Atto di citazione per lo scioglimento della comunione

Rosaria Giordano

Inquadramento

La formula in esame è modellata sulla domanda di scioglimento della comunione ordinaria. La proposizione di tale domanda costituisce l'esercizio di un diritto potestativo che può essere spiegato in ogni momento da parte di ciascuno dei condividenti. Ai sensi dell'art. 784 c.p.c. sussiste il litisconsorzio necessario tra tutti i comproprietari.

Il contributo unificato è dovuto in ragione del valore della causa ai sensi dell'art. 13, comma 1 d.P.R. n. 115/2002.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

ATTO DI CITAZIONE [2]

Per il Sig. [3] ..., nato a ... il ... (C.F. [4] ... ), residente in ..., via/ piazza ... n. ... (oppure) [la società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [5], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [6] ..., C.F. [7] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[8]. Per le comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ...

-attore-

CONTRO

Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ...,

-convenuto-

PREMESSO CHE

IN FATTO [9]

(ESPORRE - IN MODO CHIARO, SPECIFICO E SINTETICO - I FATTI)

a) Il Sig. ... possiede ed utilizza, in modo continuato, pacifico e manifesto, da oltre vent'anni, alcuni terreni siti nel Comune di ..., costituiti da una superficie totale di ... mq, catastalmente censiti al foglio di mappa n. ..., e costituiti dalle particelle n. ... (mq ... ), n. ... (mq ... ) e n. ... (mq ... ) [10] (doc. 1);

b) i terreni suindicati posseduti da sempre dall'odierno attore, risultano formalmente intestati al Sig. ..., come dimostrano le visure catastali allegate (doc. 2);

c) il Sig. ... in realtà si è sempre disinteressato dei terreni a lui intestati, non avendoli mai utilizzati e/o gestiti in alcun modo e non avendo, tra l'altro, mai contestato l'utilizzo fattone dall'odierno ricorrente;

d) per converso, il Sig. ... ha sempre utilizzato l'area in questione in via esclusiva, uti dominus;

e) inoltre, l'odierno ricorrente ha provveduto personalmente alla realizzazione di una recinzione delimitante i confini dei suddetti terrene ed ha sempre provveduto ad eseguire, periodicamente, sul suindicato compendio immobiliare i lavori di manutenzione (potatura alberi, aratura del terreno, ecc. ... ), apportando altresì delle migliorie e sostenendo direttamente tutte le spese necessarie;

f) sulla particella n. ..., peraltro, l'istante ha realizzato nel ... la propria abitazione, con conseguente allaccio di tutte le utenze resesi necessarie come dimostrato dalle fatture e ricevute di pagamento allegate (doc. 3);

g) essendo stato l'unico ed effettivo possessore degli immobili per cui è causa il Sig. ... ha beneficiato di tutti i frutti dagli stessi prodotti, senza doverne in alcun modo rispondere al Sig. ... o ad altre persone dallo stesso incaricate;

h) dunque, nella fattispecie sono maturati tutti i presupposti previsti dall'art. 1158 c.c. per l'acquisto della proprietà da parte del Sig. ... dei terreni siti nel Comune di ..., costituiti da una superficie totale di ... mq, catastalmente censiti al foglio di mappa n. ..., e costituiti dalle particelle n. ... (mq ... ), n. ... (mq ... ) e n. ... (mq ... ), avendoli posseduti in modo continuato, pacifico, e manifesto per oltre vent'anni;

per queste ragioni il Sig. ... intende agire per l'accertamento della proprietà degli immobili suindicati;

a tal fine ha esperito il tentativo obbligatorio di mediazione [11] nei confronti del Sig. ... con esito negativo (doc. 4).

IN DIRITTO [12]

(ESPORRE - IN MODO CHIARO, SPECIFICO E SINTETICO - LE RAGIONI GIURIDICHE SOTTESE ALLA DOMANDA)

A. ...;

B. ...;

C. ....

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come rappresentato, difeso e domiciliato,

CITA

Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/ piazza ... n. ..., a comparire dinanzi al Tribunale di ... all'udienza che sarà tenuta il ... [13] ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite all'art. 166 [14] c.p.c. e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'articolo 168-bis, con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 [15] c.p.c. Avverte inoltre che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato e che la mancata comparizione alla suindicata udienza comporterà la prosecuzione del processo in sua declaranda contumacia[16], per ivi sentire accogliere le seguenti

CONCLUSIONI [17]

Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis, per i motivi sopra esposti:

– Accertare e dichiarare che il Sig. ... ha acquistato ex art. 1158 c.c., in virtù del possesso continuato, manifesto, pacifico ed esclusivo la proprietà dei terreni siti nel Comune di ..., costituiti da una superficie totale di ... mq, catastalmente censiti al foglio di mappa n. ..., e costituiti dalle particelle n. ... (mq ... ), n. ... (mq ... ) e n. ... (mq ... ) e di tutti i beni immobili che insistono sulle suddette aree;

– Con vittoria di spese [18].

***

In via istruttoria [19]

Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie:

1. ...;

2. ...;

3. ...;

4. ...;

5. ...;

6. ... [20].

