Decreto legislativo - 10/02/2005 - n. 30 art. 196 - Procedura di trascrizioneProcedura di trascrizione 1. Alla domanda di trascrizione, di cui al comma 2 dell'articolo 195, debbono essere uniti1: a) copia dell'atto da cui risulta il cambiamento di titolarita' o dell'atto che costituisce o modifica o estingue i diritti personali o reali di godimento o di garanzia di cui al comma 1 lettere a), b), c) ed i) dell'articolo 138, ovvero copia dei verbali e sentenze di cui al comma 1, lettere d), e), f), g) ed h) dell'articolo 138, osservate le norme della legge sul registro ove occorra, oppure un estratto dell'atto stesso oppure nel caso di fusione una certificazione rilasciata dal Registro delle imprese o da altra autorita' competente, oppure, nel caso di cessione o di concessione di licenza, una dichiarazione di cessione, di avvenuta cessione o di avvenuta concessione di licenza firmata dal cedente e dal cessionario con l'elencazione dei diritti oggetto della cessione o concessione. L'Ufficio italiano brevetti e marchi puo' richiedere che la copia dell'atto o dell'estratto sia certificata conforme all'originale da un pubblico ufficiale o da ogni altra autorita' pubblica competente2; b) il documento comprovante il pagamento dei diritti prescritti. 2. È sufficiente una sola richiesta quando la trascrizione riguarda più diritti di proprietà industriale sia allo stato di domanda che concessi alla stessa persona, a condizione che il beneficiario del cambiamento di titolarità o dei diritti di godimento o garanzia o dell'atto da trascrivere sia lo stesso per tutti i titoli e che i numeri di tutte le domande e di tutti i titoli in questione siano indicati nella richiesta medesima. 3. Quando vi sia mandatario, si dovrà unire anche l'atto di nomina ai sensi dell'articolo 201. 4. Sul registro per ogni trascrizione si deve indicare: a) la data di presentazione della domanda, che è quella della trascrizione; b) il cognome, nome e domicilio dell'avente causa, o la denominazione e la sede, se trattasi di società o di ente morale, nonché il cognome, nome e domicilio del mandatario, quando vi sia; c) la natura dei diritti ai quali la trascrizione si riferisce. 5. I documenti e le sentenze, presentati per la trascrizione, vengono conservati dall'Ufficio italiano brevetti e marchi. 6. Le richieste di cancellazione delle trascrizioni debbono essere fatte nelle stesse forme e con le stesse modalità stabilite per le domande di trascrizione. Le cancellazioni devono essere eseguite mediante annotazione a margine. 7. Qualora, per la trascrizione dei diritti di garanzia, sia necessario convertire l'ammontare del credito in moneta nazionale, tale conversione sarà fatta in base al corso del cambio del giorno in cui la garanzia è stata concessa. [1] Alinea modificato dall'articolo 107 del D.Lgs. 13 agosto 2010 n.131. [2] Lettera sostituita dall'articolo 107 del D.Lgs. 13 agosto 2010 n.131. InquadramentoSulle trascrizioni disciplinate dagli artt. 195-196 e sui loro effetti si rinvia al commento degli artt. 138-139 c.p.i. In tale sede ci si soffermerà su alcune peculiarità della procedura di trascrizione introdotte dagli artt. 195-196 c.p.i. Mentre l'art. 195 c.p.i. illustra le modalità di redazione delle domande di trascrizione e le informazioni che esse devono contenere, l'art. 196 c.p.i. individua i documenti necessari per la trascrizione (e per la cancellazione), nonché cosa sarà annotato nel Registro e come tali documenti saranno conservati a cura dell'UIBM. Con riguardo in particolare all'art. 195 c.p.i. è interessante segnalare che il d.lgs. n. 131/2010 ha soppresso al comma 1 la previsione secondo la quale le domande di trascrizione dovevano essere redatte in «duplice esemplare, di cui uno viene restituito al richiedente con la dichiarazione dell'avvenuta trascrizione». Tale eliminazione deriva dal fatto che ormai è possibile presentare la domanda di trascrizione con procedura telematica (si cfr. la Relazione illustrativa al d.lgs. n. 131/2010). L'evoluzione normativaL'art. 195 c.p.i. riprende il testo delle seguenti norme: a) per i brevetti di invenzione il testo a) degli artt. 59-66, r.d. n. 244/1940; b) per i brevetti su modelli di utilità, modelli e disegni ornamentali il testo b) degli artt. 57-64, r.d. n. 1354/1941; c) per i brevetti relativi a novità vegetali il testo c) dell'art. 8 d.m. 22 ottobre 1976; d) per i diritti sulle