Danni da circolazione stradale e prova della non imputabilità della causa del sinistro
16 Gennaio 2025
Come affermato da Cass. n. 18708/2021: «Ai sensi dell'art. 149, comma 1, del d.lgs. n. 285 del 1992, il conducente di un veicolo deve essere in grado di garantire in ogni caso l'arresto tempestivo dello stesso, evitando collisioni con il veicolo che precede, per cui l'avvenuto tamponamento pone a carico del conducente medesimo una presunzione "de facto" di inosservanza della distanza di sicurezza; ne consegue che, esclusa l'applicabilità della presunzione di pari colpa di cui all'art. 2054, comma 2, c.c., egli resta gravato dall'onere di fornire la prova liberatoria, dimostrando che il mancato tempestivo arresto del mezzo e la conseguente collisione sono stati determinati da cause in tutto o in parte a lui non imputabili». Applicando tale principio nel caso di specie, per il Tribunale di Napoli, Tizio è responsabile dell'evento per cui è causa, non avendo fornito la prova liberatoria. Non si sa per quale ragione il motociclo dell'attore tamponò l'autovettura della convenuta che in quel momento era lievemente inclinata a destra, certamente per entrare nel varco sulla destra: «Che il motociclo procedesse a velocità eccessiva, del resto, lo si desume dai non lievi danni riportati da quel veicolo e dal suo conducente. Certo, la manovra di sorpasso e repentino rientro a destra non è provata, perché le testi che ne hanno riferito non sono attendibili». Operando dunque la presunzione semplice di colpa a carico del veicolo tamponante (quello di Tizio), dovendosi considerare lo stesso attore responsabile esclusivo del sinistro, il Tribunale rigettava la domanda di risarcimento da lui proposta. |