Ricorso al Giudice di Pace ex artt. 316 e 281-decies e ss. c.p.c. per la responsabilità del vettore aereoInquadramentoLa formula in esame è modellata sull'azione volta ad ottenere il risarcimento del danno conseguente responsabilità nei confronti del vettore aereo per una somma rientrante nella competenza del Giudice di Pace. Con la riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 (applicabile, ai sensi dell'art. 35 - così come modificato dall'art. 1, comma 380, l. n. 197/2022 c.d. Legge di bilancio 2023 - dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data) è stata anzitutto ampliata la competenza del Giudice di Pace. In effetti l'art. 3, comma 1, lett. a) e b) ha modificato l'art. 7 c.p.c. ampliando la competenza per valore del Giudice di Pace che quindi ora è competente per le cause relative a beni mobili il cui valore non superi diecimila Euro mentre e per le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e di natanti il cui valore non superi venticinquemila Euro. È stato altresì modificato il procedimento davanti al Giudice di Pace dinanzi al quale ai sensi del novellato art. 316 c.p.c. la domanda non si propone più con citazione a comparire a udienza fissa bensì nelle forme nelle forme del procedimento semplificato di cognizione (di cui agli artt. da 281-decies a 281-terdecies c.p.c.), in quanto compatibili. Per cui, ai sensi del nuovo art. 319 c.p.c., l'attore si costituisce depositando il ricorso notificato o il processo verbale di cui all'art. 316 c.p.c. unitamente al decreto di cui all'art. 318 c.p.c. e con la relazione della notificazione e, quando occorre, la procura. Il convenuto si costituisce a norma dei commi 3 e 4 dell'art. 281-undecies c.p.c. mediante deposito della comparsa di risposta e, quando occorre, la procura. Per quanto concerne la materia della responsabilità derivante dall'attività di trasporto aereo, occorre premettere che l'art. 941 del r.d. n. 327/1942 (Codice della Navigazione, “Cod. Nav.”) — il quale prevede che «il trasporto aereo di persone e di bagagli, compresa la responsabilità del vettore per lesioni personali del passeggero, è regolato dalle norme comunitarie ed internazionali in vigore nella Repubblica» — rende applicabili a tutti i trasporti aerei di persone le regole di responsabilità contenute nella Convenzione per l'unificazione di alcune regole relative al trasporto aereo internazionale, firmata a Montreal il 28 maggio 1999, c.d. “Convenzione di Montreal”, ratificata e resa esecutiva in Italia con l. n. 12/2004. In aggiunta va considerato altresì il Reg. CE n. 261/2004 il quale istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato e che abroga il regolamento (CEE) n. 295/1991. Il contributo unificato è dovuto in ragione del valore della causa ai sensi dell'art. 13, comma 1, d.P.R. n. 115/2002 ss.mm.ii. FormulaGIUDICE DI PACE DI ... [1] RICORSO [2] EX ARTT. 316 E 281-undecies C.P.C.[3] Per la Sig.ra ... [4], nata a ... il ... (C.F. ... [5]), residente in ..., via/piazza ... n. ... (oppure) [la società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F.: ... P.I.: ... ) [6]] elettivamente domiciliata in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [7], che la rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[8]. Per le comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avvocato ... indica l'indirizzo PEC ... -ricorrente- CONTRO Compagnia Aerea ..., C.F. e/o P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore ..., con sede in ..., via/p.za ... n. ..., -resistente- PREMESSO CHE IN FATTO [9] (Esporre - in modo chiaro, specifico e sintetico - i fatti) (A) L'attrice, assieme a suo marito, acquistava, al costo di ... Euro, due biglietti a/r per volare con Compagnia Aerea ... dall'aeroporto di ... all'aeroporto di ... in data ... con partenza alle ore ... e arrivo alle ore ... (volo ... ) e dall'aeroporto di ... all'aeroporto di ... in data ... con partenza alle ore ... ed arrivo programmato alle ore ... (volo ... ) (doc. 1). (B) In occasione del volo di ritorno, all'attrice veniva impedito di portare con sé in cabina il suo trolley, che pure aveva le dimensioni regolamentari per essere considerato un bagaglio a mano. Di conseguenza, l'attrice veniva