topografie di semiconduttori il testo d) dell'art. 15 l. n. 70/1989; e) ed infine per i marchi il testo f) dell'art. 50 l.m. (r.d. n. 929/1942). Osservazioni generaliCon riferimento ai documenti necessari per la trascrizione il comma 3 dell'art. 138 c.p.i., dopo aver ribadito che per ottenere la trascrizione il richiedente deve allegare alla relativa istanza la «copia autenticata dell'atto pubblico ovvero l'originale o la copia autentica della scrittura privata autenticata», prescrive che la stessa pubblicità possa essere ottenuta con «qualsiasi altra documentazione prevista dall'art. 196». Ebbene, l'art. 196 semplifica la procedura di trascrizione introducendo anzitutto alcune importanti modifiche alla pregressa disciplina della trascrizione. Nello specifico l'art. 196 prescrive che: i) in caso di fusione all'istanza di trascrizione è sufficiente allegare una certificazione rilasciata dal registro delle imprese o da altra autorità competente; ii) che nel caso di cessione è invece sufficiente allegare una dichiarazione di cessione o di avvenuta cessione firmata dal cedente e dal cessionario con l'elencazione dei diritti oggetto della cessione. Ciò corrisponde ad un'esigenza di semplificazione della procedura e si traduce nella possibilità di evitare il deposito, ad esempio, di un atto di cessione con l'autenticazione notarile; il tutto, ovviamente, fermo restando che tali dichiarazioni devono comunque essere in regola con l'obbligo della registrazione presso l'Agenzia delle Entrate, secondo quanto esposto nella circolare ministeriale n. 471 del 27 luglio 2005. Con l'entrata in vigore delle modifiche introdotte dall'art. 15, comma 1 l. n. 183/2011, alla disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive di cui al d.P.R. n. 445/2000 non dovrà più essere depositata la certificazione rilasciata dal registro delle imprese per attestare una fusione tra società italiane, né alcuna dichiarazione sostitutiva di atto notorio, né autocertificazione. Nelle istanze di trascrizione relative a fusioni tra società italiane dovrà invece essere richiesto alla Camera di Commercio di acquisire d'ufficio la certificazione dell'avvenuta fusione. Effettuati i dovuti controlli, la Camera di Commercio comunicherà l'esito degli stessi all'UIBM. Permane invece l'obbligo di produrre evidenza documentale dell'avvenuta fusione quando questa riguardi società straniere. Una nota merita ancora l'art. 196, comma 1, lett. a) c.p.i. ove è stabilito che l'UIBM può richiedere la copia dell'atto e dell'estratto di cui si fa domanda di trascrizione sia certificata conforme all'originale da un P.U. A tal proposito la prassi dell'UIBM è quella di richiedere costantemente che, laddove non si depositino documenti in originale, se ne produca copia conforme. L'UIBM subordina la trascrizione alla precisa individuazione dei titoli di privativa nel documento di cui viene richiesta la trascrizione (cfr. art. 138, comma 6 c.p.i.). Su tale aspetto l'UIBM con una circolare (n. 439/2002) ha ribadito che nei casi in cui «il trasferimento di titoli di proprietà industriale si ricolleghi ad una cessione a titolo particolare (come nel caso di un trasferimento di azienda o di ramo di azienda) permane [...] l'obbligo che il relativo atto contenga l'elenco di tutti i titoli di privativa che si intendono trasferire». Ciò non è invece richiesto nei casi in cui il trasferimento avvenga per effetto di una fusione tra società, poiché al perfezionarsi della stessa fa seguito una successione a titolo universale. Oltre al documento di cui si richiede la trascrizione, all'istanza vanno allegati l'atto di nomina del mandatario (laddove vi sia) e l'attestazione di pagamento della tassa prescritta (art. 196, commi 1 e 3 c.p.i., tassa che deve essere versata per ciascun titolo di privativa menzionato nell'istanza). Ai sensi dell'art. 196, comma 2 c.p.i. una sola istanza può avere ad oggetto una pluralità di diritti di proprietà industriale, siano essi marchi, brevetti, ecc. già rilasciati, siano essi ancora allo stato di domanda, purché, naturalmente appartenenti allo stesso soggetto e a condizione che anche il beneficiario del cambiamento di titolarità o dell'atto da trascrivere sia per tutti il medesimo. BibliografiaScuffi, Franzosi, Diritto industriale italiano, Padova, 2014; Ubertazzi, Commentario breve alle leggi su proprietà intellettuale e concorrenza, Padova, 2019. |