Atto di citazione per chiamata del terzo in causaInquadramentoL'art. 106 del c.p.c. richiamato nell'art. 269 c.p.c. conferisce alle parti la facoltà di chiamare nel processo un terzo al quale ritengano comune la causa o dal quale pretendano di essere garantita. Sia per l'attore che per il convenuto, la chiamata del terzo avviene mediante la notifica di un atto di citazione, che deve rispettare i termini previsti dall'art. 163-bis. Ai sensi dell' art. 163-bis c.p.c. (così come modificato dall'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022 (applicabile ai sensi dell'art. 35 – così come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022 c.d. Legge di bilancio 2023 – dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data) devono intercorrere termini liberi non minori di centoventi giorni tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell'udienza di comparizione, se il luogo della notificazione si trova in Italia, aumentati a centocinquanta se l'atto va notificato all'estero. La chiamata del terzo in causa andrà effettuata mediante la notificazione di un atto di citazione. FormulaTRIBUNALE DI ... ATTO DI CITAZIONE PER CHIAMATA IN CAUSA DI TERZO [1] sez. ... Giudice dott. ... giudizio n. ... R.G. ... Tra il Sig. ... (attore) e il Sig. ... (convenuto) Per il Sig. [2] ... , nato a ... il ... (C.F. [3] ... ), residente in ... , via/piazza ... n. ... (oppure) [la società ... , in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ... , con sede in ... ( ... ), via/p.zza ... n. ... , C.F.: ... P.I. ... ) [4] elettivamente domiciliato in ... , via ... , n. ... , presso lo studio dell'Avv. [5] ... , C.F. [6] ... , che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti [7] ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'avvocato ... indica l'indirizzo PEC .... -convenuto- PREMESSO CHE IN FATTO – il Sig. ... ha convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di ... il Sig. ... con atto di citazione notificato in data ... che di seguito si trascrive: “Trascrivere integralmente l'atto di citazione”; – formalmente costituitosi in giudizio con comparsa di costituzione e risposta, contenente anche domanda riconvenzionale e richiesta di chiamata di terzo in causa, depositato in data ... , il Sig. ... ha contestato in fatto ed in diritto la domanda attrice deducendo che il vero responsabile della condotta era il Sig. ...; (trascrivere il contenuto della comparsa di costituzione e risposta). – In accoglimento della conseguente istanza formulata dall'odierno attore a mente degli artt. 106 e 269 c.p.c. il Giudice Istruttore Dott. ... con provvedimento di cui all'art. 171-bis c.p.c. del ... ha autorizzato la chiamata in causa di ... rinviando la causa all'udienza del ... ; Tutto ciò premesso, il Sig. ... , come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, CITA Il Sig. ... , C.F. ... , residente in ... , via/piazza ... n. ... , a comparire dinanzi al Tribunale di ... all'udienza che sarà tenuta il ... [8] ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite all'art. 166 [9] c.p.c. e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis, con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 [10] c.p.c. Avverte inoltre che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato e che la mancata comparizione alla suindicata udienza comporterà la prosecuzione del processo in sua declaranda contumacia [11], per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI [12] Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis, per i motivi sopra esposti: “TRASCRIVERE LE CONCLUSIONI DELLA COMPARSA DI COSTITUZIONE E RSPOSTA” Luogo e data ... Firma dell'Avv. ... [Atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art.46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. Ad ogni modo, di norma l'atto di citazione può essere al massimo di 80.000 caratteri. 2. L'art. 163, comma 3, n. 2 c.p.c. contempla tra i requisiti della vocatio in ius quello relativo all'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti). 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 4. Se è parte una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'atto di citazione deve contenere, ai sensi dell'art. 163 c.p.c., l'indicazione dell'organo o dell'ufficio che ne ha la rappresentanza in giudizio (Cass. III, n. 6521/2004). 5. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore, è sufficiente l'indicazione del numero di fax, poiché l'indirizzo PEC è un dato ormai acquisito nei rapporti con la cancelleria: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. 