costretta ad affidare in custodia a Compagnia Aerea ... il suo bagaglio, nella fattispecie un trolley della marca ..., recentemente acquistato al prezzo di ... Euro. (C) Il volo di ritorno giungeva a destinazione con circa mezz'ora di ritardo [10]. (D) Inoltre, all'arrivo all'aeroporto di destinazione, l'attrice si accorgeva che il suo bagaglio era stato gravemente e irreparabilmente danneggiato, divenendo del tutto inutilizzabile. (E) L'attrice, non appena accortasi dello sfortunato evento dannoso, si premurava di presentare diligentemente reclamo [11] presso l'aeroporto di destinazione (doc. 2). (F) All'attrice veniva comunicato che Compagnia Aerea ... le avrebbe risarcito il danno relativo al bagaglio danneggiato. (G) Tuttavia, malgrado gli innumerevoli tentativi bonari effettuati dall'attrice, la Compagnia Aerea ... si rifiuta di risarcire all'attrice i danni da quest'ultima subiti, sia con riferimento al bagaglio danneggiato [12] e reso inutilizzabile, sia con riguardo all'inadempimento rispetto al contratto di trasporto aereo. (H) L'attrice, di conseguenza, si è trovata costretta a rivolgersi allo scrivente studio legale, sopportandone i relativi costi, al fine di azionare i rimedi giurisdizionali tesi ad ottenere il giusto risarcimento. IN DIRITTO [13] (Esporre - in modo chiaro, specifico e sintetico - le ragioni giuridiche sottese alla domanda) A. ...; B. ...; C. .... Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato, la Sig.ra ... ut supra rappresentata, difesa e domiciliata, con riserva di ogni ulteriore istanza, deduzione ed eccezione, anche istruttoria e di integrazione delle conclusioni di merito, delle istanze istruttorie e delle produzioni documentali RICORRE all'Ecc.mo Giudice di Pace di ... affinché, ai sensi degli artt. 316 e 281-decies e ss. c.p.c., previa fissazione con decreto dell'udienza di comparizione e assegnazione del termine per la costituzione del resistente ex art. 318, comma 2, c.p.c.[14], per i motivi sopra esposti, Voglia: — accertare e dichiarare che, in conseguenza del danneggiamento del suo bagaglio e del ritardo nell'esecuzione del trasporto aereo, l'attrice ha subito dei danni di natura patrimoniale e non patrimoniale; — accertare e dichiarare che, in virtù di quanto previsto dalla Convenzione di Montreal, ma anche dalla normativa interna, la convenuta è tenuta a risarcire il danno derivante dalla distruzione o deterioramento dei bagagli consegnati nonché dal ritardo nell'esecuzione del trasporto aereo; — per l'effetto, condannare la convenuta al risarcimento, in favore dell'attrice, dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti; — il tutto entro il limite di ... Euro; — con vittoria di spese [15]. *** In via istruttoria Con espressa riserva di depositare ogni ulteriore documento giustificativo in corso di causa, di articolare prove ed indicare testi che potranno essere sentiti anche a prova contraria a quella cui eventualmente dovesse essere ammessa controparte nonché in considerazione del contegno processuale avverso, si offrono in comunicazione in copia i seguenti documenti: 1. prenotazione e pagamento biglietto; 2. PIR [16]. *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [17] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [18] pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Ai sensi dell'art. 33, commi 1 e 2, Convenzione di Montreal l. n. 12/2014 «1. L'azione per il risarcimento del danno è promossa, a scelta dell'attore, nel territorio di uno degli Stati parti, o davanti al tribunale del domicilio del vettore o della sede principale della sua attività o del luogo in cui esso possiede un'impresa che ha provveduto a stipulare il contratto, o davanti al tribunale del luogo di destinazione. 