Decreto legislativo - 12/01/2019 - n. 14 art. 68 - Presentazione della domanda e attività dell'OCCPresentazione della domanda e attività dell'OCC 1. La domanda deve essere presentata al giudice tramite un OCC costituito nel circondario del tribunale competente ai sensi dell'articolo 27, comma 2. Se nel circondario del tribunale competente non vi è un OCC, i compiti e le funzioni allo stesso attribuiti sono svolti da un professionista o da una società tra professionisti in possesso dei requisiti di cui all'articolo 358 nominati dal presidente del tribunale competente o da un giudice da lui delegato e individuati, ove possibile, tra gli iscritti all'albo dei gestori della crisi di cui al decreto del Ministro della giustizia 24 settembre 2014, n. 202. Non è necessaria l'assistenza di un difensore1. 2. Alla domanda, deve essere allegata una relazione dell'OCC, che deve contenere: a) l'indicazione delle cause dell'indebitamento e della diligenza impiegata dal debitore nell'assumere le obbligazioni; b) l'esposizione delle ragioni dell'incapacità del debitore di adempiere le obbligazioni assunte; c) la valutazione sulla completezza ed attendibilità della documentazione depositata a corredo della domanda; d) l'indicazione presunta dei costi della procedura. 3. L'OCC, nella sua relazione, deve indicare anche se il soggetto finanziatore, ai fini della concessione del finanziamento, abbia tenuto conto del merito creditizio del debitore, valutato in relazione al suo reddito disponibile, dedotto l'importo necessario a mantenere un dignitoso tenore di vita. A tal fine si ritiene idonea una quantificazione non inferiore all'ammontare dell'assegno sociale moltiplicato per un parametro corrispondente al numero dei componenti il nucleo familiare della scala di equivalenza dell'ISEE di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 dicembre 2013, n. 159. 4. L'OCC, entro sette giorni dall'avvenuto conferimento dell'incarico da parte del debitore, ne dà notizia all'agente della riscossione e agli uffici fiscali, anche degli enti locali, competenti sulla base dell'ultimo domicilio fiscale dell'istante, i quali entro quindici giorni debbono comunicare il debito tributario accertato e gli eventuali accertamenti pendenti. 5. Il deposito della domanda sospende, ai soli effetti del concorso, il corso degli interessi convenzionali o legali fino alla chiusura della procedura, a meno che i crediti non siano garantiti da ipoteca, da pegno o privilegio, salvo quanto previsto dagli articoli 2749,2788 e 2855, commi secondo e terzo, del codice civile. [1] Comma modificato dall'articolo 11, comma 2, del D.Lgs. 26 ottobre 2020, n. 147. Per la decorrenza vedi l'articolo 42, comma 1, del D.Lgs. 147/2020 medesimo. InquadramentoL'art. 68 d.lgs. n. 19/2019 disciplina le modalità di presentazione della proposta (oggi, domanda) di ristrutturazione dei debiti del consumatore con una normativa che descrive una rilevante formalizzazione del procedimento. La proposta è riferita non soltanto all'atto in sé, quale atto scritto munito di determinati requisiti di contenuto, ma piuttosto al necessario passaggio attraverso l'operato dell'OCC, vero protagonista della fase iniziale della procedura e di quanto poi occorre per la successiva omologazione del giudice. L'iniziativa è riservata al debitore, come risulta palese dal testo dell'art. 67, comma 1: ma anche questa iniziativa è descritta dalla disposizione come da [formarsi e] presentarsi con l'ausilio dell'OCC. La ristrutturazione dei debiti del consumatore non può essere chiesta dal creditore. Unico legittimato è il consumatore e al creditore non resta che chiedere la liquidazione controllata. Il deposito della propostaLa proposta non può essere presentata all'ufficio del giudice direttamente dal debitore. La normativa rende necessario rivolgersi ad un intermediario, individuato nell'OCC o, in difetto di presenza di questo organismo nel circondario del tribunale competente, costituito da un professionista o da una società di professionisti muniti dei requisiti specificati nel primo comma dell'art. 68. Il procedimento presuppone dunque che il consumatore si rivolga al soggetto abilitato a organizzare la proposta e poi a trasmetterla al tribunale competente. Questa fase non è direttamente disciplinata dalla normativa ma da una lettura sistematica si ricava che essa può atteggiarsi con due modalità: l'una, tutta di natura amministrativa, relativa al rapporto da instaurare con l'OCC; e, l'altra, di volontaria giurisdizione, nel caso in cui sia il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato a designare il professionista o la società di professionisti per la gestione del procedimento (d.m. n. 202/2014). Segue poi il vero e proprio inizio del procedimento quando è effettuato il deposito della proposta. Una profonda differenza segna la fase della presentazione della domanda come disciplinata dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza rispetto alla l. n. 3/2012. Vigente questa, non v'era dubbio che dovesse essere lo stesso debitore a presentare la sua domanda depositandola presso la cancelleria del tribunale competente. Questa circostanza aveva fatto sorgere il problema della necessità di una difesa tecnica, posto che generalmente si riteneva che anche gli atti della giurisdizione volontaria richiedessero la rappresentanza e l'assistenza difensiva. Era poi prevalsa l'opinione della non necessità (Cass. n. 18987/2011) posto che non dovevasi