Regolamento - 21/04/2004 - n. 805 art. 1 - Oggetto
Giuseppe Fiengo
Oggetto
Il presente regolamento istituisce un titolo esecutivo
europeo per i crediti non contestati al fine di consentire, grazie alla definizione
di norme minime, la libera circolazione delle decisioni giudiziarie, delle
transazioni giudiziarie e degli atti pubblici in tutti gli Stati membri senza
che siano necessari, nello Stato membro dell'esecuzione, procedimenti intermedi
per il riconoscimento e l'esecuzione.
Inquadramento
Il regolamento (CE) n. 805/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 che istituisce il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati (entrato in vigore il 21 gennaio 2005) costituisce un importante ed innovativo momento dell'integrazione comunitaria in materia civile e commerciale; integrazione destinata ad essere sempre più intensa a fronte della progressiva affermazione della equivalenza delle giurisdizioni e della diffusione della fiducia reciproca quanto all'amministrazione della giustizia civile negli Stati membri.
Senza dubbio tale regolamento vanta un primato, almeno teorico, nella istituzione del titolo esecutivo europeo che viene per la prima volta disciplinato in modo sistematico (Pozzi, 1097). Peraltro, accanto alla disciplina recata dal regolamento (CE) n. 805/2004, è oggi possibile rinvenire una pluralità di altri strumenti tesi a facilitare la rapida realizzazione dei crediti nello spazio giudiziario europeo (si, pensi, ad esempio, ai regolamenti CE n. 4/2009 in materia di obbligazioni alimentari, UE n. 2421/15 relativo alle controversie di modesta entità, CE n. 1896/2006 relativo al procedimento europeo di ingiunzione di pagamento); strumenti sui quali non sarà qui possibile soffermarsi.
È bene precisare sin dalla presente sede che l'applicazione del regolamento (CE) n. 805/2004 non presuppone l'esistenza di una controversia transfrontaliera (così come fa, invece, il regolamento CE n. 1896/2006 sull'ingiunzione di pagamento europea). Il regolamento che istituisce il titolo esecutivo europeo presuppone invece che – a prescindere dalla nazionalità delle parti – il creditore intenda utilizzare il titolo per l'esecuzione forzata in uno Stato membro diverso da quello d'origine (Carratta, 3).
La circolazione delle decisioni nel regime del reg. (CE) n. 44/001 (cd. Regolamento «Bruxelles I»): rinvio.
Prima del regolamento (CE) n. 805/2004 le decisioni (ivi comprese quelle relative a crediti non contestati) emesse in uno Stato membro potevano circolare in altro Stato membro sulla base del regolamento (CE) n. 44/2001 (prima di tale regolamento trovava invece applicazione la convenzione di Bruxelles del 1968 concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale – di seguito, convenzione di Bruxelles). Per una sintetica illustrazione del regime di circolazione delle decisioni delineato dal regolamento n. 44/2001 si rinvia all'esame dell'art. 1 del regolamento (UE) n. 1215/2012 (che del regolamento Bruxelles I costituisce rifusione).
Le novità nella circolazione delle decisioni sulla base del regolamento (CE) n. 805/2004
Con disposizione di carattere programmatico (Farina, 52) e dal sapore enfatico (Pozzi, 1097) l'art. 1 del regolamento prevede l'istituzione di un titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati. La formula «titolo esecutivo europeo» (che genera, nella prassi, confusione tra il regolamento in esame ed i regolamenti CE n. 44/2001 ed UE 1215/2012) ha un contenuto «fortemente evocativo» (Fumagalli, 24) che è stato valorizzato da due distinte prospettive non necessariamente compatibili. Per un verso, infatti, essa ha indotto a ravvisare nel titolo esecutivo europeo il prodotto di una europeizzazione della procedura civile che comporta l'adozione di un provvedimento sulla base di regole comunitarie e non nazionali. Per altro (e maggiormente condivisibile) verso, invece, la formula è stata intesa come espressione di una europeizzazione degli effetti del titolo esecutivo nazionale in conseguenza della eliminazione delle procedure intermedie che, nello Stato dell'esecuzione, sono ordinariamente richieste perché il titolo esecutivo formato all'estero possa essere concretamente eseguito (Farina, 55-56; Fumagalli, 24-25; Seatzu, 1). In questo senso si è ad esempio osservato che il titolo esecutivo europeo altro non è se non un titolo interno particolarmente qualificato che, per effetto della certificazione, ottiene una sorta di «formula esecutiva europea» che ne consente la circolazione negli Stati membri senza necessità di una dichiarazione di esecutività e senza possibilità di opposizione avverso il relativo riconoscimento (Pastorelli, 214).
Non è questa la sede per indugiare sulle ragioni e sulla portata della formula adottata; si proverà piuttosto, in modo estremamente sintetico, ad indicare i profili di novità della disciplina introdotta dal regolamento (CE) n. 805/2004 rispetto alla precedente disciplina vigente in ordine alla circolazione, nello spazio giudiziario europeo, delle decisioni in materia civile e commerciale.
Il regolamento (CE) n. 805/2004, sia pur limitatamente ai «crediti non contestati» (v. art. 3), introduce una semplificazione e riduzione delle procedure necessarie per l'esecuzione, in uno Stato membro, di una decisione emessa in un altro Stato membro.
