Dal 1° gennaio potranno contare sul rimborso delle rette fino a 3.600 euro anche le famiglie con un solo figlio o con altri figli di età superiore a 10 anni, a condizione che l’agevolazione venga richiesta per bambini nati a partire dal 1° gennaio 2024.

Viene eliminato il requisito relativo alla presenza nel nucleo familiare di un altro figlio di età inferiore a 10 anni, introdotto lo scorso anno e che rappresentava una delle condizioni per l’accesso al rimborso più alto previsto dal bonus nido.

Oltre alla condizione relativa alla nascita del figlio o della figlia per il quale si richiede il beneficio dopo il 31 dicembre 2023, resta il tetto ISEE di 40.000 euro.

Modifica della detrazione spese scolastiche per istituti paritari

La detrazione per le spese di frequenza scolastica presso istituti paritari aumenta da 800 a 1.000 euro per alunno o studente.

La misura interessa:

  • scuole dell'infanzia, del primo ciclo di istruzione,
  • le scuole secondarie di secondo grado.

Fondo per il contrasto alla povertà alimentare a scuola

La Legge di bilancio 2025 istituisce anche un “Fondo per il contrasto alla povertà alimentare a scuola”: vengono stanziate risorse per l’erogazione di contributi a favore di nuclei familiari che a causa di condizioni oggettive di impoverimento non riescano a provvedere al pagamento delle rette previste per la fruizione del servizio di ristorazione scolastica nella scuola primaria. 

La disciplina del Fondo è rinviata ad un decreto ministeriale che definirà i Comuni destinatari e le modalità di riparto delle risorse

L’agevolazione è prevista solo per le scuole primarie.

Per gli anni 2025 e 2026 è previsto un fondo di 500.000 euro, mentre per l’anno 2027 si avrà un incremento a un milione di euro.

Le modalità di erogazione saranno stabilite da un apposito decreto ministeriale.

Bonus elettrodomestici

La Manovra di Bilancio 2025 introduce anche misure per sostenere le spese domestiche: è stato introdotto un bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, con una copertura fino al 30% del costo e tetti differenziati in base all’ISEE, con un tetto di 100 euro (200 euro per famiglie con ISEE sotto i 25.000 euro).

Il Fondo stanziato è pari a 50 milioni di euro per il 2025.

Bonus per attività sportive dei figli

Nel corso dell’esame alla Camera, la Legge di Bilancio 2025 si è arricchita con un’ulteriore agevolazione per le famiglie: arriva infatti un contributo per le spese sportive e ricreative dei figli di età compresa tra i 6 e i 14 anni, riservato alle famiglie con ISEE fino a 15.000 euro.

Per il Bonus sono infatti stanziati 30 milioni di euro, e sarà riservato ai nuclei familiari di cui sopra. L’agevolazione finanzierà le prestazioni sportive e ricreative erogate in periodi extra scolastici da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche, iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD), e degli enti del Terzo settore, iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).

L’importo dell’agevolazione e le regole d’accesso, saranno stabilite tramite un decreto attuativo adottato dalla Presidente del Consiglio dei ministri e rappresenterà un “concorso al rimborso per le prestazioni sportive e ricreative erogate in favore delle famiglie”.

Carta “dedicata a Te”

La manovra 2025 proroga e rafforza alcune delle misure di contrasto alla povertà: viene rifinanziata la Social Card - Carta Dedicata a Te, destinata all’acquisto di beni di prima necessità per le famiglie con ISEE basso.

Il fondo destinato alla misura sarà di 500 milioni di euro per il 2025; la distribuzione di carte prepagate avverrà attraverso i Comuni, INPS e Poste Italiane.

Le famiglie a basso reddito, con ISEE fino a 15.000 euro, potranno continuare a ricevere la Carta Dedicata a Te.

Anche se inizialmente prevista per scadere nel 2024, questa Social Card sarà nuovamente finanziata per il prossimo anno. Tuttavia, esiste il rischio che i fondi stanziati (500 milioni) non siano sufficienti a garantire il contributo una tantum di 500 euro come in passato.

L’importo potrà essere utilizzato esclusivamente per l'acquisto di carburante, abbonamenti ai mezzi pubblici e spesa alimentare.

Fondo alimentare

Viene incrementato di 50 milioni di euro il Fondo per il Reddito Alimentare, per sostenere la distribuzione di alimenti agli indigenti tramite organizzazioni caritatevoli.

Potenziamento Assegno di Inclusione e Supporto Formazione Lavoro

La Legge di Bilancio 2025 rafforza le misure di inclusione sociale e lavorativa, aumentando le risorse destinate all’Assegno di Inclusione (ADI) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).

L’obiettivo è ampliare la platea di beneficiari e incrementare gli importi erogati, per offrire un sostegno più adeguato ai nuclei familiari in difficoltà economica, con particolare attenzione a quelli con minori, disabili o anziani a carico.

Per l’Assegno di Inclusione (ADI) si registra un aumento del limite ISEE da 9.360 a 10.140 euro.

L’integrazione al reddito familiare passa da 6.000 a 6.500 euro annui; il sostegno per l’affitto passa da 3.360 a 3.640 euro.

Maggiore supporto per anziani e disabili: integrazione specifica aumentata a 8.190 euro.

Anche per Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) si amplia la platea di beneficiari con il valore dell’Isee che sale da 6.000 euro annui a 10.140 euro.

Revisione del Fondo Prima Casa

La manovra di Bilancio 2025 in questo caso ha ristretto l’ambito di applicazione della misura: le categorie che prima erano considerate prioritarie ora diventano le uniche destinatarie della garanzia.

Quindi, la garanzia del fondo dal 2025 riguarda solo giovani coppie, nuclei monogenitoriali con figli minori, under 36, e residenti in alloggi popolari.

Viene in compenso prorogata al 2027 la misura che innalza la garanzia all’80%.

Viene prevista anche imposta di registro agevolata al 2% per acquisto di una nuova prima casa se quella precedente viene venduta entro due anni (e non più entro un anno).

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