Atto di citazione per la revocazione della donazione per ingratitudineInquadramentoL'esemplificazione proposta riguarda una a domanda di revoca della donazione per ingratitudine. L'art. 801 c.c. dispone espressamente che la domanda di revocazione per ingratitudine non può essere proposta che quando il donatario ha commesso uno dei fatti previsti dai numeri 1, 2 e 3 dell'art. 463 c.c., ovvero si è reso colpevole d'ingiuria grave verso il donante o ha dolosamente arrecato grave pregiudizio al patrimonio di lui o gli ha rifiutato indebitamente gli alimenti dovuti ai sensi degli artt. 433 e 436 c.c. Il contributo unificato è dovuto in ragione del valore della causa ai sensi dell'art. 13, comma 1 d.P.R. 115/2002 ss.mm.ii. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] ATTO DI CITAZIONE Per il Sig. ... [2], nato a ... il ... (C.F. [3] ... ), residente in ..., via/ piazza ... n. ... elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [4] ..., C.F. [5] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[6]. Per le comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ... -attore- CONTRO La Sig.ra ... [7], C.F. ..., residente in ..., via/ piazza ... n. ... -convenuto- PREMESSO CHE IN FATTO [8] (ESPORRE - IN MODO CHIARO, SPECIFICO E SINTETICO - I FATTI) – Con atto pubblico del ..., registrato a ... il ... a rogito del Notaio Dott. ... il Sig. ... [9] ha donato alla Sig.ra ... l'appartamento sito in ... via ... n. ... contraddistinto al catasto n. ... foglio ... particella ... (doc.). – la Sig.ra ... dopo aver accettato la donazione suindicata ha tentato di uccidere [10] il coniuge del Sig. ... (oppure) si è resa colpevole di ingiuria [11] nei confronti del donante atteso che ... (oppure) ha arrecato grave pregiudizio al patrimonio del donante (oppure) ha omesso di prestare gli alimenti al Sig. .... – Il Sig. ... apprendeva dal ... Sig. ... i fatti suindicati in data ... allorquando .... – Pertanto, non essendo decorso un anno [12] dal giorno in cui il Sig. ... veniva a conoscenza delle suddette circostanze, integranti senza alcun dubbio ingratitudine rilevante ai sensi dell'art. 801 c.c., è sua intenzione agire per la revocazione della suindicata donazione. – ... (in uno dei punti della narrazione in fatto occorrerà indicare, così come richiesto dal nuovo n. 3-bis dell'art. 163 c.p.c., nei casi in cui la domanda è soggetta a condizione di procedibilità, l'assolvimento degli oneri previsti per il suo superamento) IN DIRITTO [13] (Esporre – in modo chiaro, specifico e sintetico – le ragioni giuridiche sottese alla domanda) A. ...; B. ...; C. .... Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, CITA la Sig.ra ..., C.F. ..., residente in ..., via/ piazza ... n. ... a comparire dinanzi al Tribunale di ... all'udienza che sarà tenuta il ... [14] ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite all'art. 166 [15] c.p.c. e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis, con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 [16] c.p.c. Avverte inoltre che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato e che la mancata comparizione alla suindicata udienza comporterà la prosecuzione del processo in sua declaranda contumacia [17], per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI [18] Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis, per i motivi sopra esposti: – ... dichiarare la revocazione della donazione in favore di ... dell'appartamento sito in ... via ... n. ... contraddistinto al catasto n. ... foglio ... particella atto pubblico del ... registrato a ... il ... a rogito del Notaio Dott. ... per ingratitudine nei confronti del Sig. ... e, per l'effetto, condannare la Sig.ra ... alla restituzione dell'immobile in favore di ... ovvero, in subordine, alla corresponsione in favore di ... di una somma equivalente al valore del bene stesso; – Con vittoria di spese. *** In via istruttoria [19] Con riserva di articolare idonei mezzi istruttori, entro i termini di cui all'art. 171-ter, n. 2, c.p.c. Si depositano in copia i seguenti documenti: 1. ...; 2. ...; 3. ... [20]. Chiede sin d'ora disporsi la prova per interrogatorio formale e, all'esito, per testi, sui seguenti capitoli: 1. Vero è che ...; 2. Vero è che .... Si indicano come testimoni i Sig.ri ..., .... *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [21] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [22] pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] ... 