Ricorso al Giudice di pace ai sensi dell'art. 844 c.c. per immissioni intollerabili

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

La formula in esame è modellata sull'azione volta ad ottenere l'inibitoria delle immissioni ex art. 844 c.c.

Secondo l'art. 844 c.c., il proprietario (o il titolare di altro diritto reale) di un fondo può impedire (con l'azione inibitoria, cfr. Cass. VI, n. 887/2011) le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se esse superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. La disposizione trova applicazione tutte le volte in cui l'immissione impedisce al proprietario di godere nel modo pieno e pacifico del proprio bene.

Con la riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 (applicabile, ai sensi dell'art. 35 - così come modificato dall'art. 1, comma 380, l. n. 197/2022 c.d. Legge di bilancio 2023 - dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data) è stata anzitutto ampliata la competenza del Giudice di Pace. In effetti l'art. 3, comma 1, lett. a) e b) ha modificato l'art. 7 c.p.c. ampliando la competenza per valore del Giudice di Pace che quindi ora è competente per le cause relative a beni mobili il cui valore non superi diecimila Euro mentre e per le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e di natanti il cui valore non superi venticinquemila Euro.

È stato altresì modificato il procedimento davanti al Giudice di Pace dinanzi al quale ai sensi del novellato art. 316 c.p.c. la domanda non si propone più con citazione a comparire a udienza fissa bensì nelle forme nelle forme del procedimento semplificato di cognizione (di cui agli artt. da 281-decies a 281-terdecies c.p.c.), in quanto compatibili.

Per cui, ai sensi del nuovo art. 319 c.p.c., l'attore si costituisce depositando il ricorso notificato o il processo verbale di cui all'art. 316 c.p.c. unitamente al decreto di cui all'art. 318 c.p.c. e con la relazione della notificazione e, quando occorre, la procura. Il convenuto si costituisce a norma dei commi 3 e 4 dell'art. 281-undecies c.p.c. mediante deposito della comparsa di risposta e, quando occorre, la procura.

Il contributo unificato è dovuto in ragione del valore della causa ai sensi dell'art. 13, comma 1, d.P.R. n. 115/2002 ss.mm.ii.

Formula

GIUDICE DI PACE DI ... [1][2]

Ricorso [3]exartt. 316 e 281-undecies c.p.c.

Per il Sig. ... [4], nato a ... il ... (C.F. ... [5]), residente in ..., via/piazza ... n. ... (oppure) [la società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F.: ... P.I.: ... ) [6]] elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... , C.F. ... [7], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[8]. Per le comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

Il Sig. ..., residente in ... via/p.za ... n. ...;

-resistente-

PREMESSO CHE

IN FATTO [9]

(Esporre - in modo chiaro, specifico e sintetico - i fatti)

— Il Sig. ... [10] è proprietario di una villetta, situata nel quartiere residenziale del comune di ...;

— la proprietà dell'attore confina con un'altra abitazione simile ... ed è separata dalla stessa da una rete e da una siepe;

— dai rilievi fonometrici effettuati dall'ARPA ... è risultato che il rumore ambientale, generato dalle lezioni di musica tenute nell'appartamento, superava di gran lunga la normale tollerabilità;

— nonostante le numerose segnalazioni e proteste ... nessun provvedimento di sorta veniva adottato;

— È ferma intenzione dell'odierno attore far cessare le predette immissioni rumorose, avendo le stesse leso anche il suo diritto alla salute, necessitando il medesimo di riposo e quiete.

