Istanza di declaratoria di improcedibilità dell'esecuzione per l'apertura della liquidazione controllata (art. 270 codice crisi di impresa)InquadramentoAi sensi dell'art. 268 del codice della crisi di impresa, il debitore in stato di sovraindebitamento può domandare con ricorso al tribunale del luogo della propria sede, l'apertura di una procedura di liquidazione controllata dei suoi beni, anche ove pendano esecuzioni individuali su singoli beni, procedure che in caso di apertura della procedura saranno dichiarate improcedibili. FormulaTRIBUNALE DI ... ISTANZA DI DECLARATORIA DI IMPROCEDIBILITÀ DELL'ESECUZIONE [1] Procedura esecutiva R.G. ... Il Sig. ..., in qualità di debitore esecutato; PREMESSO CHE - con atto di pignoramento notificato in data ..., il Sig. ... ha promosso procedura esecutiva immobiliare (oppure, mobiliare) in danno del Sig. ...; - con sentenza in data ..., il Tribunale di ... ha dichiarato il fallimento del debitore esecutato; - CHIEDE che la S.V. . dichiari l'improcedibilità dell'esecuzione individuale [2]. Si deposita: 1. Sentenza di apertura della liquidazione giudiziale; 2. ...; 3. .... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. La declaratoria di improcedibilità può essere peraltro effettuata dal Giudice dell'esecuzione anche d'ufficio ove una delle parti della procedura faccia presente che è stato dichiarato il fallimento del debitore. 2. A tal fine non sembra necessaria la convocazione delle parti. CommentoIl sistema concorsuale è informato a due fondamentali principi: quello della universalità oggettiva e quello della universalità oggettiva: il primo principio comporta la privazione integrale del debitore dalla disponibilità del suo patrimonio; il secondo la soggezione dei suoi creditori alle norme specifiche sulla formazione dello stato passivo e l'esclusione della possibilità di azioni autonome sui beni del fallito nonché della possibilità di proseguire o iniziare azioni esecutive e volte alla conservazione del patrimonio del fallito (cfr. Cass. III, n. 12114/2003). Tuttavia, il divieto di esecuzioni individuali non inerisce all'oggettiva validità dell'atto di pignoramento in sé, riflettendo, per converso, l'opponibilità di esso al la liquidazione giudiziale, con la conseguenza che unico soggetto legittimato a farne valere l'inefficacia è il curatore, in costanza di procedura concorsuale, ferma la possibilità del creditore - come nella formula in esame - di richiedere la declaratoria di improcedibilità dell'esecuzione individuale non avendo più interesse alla stessa in ragione della volontà di insinuarsi al passivo concorsuale. Eccezionalmente possono proseguire le sole procedure esecutive fondate su mutuo fondiario: in questa ipotesi, è attribuita al curatore la facoltà di avvalersi di esse (consentendo che l'attività liquidatoria si svolga per loro tramite e partecipando per conto della massa alla ripartizione del ricavato), oppure di procedere direttamente all'esecuzione concorsuale (v., tra le molte, Cass. I, n. 17334/2002). |