6. L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 7. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6 c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 8. In virtù dell'art. 163-bis c.p.c. (come novellato dal d.lgs. n. 149/2022) tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell'udienza di comparizione debbono intercorrere termini liberi non minori di centoventi giorni e non più novanta. 9. Ai sensi dell'art. 166 c.p.c. (il cui primo comma è stato sostituito ad opera dell'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022) il convenuto «deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'articolo 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione». 10. Nella comparsa di costituzione e risposta il convenuto deve a pena di decadenza proporre un'eventuale domanda riconvenzionale, deve sollevare eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e deve altresì formulare la chiamata in causa di terzi. Il convenuto deve proporre tutte le sue difese in modo chiaro e specifico. 11. L'indicazione del giorno dell'udienza di comparizione-trattazione e l'invito a costituirsi contenuti nel n. 7 dell'art. 163, comma 3 c.p.c. costituiscono requisiti della vocatio in ius. 12. Altro requisito dell'edictio actionis è racchiuso nell'art. 163, comma 3, n. 3 il quale prevede che debba essere identificata la “cosa oggetto della domanda”, espressione da intendersi sia sotto il profilo formale, come provvedimento giurisdizionale richiesto al giudice (petitum immediato), sia sotto l'aspetto sostanziale come bene della vita di cui si chiede il riconoscimento (petitum mediato). COMMENTOL'art. 106 del c.p.c. richiamato nell'art. 269 c.p.c. conferisce alle parti la facoltà di chiamare nel processo un terzo al quale ritengano comune la causa o dal quale pretendano di essere garantita. Sia per l'attore che per il convenuto, la chiamata del terzo avviene mediante la notifica di un atto di citazione, che deve rispettare i termini previsti dall'art. 163-bis. Ai sensi del nuovo art. 163-bis c.p.c. (così come modificato dall'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022 (applicabile ai sensi dell'art. 35 – così come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022 c.d. Legge di bilancio 2023 – dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data) devono intercorrere termini liberi non minori di centoventi giorni tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell'udienza di comparizione, se il luogo della notificazione si trova in Italia, aumentati a centocinquanta se l'atto va notificato all'estero. Secondo l'orientamento tradizionale, il convenuto non deve chiedere l'autorizzazione alla chiamata del terzo: egli deve però effettuare la chiamata nella comparsa di risposta, costituendosi almeno venti giorni prima dell'udienza indicata nell'atto di citazione (art. 167 del c.p.c.) e chiedere al giudice il differimento della prima udienza di comparizione e trattazione (se non esplicita questa richiesta nella comparsa, decade dalla facoltà di chiamare il terzo). Questa tesi, supportata dalla formulazione letterale dell'art. 269 c.p.c., è stata in seguito rivisitata nella giurisprudenza di legittimità alla luce del valore, costituzionalmente rilevante, della ragionevole durata del processo (Cass. S.U., n. 4309/2010): pertanto, ormai opera il differente principio secondo cui in tema di chiamata in causa di un terzo su istanza di parte, al di fuori delle ipotesi di litisconsorzio necessario, è discrezionale il provvedimento del giudice di fissazione di una nuova udienza per consentire la citazione del terzo. In sostanza, sebbene sia stata tempestivamente chiesta dal convenuto tale chiamata ex art. 269 c.p.c., in manleva o in regresso, il giudice può rifiutare di fissare una nuova prima udienza per la costituzione del detto terzo (v., tra le altre, Cass. n. 3692/2020; Cass. n. 9570/2015). L'attore può chiamare in causa il terzo se è autorizzato a farlo dal giudice e solo a seguito delle difese svolte dal convenuto nella comparsa di risposta. Se questa è stata tempestivamente depositata, l'attore può chiedere nelle memorie integrative l'autorizzazione alla chiamata in causa del terzo che sarà autorizzata all'udienza di comparizione. Il terzo, quindi, deve costituirsi nel processo depositando una comparsa di risposta almeno settanta giorni prima della nuova udienza fissata dal giudice: non ha facoltà di costituirsi anche in udienza, se non intende incorrere nelle decadenze di cui all'art. 167 del c.p.c. Per tutti gli aspetti procedurali si rinvia al commento della formula “Atto di citazione”. |