1. L'azione deve essere proposta al Tribunale – competente per materia ex art. 9 c.p.c. - presso il luogo di residenza o domicilio del convenuto ai sensi dell'art. 18 c.p.c. 2. L'art. 163, comma 3, n. 2 c.p.c. contempla tra i requisiti della vocatio in ius quello relativo all'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti). 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore, è sufficiente l'indicazione del numero di fax, poiché l'indirizzo PEC è un dato ormai acquisito nei rapporti con la cancelleria: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. 5. L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 6. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6 c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia, la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis d.l. n. 179/2012) si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 7. La domanda deve essere proposta contro il donatario o, nell'ipotesi in cui sia deceduto, nei confronti dei suoi eredi. 8. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 c.p.c. l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione dei fatti in modo chiaro e specifico [ ... ] costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 9. La domanda di revocazione per causa di ingratitudine può essere proposta dal donante o dai suoi eredi (art. 802 c.c.). 10. Ai sensi dell'art. 801 c.c. la donazione può essere revocata, inter alios, quando il donatario abbia commesso uno dei gravi delitti indicati ai nn. 1, 2 e 3 dell'art. 463 c.c. 11. La giurisprudenza di legittimità ha costantemente affermato che l'ingiuria grave richiesta dall'articolo 801 c.c. consiste in un comportamento con il quale si rechi all'onore ed al decoro del donante un'offesa suscettibile di ledere gravemente il patrimonio morale della persona, sì da rilevare un sentimento di avversione che manifesti tale ingratitudine verso colui che ha beneficato l'agente, che ripugna alla coscienza comune. Ad esempio, costituisce in tal senso ingiuria grave l'atteggiamento complessivamente adottato, menzognero e irriguardoso verso il marito, all'insaputa del quale la ricorrente si univa con l'amante nell'abitazione coniugale (Cass. II, n. 14093/2008). 12. L'art. 802 c.c. prevede che il termine (di decadenza e non di prescrizione) per revocare la donazione per ingratitudine è di un anno dal giorno in cui il donante è venuto a conoscenza del fatto posto a fondamento della revoca (cfr. Cass. II, n. 6025/1998). 13. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico [ ... ] degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 14. Secondo il nuovo art. 163-bis c.p.c. (come novellato dal d.lgs. n. 149/2022) tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell'udienza di comparizione debbono intercorrere termini liberi non minori di centoventi giorni e non più novanta. 15. Ai sensi dell'art. 166 c.p.c. (il cui primo comma è stato sostituito ad opera dell'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022) il convenuto «deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'articolo 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione». 16. Nella comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata il convenuto deve a pena di decadenza proporre un'eventuale domanda riconvenzionale, deve sollevare eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e deve altresì formulare la chiamata in causa di terzi. Il convenuto deve proporre tutte le sue difese in modo chiaro e specifico. 17. L'indicazione del giorno dell'udienza di comparizione-trattazione e l'invito a costituirsi contenuti nel n. 7 dell'art. 163, comma 3 c.p.c. costituiscono requisiti della vocatio in ius. 18. Altro requisito dell'edictio actionis è racchiuso nell'art. 163, comma 3, n. 3 il quale prevede che debba essere identificata la “cosa oggetto della domanda”, espressione da intendersi sia sotto il profilo formale, come provvedimento giurisdizionale richiesto al giudice (petitum immediato), sia sotto l'aspetto sostanziale come bene della vita di cui si chiede il riconoscimento (petitum mediato). 