Comparsa di costituzione e risposta con eccezione di incompetenza per materia

Rosaria Giordano

Inquadramento

La costituzione in giudizio è l'atto con il quale la parte si rende giuridicamente presente nel processo e impedisce che la parte possa essere dichiarata contumace.

Mentre il vecchio testo dell'art. 166 c.p.c., applicabile ai procedimenti instaurati fino al 28 febbraio 2023, prevede che il convenuto debba costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno 20 giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione (o 10 giorni prima in caso di abbreviazione dei termini ai sensi dell'art. 163-bis, comma 2 c.p.c.), depositando in cancelleria il proprio fascicolo contenente la comparsa di costituzione e risposta (art. 167 c.p.c.) con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione, la nuova formulazione dell'art. 166 c.p.c. prevede invece che il convenuto debba costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno 70 giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione, depositando la comparsa di risposto di cui all'art. 167 c.p.c. con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione.

Pertanto, raffrontando le due versioni dell'art. 166 c.p.c. si osserva che il termine entro cui il convenuto deve costituirsi in giudizio è non più di 20, bensì di 70, giorni prima dell'udienza di prima comparizione e trattazione.

D'altronde il d.lgs. n. 149/2022 ha operato un riassetto della fase introduttiva del processo civile, con l'introduzione (in sostituzione delle vecchie memorie ex art. 183, comma 6 c.p.c. che potevano essere depositate solamente dopo l'udienza di prima comparizione e trattazione) delle tre memorie integrative ex art. 171-ter c.p.c. da depositarsi (rispettivamente 40, 20 e 10 giorni) prima dell'udienza di prima comparizione e trattazione.

Di conseguenza era necessario da un lato allungare il termine a comparire (id est 90 giorni liberi, oppure 150 giorni liberi laddove si dovesse notificare all'estero) previsto dall'art. 163-bis c.p.c. (il termine di 90 giorni è ora diventato di 120 giorni) e, dall'altro, imporre al convenuto di costituirsi in giudizio prima del deposito delle suddette tre memorie integrative ex art. 171-ter c.p.c. (così si spiega l'anticipazione, da 20 a 70 giorni prima dell'udienza di prima comparizione e trattazione) del termine per la costituzione del convenuto.

Il nuovo art. 166 c.p.c. dispone che il convenuto deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'art. 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione. Solo se si costituisce tempestivamente, il convenuto può proporre domande riconvenzionali, sollevare eccezioni in senso stretto (ad esempio, l'eccezione di prescrizione e l'eccezione di incompetenza) e chiamare in causa terzi; resta ferma la possibilità dello stesso di costituirsi successivamente se non intende esercitare tali poteri processuali.

Il comma 1 dell'art. 38 c.p.c. dispone che qualunque tipo di incompetenza (materia, valore o territorio derogabile o inderogabile) deve essere eccepita, a pena di decadenza, nella comparsa di risposta tempestivamente depositata entro venti giorni (settanta giorni per i procedimenti instaurati a decorrere dal 28 febbraio 2023) antecedenti l'udienza di prima comparizione.

Formula

TRIBUNALE DI ...

COMPARSA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA [1]

proc. n. ... / ... R.G.- sez. ... – Giudice dott. ...

Per la Società ... [2] C.F. ... [3] e/o P.I. ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/ piazza ... n. ..., [4] elettivamente domiciliata in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. [5] ..., che la rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[6]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-convenuta-

CONTRO

la Società ..., C.F. e/o P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ..., via/piazza ... n. ..., rappresentata e difesa dall'Avv. ...

-attrice-

PREMESSO CHE

– con atto di citazione ritualmente notificato in data ..., la Società ... conveniva dinanzi all'intestato tribunale in giudizio la Società ..., chiedendo di accertare e dichiarare la nullità del marchio “ ... ” registrato dalla controparte exartt. 12 lett. b) e 25 C.P.I., in quanto privo del requisito della novità e idoneo a determinare un rischio di confusione ed associazione per il pubblico dei consumatori e di disporre la cancellazione del medesimo dal registro dei marchi. Con richiesta di risarcimento dei danni conseguenti e con vittoria delle spese di lite;

– a sostegno della propria domanda l'attrice sosteneva: i) di essere titolare del diritto esclusivo del marchio denominato “ ... ”, in forza di quanto disposto dall'art. 2569 c.c.; che ii) il marchio de quo ha ad oggetto i seguenti beni e servizi: ...; iii) di aver registrato il marchio presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi in data ... al n. ...; iv) che la Società ... sta illegittimamente facendo uso del marchio “ ... ” di cui la società attrice è titolare esclusiva, così come si evince dai seguenti fatti: ...;