2. In caso di danno derivante dalla morte o dalla lesione del passeggero, l'azione di risarcimento può essere promossa dinanzi ad uno dei tribunali di cui al paragrafo 1 oppure nel territorio dello Stato parte nel quale al momento dell'incidente il passeggero ha la sua residenza principale e permanente e dal quale e verso il quale il vettore svolge il servizio di trasporto aereo di passeggeri, sia con propri aeromobili che con aeromobili di proprietà di un altro vettore in virtù di un accordo commerciale, e nel quale il vettore esercita la propria attività di trasporto aereo di passeggeri in edifici locati o di proprietà dello stesso vettore o di un altro vettore con il quale egli ha un accordo commerciale». Individuato l'ufficio giudiziario occorrerà fare riferimento alle regole di competenza dettate dal codice di rito agli artt. 7 e ss. Resta in ogni caso salvo il foro esclusivo del consumatore ex art. 33, comma 1, lett. u) Codice del Consumo (d.lgs. n. 206/2005). 2. Ai sensi del nuovo art. 318, comma 2, c.p.c. «La domanda si propone con ricorso, sottoscritto a norma dell'art. 125, che deve contenere, oltre all'indicazione del Giudice e delle parti, l'esposizione dei fatti e l'indicazione del suo oggetto». Inoltre, visto che l'art. 316 c.p.c. rinvia alle norme in materia di procedimento semplificato di cognizione è consigliabile (prudenzialmente) che il ricorso contenga le indicazioni di cui ai nn. 1), 2), 3), 3-bis), 4), 5), 6) e l'avvertimento di cui al n. 7) del comma 3 dell'art. 163 (cfr. art. 281-undecies, comma 1, c.p.c.). 3. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. Ad ogni modo, salve ipotesi eccezionali, il ricorso deve essere contenuto in 80.000 caratteri. 4. L'art. 163, comma 3, n. 2 c.p.c. contempla tra i requisiti della vocatio in ius quello relativo all'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti). 5. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011). 6. Se è parte una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'atto di citazione deve contenere, ai sensi dell'art. 163 c.p.c., l'indicazione dell'organo o dell'ufficio che ne ha la rappresentanza in giudizio (Cass. III, n. 6521/2004). 7. L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.. 8. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6 c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179/2012, ora abrogato) è necessario indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula è ormai divenuta obbligatoria attesa l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4, comma 12 del d.lgs. n. 149/2022) anche per i giudizi dinanzi al Giudice di Pace. 9. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico dei fatti ... costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 10. Ai sensi dell'art. 19 Conv. Montreal «Il vettore è responsabile del danno derivante da ritardo nel trasporto aereo di passeggeri, bagagli o merci. Tuttavia, il vettore non è responsabile per i danni da ritardo se dimostri che egli stesso e i propri dipendenti e incaricati hanno adottato tutte le misure necessarie e possibili, secondo la normale diligenza, per evitare il danno oppure che era loro impossibile adottarle». L'art. 22 Conv. Montreal prevede poi specifiche limitazioni (quantificate in diritti speciali di prelievo) di responsabilità del vettore per danno da ritardo nel trasporto di persone, danno da distruzione, perdita, deterioramento o ritardo nel trasporto di bagagli o merci. 11. Secondo l'art. 31 Conv. Montreal: «1. Il ricevimento senza riserve del bagaglio consegnato o della merce da parte della persona avente diritto alla consegna costituisce, salvo prova contraria, presunzione che gli stessi sono stati consegnati in buono stato e conformemente al titolo di trasporto o alle registrazioni con altri mezzi di cui all'art. 3, paragrafo 2, e all'art. 4, paragrafo 2. 2. In caso di danno, la persona avente diritto alla consegna deve, appena constatato il danno, presentare reclamo al vettore immediatamente e comunque entro sette giorni dalla data del ricevimento, in caso di bagaglio consegnato, ed entro quattordici giorni dalla data di ricevimento, in caso di merce. In caso di ritardo, il reclamo deve essere inoltrato entro ventuno giorni dalla data in cui il bagaglio o la merce sono stati messi a sua disposizione. 3. Il reclamo deve avere forma scritta ed essere presentato o inviato entro i predetti termini». L'art. 35 Conv. Montreal prevede invece che: «1. Il diritto al risarcimento per danni si prescrive nel termine due anni decorrenti dal giorno di arrivo a destinazione o dal giorno previsto per l'arrivo a destinazione dell'aeromobile o dal giorno in cui il trasporto è stato interrotto. 