19. Le deduzioni istruttorie pur previste nell'art. 163, comma 3, n. 5 c.p.c. non costituiscono un elemento della citazione previsto a pena di nullità. Del resto, la prevista facoltà della parte di indicare i mezzi di prova ed effettuare le produzioni documentali nei termini di cui alle nuove memorie integrative di cui all'art. 171-ter c.p.c. non trova ostacolo nella circostanza che la parte non abbia formulato istanze istruttorie nell'atto introduttivo. 20. È stato precisato che, in tema di domanda giudiziale, l'identificazione della causa petendi va operata con riguardo all'insieme delle indicazioni contenute nell'atto di citazione e dei documenti ad esso allegati ai quali, quindi, può essere riconosciuta una funzione di chiarificazione del quadro allegatorio già prospettato purché risultino specificamente indicati nell'atto di citazione, come prescritto dall'art. 163, comma 3, n. 5 c.p.c. (Cass. n. 3363/2019). 21. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2 d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'articolo 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g)»; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 22. Il contributo unificato è dovuto nella misura prevista dall'art. 13, comma 1 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a) d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'articolo 5, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». COMMENTOAnche dopo che la donazione (che costituisce un contratto tra le parti) si è perfezionata, la legge prevede due ipotesi in cui la stessa può divenire inefficace, a seguito della pronuncia giudiziale di revocazione (o “revoca”), con sentenza di tipo costitutivo, a fronte dell'esercizio da parte del donante o dei suoi eredi della relativa azione. Le due fattispecie sono del tutto eterogenee. Infatti la prima è volta a sanzionare, sia pure indirettamente, il comportamento “irriconoscente” del donatario: si parla, tecnicamente, di “ingratitudine” del donatario (art. 801 c.c.), mentre la seconda ipotesi tende a tutelare anche a posteriori la piena libertà di scelta del donante, nel senso che il legislatore presume (ma non in modo assoluto, dato che in mancanza di apposita domanda giudiziale la presunzione de quo non ha luogo) che se il disponente, al tempo della donazione, avesse saputo che sarebbero sopravvenuti dei figli, non avrebbe deciso di compiere il negozio di cui trattasi (art. 803 c.c.). In virtù della prevalenza dei motivi che hanno determinato il donante a compiere il negozio, rispetto alle cause che ne determinerebbero la revocazione, quest'ultima non opera, neppure qualora il donante o i suoi eredi la chiedano, in alcune ipotesi peculiari: donazioni obnuziali o remuneratorie ovvero liberalità d'uso o quelle contemplate dall'art. 742 c.c.. La previsione della revoca della donazione costituisce un'eccezione rispetto al principio generale, che vale in materia di contratti, secondo cui solo con il consenso di entrambe le parti è possibile sciogliere il contratto. L'eccezione si spiega in considerazione della volontà del legislatore di tutelare interessi di ordine morale. L'azione per ottenere la revoca può essere proposta ex art. 802 c.c. dal donante o dai suoi eredi, contro il donatario o i suoi eredi, entro l'anno dal giorno in cui il donante è venuto a conoscenza del fatto che consente la revocazione, ma se le causa della revoca è l'omicidio volontario del donante oppure il donatario ha dolosamente impedito di revocare la donazione, il termine per proporre l'azione è di un anno dal giorno in cui gli eredi hanno avuto notizia della causa di revocazione. Una volta revocata la donazione, il donatario deve ovviamente restituire i beni e i frutti ovvero, sei i beni sono stati alienati, il rispettivo controvalore (art. 807 c.c.). È evidente che la revoca compiuta dal donante non può di per sé attuare la retrocessione di un bene trasferito in proprietà, ma obbliga solo il donatario a compiere il relativo atto di trasferimento, in mancanza del quale opererà la sentenza ex art. 2932 c.c. La revocazione non pregiudica i terzi che hanno acquistato diritti anteriormente alla domanda, fatti salvi in caso di immobili gli effetti della trascrizione. Per tutti gli aspetti procedurali si rinvia al commento della formula “Atto di citazione”. |