I controlli ex post del socio nelle società di capitali
20 Gennaio 2025
Introduzione Il lemma “controllo”, come noto, può avere più significati. Nel diritto societario, ed in particolare con riferimento ai diritti di controllo del socio di società di capitali sugli atti gestori, si possono identificare principalmente due accezioni: da una parte, esso evoca la verifica e il giudizio (ex post), dall'altra identifica una forma di influenza e potere (ex ante). In questa sede si trattano, senza pretese di esaustività, i diritti di controllo che un socio (non anche amministratore) di una società di capitali ha e può esercitare sugli atti gestori, limitandosi alla prima delle due accezioni. Differenziazione sistematica tra s.p.a. e s.r.l. La disciplina dei controlli del socio non amministratore sull'operato gestorio trova una netta differenziazione tra la società per azioni e la società a responsabilità limitata. A seconda del diverso tipo societario, i diritti di controllo assumono un'intensità variabile: maggiore nella s.r.l. ed estremamente ridotta nella s.p.a. In particolare, come si descriverà brevemente infra, la maggiore intensità dei diritti di controllo del socio non amministratore di s.r.l. è in perfetta sintonia con la connotazione personalistica della società a responsabilità limitata, che pone il socio al centro del rapporto negoziale che si instaura con il contratto sociale (per un approfondimento, cfr. A. Di Amato, Le S.r.l. – Strategie processuali e ambiti applicativi, in Il Diritto Applicato – I grandi temi, 2011, 458 e ss.). Invero, il socio di S.r.l. ha diritto di essere informato sugli affari sociali e di consultare i libri sociali e sostanzialmente tutta la documentazione societaria. Per converso, nella s.p.a. il diritto di ispezione del socio è circoscritto esclusivamente al libro soci e a quello delle adunanze e deliberazioni dell'assemblea, in coerenza con la struttura corporativa “complessa” e alla naturale facilità di circolazione delle azioni (con conseguente mutabilità degli azionisti). Il diritto di informazione e consultazione del socio di s.r.l. La disciplina di riferimento sui controlli ex post del socio di s.r.l. si rinviene nell'art. 2476, comma 2, c.c., rinnovato nei suoi tratti essenziali dalla riforma del 2003 (che vi ha fatto confluire, riadattandolo, il dettato di cui all'ex art. 2389 c.c.). La norma sancisce il diritto del socio (non amministratore) di avere dagli amministratori notizie sullo svolgimento degli affari sociali e di consultare, anche tramite professionisti di fiducia, i libri sociali e i documenti relativi all'amministrazione. Vengono dunque riconosciuti al socio di S.r.l. incisivi e penetranti poteri di controllo sulla gestione sociale, in coerenza con la centralità dell'assetto proprietario che connota la tipologia societaria in questione. Il diritto di informazione si configura – al pari del diritto di consultazione di cui infra – quale vero e proprio diritto potestativo, di talché il socio può esercitare tali diritti, insiti nello status socii, senza alcun onere di esplicitarne le ragioni o utilità e in assenza di particolari condizioni. L'unico limite che il potere di controllo del socio incontra, invero, è quello connesso alla generale operatività del principio di buona fede e correttezza; ciò significa che il socio non può esercitare i propri diritti di informazione e consultazione con modalità vessatorie o emulative, tali da recare inutilmente intralcio alla gestione sociale ovvero al fine di ostacolare o danneggiare l'attività sociale (cfr. Trib. Venezia, 31 agosto 2024; Trib. Ivrea, 4 luglio 2005, in Giur. Comm., 2007, 3, 748). Una particolare ipotesi di legittimo ostruzionismo dell'amministratore nel fornire informazioni consta nell'eventualità in cui il socio richiedente informazioni si ponga in rapporto concorrenziale con la società medesima: in tal caso, la richiesta di accesso del socio, ove effettuata in maniera strumentale e al fine di ottenere un vantaggio competitivo rispetto alla società medesima, potrebbe essere considerata abusiva giacché il diritto del socio verrebbe esercitato per scopi estranei al controllo, a vantaggio di soggetti terzi e con potenziale danno per la società (cfr. Trib. Venezia, 31 agosto 2024). Il diritto di informazione consente al socio di acquisire, ancorché in via “mediata”, informazioni sulla gestione degli affari, per tali intendendosi sia le informazioni generiche sulla situazione patrimoniale e finanziaria della società sia le informazioni eventualmente più puntuali sui singoli affari di cui il socio ritenga di voler essere informato. Tale diritto è esercitabile attraverso la richiesta di notizie all'organo amministrativo sullo svolgimento degli affari sociali, che si trova – in tal caso – in una situazione di soggezione ed è quindi obbligato a fornire le informazioni richieste. Le informazioni in questione comprendono anche notizie su eventuali società controllate (essendo comunque oggetto della gestione sociale). Accanto al potere “mediato” di informazione, la norma di riferimento riconosce un potere “diretto” di controllo che consiste nella possibilità di accedere e consultare, anche tramite professionisti di fiducia, i libri sociali e i documenti relativi all'amministrazione. I libri sociali cui si riferisce la norma sono quelli obbligatori elencati dall'art. 2478 c.c. e, quindi, il libro delle decisioni dei soci, il libro delle decisioni degli amministratori e il libro delle decisioni del collegio sindacale. Quanto ai documenti relativi all'amministrazione, essi sono da intendersi in senso ampio e ricomprendono pertanto tutta la documentazione contrattuale, amministrativa, contabile e fiscale della società, con facoltà per il socio di estrarne copia (cfr. Trib. Venezia, 31 agosto 2024). Il diritto di ispezione del socio di s.p.a. Nelle società per azioni, come anzidetto, i poteri di controllo del socio sono più limitati. La norma di riferimento è l'art. 2422 c.c., che consente al socio di conoscere fatti societari diversi da quelli riguardanti la gestione sociale in senso stretto. Invero, al socio di S.p.A. viene riconosciuto il diritto di esaminare il libro soci e il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell'assemblea dei soci, documenti dai quali emergono di norma poche informazioni sulla quotidiana gestione sociale, ma piuttosto informazioni che consentono, quanto al libro soci, di favorire il reciproco contatto tra i soci per l'esercizio dei diritti sociali e, quanto al libro assemblee, di favorire in generale un consapevole esercizio dei diritti sociali (cfr. Manuel B. Portale, Commento all'art. 2422, in Le Società per Azioni, diretto da Pietro Abbadessa e Giuseppe Portale, 2016, 2152 e ss.). Stante la presenza di un (sempre) obbligatorio organo ad hoc deputato alla vigilanza sulla gestione come il collegio sindacale, nel sistema dei controlli della S.p.A. all'autotutela del socio si è preferita (e quindi si è sostituita) l'eterotutela del collegio sindacale, ancorché evidentemente le finalità di tali controlli siano diverse. Considerazioni conclusive Nella s.p.a. la gestione sociale è appannaggio dell'organo amministrativo, con una più netta separazione delle funzioni di tale organo rispetto alle prerogative del socio, a cui il legislatore ha affiancato, nel sistema dei controlli, il collegio sindacale, negando al socio un penetrante controllo ex post sulla gestione sociale. La centralità che la figura del socio riveste nella s.r.l. consente invece allo stesso di consultare qualsiasi documento relativo alla gestione sociale, nonché di ricevere notizie sull'andamento degli affari. |