Si chiede altresì di essere ammessi alla prova per interrogatorio formale del convenuto e, all'esito, alla prova testimoniale sulle circostanze indicate nelle premesse in fatto, emendati, per i testi, da qualsiasi valutazione giuridica e/o discorsiva e preceduti dalla rituale formula “vero che”, nonché prova contraria sui capitoli di controparte che eventualmente verranno ammessi.

Si indicano i seguenti testimoni:

Sig.ra ..., residente in ..., alla via ..., n. ...;

Sig. ..., residente in ..., alla via ..., n. ....

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [21] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [22] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge]

COMMENTO

La comunione si scioglie con la divisione. Sul punto l'art. 1111 c.c. stabilisce che ciascuno dei partecipanti può sempre domandare lo scioglimento della comunione. Se, quindi, uno dei partecipanti decide di sciogliere la comunione, gli altri non possono impedirlo. Il diritto alla divisione si configura, quindi, come vero e proprio diritto potestativo proprio perché gli altri comunisti non possono far altro che subire la decisione presa. Per evitare, però, che la comunione sia sciolta poco dopo la sua costituzione, i comunisti possono stipulare un patto per rimanere in comunione per un tempo determinato. Tale patto, tuttavia, non può avere durata superiore a dieci anni; nel caso sia stato stipulato per un periodo superiore non sarà invalido, ma il termine originariamente stabilito si riduce a dieci anni. Deciso di comune accordo o con l'intervento del giudice di sciogliere la comunione si dovrà procedere alla divisione della cosa. Questa ha luogo in natura (art. 1114 c.c.) ma solo se la cosa può essere comodamente divisa in parti secondo le quote dei partecipanti. La divisione in natura è quindi possibile solo se la cosa è divisibile, ma se la cosa è indivisibile sarà necessario applicare l'art. 720 c.c. con la possibile vendita del bene immobile e ripartizione del ricavato. Il richiamo all'art. 720 non è casuale perché l'art. 1116 c.c. dichiara applicabili alla divisione le norme sulla divisione ereditaria (artt. 713 e ss.), norme di cui fa parte il citato articolo 720 c.c.

Si evidenzia che gli acquirenti del singolo comunista o i creditori di costui hanno interesse a controllare la regolarità delle operazioni divisorie e, se del caso, ad impugnarle (art. 730), nella speranza che il bene acquistato o ipotecato o comunque il cespite migliore sia assegnato al comunista stesso. A tal fine chi ha trascritto un acquisto immobiliare o iscritto ipoteca prima della trascrizione della divisione giudiziale ex art. 2946 c.c., deve essere chiamato ad intervenire nella divisione.

Occorre considerare che, come hanno chiarito le Sezioni Unite della Corte di cassazione risolvendo una questione in precedenza controversa, quando sia proposta domanda di scioglimento di una comunione (ordinaria o ereditaria che sia), il giudice non può disporre la divisione che abbia ad oggetto un fabbricato abusivo o parti di esso, in assenza della dichiarazione circa gli estremi della concessione edilizia e degli atti ad essa equipollenti, come richiesti dall'art. 46 d.P.R. n. 380/2001 e dall'art. 40, comma 2 l. n. 47/1985, costituendo la regolarità edilizia del fabbricato condizione dell'azione ex art. 713 c.c., sotto il profilo della "possibilità giuridica", e non potendo la pronuncia del giudice realizzare un effetto maggiore e diverso rispetto a quello che è consentito alle parti nell'ambito della loro autonomia negoziale. La mancanza della documentazione attestante la regolarità edilizia dell'edificio e il mancato esame di essa da parte del giudice sono rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio (Cass. S.U., n. 25021/2019; Cass. II, n. 2675/2020; Cass. II, n. 26564/2021). Tuttavia, è possibile procedere allo scioglimento della comunione in relazione agli altri beni rientranti nella massa comune, essendosi altresì statuito che «Nell'ipotesi in cui tra i beni costituenti l'asse ereditario vi siano edifici abusivi, ogni coerede ha diritto, ai sensi dell'art. 713, comma 1 c.c. di chiedere e ottenere lo scioglimento giudiziale della comunione ereditaria per l'intero complesso degli altri beni ereditari, con la sola esclusione degli edifici abusivi, anche ove non vi sia il consenso degli altri condividenti» (Cass. S.U., n. 25021/19).

In virtù dell'art. 5 del d.lgs. n. 28/2010, il giudizio di divisione deve, però, essere preceduto, a pena d'improcedibilità, dal previo esperimento del tentativo di mediazione, contemplando il legislatore la possibilità di una divisione concordata, nonostante siano stati sollevati dubbi e perplessità in merito.

L'improcedibilità nell'ipotesi di omesso esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione deve essere eccepita dal convenuto, a pena di decadenza, o rilevata d'ufficio dal giudice, che deve nel decreto di fissazione dell'udienza evidenziare alle parti, affinché ne interloquiscano nelle memorie, la mancata integrazione di una delle condizioni di procedibilità della domanda.

Se il giudice rileva che la mediazione è già iniziata ma non si è conclusa, fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di tre mesi. Allo stesso modo provvede quando la mediazione non è stata esperita, assegnando contestualmente alle parti il termine di 15 giorni per la presentazione della domanda di mediazione. Non si tratta, quindi, di una sospensione del giudizio ma del differimento dell'udienza stabilito per consentire l'espletamento dell'attività conciliativa omessa.

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