— (visto che l'art. 316 c.p.c. rinvia alle norme in materia di procedimento semplificato di cognizione è consigliabile prudenzialmente che il ricorso contenga anche l'avvertimento di cui al n. 7) del comma 3 dell'art. 163, in uno dei punti della narrazione in fatto occorrerà indicare, così come richiesto dal nuovo n. 3-bis dell'art. 163 c.p.c., nei casi in cui la domanda è soggetta a condizione di procedibilità, l'assolvimento degli oneri previsti per il suo superamento)

IN DIRITTO [11]

(Esporre - in modo chiaro, specifico e sintetico - le ragioni giuridiche sottese alla domanda)

A. ...;

B. ...;

C. ....

Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato, il Sig. ... ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, con riserva di ogni ulteriore istanza, deduzione ed eccezione, e di integrazione delle conclusioni di merito, delle istanze istruttorie e delle produzioni documentali

RICORRE

all'Ecc.mo Giudice di Pace di ... affinché, ai sensi degli artt. 316 e 281-decies e ss. c.p.c., previa fissazione con decreto [12] dell'udienza di comparizione e assegnazione del termine per la costituzione del resistente ex art. 318, comma 2, c.p.c., per i motivi sopra esposti, Voglia:

[13] — in via preliminare, accertare la responsabilità del convenuto circa l'intollerabilità delle immissioni di rumore provenienti dalla sua abitazione ...;

— ordinare ai convenuti, ex art. 844 c.c., la cessazione immediata delle predette immissioni provenienti dal confinante plesso scolastico ovvero disporre le necessarie misure per ricondurre alla normale tollerabilità le immissioni medesime;

— per l'effetto, condannare il convenuto, in favore dell'attore, al risarcimento di tutti i danni patiti a seguito dell'intollerabilità dei rumori, con valutazione equitativa degli stessi, ex art. 1226 c.c.;

— in subordine, accertata l'eccedenza delle immissioni dalla normale tollerabilità, voglia, in ogni caso, condannare i convenuti a corrispondere l'indennizzo di cui all'art. 844, comma 2, c.c.;

— con vittoria di spese [14].

***

In via istruttoria

Si chiede disporsi interrogatorio formale, della parte convenuta sui capitoli di cui in premessa e che in questa sede s'intendono riportati, preceduti dalle parole “Vero che ... ?”

— ammettersi prova per testi sulle medesime circostanze di fatto.

Indica a testi:

Il Sig. ..., nato a ..., il ..., domiciliato in ..., alla Via ....

Con riserva di articolare ulteriori mezzi di prova, testimoniale e documentale, anche in relazione al comportamento processuale di controparte.

***

Si offrono in comunicazione, mediante deposito in fascicolo di parte, i seguenti atti e documenti:

1) ...;

2) ...;

3) ...;

4) ...;

5) ... [15].

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [16] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [17] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Per individuare il Giudice competente, occorre distinguere a seconda che le immissioni si propaghino tra fondi limitrofi ovvero tra civili abitazioni. In particolare, quanto alla prima ipotesi, la S.C. ha chiarito che l'azione concessa al proprietario ex art. 844 c.c., per far dichiarare l'illiceità delle immissioni moleste provenienti dal fondo altrui e per impedire che l'immobile proprio le subisca, costituisce un'azione di carattere reale, che rientra nel paradigma delle azioni negatorie predisposte a tutela della proprietà, in ordine alle quali il valore della causa va determinato in base al disposto dell'art. 15 c.p.c., sicché, quando agli atti non risulta il reddito dominicale o la rendita catastale del bene immobile, si ha presunzione di competenza del Giudice adito, e grava sul convenuto, che eccepisce l'incompetenza per valore, l'onere di provare l'ammontare del predetto reddito o della predetta rendita(o che, non risultando tali elementi di valutazione, la causa deve considerarsi di valore indeterminabile), senza che i limiti di competenza per valore possano ritenersi superati per effetto di un'ulteriore richiesta risarcitoria, atteso che la riserva di contenimento della competenza va riferita all'intero petitum (Cass. II, n. 8602/1995). L'art. 7, comma 3, n. 3, c.p.c. attribuisce alla competenza per materia del Giudice di pace tutte le controversie che attengono a rapporti tra proprietari o detentori di immobili adibiti a civile abitazione nelle quali si lamentino immissioni che oltrepassino la soglia della normale tollerabilità e ciò non solo quando la domanda è diretta ad ottenere l'inibitoria di cui all'art. 844 c.c., ma anche ove l'azione sia proposta, in via accessoria o esclusiva, per conseguire il risarcimento del danno sofferto a causa delle immissioni (Cass. VI, n. 7330/2015).

