Codice della Navigazione - 30/03/1942 - n. 327 art. 1058 - Provvedimenti per impedire la partenza dell'aeromobile.

Francesco Bartolini

Provvedimenti per impedire la partenza dell'aeromobile.

[I]. Il giudice competente a sensi dell'articolo 1055 e, ove ne ricorra l'urgenza, l'ENAC [688] e l'autorità di polizia giudiziaria del luogo nel quale si trova l'aeromobile, possono prendere i provvedimenti opportuni per impedire la partenza dell'aeromobile.

Inquadramento

L'art. 1058 conferisce al giudice e, nel caso di urgenza, ad autorità amministrative e di polizia giudiziaria un generico potere di adottare provvedimenti idonei ad impedire la partenza dell'aeromobile. Il presupposto è costituito dall'avvenuta rituale esecuzione di un pignoramento, debitamente notificato e quindi ufficialmente reso conosciuto. Lo scopo dell'attivazione è rivolto a tutelare un interesse pubblico soltanto indiretto, eminentemente privatistico e in questo senso ben individuabile: quello di prevenire il pericolo che l'aeromobile sfugga ad una procedura esecutiva pendente. Atteso il valore del bene pignorato, si presume che le dimensioni del danno cagionato vadano riferite ad un credito di notevole importo ed a una sua ripercussione assai rilevante sui patrimoni in gioco e sul mercato. Da qui l'attribuzione di poteri autoritativi che non hanno uguali, per contenuto e assenza di limiti precisi, nell'ordinamento.

La dottrina ha trattato l'argomento soprattutto con riguardo alla disciplina della nave. Essa ravvisa nel provvedimento adottabile ai sensi dell'art. 646 cod. nav. una fattispecie di misura di cautela atipica e accenna ad essa come ad un «fermo» della nave (Vullo, 841; Lobietti, Dir. mar., 2002, 44). Alcuni Autori la riferiscono all'art. 700 c.p.c.; altri la definiscono come misura atipica cautelativa interna al processo esecutivo (Corsaro, Bozzi, 771).

Quali siano gli impedimenti ipotizzabili è del tutto lasciato al caso concreto e al senso di responsabilità degli organi chiamati dalla legge a intervenire. Il giudice non può certo agire d'ufficio, atteso il generale principio della domanda, da parte dell'interessato, che presidia il diritto processuale civile. Per il suo provvedimento occorre dunque una richiesta motivata e documentata proveniente dalla parte legittimata a pretendere che l'aeromobile e le sue parti restino custoditi nel luogo del pignoramento. È evidente, però, che la situazione deve consentire il trascorrere del tempo necessario ad adire il giudice e ad averne risposta prima che l'evento temuto si verifichi. Per di più occorre tener conto del ritardo con il quale avviene la designazione del giudice dell'esecuzione dopo il pignoramento: possono trascorrere più di 90 giorni da esso prima che la designazione sia disposta. Ben più tempestivo può essere l'operato dei funzionari dell'ENAC che, nell'ambito delle proprie competenze, rifiutino di consegnare i documenti necessari a lasciare il luogo, impediscano i piani di volo o ritirino le autorizzazioni e i permessi di navigazione aeree. A sua volta, la polizia giudiziaria può proibire l'allontanamento e disporre misure di sorveglianza, scelte in base alle concrete valutazioni del caso. La norma in esame ha certamente privilegiato l'iniziativa delle autorità amministrative rispetto all'ipotesi di un ricorso all'autorità giudiziaria. In questo caso dovrebbe farsi ricorso alla normativa di cui agli artt. 669-bis e ss. c.p.c.

Il problema che dalla disposizione in oggetto sorge è quello della possibilità, per chi subisce l'iniziativa di impedimento, di difendersi ottenendo il vaglio giurisdizionale. Ogni misura di costrizione deve, infatti, consentire di essere impugnata, verificata ed eventualmente annullata ove venga riscontrata come illegittima o d'abuso. Una tutela giudiziaria può essere fornita dall'esercizio di una azione di accertamento e di risarcimento del danno preceduta dalla richiesta di un provvedimento d'urgenza o dall'impugnazione del provvedimento del giudice.

La polizia giudiziaria

L'art. 1058 indica con il termine comprensivo di polizia giudiziaria coloro che unitamente al giudice e all'ENAC sono muniti del potere di impedire la partenza della nave. Mentre il potere suddetto spetta al giudice con ambito di applicazione generale, l'attribuzione all'Ente e agli organi di polizia giudiziaria trova presupposto di legittimità nella situazione di urgenza. La norma pone due questioni all'interprete.