2. Il metodo di calcolo del periodo di prescrizione è determinato in conformità dell'ordinamento del tribunale adito». 12. Art. 17, comma 2, Conv. Montreal dispone che «Il vettore è responsabile del danno derivante dalla distruzione, perdita o deterioramento dei bagagli consegnati, per il fatto stesso che l'evento che ha causato la distruzione, la perdita o il deterioramento si è prodotto a bordo dell'aeromobile oppure nel corso di qualsiasi periodo durante il quale il vettore aveva in custodia i bagagli consegnati». L'art. 22 Conv. Montreal prevede poi specifiche limitazioni (quantificate in diritti speciali di prelievo) di responsabilità del vettore per danno da ritardo nel trasporto di persone, danno da distruzione, perdita, deterioramento o ritardo nel trasporto di bagagli o merci. 13. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico ... degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 14. Il d.lgs. n. 164 del 2024 ha inserito un nuovo periodo nel comma 2 dell'art. 318 c.p.c. in forza del quale «Con lo stesso decreto il giudice di pace informa il convenuto che la costituzione oltre il termine indicato implica le decadenze di cui all'art. 281-undecies, terzo e quarto comma, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi, il cui valore eccede 1.100 euro, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato». 15. Ai sensi dell'art. 91 c.p.c., le spese processuali gravano sulla parte soccombente, tenuta a sopportare in via definitiva le spese da lei anticipate ed a rimborsare le spese sostenute dalla controparte vittoriosa. 16. È stato precisato che, in tema di domanda giudiziale, l'identificazione della causa petendi va operata con riguardo all'insieme delle indicazioni contenute nell'atto di citazione e dei documenti ad esso allegati ai quali, quindi, può essere riconosciuta una funzione di chiarificazione del quadro allegatorio già prospettato purché risultino specificamente indicati nell'atto di citazione, come prescritto dall'art. 163, comma 3, n. 5, c.p.c. (Cass. n. 3363/2019). 17. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del c.p.c., senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 18. Il contributo unificato è dovuto nella misura prevista dall'art. 13, comma 1, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». CommentoLa Convenzione per l'unificazione di alcune regole relative al trasporto aereo internazionale, firmata a Montreal il 28 maggio 1999, c.d. “Convenzione di Montreal”, ratificata e resa esecutiva in Italia con l. n. 12/2004, ha modificato notevolmente il sistema precedente sia dal punto di vista sistematico che da quello contenutistico. In primo luogo è venuto meno il criterio che aveva sorretto la sistematica del testo originario della Convenzione di Varsavia, ovvero, da una parte, la previsione specifica delle ipotesi responsabilità del vettore, contemplando per ognuna, ad eccezione del caso del ritardo (con gravi conseguenze dal punto di vista dell'interpretazione e applicazione giurisprudenziale), il criterio di imputazione e l'ambito di estensione spazio temporale della responsabilità. Dall'altra, la previsione, quale regola generale, della possibilità offerta al vettore di esonerare la propria responsabilità fornendo la prova di cui all'art. 20 della Convenzione di Varsavia. La nuova convenzione abbandona questo criterio; in primo luogo non sono più accomunate le ipotesi responsabilità per danno alle merci e danno al bagaglio registrato (art. 18 CV) - anzi la responsabilità per perdita e danno al bagaglio è contenuta nella medesima disposizione che disciplina la responsabilità per danni alla persona del passeggero - e soprattutto non è prevista una ipotesi generale di esonero della responsabilità, ma per ognuna fattispecie è esplicitamente individuato il contenuto dell'onere della prova liberatoria che deve fornire il vettore che voglia esonerare la propria responsabilità. Si è quindi voluto abbandonare il sistema che aveva caratterizzato la Convenzione di Varsavia la quale aveva privilegiato una formulazione sintetica che faceva riferimento a tutti gli obblighi gravanti sul vettore secondo una disciplina unitaria della responsabilità del vettore aereo sia di persone che di cose. Quanto alla