– Con il presente atto si costituisce nel presente giudizio la Società ..., ut supra rappresentata, difesa e domiciliata, contestando integralmente quanto sostenuto da controparte, in quanto infondato, per le seguenti ragioni in

FATTO

(ESPORRE - IN MODO CHIARO, SPECIFICO E SINTETICO [7] - I FATTI)

1) la Società ... è titolare del diritto esclusivo del marchio denominato “ ... ” contraddistinto da ..., in forza di quanto disposto dall'art. 2569 c.c.;

2) Il marchio “ ... ” ha ad oggetto la produzione e la commercializzazione del seguente prodotto: ...;

3) Il marchio è stato registrato all'Ufficio italiano brevetti e marchi in data ... al n. ...

DIRITTO

(ESPORRE - IN MODO CHIARO, SPECIFICO E SINTETICO - LE RAGIONI GIURIDICHE SOTTESE ALLA DOMANDA)

1) Sull'incompetenza territoriale per materia del Tribunale adito [8].

Preliminarmente, si eccepisce l'incompetenza per materia, in quanto per le controversie in materia di proprietà industriale ai sensi dell'art. 134, comma 1, lett. a) C.P.I. (d.lgs. n. 30/2005, e ss.mm.) sono devolute alla cognizione delle sezioni specializzate in materia di impresa previste dal d.l. n. 1/2012 conv. in l. n. 27/2012.

2) Sull'infondatezza della domanda dell'attore.

Nel merito si rileva l'infondatezza della domanda dell'attore.

La parte attrice ritiene che il marchio della controparte sia nullo exartt. 12 lett. b) e 25 C.P.I., in quanto privo del requisito della novità e idoneo a determinare un rischio di confusione ed associazione per il pubblico dei consumatori. Le argomentazioni della parte attrice non sono condivisibili, in quanto: i) ai sensi dell'art. 12, comma 1, lett. b) del Codice della Proprietà Industriale “non possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa i segni che alla data del deposito della domanda ... siano identici o simili a un segno già noto come ditta, denominazione o ragione sociale, insegna e nome a dominio usato nell'attività economica, o altro segno distintivo adottato da altri, se a causa della identità o somiglianza fra i segni e dell'identità o affinità fra l'attività d'impresa da questi esercitata ed i prodotti o servizi per i quali il marchio è registrato possa determinarsi un rischio di confusione per il pubblico, che può consistere anche in un rischio di associazione fra i due segni ... ”; ii) con riferimento ai criteri di valutazione della confondibilità, la Giurisprudenza prevalente ritiene che il Giudice debba procedere all'esame comparativo dei marchi in conflitto in via unitaria e sintetica, attraverso un apprezzamento complessivo che tenga conto degli elementi salienti dotati di potenzialità evocative nella memoria dei consumatori, in relazione al normale grado di percezione delle persone alle quali il prodotto è destinato e non, al contrario, in via analitica. Ciò in quanto il marchio viene percepito dall'osservatore medio nella sua figurazione complessiva e d'insieme e non già nei suoi particolari; ne deriva che rischio di confusione debba essere oggetto di una valutazione globale (cfr. sul punto, Corte di Giustizia C- 251/1995, e Trib. Torino 7 marzo 2005). Alla luce di quanto detto, con riferimento al caso di specie, dal confronto dei due marchi oggetto di causa non si rinviene un rischio di confusione o di associazione per il pubblico dei consumatori del prodotto. Ed infatti emerge una profonda differenza tra segni distintivi: quello di parte attrice è costituito da un logo recante ... mentre, invece, il marchio di parte convenuta ha ad oggetto il nome ...; il primo, quindi, è un marchio cd. complesso composto da elementi denominativi e figurativi, il secondo, invece, è composto da parti soltanto denominative, tutte sufficientemente differenziate.

Parte attrice sostiene anche che il marchio della convenuta sia nullo, altresì, perché idoneo ad ingannare il pubblico sulla provenienza geografica del prodotto commercializzato. Ai sensi dell'art. 14 C.P.I. “non possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa ... i segni idonei ad ingannare il pubblico, in particolare sulla provenienza geografica, sulla natura o sulla qualità dei prodotti o servizi ... ”. Il diritto dei marchi, infatti, ha come obiettivo il corretto assolvimento delle funzioni del segno nell'interesse dei consumatori e del mercato. Va precisato sin da subito che l'inganno a cui si riferisce l'art. 14 non va interpretato come sinonimo di confusione (nel duplice senso anzidetto) e, quindi, può ben sussistere il primo anche se, come nella specie, la ricorrenza di quest'ultima deve essere esclusa. Ebbene, la convenuta oltre a non menzionare, né sul proprio marchio, né sulle confezioni dei prodotti contraddistinti da questo marchio, l'aggettivo “ ... ”, che è quello che contraddistingue il prodotto oggi tutelato anche dall'IGP, utilizza per la realizzazione dei propri prodotti anche un procedimento che è diverso da quello relativo alla regione ... : infatti, come si evince sia dalle confezioni dei prodotti a marchio “ ... ”. Pertanto non si rinviene alcuna confondibilità determinante la nullità exartt. 14 e 25 C.P.I.

