Codice di Procedura Civile art. 473 bis 51 - Procedimento su domanda congiunta1

Rosaria Giordano

Procedimento su domanda congiunta1

[I]. La domanda congiunta relativa ai procedimenti di cui all'articolo 473-bis.47 si propone con ricorso al tribunale del luogo di residenza o di domicilio dell'una o dell'altra parte.

[II]. Il ricorso è sottoscritto anche dalle parti e contiene le indicazioni di cui all'articolo 473- bis.12, primo e secondo comma, e quelle relative alle disponibilità reddituali e patrimoniali dell'ultimo triennio e degli oneri a carico delle parti, nonché le condizioni inerenti alla prole e ai rapporti economici. Con il ricorso le parti possono anche regolamentare, in tutto o in parte, i loro rapporti patrimoniali. Se intendono avvalersi della facoltà di sostituire l'udienza con il deposito di note scritte, devono farne richiesta nel ricorso, dichiarando di non volersi riconciliare e depositando i documenti di cui all'articolo 473-bis.12, terzo comma2.

[III]. A seguito del deposito, il presidente fissa l'udienza per la comparizione delle parti davanti al giudice relatore e dispone la trasmissione degli atti al pubblico ministero, il quale esprime il proprio parere entro tre giorni prima della data dell'udienza. 

All'udienza il giudice, sentite le parti e preso atto della loro volontà di non riconciliarsi, rimette la causa in decisione. Il giudice può sempre chiedere i chiarimenti necessari e invitare le parti a depositare la documentazione di cui all'articolo 473-bis.12, terzo comma.

 

[IV]. Il collegio provvede con sentenza con la quale omologa o prende atto degli accordi intervenuti tra le parti. Se gli accordi sono in contrasto con gli interessi dei figli, convoca le parti indicando loro le modificazioni da adottare, e, in caso di inidonea soluzione, rigetta allo stato la domanda.

[V]. In caso di domanda congiunta di modifica delle condizioni inerenti all'esercizio della responsabilità genitoriale nei confronti dei figli e ai contributi economici in favore di questi o delle parti, il presidente designa il relatore che, acquisito il parere del pubblico ministero, riferisce in camera di consiglio. Il giudice dispone la comparizione personale delle parti quando queste ne fanno richiesta congiunta o sono necessari chiarimenti in merito alle nuove condizioni proposte.

[1] Articolo inserito dall'art. 3, comma 33,  del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

[2] Comma modificato dall'art. 3, comma 6, lett. m) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 che ha sostituito le parole: «primo e secondo comma» alle parole «primo comma, numeri 1), 2), 3) e 5), e secondo comma» e le parole «473-bis.12, terzo comma» alle parole  «473-bis.13, terzo comma». Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

Inquadramento

Con l'art. 473-bis.51 c.p.c. è stato introdotto, in omaggio al criterio enunciato dall'art. 1, comma 23, lett. hh), della l. n. 206/2021, un procedimento unitario, modellato su quello già contemplato dall'art. 711 c.p.c., per i procedimenti a domanda congiunta nella materia in esame, ossia i giudizi di separazione consensuale, divorzio congiunto e la domanda congiunta sulle condizioni di affidamento della prole nata da coppie non coniugate.

La domanda si propone con ricorso presso il Tribunale del luogo della residenza o di domicilio dell'una o dell'altra parte.

Il ricorso è corredato delle indicazioni essenziali richieste per quello contenzioso e deve specificare le disponibilità reddituali e patrimoniali dell'ultimo triennio e gli oneri a carico delle parti, nonché le condizioni inerenti alla prole e ai rapporti economici.

Dando seguito alla tesi più accreditata, di recente affermata anche dalle Sezioni Unite della Corte di cassazione per i trasferimenti immobiliari (Cass. S.U., n. 21761/2021), si stabilisce che le parti con il ricorso possono regolamentare in tutto in parte i loro rapporti patrimoniali, nel rispetto dell'autonomia negoziale.

Il procedimento, pur modellato su quello attualmente disciplinato dall'art. 711 c.p.c. per la separazione consensuale in omaggio ai criteri di delega (e che dunque consente all'autorità giudiziaria di richiedere modifiche o integrazioni nell'interesse della prole rispetto alle condizioni concordate), si conclude con sentenza e non con decreto di omologa delle condizioni indicate dalle parti. Tale veste formale è stata ritenuta necessaria stante gli effetti costitutivi del divorzio, come ha avuto cura di precisare la Relazione Illustrativa.

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