La prima riguarda l'individuazione precisa dei soggetti da comprendere nella nozione di polizia giudiziaria. La locuzione utilizzata dall'allora legislatore è precisa nel riferirsi a coloro che anche di iniziativa devono prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, raccogliere le prove e compiere quant'altro possa servire per l'applicazione della legge penale. L'ultima delle espressioni che in tal senso si leggono nell'art. 55 c.p.c. (sostanzialmente ripetitive di quelle adoperate nel codice di rito penale vigente all'epoca) giustificano l'estensione dei compiti di polizia giudiziaria anche all'impedimento con la forza dell'allontanamento della nave. Può inoltre collegarsi il conferimento del potere in proposito con l'urgenza di prevenire o impedire la commissione dei reati di sottrazione dei beni pignorati tuttora puniti a titolo di delitto.

Un riferimento di diritto positivo può essere costituito dal disposto dell'art. 802 cod. nav. per il quale l'ENAC ha un generale potere di vietare la partenza dell'aeromobile nel caso di pregiudizio per la navigazione aerea e, su segnalazione del gestore aeroportuale e dell'ENAV, quando risultano violati gli obblighi di pagamento di tasse, diritti e tariffe.

La seconda questione concerne il diritto di chi subisce il provvedimento inibitorio di impugnarlo e ottenerne, se non la revoca, quanto meno la dichiarazione della sua illegittimità. Una possibile risposta al quesito impone di distinguere. L'ordine del giudice può essere considerato quale misura cautelare sui generis, da annoverare tra quelle disciplinate dalla normativa cautelare uniforme di cui agli artt. 669-bis e ss. c.p.c. A norma dell'art. 669-quaterdecies, infatti, quella normativa è applicabile anche ai provvedimenti cautelari previsti da leggi speciali; indicazione che consente pertanto nella materia in oggetto la proposizione del reclamo di cui all'art. 669-terdecies. I provvedimenti dell'ENAC seguono le regole specifiche dettate dall'organizzazione e dal funzionamento di questo ente. I provvedimenti della polizia giudiziaria sono ricorribili e denunciabili ai superiori gerarchici quando non costituiscano fattispecie di abuso punite come reato. E in ogni caso chi vi ha interesse può proporre azioni di accertamento e di risarcimento del danno davanti al giudice ordinario.

Il potere-dovere della polizia giudiziaria di impedire la partenza dell'aeromobile è attribuito a tutela di interessi di natura privata, vale a dire, per impedire che ai creditori possano essere sottratti i beni che costituiscono la garanzia patrimoniale dei loro diritti e nella precisa situazione di pericolo in cui ciò stia per accadere. Pertanto i detti poteri non trovano la loro disciplina nel codice di procedura penale e devono essere considerati come estensione delle attribuzioni che l'art. 1 del Testo Unico di pubblica sicurezza, r.d. n. 773/1931, conferisce nel vasto quadro dei doveri di veglia sull'ordine pubblico, sulla tutela della proprietà e sull'osservanza delle leggi.

Bibliografia

Bartolini, La riforma dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2022; Bartolini, Il pignoramento di navi e aeromobili, in Aa.Vv., Il pignoramento nel suo aspetto pratico, a cura di De Stefano, Giordano, Milano, 2020, 325 ss.; Campeis, De Pauli, Le esecuzioni civili, Padova, 2007, 635 ss.; Carbone, Celle, Lopez de Gonzalo, Il diritto marittimo. Attraverso i casi e le clausole contrattuali, Milano, 2024; Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2013, 366 ss.; Conforti, Iovane, Diritto internazionale, Milano, 2023; Cristoffanini, Esecuzione forzata e misure cautelari su nave o aeromobile, in Nss. dig. it., VI, Torino, 1968, 746; De Carolis, L'esecuzione forzata, Milano, 2024; Di Pirro, Commentario sistematico dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2013, 56 ss.; Giangrande, Navigazione aerea, 2013, Roma; La China, Le disposizioni processuali del codice della navigazione, in Il 50° del codice della navigazione, a cura di Tullio, Deiana, Cagliari, 1993, 423 ss.; Huerta, Diritto marittimo, 2022, Roma; La China, Esecuzione forzata, IV, Esecuzione forzata su navi e aeromobili, in Enc. giur., XIII, Roma, 1989; Lefebvre D'Ovidio, Pescatore, Tullio, Manuale di diritto della navigazione, Milano, 2011, 691 ss.; Morrone, Storia del diritto marittimo, 2022, Legare street press; Pipia, Trattato di diritto marittimo, 2012, Milano; Rassegna dell'esecuzione forzata, Napoli, 2024; Righetti, Codice della navigazione marittima, interna e aerea, Milano, 2009, 1094 ss.; Sandulli, Il diritto degli aeroporti nel nuovo codice della navigazione, Milano, 2006; Tedoldi, Esecuzione forzata, Milano, 2023; Vullo, Codice dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2012, 831 ss.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario