Atto di citazione per risarcimento da recesso abusivoInquadramentoL'esemplificazione proposta riguarda la predisposizione di un atto di citazione a fronte del recesso abusivo di un soggetto, al di fuori dei presupposti di cui all'art. 1372 c.c., dal rapporto negoziale. Il contributo unificato è dovuto in ragione del valore della causa ai sensi dell'art. 13, comma 1 d.P.R. n. 115/2002 ss.mm.ii. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] ATTO DI CITAZIONE [2] Per la Società ... [3], C.F. e/o P.I. ... [4], in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ... n. ... [5], elettivamente domiciliata in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [6], che la rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[7]. Per le comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avv. ... indica la PEC. - attore- CONTRO La Società ..., C.F. e/o P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ..., via/p.za ... n. ...; -convenuta - PREMESSO CHE IN FATTO [8] (ESPORRE - IN MODO CHIARO, SPECIFICO E SINTETICO - I FATTI) A) La Società ... è una società a responsabilità limitata (all'epoca dei fatti per cui è causa, società consortile per azioni) che ha per oggetto, inter alia: ... (cfr. visura storica, doc.). B) In data ... la Società ... stipulava un contratto di appalto di ... (di seguito “Contratto”, doc.) con la Società ... C) Con il Contratto, il Committente della Società ... e l'Appaltatore della Società ... convenivano, inter alia, quanto segue: il Committente, che aveva necessità di esternalizzare alcune attività accessorie e strumentali al conseguimento del proprio oggetto sociale, affidava all'Appaltatore lo svolgimento di determinate attività: segnatamente ...; la durata del Contratto era a tempo indeterminato con decorrenza dal ...; era previsto il diritto di recesso con preavviso di sei mesi; era altresì prevista una clausola risolutiva espressa nel caso in cui si fossero verificati determinati eventi tra cui, inter alia, ... D) Al momento della stipula del Contratto, la Società ... era una società consortile per azioni, forma giuridica conservata fino al ... quando si trasformava in società per azioni (C.F.r. visura storica), prima di trasformarsi infine (il ... ) in Società ... E) Nel mese di ... la Società ..., con sede in ... alla via ... n. ..., C.F. e P.I. ..., Società anch'essa coinvolta nell'attività di ..., manifestava informalmente alla Società ... la sua volontà di entrare a far parte della compagine consortile della Società ... La Società ... per correttezza decideva di comunicare tale circostanza al Committente. F) A tale lettera il Committente rispondeva il ... comunicando, per quanto fosse pleonastico data la natura consortile della controparte contrattuale, il proprio “nulla osta a che parte dei servizi appaltati venga da Voi eseguita tramite vs. consorziate” (doc.). G) In seguito, in data ... la Società ... formalizzava la propria richiesta di ammissione alla compagine consortile della Società ... (doc.), richiesta accolta dalla Società ... con delibera positiva del ... (doc. e doc.). H) Di conseguenza, in data ... la Società ... e la Società ... si accordavano per l'esecuzione di parte dei lavori di cui al Contratto (doc.). I) Il rapporto contrattuale fra il Committente e l'Appaltatore proseguiva in maniera tranquilla finché si verificava un evento. Con lettera raccomandata del ... (doc.) il Sig. ..., già dipendente della Società ..., inviava alla Società ... una missiva con cui impugnava il licenziamento per giusta causa intimatogli il ... (doc.) dalla Società ... Con riferimento alla suddetta questione, la Società ..., evidentemente allarmatasi dopo aver visto che il dipendente aveva rivolto anche contro di lei le proprie rivendicazioni, chiedeva alla Società ... di fornirle riscontro in merito alle pretese avanzate dal lavoratore. J) A tale invito la Società ... rispondeva precisando che essa, nel pieno rispetto di quanto stabilito dal proprio statuto - noto al Committente - si avvaleva dell'attività delle imprese ad essa consorziate per la migliore realizzazione del proprio oggetto sociale. K) Ciononostante, il Committente (che evidentemente aveva intenzione di recedere dal Contratto sfruttando la vicenda del dipendente) con lettera raccomandata a.r. del ... (doc.) intimava alla Società ... formale risoluzione con effetto immediato del Contratto, lamentando che la Società ... non le avesse fornito i chiarimenti necessari. L) Come conseguenza immediata e diretta della repentina e arbitraria risoluzione del Contratto strumentalmente operata dal Committente, la Società ... si trovava improvvisamente a subire notevoli danni patrimoniali e non patrimoniali, anche conseguenza immediata e diretta degli atti di concorrenza sleale posti in essere dalla Società ... subito dopo il suo recesso. M) Vani risultavano i diversi tentativi bonari effettuati dalla Società ..., che si è quindi trovata costretta ad agire in via giudiziale per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. N) (in uno dei punti della narrazione in fatto occorrerà indicare, così come richiesto dal nuovo n. 3-bis dell'art. 163 c.p.c., nei casi in cui la domanda è soggetta a condizione di procedibilità, l'assolvimento degli oneri previsti per il suo superamento). IN DIRITTO [9] (ESPORRE - IN MODO CHIARO, SPECIFICO E SINTETICO - LE RAGIONI GIURIDICHE SOTTESE ALLA DOMANDA) 1. Sulla condotta abusiva e illegittima del committente. Sull'illegittimità del recesso/risoluzione. La Società ... ha sempre regolarmente adempiuto alle proprie obbligazioni derivanti dal Contratto. Dai fatti menzionati supra si evince come a un certo punto il Committente abbia improvvisamente deciso di porre fine al Contratto pur non sussistendo alcun inadempimento della Società ... tale da fondare l'invocata risoluzione di diritto. Infatti, contrariamente a quanto strumentalmente asserito dal Committente, la Società ... non aveva posto in essere alcun subappalto non autorizzato. A tal riguardo giova, infatti, osservare quanto segue. Sin dall'inizio del rapporto contrattuale, il Committente era perfettamente consapevole della natura giuridica della Società ... (società consortile per azioni, con attività esterna) riscontrabile finanche dallo statuto della stessa. Peraltro, come è ovvio, data la natura consortile della Società ..., l'affidamento di parte dei lavori ad una consorziata non è neanche astrattamente idoneo ad integrare un subappalto. Il Committente aveva in realtà già in mente di far cessare il rapporto contrattuale con la Società ... (essendoci un'altra società già pronta a subentrare esattamente nella stessa posizione della Società ... ) e, a tal fine, la questione del dipendente licenziato deve esser sembrata l'occasione giusta per tentare artatamente di evitare l'applicazione della clausola contrattuale che prevedeva il diritto di recesso (dal Contratto a tempo indeterminato) in ogni momento purché con sei mesi di preavviso (paragrafo III n. 1 del Contratto). Di conseguenza, la risoluzione del Contratto imposta alla Società ... con un atto di imperio da parte del Committente era del tutto priva di giustificazione e del tutto illegittima e abusiva. Il Committente in realtà voleva recedere dal Contratto e a tal fine avrebbe dovuto comunicarlo alla Società ... con sei mesi di preavviso. Non è revocabile in dubbio che l'invocata risoluzione di diritto integri in realtà un comportamento abusivo (in particolare, un recesso abusivo) da parte del Committente, come si potrà meglio apprezzare leggendo la celebre sentenza “Renault” (Cass. n. 20106/2009). Ai medesimi risultati si perviene, in generale, applicando la teoria del c.d. terzo contratto, la quale si attaglia perfettamente al caso di specie, visto l'enorme squilibrio fra l'impresa forte (il Committente) e l'impresa debole (l'Appaltatore) e il fatto che la prima abbia approfittato della posizione di dipendenza economica della seconda, che aveva effettuato degli investimenti specifici e che quindi non disponeva di reali alternative di mercato. Anche ai sensi dell'art. 1671 c.c., il committente può recedere dal contratto purché tenga indenne l'appaltatore delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno. Peraltro, gli atti di concorrenza sleale posti in essere dalla Società ... (in primis, lo storno di dipendenti) integrano altresì un'evidente violazione del dovere di correttezza fra le parti. In conclusione, quel che è certo è che la condotta tenuta dal Committente è stata illegittima e integra un palese abuso del diritto. Di conseguenza, il Committente sarà tenuto a risarcire all'Appaltatore tutti i danni da quest'ultimo subiti. 2. Sui danni subiti. I fatti narrati dimostrano la responsabilità del Committente nei confronti dell'Appaltatore per il recesso illegittimo posto in essere con un palese abuso del diritto, nonché la responsabilità per concorrenza sleale indiretta ai danni dell'Appaltatore. Dalle suddette responsabilità del Committente deriva il diritto dell'Appaltatore ad ottenere il risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, subiti. A mente dell'art. 1223 c.c., il soggetto inadempiente è obbligato a risarcire i danni che siano conseguenza immediata e diretta della condotta e, in particolare, a risarcire il creditore per la perdita subita e per il mancato guadagno (cc.dd. danno emergente e lucro cessante). Il danno risarcibile è anzitutto rappresentato dalla perdita patrimoniale (danno differenziale risentito dal patrimonio del soggetto pregiudicato) ascrivibile all'illecito dal punto di vista causale. In questo caso, il danno emergente è rappresentato in primo luogo dalla notevole perdita di valore della propria azienda (valore, misurabile anche sulla base del fatturato annuo dell'azienda, che ad ogni buon conto potrà essere acclarato anche mediante apposita CTU contabile, ove ritenuta necessaria), quindi dalla perdita di competitività sul mercato e perdita della quota di mercato, e poi da tutti gli esborsi che, come già si è visto nelle premesse in fatto, la Società ... ha affrontato in considerazione del Contratto (dagli investimenti iniziali alle spese per la rimozione dei segni distintivi, fino alle penali che ha dovuto pagare alle sue controparti contrattuali). Nel caso di specie, per la maggior parte i danni (conseguenti agli atti di concorrenza sleale, ma anche quelli conseguenti alla responsabilità per il recesso abusivo) si possono individuare come lucro cessante. Quanto al lucro cessante, si concreta nella perdita dell'utile netto che l'Appaltatore avrebbe continuato a conseguire se il Committente non avesse inopinatamente e illegittimamente posto fine al rapporto contrattuale. Il suddetto danno non patrimoniale va liquidato alla persona giuridica in via equitativa, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto. In ogni caso, laddove i danni subiti dalla Società ... non possano essere provati nel loro preciso ammontare, si chiede all'Ecc.mo Tribunale adito di liquidare tali danni con valutazione equitativa, nel rispetto dell'art. 1226 c.c. Tutto ciò premesso, la Società ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, CITA La Società ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, a comparire dinanzi al Tribunale di ... all'udienza che sarà tenuta il ... [10] ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite all'art. 166 [11] c.p.c. e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al Giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis, con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 [12] c.p.c. Avverte inoltre che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 c.p.c. o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato e che la mancata comparizione alla suindicata udienza comporterà la prosecuzione del processo in sua declaranda contumacia[13], per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI [14] Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis, per i motivi sopra esposti: - accertare e dichiarare l'inesistenza dell'inadempimento contrattuale dell'attrice lamentato dalla convenuta e, per l'effetto, - accertare e dichiarare l'illegittimità e/o abusività della risoluzione, rectius del recesso, da parte della convenuta; - accertare e dichiarare l'abuso del diritto in danno dell'attrice commesso dalla convenuta e la violazione da parte di quest'ultima del dovere di buona fede e correttezza; - accertare e dichiarare che, in conseguenza dell'illegittima/abusiva risoluzione, rectius recesso, da parte della convenuta, nonché dell'abuso del diritto e della violazione del dovere di buona fede e correttezza da parte della convenuta, nonché degli atti di concorrenza sleale indiretta commessi dalla convenuta, l'attrice ha subito dei danni patrimoniali e non patrimoniali, come dettagliatamente illustrati supra; - Con vittoria di spese, diritti ed onorari di giudizio, oltre IVA e CPA come per legge [15]. *** In via istruttoria [16] Si depositano in copia i seguenti documenti: 1. ...; 2. ...; 3. ... Chiede sin d'ora disporsi la prova per interpello e testimoniale sui seguenti capitoli: 1. Vero è che ...; 2. Vero è che ... Si indicano come testimoni i Sigg.ri ..., ... *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [17] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [18] pari ad Euro ... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] [19] 1. Il codice di procedura civile regola la competenza agli artt. 7 e ss. ed ivi distingue tre tipi di competenza: i) per valore che è determinata dal valore della causa; ii) per materia che è determinata dalla natura della causa; iii) per territorio, che è quella determinata da un rapporto esistente tra la causa e il territorio, e quindi tra la causa e l'ufficio giudiziario avente giurisdizione nel territorio. I criteri della materia e del valore provvedono alla distribuzione delle cause tra i vari giudici secondo un ordine verticale; il criterio del territorio vi provvede in senso orizzontale. 2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art.46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. Ad ogni modo, di norma l'estensione dell'atto di citazione può essere al massimo di 80.000 caratteri. 3. L'art. 163, comma 3, n. 2 c.p.c. contempla tra i requisiti della vocatio in ius quello relativo all'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti). 4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011). 5. Se è parte una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'atto di citazione deve contenere, ai sensi dell'art. 163 c.p.c., l'indicazione dell'organo o dell'ufficio che ne ha la rappresentanza in giudizio (Cass. III, n. 6521/2004). 6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 7. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6, c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis d.l. n. 179/2012, ora abrogato) si può indicare la seguente dicitura: «giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.». Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 8. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4, c.p.c. l'atto di citazione deve contenere “l'esposizione in modo chiaro e specifico dei fatti ... costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni”. Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 9. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico ... degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 10. In virtù dell'art. 163-bis c.p.c. (come novellato dal d.lgs. n. 149/2022) tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell'udienza di comparizione debbono intercorrere termini liberi non minori di centoventi giorni e non più novanta. 11. Ai sensi dell'art. 166 c.p.c. (il cui comma 1 è stato sostituito ad opera dell'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022) il convenuto «deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'art. 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione». 12. Nella comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata il convenuto è onerato a pena di decadenza di proporre un'eventuale domanda riconvenzionale, sollevare eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e formulare la chiamata in causa di terzi. 13. L'indicazione del giorno dell'udienza di comparizione-trattazione e l'invito a costituirsi contenuti nel n. 7 dell'art. 163, comma 3, c.p.c. costituiscono requisiti della vocatio in ius. 14. Altro requisito dell'edictio actionis è racchiuso nell'art. 163, comma 3, n. 3 il quale prevede che debba essere identificata la “cosa oggetto della domanda”, espressione da intendersi sia sotto il profilo formale, come provvedimento giurisdizionale richiesto al Giudice (petitum immediato), sia sotto l'aspetto sostanziale come bene della vita di cui si chiede il riconoscimento (petitum mediato). 15. Ai sensi dell'art. 91 c.p.c., le spese processuali gravano sulla parte soccombente, tenuta a sopportare in via definitiva le spese da lei anticipate ed a rimborsare le spese sostenute dalla controparte vittoriosa. 