Codice di Procedura Civile art. 520 - Custodia dei mobili pignorati.Custodia dei mobili pignorati. [I]. L'ufficiale giudiziario consegna al cancelliere del tribunale il danaro, i titoli di credito [1992 ss. c.c.] e gli oggetti preziosi colpiti dal pignoramento [517 2]. Il danaro deve essere depositato dal cancelliere nelle forme dei depositi giudiziari, mentre i titoli di credito e gli oggetti preziosi sono custoditi nei modi che il giudice dell'esecuzione determina [166 att.] 1. [II]. Per la conservazione delle altre cose l'ufficiale giudiziario provvede, quando il creditore ne fa richiesta, trasportandole presso un luogo di pubblico deposito oppure affidandole a un custode diverso dal debitore [65 1 ss.; 159 2 att.]; nei casi di urgenza l'ufficiale giudiziario affida la custodia agli istituti autorizzati di cui all'articolo 159 delle disposizioni per l'attuazione del presente codice 2.
[1] Comma così modificato dall'art. 95 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51, con effetto, ai sensi dell'art. 247 comma 1 dello stesso decreto quale modificato dall'art. 1 l. 16 giugno 1998, n. 188, dal 2 giugno 1999. A norma dell'art. 27, comma 1, lett. b), n. 4) del d.lgs. 13 luglio 2017, n. 116, la parola: «tribunale» e' sostituita dalle seguenti: «giudice di pace», ai sensi dell'art. 32, comma 3 del d.lgs. 116 cit., come da ultimo modificato dall'art. 8-bis, comma 1, lett. b), d.l. 30 dicembre 2019, n. 162, conv., con modif., in l. 28 febbraio 2020, n. 8, le disposizioni di cui all'art. 27 citato entrano in vigore il 31 ottobre 2025. [2] L'art. 7 l. 24 febbraio 2006, n. 52, ha così sostituito il secondo comma. Il testo precedente recitava: «Per la conservazione delle altre cose l'ufficiale giudiziario provvede trasportandole in un luogo di pubblico deposito o affidandole a un custode. » InquadramentoL'art. 520 c.p.c. aggiunge all'elenco delle operazioni da compiersi dall'ufficiale giudiziario nel pignoramento gli atti richiesti dalla necessità di provvedere alla custodia dei beni mobili affinché non vengano sottratti alla procedura esecutiva. In quanto cose per definizione suscettibili di essere spostate è ovvio che in qualche modo ne debba assicurata la conservazione e la finale reperibilità per il momento in cui l'esecuzione giunge alla fase della vendita o dell'assegnazione. Per alcuni beni sussiste la necessità di non lasciarle a mani del debitore, per la loro fungibilità e facilità di sottrazione: si pensi al denaro, ai veicoli e agli oggetti preziosi. La norma citata disciplina le sole cautele che l'ufficiale giudiziario deve adottare nel compimento delle sue operazioni di vincolo; una volta effettuato il pignoramento e assicurata la conservazione delle cose pignorate spetta, poi, al giudice di provvedere alla disciplina della custodia sino al momento del trasferimento all'aggiudicatario o alla restituzione al debitore esecutato. L'individuazione del custode, le modalità di affidamento dell'incarico e gli adempimenti relativi sono regolati dalle norme specifiche a ciascuna delle forme di esecuzione forzata disciplinate dal codice di procedura civile e dalle leggi particolari ai vari tipi di beni (si veda, ad es., per la custodia delle pertinenze di nave, l'art. 651 cod. nav.). La norma in esame si limita a dettare regole riguardanti, da un lato, il denaro, i titoli di credito e gli oggetti preziosi; e, dall'altro, le cose mobili di genere diverso. Il denaro, bene fungibile, deve essere depositato a cura del cancelliere nelle forme dei depositi giudiziari; per i titoli e i preziosi le opportune istruzioni sono impartite dal giudice dell'esecuzione. In proposito l'art. 166 delle disposizioni di attuazione aggiunge che il giudice dell'esecuzione provvede con decreto, per sua natura atto che non necessita di essere motivato. Per le altre cose la scelta dei modi di custodia è affidata all'ufficiale giudiziario e al creditore. Più precisamente, per i beni diversi dal denaro, dai titoli di credito e dai preziosi l'ufficiale giudiziario può adeguarsi alla richiesta del creditore e far trasportare le cose presso un luogo di pubblico deposito oppure affidarle a una persona diversa dal debitore. In caso di urgenza i beni sono affidati alla custodia degli istituti di vendite giudiziarie cui si riferisce l'art. 159 disp. att. c.p.c. Con il consenso del creditore, inoltre, i beni possono essere lasciati in custodia al debitore (art. 521, comma 1, c.p.c.). La nomina di un custode rientra tra le misure che a norma dell'art. 518, comma 4, c.p.c. debbono essere adottate nell'immediatezza del pignoramento (Crescenzi, 258). La mancata nomina in tale momento non cagiona comunque una nullità dell'atto, dovendosi e potendosi provvedere poi ai sensi degli artt. 520 e 521. La nomina non occorre quando l'oggetto del pignoramento è costituito dal denaro e dalle altre cose che devono essere consegnate al cancelliere. In questo caso la consegna deve avvenire senza ritardo e nel tempo intermedio le responsabilità della custodia fanno capo all'ufficiale giudiziario. Poteva accadere che, proprio, per la ristrettezza dei tempi imposti per la consegna al cancelliere questa avvenisse ancor prima che fosse stato iscritto a ruolo il procedimento esecutivo. Le conseguenti difficoltà per il cancelliere, impossibilitato a riferire il ricevimento delle cose ad un preciso procedimento sono state risolte dall'art. 159-ter disp. att. c.p.c., per il quale all'iscrizione a ruolo provvede direttamente il cancelliere. L'iscrizione provoca la formazione del fascicolo telematico e la designazione del giudice dell'esecuzione. Delle operazioni compiute, se avvengono separatamente dal pignoramento, l'ufficiale giudiziario redige verbale che deposita poi in cancelleria. La custodiaGli obblighi del custode consistono nel preservare l'integrità dei beni pignorati e, quando occorre, nella loro diligente amministrazione. Questi obblighi possono essere conferiti al debitore, quando non sussiste pericolo di sottrazione. Su istanza del creditore i mobili possono essere affidati in custodia a una persona diversa oppure trasportati presso un luogo di pubblico deposito. Nell'urgenza è possibile l'affidamento a uno degli Istituti autorizzati all'incanto e all'amministrazione dei beni pignorati cui si riferisce l'art. 159 delle disposizioni di attuazione al c.p.c. Spettano al custode i poteri-doveri di cui all'art. 65 c.p.c., applicabile in genere nei casi di pignoramento come di sequestro. I compiti da esercitare consistono essenzialmente nella conservazione e nella amministrazione dei beni oggetto di affidamento dell'incarico. È dovere specifico del giudice dettare, con un decreto, le disposizioni riguardanti i modi di custodire, in particolare, i titoli di credito e gli oggetti preziosi pignorati (art. 166 disp. att. c.p.c.). La custodia dei mobili pignorati è mantenuta per tutto il tempo in cui essa è necessaria per le finalità della procedura esecutiva. Essa può subire modifiche, nelle modalità con le quali è esercitata o nella persona fisica del custode. Non pone termine alla veste di custode la consegna che viene fatta all'incaricato della vendita dopo la ricognizione (art. 536), in quanto la vendita può andare deserta con conseguente riconsegna al custode. Nel frattempo, gli obblighi di conservazione sono assunti dall'incaricato, non potendo più far capo al custode che ne ha perduto la detenzione materiale; questi, nel ricevere le cose dopo l'esito negativo della