Istanza di nomina dell'interprete del sordomutoInquadramentoCon l'istanza di nomina di un interprete per il sordo muto la parte sollecita il giudice ad attuare in concreto il principio del contraddittorio e dell'oralità del processo, secondo quanto prevede l'art. 124 c.p.c., principi che potrebbero essere ostacolati dall'incapacità di comprensione della lingua orale e dalle difficoltà espressive delle parti o dei testi afflitti dalle gravi menomazioni indicate nel citato art. 124 c.p.c. L'art. 124 c.p.c. consente, peraltro, che l'interrogazione delle persone sorde o mute possa avvenire per iscritto. Da notare che l'art. 1 della l. n. 95/2006, ha previsto che in tutte le disposizioni legislative vigenti il termine “sordomuto” sia sostituito dall'espressione “sordo”. Poiché l'interprete si qualifica come ausiliare del giudice, si applicano alla liquidazione dei relativi compensi il D.P.R. n. 115/2002 del 30 maggio 2002 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di spese di giustizia” e, in particolare, l'onere di presentare domanda di liquidazione entro 100 gg. dal compimento delle operazioni cui il compenso si ricollega e l'utilizzo, per la liquidazione, fondamentalmente del metodo della c.d. vacazioni (euro 14,68 per la prima vacazione ed euro 8,15 per ciascuna delle vacazioni successive fino alla fine dell'incarico; possibilità di raddoppio quando l'incarico – come è quasi sempre per l'interprete – debba concludersi entro 5 gg. o di aumento fino alla metà quando l'incarico deve concludersi entro 15 gg.; ulteriore caso di raddoppio per le prestazioni di eccezionale importanza). FormulaTRIBUNALE DI ... ISTANZA DI NOMINA DELL'INTERPRETE [1][2] Nella causa civile n. ... / ... R.G., Il Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., in forza di procura alle liti ... in atti PREMESSO - con provvedimento in data ... l'Ill.mo Sig. Giudice ha ammesso, fra l'altro, la testimonianza del Sig. ...; - detto teste è sordo/muto e non comprende le domande che gli sono formulate in forma orale né è in grado di far intendere le risposte [3] ; - considerato il disposto dell'art. 124 c.p.c. e ritenuto che la presenza dell'interprete risulta necessaria non soltanto per la formulazione delle domande e la corretta trascrizione delle relative risposte, ma anche a far comprendere le stesse ai difensori presenti, onde consentire eventuali ed opportune richieste di chiarimenti, così da realizzare pienamente il diritto di difesa assicurato dall'art. 24 Corte Cost.; TUTTO CIÒ PREMESSO CHIEDE Che l'Ill.mo Sig. Giudice nomini un interprete in grado di comunicare con soggetto sordo/muto. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art.46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 2. Ai sensi dell'art. 124 c.p.c. «Se nel procedimento deve essere sentito un sordo, un muto o un sordomuto, le interrogazioni e le risposte possono essere fatte per iscritto. Quando occorre, il giudice nomina un interprete, il quale presta giuramento a norma dell'articolo 122, ultimo comma». Da notare che la l. n. 95/2006, ha disposto che in tutte le disposizioni normative vigenti, ove compare la parola “sordomuto” essa debba intendersi sostituita dall'espressione “sordo”. 3. La formula è esemplificativa e può essere adattata al caso in cui sia la parte, da escutere nel corso dell'interrogatorio formale o sentire nel corso dell'interrogatorio libero e del tentativo di conciliazione, a soffrire di disturbi dell'udito o della parola. COMMENTOLa nomina dell'interprete per il sordo/muto può risultare altresì necessaria/opportuna allorché si debba procedere all'interrogatorio formale di una parte affetta da tali disturbi del linguaggio. Un'opportunità simile può essere esercitata, valutata la natura della controversia e la qualità delle parti, anche al fine di procedere all'interrogatorio libero dello stesse ed al tentativo di conciliazione, onde consentire altresì che il contraddittorio si dispieghi nel modo più ampio ed effettivo (in tali circostanze l'interrogatorio libero ed il tentativo di conciliazione potrà essere opportunamente rinviato ad una successiva udienza ravvicinata onde consentire la presenza dell'interprete e coniugare regola del contraddittorio con ragionevole durata del processo). Pur espresso con riferimento ad un procedimento penale, può ritenersi applicabile anche al giudizio civile il seguente principio: «l'apprezzamento sulla sussistenza delle capacità professionali dell'interprete nominato ad un sordo, ad un muto o ad un sordomuto, compete al giudice del merito ed è sottratto al sindacato di legittimità, a nulla rilevando la circostanza che l'interprete non sia in possesso di un attestato di abilitazione ufficiale» (cfr. Cass. n. 8301/2008). In tema di negozi con forma solenne, si è recentemente affermato che all'atto notarile di cui sia parte un soggetto muto deve intervenire, ai sensi dell'art. 57 della l. n. 89/1913 ed a pena di nullità, un interprete che, per effetto del rinvio al precedente art. 56 della medesima legge, deve avere i requisiti necessari per essere testimone (nella specie, Cass. II, n. 22944/2019 ha dichiarato nulla una donazione posta in essere da un muto, perché le persone designate come interpreti erano parenti collaterali di terzo grado della donataria). |