nuova disciplina della responsabilità del vettore per morte o lesione personale del passeggero, la convenzione prevede che il vettore possa esonerare la propria responsabilità solo ed esclusivamente per i danni che eccedano la misura dei 100.000 DSP (Diritti Speciali di Prelievo). Infatti fino a tale soglia (e per le spese di giustizia se l'ammontare del risarcimento riconosciuto giudizialmente eccede la somma offerta per iscritto entro i limiti di tempo previsti dell'art. 22.6) è previsto un regime di responsabilità oggettiva, seppure non assoluta se si considera che l'art. 20, che prevede l'esonero generale dalla responsabilità (exoneration) nell'ipotesi che il danno sia stato in tutto o in parte provocato dalla negligenza o da altro atto illecito o omissione del passeggero (dell'attore o dal suo dante causa, per le ipotesi di danni da ritardo, al bagaglio, alle merci) si applica, per espressa previsione normativa, anche all'ipotesi contemplata dal paragrafo 1 dell'art. 21 [responsabilità oggettiva per danni alla persona del passeggero fino a 100.000 DSP (Diritti Speciali di Prelievo)]. Per i danni che eccedono la soglia dei 100.000 DSP l'art. 21 della nuova convenzione ripropone il criterio di imputazione per colpa con inversione dell'onere probatorio a carico del vettore. Il contenuto dell'onere della prova è espressamente individuato dall'art. 21.2. Questa disposizione è significativa della volontà del legislatore internazionale di volersi definitivamente liberare dell'istituto della limitazione del debito per i danni alla persona del passeggero. Mantenere la previsione della prova liberatoria nei termini originariamente espressi dalla Convenzione di Varsavia avrebbe potuto significare, in prospettiva, l'eventualità di esporre il sistema della responsabilità del vettore ai «rischi» di un eventuale ripensamento della giurisprudenza circa il contenuto effettivo della prova liberatoria contemplata dall'art. 20 della Convenzione di Varsavia e relativi criteri. L'art. 21.2 della nuova Convenzione, differentemente dall'analoga disposizione del Regolamento 2027/1997 (art. 3.2), che si limitava a richiamare il contenuto dell'onere probatorio posto a carico del vettore dal testo originario dell'art. 20 della Convenzione di Varsavia (adozione da parte del vettore e dei suoi dipendenti di tutte le misure necessarie per evitare il danno o che era loro impossibile adottarle), individua due ipotesi esonerative assai rigorose la cui dimostrazione è richiesta in termini di positività: a) la prova che il danno che si è in concreto verificato (such damage) non fu dovuto (was not due to) a negligenza o altro fatto illecito o omissione del vettore od dei suoi servants or agents; b) la prova che il medesimo danno fu dovuto esclusivamente (was solely due to) alla negligenza o altro fatto illecito omissione di un terzo. In entrambi i casi, evidentemente, la norma richiede l'individuazione della causa del danno ad opera del vettore, con la conseguenza che danni da causa ignota debbano necessariamente ricadere sul vettore stesso. Si tratta di una disposizione che sostanzialmente codifica quella che era ed è l'orientamento della giurisprudenza circa l'esatto contenuto dell'onere probatorio previsto a carico del vettore dall'art. 20 della Convenzione di Varsavia. Infatti, analogamente a quanto previsto dall'art. 1218 del nostro codice civile, si richiede al vettore non già la prova generica dell'uso della normale diligenza, ma la specifica individuazione delle misure effettivamente approntate con l'individuazione della causa che ha provocato il danno, con la conseguenza di porre a carico del vettore aereo i sinistri da causa ignota. Si chiede non la dimostrazione dell'assenza di colpa, che in termini positivi equivale alla prova dell'adozione della diligenza in astratto richiesta, ma la dimostrazione che il danno effettivamente verificatosi (such damage) non fu causato (was not due to) dal contegno colposo del vettore o dei suoi dipendenti o fu esclusivamente provocato (was solely due to) dalla negligenza o da altro atto antidoveroso di un terzo. Si tratta pertanto di individuare la causa specifica del danno ed allontanarla dalla sfera soggettiva del vettore. |