vendita torna ad assumere il dovere di preservarle fino al nuovo tentativo. Il custode ha diritto al compenso se è nominato dall'ufficiale giudiziario o dal giudice. Il compenso è liquidato dal giudice che ha disposto la nomina. Al riguardo è stato emanato il d.m. n. 80/2009, Regolamento in materia di determinazione dei compensi spettanti ai custodi dei beni pignorati. La responsabilità civile del custode dei mobili pignorati è regolata dagli artt. 65 e 67 c.p.c. La responsabilità penale è sancita dagli artt. 328,333,334,388,388-bis c.p. Custodia affidata agli istituti di vendita giudiziariDopo il deposito dell'istanza di vendita la custodia è affidata ad uno degli istituti autorizzati di cui all'art. 159 disposizioni di attuazione al codice di procedura civile. L'autorizzazione è concessa con decreto ministeriale; a tali istituti compete la facoltà di compiere qualsiasi vendita mobiliare disposta dall'autorità giudiziaria. Si veda sub art. 521. Qualora l'Istituto vendite giudiziarie provveda all'incanto ed all'aggiudicazione di beni mobili nel luogo del pignoramento, senza preventivo asporto ed assunzione della relativa custodia, il diritto dell'aggiudicatario alla consegna dei beni medesimi sussiste nei confronti del custode, e resta di conseguenza esclusa, in caso di mancata od irregolare consegna, la responsabilità dell'istituto stesso (Cass. III, n. 7577/1991). La liquidazione dei compensi e delle spese spettanti agli Istituti di Vendite Giudiziarie per le attività ad essi attribuite (tra cui la custodia, il trasporto e la vendita dei beni mobili pignorati) è regolata esclusivamente ed interamente dalle disposizioni del d.m. n. 109/1997, sicché non può trovare applicazione, neppure parziale, il d.m. n. 80/2009 che disciplina, invece, i compensi spettanti agli altri soggetti, diversi dai predetti istituti, nominati custodi dei beni pignorati in sostituzione del debitore ai sensi dell'art. 520, comma 2, c.p.c. (Cass. VI, n. 9048/2020). BibliografiaAa.Vv., Rassegna dell'esecuzione forzata, Milano, 2024; Balena, Istituzioni di diritto proc. civ., vol. III, Bari, 2023; Bartolini, La riforma dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2022; Bonsignori, L'esecuzione forzata, Torino, 1990; Bucolo, Il processo esecutivo ordinario, Milano, 1994; Campeis, De Pauli, Le esecuzioni civili, Padova, 2007; Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2013, 327 ss.; Comoglio, L'individuazione dei beni da pignorare, in Riv. dir. proc., 1992, 83 ss.; Corsaro, Le esecuzioni forzate nel c.p.c., Milano, 2006; Crescenzi, in Aa.Vv., Il pignoramento mobiliare presso il debitore in Il pignoramento nel suo aspetto pratico, a cura di De Stefano, Giordano, Milano, 2020, 195 ss.; De Carolis, L'esecuzione forzata, Milano, 2024; De Stefano, Giordano, Il pignoramento nel suo aspetto pratico, Milano, 2020; Di Pirro, Commentario sistematico dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2013, 281 ss.; La China, L'esecuzione forzata e le disposizioni generali del c.p.c., Milano, 1970; Luiso, Diritto processuale civile, III, Milano, 2009, 70 ss.; Mandrioli, Carratta, Diritto processuale civile, vol. 4, Torino, 2022; Picone, Sulla pignorabilità delle attrezzature e delle scorte in dotazione dell'azienda diretto-coltivatrice, in Dir. giur. agr., 1995, II, 54; Ronco, Artt. 514 e 515 c.p.c., in Le recenti riforme del processo civile, diretto da Chiarloni, Bologna, 2007, 772 ss.; Ruscica, Il pignoramento, Padova, 2023; Satta, La ricerca delle cose da pignorare, Riv. trim. dir. proc., 1965, 150 ss.; Soldi, Manuale dell'esecuzione forzata, Padova, 2024; Tedoldi, Esecuzione forzata, Pisa, 2023; Vullo, Codice dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2012, 226 ss. |