È bene precisare che, secondo quanto risulta anche dal considerando n. 20 del regolamento, è rimessa al creditore la scelta di avvalersi (anche per i crediti non contestati) della circolazione del provvedimento sulla base del regolamento in esame ovvero del regolamento (CE) n. 44/2001 (oggi, regolamento UE n. 1215/2012).
I vantaggi derivanti dalla scelta del primo strumento sono tuttavia ben individuabili alla luce di una lettura congiunta della disposizione programmatica dell'art. 1 e dell'art. 5 del regolamento n. 805/2004. Si è infatti osservato che una lettura complessiva di tali norme consente di individuare i cardini («fondamentali, ed indissolubilmente collegati» - Farina, 52) dell'innovativo meccanismo di circolazione infracomunitaria delle decisioni giudiziarie relative a crediti non contestati. Cardini che devono essere ravvisati: i) nella elaborazione di norme minime di procedura (relative soprattutto alla notificazione ed alle informazioni rese al convenuto) il cui rispetto rileva non ai fini della validità della decisione in sé, ma, solo, della circolazione della decisione secondo quanto previsto dal regolamento n. 805; ii) nella certificazione della decisione da parte della competente autorità dello Stato membro di origine (Farina, 52 ss.; Fumagalli, 26-27).
In presenza di simili presupposti (che saranno di seguito illustrati) la decisione relativa ai crediti non contestati potrà circolare senza necessità del successivo ed eventuale controllo della competente autorità dello Stato membro dell'esecuzione previsto dal regolamento (CE) n. 44/2001; sarà, in altri termini, preclusa la possibilità di contestare in uno Stato membro diverso da quello di origine l'automatica ed uniforme vigenza della statuizione contenuta nella decisione certificata. Ancora, la certificazione varrà ad attribuire alla decisione «ex lege e contestualmente» (Farina, 56) la qualità di titolo esecutivo in tutti gli Stati membri senza necessità che ciascuno di tali Stati, ove richiesto dell'esecuzione, adotti alcun exequatur (Farina, 56; Fumagalli, 26).
Significativi sono, pertanto, i vantaggi derivanti dal ricorso a questo strumento di circolazione delle decisioni; vantaggi apprezzabili sia in termini di riduzione dei tempi dell'esecuzione (non occorrendo alcun exequatur), sia in termini di correlativa riduzione dei costi, sia in termini di eliminazione della fase eventuale di opposizione al riconoscimento (e/o all'esecuzione per motivi previsti a livello eurounitario).
Cass. III, n. 10543/2015 ha osservato che la ratio del regolamento (CE) n. 805/2004 va ravvisata nella volontà di apprestare uno «strumento di facile e pronta eseguibilità in tutto il territorio dell'Unione sol che al debitore sia stata data la possibilità di contestare adeguatamente la pretesa della controparte e che di questa facoltà non si sia avvalso o non si sia avvalso fruttuosamente». Importante tappa nella creazione ed integrazione dello spazio giudiziario europeo, il regolamento che istituisce il TEE comporta l'anticipazione «a monte» (con conseguente abbandono del controllo «a valle» – rimesso cioè allo Stato dell'esecuzione) del controllo di idoneità del titolo esecutivo a fungere da base legale di un processo esecutivo in un altro Stato membro (cd. «Stato richiesto» o «Stato dell'esecuzione») come se fosse stato emesso nello Stato cd. «di origine». Perché la decisione emessa nello Stato d'origine possa circolare come TEE occorre, secondo il precedente di legittimità citato, che la competente autorità dello Stato di origine rilevi la sussistenza di alcuni presupposti: – in via preliminare, la non operatività degli speciali ambiti di esclusione previsti e, comunque, il rispetto delle norme in tema di «competenza giurisdizionale» espressamente indicate dal regolamento (in materia di assicurazioni e di contratti dei consumatori); – in via principale, la non contestazione del credito pecuniario; – ancora, il rispetto, nel procedimento concluso con la decisione da certificare come TEE, di norme procedurali minime (cd. «minima standard») tese a dare contezza della possibilità, per il debitore, di contestare la pretesa creditoria.
Bibliografia
Carratta, Titolo esecutivo europeo, I) Diritto processuale civile, in Enc. giur., 2006, 1 ss.; D'Alessandro, Prime applicazioni giurisprudenziali del regolamento n. 805 del 21 aprile 2004 che istituisce il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati, con particolare riferimento alla possibilità di proporre opposizione ex art. 615 c.p.c. qualora lo Stato richiesto dell'esecuzione sia l'Italia, in Riv. esecuz. forzata, 2010, 1-2, 187 ss.; Farina, Titoli esecutivi europei ed esecuzione forzata in Italia, Roma, 2012; Fumagalli, Il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati nel regolamento comunitario n. 805/2004, in Riv. dir. int. priv. e proc., 2006, 1, 23 ss.; Pastorelli, Il regolamento (CE) n. 805/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, che istituisce il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati, in Taruffo, Varano (a cura di), Manuale di diritto processuale civile europeo, Torino, 2011, 213 ss.; Pozzi, Titolo esecutivo europeo, in Enc. dir., Annali, I, Milano, 2008, 1095 ss.; Seatzu, Titolo esecutivo europeo, II) Diritto internazionale privato e processuale, in Enc. Giur., 2006, 6 ss.
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Inquadramento
La circolazione delle decisioni nel regime del reg. (CE) n. 44/001 (cd. Regolamento «Bruxelles I»): rinvio.
Le novità nella circolazione delle decisioni sulla base del regolamento (CE) n. 805/2004