Decreto legislativo - 10/02/2005 - n. 30 art. 197 - AnnotazioniAnnotazioni [1. Il richiedente o il suo mandatario, se vi sia, deve in ciascuna domanda indicare o eleggere il suo domicilio nello Stato per tutte le comunicazioni e notificazioni da farsi a norma del presente codice]1. 2. I mutamenti del nome o del domicilio del titolare del diritto di proprietà industriale o del suo mandatario, se vi sia, devono essere portati a conoscenza dell'Ufficio per l'annotazione sul registro di cui all'articolo 185. 3. La domanda di annotazione di cambiamento di nome o indirizzo deve essere redatta in unico esemplare secondo le prescrizioni di cui al regolamento di attuazione. 4. È sufficiente una sola richiesta quando la modifica riguarda più diritti di proprietà industriale sia allo stato di domanda che concessi. 5. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 si applicano al cambiamento di nome o di indirizzo del mandatario di cui all'articolo 201. 6. Le dichiarazioni di rinuncia, anche parziale, ad un diritto di proprieta' industriale sottoscritte dal titolare e le sentenze che pronunciano la nullita' o la decadenza dei titoli di proprieta' industriale pervenute all'Ufficio italiano brevetti e marchi devono essere annotate sulla raccolta degli originali e di esse deve essere data notizia nel Bollettino ufficiale2. [1] Comma abrogato dall'articolo 108 del D.Lgs. 13 agosto 2010 n.131. [2] Comma sostituito dall'articolo 108 del D.Lgs. 13 agosto 2010 n.131. InquadramentoL'art. 197 c.p.i. indica per quali circostanze è richiesta la formalità dell'annotazione. L'evoluzione normativaL'art. 197 c.p.i. riprende il testo delle seguenti norme: a) per i brevetti di invenzione il testo a) dell'art. 3 e art. 64, r.d. n. 244/1940; b) per i brevetti su modelli di utilità, modelli e disegni ornamentali il testo b) dell'art. 3 e art. 62, r.d. n. 1354/1941; c) per i diritti sulle topografie di semiconduttori il testo c) dell'art. 3, d.m. n. 122/1991 e art. 22, l. n. 70/1989; d) ed infine per i marchi il testo d) dell'art. 3, d.P.R. n. 795/1948 e art. 49, d.P.R. n. 795/1948. AnnotazionePer consentire una corretta annotazione della tipologia di istanza da presentare (se di trascrizione o di annotazione e, nel secondo caso, se avente per oggetto titoli di proprietà industriale concessi o pendenti), con conseguente corretta attribuzione del codice al relativo verbale di deposito da parte delle Camere di Commercio, l'UIBM ha fornito, con la circolare ministeriale n. 579 del 4 giugno 2010 l'elenco delle casistiche per l'oggetto dell'uno o dell'altro tipo di istanza. A titolo esemplificativo e non esaustivo, nella casistica delle annotazioni rientrano la variazione di denominazione/sede del titolare delle privative o del suo mandatario; la trasformazione di forma giuridica; l'assunzione/revoca di mandato; la rinuncia totale/parziale al diritto di proprietà industriale e la sentenza di nullità/decadenza; la designazione dell'inventore. In caso di variazione di denominazione/sede e di trasformazione di forma giuridica, non è necessario produrre nessuna prova documentale della modifica intervenuta. Il comma 6 dell'art. 197 c.p.i., che prevedeva che «Le sentenze che pronunciano la nullità o la decadenza dei titoli di proprietà industriale pervenuti all'Ufficio italiano brevetti e marchi devono essere annotate sul registro e di esse deve essere data notizia nel Bollettino ufficiale», è stato integrato dal d.lgs. n. 131/2010, con la precisazione secondo cui devono essere oggetto di annotazione anche le «dichiarazioni di rinuncia, anche parziale, ad un diritto di proprietà industriale sottoscritte dal titolare». Ad integrazione di tale norma l'art. 41 reg. c.p.i. (Regolamento di attuazione del Codice della proprietà industriale, adottato con d.lgs. n. 30/2005) stabilisce che in caso di rinuncia, totale o parziale, la domanda di annotazione «deve essere accompagnata da una dichiarazione in bollo del titolare dello stesso avente natura di scrittura privata non autenticata soggetta alle norme della legge sul Registro ove occorra». La necessità di produrre tale documentazione a supporto dell'istanza di annotazione della rinuncia conferma la prassi dell'UIBM, secondo cui il ritiro di una domanda di brevettazione o di registrazione può essere chiesto con semplice istanza del mandatario, mentre per la rinuncia ad un diritto concesso il mandatario deve accompagnare l'istanza con la suindicata dichiarazione del titolare, in regola con l'obbligo fiscale della registrazione presso l'Agenzia delle Entrate. Il comma 4 dell'art. 197 c.p.i. conferma che anche per le annotazioni è sufficiente depositare una sola istanza quando la modifica da annotare riguarda più diritti di proprietà industriale, sia allo stato di domanda sia concessi. Con la circolare n. 579 del 4 giugno 2010 l'UIBM ha fornito alcune indicazioni operative concernenti i codici alfabetici da attribuire ai verbali di deposito e finalizzate alla rapida e corretta individuazione del tipo di istanze ad essi correlate. Inoltre, con la circolare n. 471 del 27 luglio 2005 l'UIBM ha inoltre stabilito che non è prevista la possibilità di formulare contestualmente istanze di trascrizione ed istanze di annotazione. BibliografiaScuffi, Franzosi, Diritto industriale italiano, Padova, 2014; Ubertazzi, Commentario breve alle leggi su proprietà intellettuale e concorrenza, Padova, 2019. |