2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. Ad ogni modo, salve ipotesi eccezionali, l'atto di citazione deve essere contenuto entro 80.000 caratteri.

3. Ai sensi del nuovo art. 318, comma 2, c.p.c. «La domanda si propone con ricorso, sottoscritto a norma dell'art. 125, che deve contenere, oltre all'indicazione del Giudice e delle parti, l'esposizione dei fatti e l'indicazione del suo oggetto». Inoltre, visto che l'art. 316 c.p.c. rinvia alle norme in materia di procedimento semplificato di cognizione è consigliabile (prudenzialmente) che il ricorso contenga le indicazioni di cui ai nn. 1), 2), 3), 3-bis), 4), 5), 6) e l'avvertimento di cui al n. 7) del comma 3 dell'art. 163 (cfr. art. 281-undecies, comma 1, c.p.c.).

4. L'art. 163, comma 3, n. 2, c.p.c. contempla tra i requisiti della vocatio in ius quello relativo all'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti).

5. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011).

6. Se è parte una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'atto di citazione deve contenere, ai sensi dell'art. 163 c.p.c., l'indicazione dell'organo o dell'ufficio che ne ha la rappresentanza in giudizio (Cass. III, n. 6521/2004).

7. L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c..

8. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6, c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179/2012, ora abrogato) è necessario indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula è ormai divenuta obbligatoria attesa l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

9. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico dei fatti ... costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio.

10. Legittimato attivo è il proprietario o il titolare di altro diritto reale.

11. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico ... degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio.

12. Il d.lgs. n. 164 del 2024 ha inserito un nuovo periodo nel comma 2 dell'art. 318 c.p.c. in forza del quale «Con lo stesso decreto il giudice di pace informa il convenuto che la costituzione oltre il termine indicato implica le decadenze di cui all'articolo 281-undecies, terzo e quarto comma, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi il cui valore eccede 1.100 euro, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato».

13. Altro requisito dell'edictio actionis è racchiuso nell'art. 163, comma 3, n. 3 il quale prevede che debba essere identificata la “cosa oggetto della domanda”, espressione da intendersi sia sotto il profilo formale, come provvedimento giurisdizionale richiesto al Giudice (petitum immediato), sia sotto l'aspetto sostanziale come bene della vita di cui si chiede il riconoscimento (petitum mediato).

14. Ai sensi dell'art. 91 c.p.c., le spese processuali gravano sulla parte soccombente, tenuta a sopportare in via definitiva le spese da lei anticipate ed a rimborsare le spese sostenute dalla controparte vittoriosa.

15. È stato precisato che, in tema di domanda giudiziale, l'identificazione della causa petendi va operata con riguardo all'insieme delle indicazioni contenute nell'atto di citazione e dei documenti ad esso allegati ai quali, quindi, può essere riconosciuta una funzione di chiarificazione del quadro allegatorio già prospettato purché risultino specificamente indicati nell'atto di citazione, come prescritto dall'art. 163, comma 3, n. 5, c.p.c. (Cass. n. 3363/2019).

16. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lettera g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

17. Il contributo unificato è dovuto nella misura prevista dall'art. 13, comma 1, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

Commento

Ai sensi dell'art. 844 c.c. il proprietario (o il titolare di altro diritto reale) di un fondo può impedire (con l'azione inibitoria, cfr. Cass. VI, n. 887/2011) le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se esse superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. La disposizione trova applicazione tutte le volte in cui l'immissione impedisce al proprietario di godere nel modo pieno e pacifico del proprio bene.

