Note di precisazione delle conclusioni ex art. 189, comma 1, n. 1 c.p.c.

Rosaria Giordano

Inquadramento

Mentre il precedente testo dell'art. 189 c.p.c. prevedeva che il giudice invita le parti a precisare le proprie conclusioni (e quindi ciò veniva svolto direttamente a verbale all'udienza di precisazione delle conclusioni, eventualmente depositando in tale udienza un apposito “foglio di precisazione conclusioni”) e, a sua volta, l'art. 190 c.p.c. (abrogato dalla riforma a partire dai procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023) che le parti dovevano depositare le proprie comparse conclusioni e le proprie memorie di replica conclusionali rispettivamente nei termini perentori di 60 giorni dalla rimessione al collegio e di 20 giorni dal deposito delle comparse conclusionali (salvo che il giudice ritenga di fissare un termine inferiore), il nuovo art. 189 c.p.c. stabilisce ora che il giudice istruttore fissa davanti a sé l'udienza (per la rimessione della causa al collegio) per la decisione e assegni alle parti, salvo che queste vi rinuncino, i seguenti termini perentori:

1) un termine non superiore a 60 giorni prima dell'udienza per il deposito di note scritte contenenti la sola precisazione delle conclusioni (che le parti intendono sottoporre al collegio), nei limiti di quelle formulate negli atti introduttivi o a norma dell'art. 171-ter c.p.c. (e – come già previsto dal vecchio testo – le conclusioni di merito debbono essere interamente formulate anche nei casi previsti dell'art. 187, commi 2 e 3 c.p.c.);

2) un termine non superiore a 30 giorni prima dell'udienza per il deposito delle comparse conclusionali;

3) un termine non superiore a 15 giorni prima dell'udienza per il deposito delle memorie di replica.

Viene previsto quindi che all'udienza così fissata (ai sensi del comma 1 dell'art. 189 c.p.c.) la causa sia rimessa al collegio per la decisione.

Come già stabilito dal vecchio testo, è ribadito che la rimessione investe il collegio di tutta la causa, anche quando avviene a norma dell'art. 187, commi 2 e 3 c.p.c.

Con la precisazione delle conclusioni, le parti non possono effettuare nuove domande od allegazioni, produrre nuovi documenti e chiedere l'assunzione di nuovi mezzi di prova, perché queste attività debbono essere compiute, a pena di preclusione, in momenti processuali precedenti in cui si cristallizzano definitivamente le deduzioni di merito e istruttorie.

Formula

TRIBUNALE DI ...

NOTE DI PRECISAZIONE DELLE CONCLUSIONI EX ART. 189, COMMA 1, N. 1 C.P.C.

Proc. n. ... / ... R.G. - sez. ... - Giudice dott. ... ud. ...

PER

La Società ..., C.F. e/o P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore Dott. ..., rappresentata e difesa dall'Avv. ...

-convenuta-

CONTRO

Per il Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ...;

-attore-

***

Premesso che con ordinanza del ... il giudice fissava l'udienza per la decisione per il giorno ... e concedeva:

1) un termine perentorio di 60 giorni prima di tale udienza per il deposito di note di precisazione delle conclusioni ai sensi dell'art. 189, comma 1, n. 1 c.p.c.;

2) un termine perentorio di 30 prima di tale udienza per il deposito delle comparse conclusionali ai sensi dell'art. 189, comma 1, n. 2 c.p.c.;

3) un termine perentorio di 15 giorni prima di tale udienza per il deposito di memorie di replica conclusionali ai sensi dell'art. 189, comma 1, n. 3 c.p.c.;

***

Tutto quanto sopra premesso, ritenuto e considerato, la convenuta, in persona del legale rappresentante pro tempore, ut supra rappresentata, difesa e domiciliata, precisa le proprie conclusioni riportandosi alle conclusioni contenute nella propria comparsa di risposta come successivamente modificate/precisate con la propria memoria integrativa ex art. 171-ter, n. 1 c.p.c. e in ogni caso di seguito riportate:

....

La convenuta insiste nuovamente per l'ammissione delle istanze istruttorie indicate nella propria memoria ex art. 171-ter n. 2 c.p.c. e non accolte.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [1] ]

1. La riforma ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4, comma 12 del d.lgs. n. 149/2022 e successivamente modificato dall'art. 35, comma 3, lett. a) d.l. 24 febbraio 2023, n. 13, conv. con modif. in l. 21 aprile 2023, n. 41.

COMMENTO

Come detto sopra, la riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022 prevede (a partire dai procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023) l'abrogazione dell'art. 190 c.p.c. e la riformulazione dell'art. 189 c.p.c., il quale (per effetto della riforma, e quindi per i procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023) prevede che il giudice istruttore fissi davanti a sé l'udienza (per la rimessione della causa al collegio) per la decisione e assegni alle parti, salvo che queste vi rinuncino, i seguenti termini perentori:

1) un termine non superiore a 60 giorni prima dell'udienza per il deposito di note scritte contenenti la sola precisazione delle conclusioni (che le parti intendono sottoporre al collegio), nei limiti di quelle formulate negli atti introduttivi o a norma dell'art. 171-ter c.p.c. (e – come già previsto dal vecchio testo – le conclusioni di merito debbono essere interamente formulate anche nei casi previsti dell'art. 187, comma 2 e 3 c.p.c.);

2) un termine non superiore a 30 giorni prima dell'udienza per il deposito delle comparse conclusionali;

3) un termine non superiore a 15 giorni prima dell'udienza per il deposito delle memorie di replica.

Viene ora previsto quindi che all'udienza così fissata (ai sensi del primo comma dell'art. 189 c.p.c.) la causa sia rimessa al collegio per la decisione.

Pertanto, tramonta lo schema “ordinario” (utilizzato nella maggior parte dei giudizi di cognizione) rappresentato dall'udienza di precisazione delle conclusioni seguita dal deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica conclusionali.

A seguito della riforma la precisazione delle conclusioni dovrà quindi essere contenuta in apposite note (previste dal n. 1 del comma 1 dell'art. 189 c.p.c.) da depositarsi in un termine (non superiore a 60 giorni prima dell'udienza per la decisione) perentorio.

La precisazione delle conclusioni è un momento del processo la cui importanza e rilevanza non vanno trascurate. La Corte Suprema di Cassazione (Cass. n. 10748/2012) ha ribadito che l'importanza assunta dalla precisazione delle conclusioni risiede nel fatto che, in ossequio al principio del contraddittorio, ciascuna parte ha l'esigenza di conoscere la formulazione definitiva e non più mutabile delle posizioni assunte dalle altre parti. I risvolti pratici non sono trascurabili. Ad esempio, la giurisprudenza è pressoché unanime nel ritenere che l'istanza istruttoria non accolta nel corso del giudizio, che non venga riproposta in sede di precisazione delle conclusioni, debba reputarsi tacitamente rinunciata. Pertanto, al momento della precisazione delle conclusioni, le parti dovranno ricordare di riproporre le richieste istruttorie non accolte nel corso del processo. In caso contrario, in sede di impugnazione non si potrà dolersi della mancata ammissione di un determinato mezzo di prova.

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