***

Tutto quanto sopra premesso, ritenuto e considerato, la Società ..., come sopra rappresentata, difesa e domiciliata, rassegna le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ecc.mo Tribunale di ... adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis e con riserva di ulteriormente eccepire, dedurre e argomentare, per i motivi sopra esposti:

In via pregiudiziale:

A. Dichiarare la propria incompetenza per materia in favore delle sezioni specializzate in materia di impresa previste dal d.l. n. 1/2012 conv. in l. n. 27/2012, fissando termine per la riassunzione del giudizio [9];

Nel merito:

B. Rigettare le richieste di parte attrice in quanto infondate in fatto e in diritto;

In ogni caso:

C. Con vittoria di spese

In via istruttoria [10]

Si depositano in copia i seguenti documenti:

1. citazione notificata;

2. ...;

3. ....

Con riserva di ulteriori produzioni e deduzioni istruttorie, nonché con richiesta di ammissione a prova contraria sui capitoli di prova eventualmente richiesti da parte attrice.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] ...

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. La comparsa di costituzione e risposta deve avere un'estensione massima di 80.000 caratteri.

2. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. la comparsa deve contenere tra gli altri elementi l'indicazione delle parti.

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

4. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il C.F. e/o il numero di partita IVA.

5. L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata.

6. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. La dicitura «allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.» attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

7. È importante segnalare che anche la comparsa di costituzione e risposta (così come tutti gli atti processuali) dovrà essere redatta “in modo chiaro e sintetico” (tale disposizione è contenuta nel nuovo art. 121, comma 1 c.p.c. così come modificato dal d.lgs. n. 149/2022). Il legislatore ha quindi ormai codificato un principio già fatto proprio dall'ordinamento amministrativo (v. art. 3 d.lgs. n. 104/2010) e comunque fatto proprio dalla giurisprudenza di merito e di legittimità in materia processual-civilistica.

8. Ai sensi dell'art. 38 c.p.c. l'incompetenza per materia, quella per valore e quella per territorio sono eccepite, a pena di decadenza, nella comparsa di risposta tempestivamente depositata.

9. L'art. 38, comma 1 c.p.c. dispone che l'eccezione si ha come non proposta se non contiene l'indicazione del giudice che la parte ritiene competente.

10. Così come per l'atto di citazione non è elemento necessario l'indicazione dei mezzi di prova e dei documenti che offre in comunicazione, poiché gli stessi posso essere indicati nei termini di cui alle nuove memorie integrative di cui all'art. 171-ter c.p.c.

COMMENTO

L'incompetenza consiste nella mancanza, in capo al giudice cui l'attore si è rivolto, del potere di decidere la controversia, in quanto affidata ad altro giudice appartenente allo stesso ramo di giurisdizione.

Il comma 1 dell'art. 38 c.p.c. dispone che qualunque tipo di incompetenza (materia, valore o territorio derogabile o inderogabile) deve essere eccepita, a pena di decadenza, nella comparsa di risposta tempestivamente depositata.

Viene poi confermata la sanzione dell'improponibilità qualora l'eccezione di incompetenza per territorio non contenga l'indicazione del giudice che la parte ritiene competente. Inoltre il comma 2 precisa che fuori dei casi di incompetenza territoriale inderogabile (art. 28 c.p.c.) se le parti costituite aderiscono all'indicazione del giudice competente per territorio compiuta dal convenuto che ha sollevato l'eccezione, il giudice, preso atto dell'accordo, dispone con ordinanza la cancellazione della causa dal ruolo, e la competenza del giudice indicato e accettato dalle parti resta ferma purché la causa sia riassunta, davanti al nuovo giudice, entro tre mesi dall'ordinanza di cancellazione della causa dal ruolo.

Il giudice può peraltro rilevare d'ufficio, secondo quanto previsto dal c.d. correttivo 2024 alla riforma Cartabia (d.lgs. n. 164/2024), con il decreto di fissazione dell'udienza, le questioni di competenza “impedienti” di carattere forte (incompetenza per territorio inderogabile; per materia e per valore).

Per tutti gli altri aspetti procedurali si rinvia alla formula “Comparsa di costituzione e risposta – Schema base”.

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