conoscere di questioni di status personale: e ciò, tuttavia, con riguardo alla sola presentazione della domanda, da sottoscriversi dallo stesso consumatore. Residuavano dubbi per quanto concerneva lo sviluppo successivo della procedura. Si sosteneva infatti che il debitore è comunque assistito da un organismo specializzato (l'OCC) o da un professionista abilitato; e si dava per certo che un difensore tecnico occorresse per la presentazione del reclamo, momento in cui si intraprendeva un contenzioso. La questione attualmente è risolta dal dettato dell'art. 40, comma 2, del Codice, per il quale l'atto introduttivo del procedimento è sottoscritto dal difensore munito di procura. L'OCC entro sette giorni dal conferimento dell'incarico da parte del debitore ne dà notizia all'agente della riscossione, come dispone il comma quarto, ed agli uffici fiscali degli enti locali affinché essi documentino e comunichino il debito tributario nei loro confronti che va a comporre l'ammontare del debito complessivo oggetto di trattamento. La comunicazione anticipa al momento di apertura del procedimento il rapporto con gli uffici tributari, a differenza da quanto prevedeva la l. n. 3/2012, che la collegava invece al deposito della domanda di omologa. Questa anticipazione risulta utile all'OCC o a chi per esso per avere tempestivamente il quadro sufficientemente completo della situazione debitoria del consumatore già prima di depositare la domanda. La domanda non è descritta nella sua forma dal Codice. L'art. 65, comma 2, tuttavia richiama le disposizioni dettate dal Titolo III che detta le norme generali in ordine agli strumenti di regolazione della crisi e dell'insolvenza, in quanto compatibili e per quanto non espressamente previsto. Il richiamo così effettuato consente di affermare che l'atto va presentato in forma di ricorso rivolto al giudice (art. 40, comma 2). Esso pertanto (sulla falsariga di quanto previsto dall'art. 125 c.p.c.) deve contenere: l'indicazione dell'ufficio giudiziario, dell'oggetto della domanda, delle ragioni della domanda e delle conclusioni e inoltre le specifiche indicazioni richieste dal singolo strumento. Effetti della domandaIl deposito della domanda sospende il corso degli interessi legali o convenzionali fino alla chiusura della procedura. La sospensione vale ai soli effetti del concorso e trova eccezione se i crediti sono garantiti da ipoteca, da pegno o da privilegio. Per essi si applicano: l'art. 2749 c.c., esplicitamente richiamato (il privilegio del credito si estende alle spese ordinarie per l'intervento nell'esecuzione e agli interessi dovuti per l'anno in corso alla data del pignoramento – da intendersi nel caso della ristrutturazione come data dell'omologazione); 2788 (prelazione per gli interessi dell'anno in corso alla data del pignoramento e per gli interessi maturati successivamente fino alla data della vendita); 2855 (iscrizione degli interessi da iscrizione di ipoteca nei due anni anteriori e a quello in corso). Si aprono, poi, le due fasi del procedimento. L'una dedicata al vaglio di ammissibilità della domanda e alla pronuncia del decreto di apertura o di inammissibilità della domanda. L'altra, se la procedura è dichiarata aperta, deputata al rilascio dell'omologazione oppure al decreto che la nega. La relazione dell'OCCContestualmente alla domanda del consumatore è depositata la relazione dell'OCC. La domanda contiene la proposta rivolta ai creditori con l'indicazione del piano di ristrutturazione per mezzo del quale si intende garantire a costoro il soddisfacimento nei termini dell'offerta. La relazione assume un contenuto che la normativa descrive in dettaglio. Essa deve contenere la descrizione completa della situazione economico patrimoniale in cui versa il debitore, dalla menzione delle cause che hanno determinato l'indebitamento sino all'attendibilità degli elementi, storici e documentali, fondanti la valutazione della loro completezza e al presumibile costo della ristrutturazione. Il raffronto con l'art. 69 del Codice lascia intendere che la stessa relazione deve far luce su tre aspetti rilevanti per l'ammissibilità della ristrutturazione, costituiti dalla mancanza di condizioni soggettive ostative, dalla meritevolezza e dalla fattibilità. L'indicazione delle cause dell'indebitamento evidenzia la presenza eventuale di atti in frode o comunque illeciti. La diligenza impiegata dal debitore nell'assumere le obbligazioni, se accertata, dà conto della sua prudenza da buon padre di famiglia. L'accertamento delle condizioni di incapacità di adempiere le obbligazioni assunte pone l'attenzione sulle responsabilità personali a fronte di eventi fortuiti e imprevisti. La verifica della documentazione offerta ne garantisce la credibilità e una ricostruzione attendibile degli elementi positivi e negativi dei quali tener conto. Emerge dalla disciplina di diritto positivo che all'OCC compete una attività non limitata a far da tramite nel deposito di documentazione recepita acriticamente ma di effettiva ricerca e accertamento. La l. n. 3/2012 assegnava a questo proposito all'organismo suddetto di effettuare la valutazione di convenienza della proposta del debitore. Questo compito non è stato riaffermato dal Codice, seppure si ponesse come indubbiamente utile ad un apprezzamento finalizzato all'ammissione della procedura, da disporsi, evidentemente, solo ove fosse risultata destinata a un buon fine. 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