Sono considerate intollerabili le immissioni che superano i limiti imposti da leggi o regolamenti, fatti salvi quelli di cui all'art. 6-ter, l. n. 13/2009, tenendo però presente che, lungi dal derogare all'art. 844, dette norme indicano limiti pubblicistici di accettabilità (Cass. II, n. 939/2011), laddove quelli di tollerabilità possono essere più bassi (ad es. in ambito condominiale; cfr. Cass. II, n. 7856/2008) e vanno accertati caso per caso in relazione allo stato dei luoghi (Cass. III, n. 20198/2016). Peraltro il contemperamento delle esigenze della proprietà con quelle della produzione consente immissioni intollerabili solo che sia versata un'equa indennità (Cass. II, n. 1226/1993), tenuto conto, quale criterio sussidiario, della priorità dell'uso. In tal modo si costituisce una sorta di servitù coattiva (Cass. S.U., n. 8300/1995).

Un limite invalicabile è costituito in ogni caso dal diritto alla salute. Occorre però non confondere una regola, quale quella contenuta nell'art. 844 c.c., stabilita in funzione del contemperamento tra usi incompatibili di fondi (i quali sono beni immobili e pertanto non possono collocarsi diversamente) con un principio, quello della tutela della salute, che riguarda le persone (le quali possono ricollocarsi nello spazio mutando la loro dimora). Dunque, mentre l'art. 844 c.c. impone, nei limiti della normale tollerabilità e dell'eventuale contemperamento delle esigenze della proprietà e della produzione (rilevante ai fini della concessione dell'inibitoria), l'obbligo di sopportazione di quelle inevitabili propagazioni con riconoscimento di un equo indennizzo quando le immissioni, benché tollerabili, arrechino pregiudizio al fondo (e.g. diminuzione valore), l'azione di cui all'art. 2043 c.c. consegue all'illiceità dell'attività svolta, conseguente all'accertamento del superamento delle soglie della normale tollerabilità (Cass. I, n. 14180/2016). Pertanto, al fine di ottenere il risarcimento del pregiudizio di natura personale che sia derivato dalle immissioni stesse, la giurisprudenza ammette che cumulativamente all'azione ex art. 844 c.c. possa essere introdotta anche l'azione per la responsabilità aquiliana prevista dall'art. 2043 c.c. (Cass. S.U., n. 4848/2013; Cass. II, n. 23245/2016). Per poter agire con l'inibitoria, pertanto, non è necessario provare né la colpa o dolo dell'immittente, né l'esistenza di un danno, perché l'azione non è quella risarcitoria dell'art. 2043 c.c., ma ha carattere reale e rientra nello schema della negatoria servitutis (Cass. S.U., 10186/1998). In caso di immissioni acustiche da aeroporto si applica l'art. 46, l. n. 2359/1865, ma l'art. 844 c.c. vale per l'apprezzamento della intollerabilità (Cass. III, n. 15223/2014).

Occorre, infine, segnalare che per talune situazioni il legislatore ha di recente previsto, a scopi deflattivi, l'obbligo di tentare (a pena di improcedibilità della domanda giudiziale eventualmente introdotta) una definizione bonaria della controversia, con due diversi mezzi: la mediazione civile e la negoziazione assistita.

La mediazione civile è obbligatoria anche per le controversie in tema di diritti reali come quella in esame.

L'improcedibilità per omesso previo esperimento del tentativo di mediazione deve essere eccepita dal convenuto, a pena di decadenza, o rilevata d'ufficio dal Giudice, non oltre la prima udienza. Se il Giudice rileva che la mediazione è già iniziata ma non si è conclusa, fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di tre mesi. Allo stesso modo provvede quando la mediazione non è stata esperita, assegnando contestualmente alle parti il termine di 15 giorni per la presentazione della domanda di mediazione. Non si tratta, quindi, di una sospensione del giudizio ma del differimento dell'udienza stabilito per consentire l'espletamento dell'attività conciliativa omessa.

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