16. Le deduzioni istruttorie pur previste nell'art. 163, comma 3, n. 5, c.p.c. non costituiscono un elemento della citazione previsto a pena di nullità, attesa la prevista facoltà della parte di indicare i mezzi di prova ed effettuare le produzioni documentali nei termini di cui alle nuove memorie integrative di cui all'art. 171-ter c.p.c. 17. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2 d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lettera g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 18. Il contributo unificato è dovuto nella misura prevista dall'art. 13, comma 1 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». 19. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. COMMENTOAi sensi dell'art. 163, ultimo comma, c.p.c., l'atto di citazione formulato nei termini suindicati e sottoscritto dalla parte o dal suo procuratore deve essere portato a conoscenza del convenuto mediante la notificazione (circa le modalità di notificazione si rinvia al nuovo art. 3-ter della l. n. 53/1994 così come introdotto dall'art. 12 del d.lgs. n. 149/2022). L'attore entro dieci giorni dalla notificazione (nuovo art. 165 c.p.c.) della citazione al convenuto, deve costituirsi in giudizio a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, depositando il proprio fascicolo contenente l'originale della citazione, la procura e i documenti offerti in comunicazione. Se si costituisce personalmente, deve dichiarare la residenza o eleggere domicilio nel comune ove ha sede il tribunale o indicare l'indirizzo presso cui ricevere le comunicazioni e notificazioni anche in forma telematica. Tale costituzione deve obbligatoriamente avvenire in forma telematica attesa l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. È importante segnalare che l'atto di citazione (così come tutti gli atti processuali) dovrà essere redatto “in modo chiaro e sintetico” (tale disposizione è contenuta nel nuovo art. 121, comma 1 c.p.c. così come modificato dal d.lgs. n. 149/2022) e, più nello specifico (così come disposto nel nuovo n. 4 del comma 3 dell'art. 163 c.p.c.) l'esposizione delle ragioni in fatto e in diritto dovrà essere effettuata in modo “chiaro e specifico”. Il legislatore ha quindi ormai codificato un principio già fatto proprio dall'ordinamento amministrativo (v. art. 3 d.lgs. 104/2010) e comunque fatto proprio dalla giurisprudenza di merito e di legittimità in materia processual-civilistica. Pertanto, con la domanda giudiziale (citazione o ricorso) il soggetto prospetta al Giudice una determinata situazione della quale invoca la tutela alla luce di specifiche norme giuridiche. Per talune situazioni il legislatore ha di recente previsto, a scopi deflattivi, l'obbligo di tentare (a pena di improcedibilità della domanda giudiziale eventualmente introdotta) una definizione bonaria della controversia, con due diversi mezzi: la mediazione civile e la negoziazione assistita. L'importanza assunta nel nostro ordinamento dell'utilizzo di tali strumenti deflattivi è ormai acclarata tant'è vero che la nuova riforma del processo civile di cui al d.lgs. n. 149/2022 ha addirittura previsto che l'atto di citazione debba contenere come ulteriore elemento (nuovo 3-bis, comma 3, art. 163 c.p.c.) l'indicazione, nei casi in cui la domanda è soggetta a condizione di procedibilità, dell'assolvimento degli oneri previsti per il suo superamento. A tal riguardo si segnala come ormai siano numerose le materie in cui è divenuto obbligatorio il tentativo di conciliazione. Si pensi ad es. alle materie dell'energia elettrica e del gas (in cui è obbligatorio il tentativo di conciliazione presso l'ARERA) come alla materia delle telecomunicazioni (in cui è attualmente obbligatorio il tentativo di conciliazione presso il Co.re.com.). Inoltre, gli strumenti della mediazione delle controversie civili e commerciali di cui al d.lgs. n. 28/2010 e della negoziazione assistita (trovano sempre maggiore riconoscimento e attuazione. Anche tali strumenti, infatti, sono stati innovati parzialmente dalla riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022 che ne ha anche ampliato le materie per le quali tali strumenti devono essere attivati obbligatoriamente prima dell'eventuale giudizio. |