Atto di citazione per integrazione del contraddittorioInquadramentoL'integrazione del contraddittorio è prevista dall'art. 102 c.p.c. quale conseguenza processuale della proposizione di una domanda nei confronti di una soltanto o comunque non di tutte le parti sostanziali di un rapporto inscindibile (si pensi, ad esempio, ad un'azione di rivendica che abbia ad oggetto un bene che risulti in comproprietà). Talvolta è lo stesso legislatore che stabilisce casi di litisconsorzio necessario a fronte dei quali una domanda proposta non nei riguardi di tutte le parti comporta la pronuncia di integrazione del contraddittorio da parte del giudice anche d'ufficio (v., ad esempio, l'art. 784 c.p.c.). Più di frequente è il giudice che, avendo riguardo alla necessità di pronunciare la decisione nei confronti dei soggetti cui si riferisce l'unitaria situazione sostanziale sottesa alla domanda giudiziale, ordinerà, per evitare che la sentenza sia inutiliter data, l'integrazione del contraddittorio entro un termine perentorio nei confronti dei litisconsorti pretermessi. Il controllo del giudice in ordine all'eventuale violazione dell'art. 102 c.p.c. avveniva ai sensi dell'art. 183, comma 1 c.p.c. nella prima udienza di comparizione e trattazione. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 (applicabile – ai sensi dell'art. 35 dello stesso d.lgs. n. 149/2022 – così come modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a) della l. n. 197/2022 – a decorrere dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data) ha operato un riassetto della fase introduttiva del processo civile prevedendo che tali verifiche preliminari vengano svolte dal giudice, ai sensi del nuovo art. 171-bis c.p.c. “Scaduto il termine di cui all'art. 166” c.p.c. In tal caso (quindi quando pronuncia i provvedimenti di cui al comma 1 dell'art. 171-bis c.p.c.) il giudice, se necessario, fissa la nuova udienza per la comparizione delle parti, rispetto alla quale decorrono i termini indicati dall'art. 171-ter per le memorie integrative. L'integrazione del contraddittorio deve essere effettuata mediante notifica al litisconsorte pretermesso dell'atto di citazione. FormulaTRIBUNALE DI ... ATTO DI CITAZIONE PER INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO [1] sez. ... Giudice dott. ... giudizio n. ... R.G. ... Tra il Sig. ... (attore) e il Sig. ... (convenuto) Per il Sig. [2] ..., nato a ... il ... (C.F. [3] ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ... (oppure) [la società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [4] elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [5] ..., C.F. [6] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.[7]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avv. ... l'indirizzo PEC .... -attore- PREMESSO CHE IN FATTO [8] – il Sig. ... ha convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di ... il Sig. ... con atto di citazione notificato in data ... e di seguito riportato: “Trascrivere integralmente l'atto di citazione”; – il Sig. ... si è regolarmente costituito nel presente giudizio con comparsa di costituzione e risposta che di seguito si trascrive: “Trascrivere integralmente la comparsa di costituzione e risposta”; – con decreto ex art. 171-bis c.p.c. il Giudice Istruttore ha ordinato l'integrazione del contraddittorio nei riguardi dell'odierno convenuto concedendo all'uopo termine sino al .... Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, CITA Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/piazza ... n. ...,a comparire dinanzi al Tribunale di ... all'udienza che sarà tenuta il ... [9] ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite all'art. 166 [10] c.p.c. e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis, con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 [11] c.p.c. Avverte inoltre che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato e che la mancata comparizione alla suindicata udienza comporterà la prosecuzione del processo in sua declaranda contumacia [12], per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI [13] Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis, per i motivi sopra esposti: “Trascrivere le conclusioni dell'atto di citazione originario” Luogo e data ... Firma Avv. ... [Atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. Ad ogni modo, salve ipotesi eccezionali, l'atto di citazione deve essere contenuto entro 80.000 caratteri. 2. L'art. 163, comma 3, n. 2 c.p.c. contempla tra i requisiti della vocatio in ius quello relativo all'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti). 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 4. Se è parte una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'atto di citazione deve contenere, ai sensi dell'art. 163 c.p.c., l'indicazione dell'organo o dell'ufficio che ne ha la rappresentanza in giudizio (Cass. III, n. 6521/2004). 5. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore, è sufficiente l'indicazione del numero di fax, poiché l'indirizzo PEC è un dato ormai acquisito nei rapporti con la cancelleria: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. 6. L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 7. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6 c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 8. L'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico dei fatti [ ... ] costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio (art. 163, comma 3 n. 4). 9. Ai sensi del nuovo art. 163-bis c.p.c. (come novellato dal d.lgs. n. 149/2022) tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell'udienza di comparizione debbono intercorrere termini liberi non minori di centoventi giorni e non più novanta. 10. Ai sensi dell'art. 166 c.p.c. (il cui primo comma è stato sostituito ad opera dell'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022) il convenuto «deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'art. 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione». 11. Nella comparsa di costituzione e risposta il convenuto deve a pena di decadenza proporre un'eventuale domanda riconvenzionale, deve sollevare eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e deve altresì formulare la chiamata in causa di terzi. Il convenuto deve proporre tutte le sue difese in modo chiaro e specifico. 12. L'indicazione del giorno dell'udienza di comparizione trattazione e l'invito a costituirsi contenuti nel n. 7 dell'art. 163, comma 3 c.p.c. costituiscono requisiti della vocatio in ius. 13. Altro requisito dell'edictio actionis è racchiuso nell'art. 163, comma 3, n. 3 il quale prevede che debba essere identificata la “cosa oggetto della domanda”, espressione da intendersi sia sotto il profilo formale, come provvedimento giurisdizionale richiesto al giudice (petitum immediato), sia sotto l'aspetto sostanziale come bene della vita di cui si chiede il riconoscimento (petitum mediato). COMMENTOL'integrazione del contraddittorio è prevista dall'art. 102 c.p.c. quale conseguenza processuale della proposizione di una domanda nei confronti di una soltanto o comunque non di tutte le parti sostanziali di un rapporto inscindibile (si pensi, ad esempio, ad un'azione di rivendica che abbia ad oggetto un bene che risulti in comproprietà). Talvolta è lo stesso legislatore che stabilisce casi di litisconsorzio necessario a fronte dei quali una domanda proposta non nei riguardi di tutte le parti comporta la pronuncia di integrazione del contraddittorio da parte del giudice anche d'ufficio (v., ad esempio, l'art. 784 c.p.c.). Più di frequente è il giudice che, avendo riguardo alla necessità di pronunciare la decisione nei confronti dei soggetti cui si riferisce l'unitaria situazione sostanziale sottesa alla domanda giudiziale, ordinerà, per evitare che la sentenza sia inutiliter data, l'integrazione del contraddittorio entro un termine perentorio nei confronti dei litisconsorti pretermessi. Il controllo del giudice in ordine all'eventuale violazione dell'art. 102 c.p.c. avveniva ai sensi dell'art. 183, comma 1 c.p.c. nella prima udienza di comparizione e trattazione. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 (applicabile – ai sensi dell'art. 35 dello stesso d.lgs. n. 149/2022 – così come modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a) della l. n. 197/2022 – a decorrere dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data) ha operato un riassetto della fase introduttiva del processo civile prevedendo che tali verifiche preliminari vengano svolte dal giudice, ai sensi del nuovo art. 171-bis c.p.c. entro 15 giorni dalla scadenza del termine per la costituzione in causa del convenuto. Il giudice, se necessario, una volta disposta l'integrazione del contraddittorio, fissa la nuova udienza per la comparizione delle parti, rispetto alla quale decorrono i termini indicati dall'art. 171-ter per le memorie integrative. Per assumere la relativa decisione, secondo le indicazioni di Corte cost. n. 96/2024, il Giudice può anche fissare un'udienza ad hoc nel contraddittorio tra le parti, le quali possono, anch'esse, chiedere al Giudice la celebrazione di un'udienza finalizzata a verificare la necessità dell'estensione del contraddittorio al terzo. Nell'ipotesi di richiesta di fissazione di un'udienza ad hoc, sempre in forza dei principi indicati dalla Corte Costituzionale, se il Giudice decide di provvedere senza contraddittorio, la parte che non rinnova la notifica non incorre in alcuna sanzione processuale. Ad ogni modo la relativa decisione dovrà essere rivista dal Giudice all'udienza di trattazione, per assicurare il rispetto del principio del contraddittorio. Invero, salvo che in questa ipotesi, l'omessa integrazione del contraddittorio nel termine stabilito determina l'estinzione del processo ai sensi dell'art. 307, comma 3 del c.p.c. che può essere pronunciata dal giudice anche d'ufficio. Per tutti gli ulteriori aspetti procedurali si rinvia al commento della formula “Atto di citazione – Schema base”. |