Istanza ex art. 431, comma 3 c.p.c., per la sospensione, prima dell'udienza di comparizione, dell'esecuzione della sentenza impugnataInquadramentoLe sentenze che pronunciano condanna a favore del lavoratore per crediti derivanti dai rapporti di cui all'art. 409 c.p.c. sono provvisoriamente esecutive. Il datore di lavoro appellante può chiedere al Giudice del gravame di disporre la sospensione dell'esecuzione della sentenza gravata. L'istanza di inibitoria va esposta nell'atto introduttivo del giudizio di appello. L'appellante può chiedere che su tale istanza il collegio provveda in camera di consiglio prima dell'udienza di discussione. L'istanza, che va adeguatamente motivata, deve essere presentata al presidente del collegio, cui, ove dovessero ricorrere ragioni di urgenza, potrà chiedersi di disporre provvisoriamente, con decreto, l'immediata sospensione, riservando al collegio la decisione definitiva. Il Giudice di appello può disporre con ordinanza non impugnabile che l'esecuzione sia sospesa quando dalla stessa possa derivare all'appellante gravissimo danno. Con d.m. n. 110/2023(G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022. I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi artt. 4 e 5. Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. n. 44/2011, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m. I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023». Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6 disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo. La presente formula riporta esemplificazione di istanza ex art. 431 c.p.c. proposta a decorrere dal 26 novembre 2024 ed è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023. FormulaAL SIG. PRESIDENTE DEL COLLEGIO-CORTE DI APPELLO-SEZIONE LAVORO DI ... [1] ISTANZA EX ART. 431, COMMA 3, C.P.C., PER LA SOSPENSIONE, PRIMA DELL'UDIENZA DI COMPARIZIONE, DELL'ESECUZIONE DELLA SENTENZA IMPUGNATA [2] Il Sig./La Sig.ra ..., nato/a a ... il ... (C.F. ... ) [3], residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società o della ditta ..., con sede in ..., via/piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [4] ..., C.F. ... [5][6], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti apposta in calce/a margine dell'atto di citazione in appello ... [7]. -appellante- CONTRO I Sig.ri ... rispettivamente residenti in ..., via/piazza ... n. ..., in ..., via/piazza ... n. ..., via/piazza ... n. ..., tutti elettivamente domiciliato/a nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ... [8]. -appellato/a- ESPONE i) Con sentenza n. ... pronunciata dal Tribunale-Sezione Lavoro di ... il ... e depositata in pari data, l'istante, convenuto/a nel relativo giudizio ( ... R.G.), è stato/a condannato/a al pagamento, in favore delle controparti, della complessiva, assai rilevante, somma di Euro ... a titolo di indennità ai sensi dell'art. 2, d.lgs. n. 23/2015 (previa declaratoria di nullità del licenziamento intimato), oltre al dovuto per interessi e rivalutazione monetaria ed a suo carico è stato altresì posto l'onere delle spese di lite del grado. ii) Con ricorso in data ..., l'istante ha proposto appello avverso la suddetta sentenza, chiedendone integrale riforma ( ... ) [9] per i motivi ivi specificati (in sintesi: erroneità della ricostruzione dei fatti ed erroneità della motivazione in diritto). Con lo stesso atto è stata proposta istanza di sospensione dell'esecuzione, giacché l'esecuzione del provvedimento, già iniziata mediante pignoramento presso terzi, comporterebbe, ove proseguita, conseguenza gravemente pregiudizievoli a carico dell'istante, per molteplici aspetti ( ... ) [10]. L'udienza di comparizione è stata fissata per il giorno ... Tutto questo premesso, il Sig./La Sig.ra ... [nella qualità di ... ], come in epigrafe rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a, PROPONE ISTANZA affinché, 1) Codesta Presidenza, in via principale, stante il ricorrere di eccezionale urgenza, voglia, nell'immediato, sospendere provvisoriamente l'esecuzione della sentenza in questione, fissando, a seguire – dando termine per la notifica del relativo decreto –, udienza di comparizione delle parti in camera di consiglio per la discussione e la definitiva delibera, che sin d'ora si auspica che sia di inibitoria dell'esecuzione della suddetta sentenza sino all'esito del giudizio di appello; 2) Codesta Presidenza, in via subordinata, voglia fissare a scadenza brevissima – dando termine per la notifica del relativo decreto – udienza di comparizione delle parti in camera di consiglio per la discussione sull'istanza di sospensione dell'esecuzione della sentenza in questione la definitiva delibera, che sin d'ora si auspica che sia di inibitoria dell'esecuzione della suddetta sentenza fino all'esito del giudizio di appello. Si offrono in comunicazione, mediante deposito con modalità telematiche, [11] i seguenti documenti: 1) copia conforme del ricorso in appello (con procura alle liti a margine), con relata di notifica dello stesso e del decreto di fissazione di udienza; 2) atto di pignoramento presso terzi; 3) ... [12]. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. L'appello si deve proporre alla Corte nel cui distretto ha sede il Tribunale che ha pronunciato la sentenza impugnata. Sia il deposito dell'atto di appello che il deposito dell'istanza ex art. 431 c.p.c. devono obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 2. Ai fini dell'ammissibilità dell'istanza di anticipazione della decisione sull'inibitoria, l'istanza di sospensione dell'efficacia esecutiva o dell'esecuzione della sentenza appellata deve essere proposta con l'atto di impugnazione. 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis d.P.R. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». 4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., nella l. n. 114/2014. 5. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come mod. dall'art. 4, comma 8 d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. 6. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE. L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1 c.p.c., è venuto meno, con effetto dal 26 novembre 2024, in forza del disposto dell'art. 3, comma 1, lett. h), d.lgs. n. 164/2024. 7. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 8. I luoghi di notificazione delle impugnazioni sono indicati dall'art. 330 c.p.c. (come modificato dal d.lgs. n. 164/2024). 9. Appare opportuno precisare la domanda proposta in sede di gravame. 10. Occorre specificare le ragioni del pregiudizio asserito. 11. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali nei procedimenti innanzi ai Tribunali, alle Corti di appello ed alla Corte di Cassazione deve avere luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte, con effetto dal 26 novembre 2024, le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento. 12. Eventuale altra documentazione utile al bisogno. COMMENTOi) Tutte le disposizioni del c.p.c. verranno citate con la sola indicazione numerica. ii) L'art. 431, comma 1, dispone che le sentenze che pronunciano condanna a favore del lavoratore per crediti derivanti dai rapporti di cui all'art. 409 sono provvisoriamente esecutive. L'art. 431, comma 2, consente al lavoratore di valersi, per procedere all'esecuzione, della sola copia del dispositivo della sentenza. iii) Secondo l'ormai consolidato orientamento della giurisprudenza, la possibilità per il lavoratore di procedere all'esecuzione è subordinata alla condizione che il dispositivo contenga riconoscimento di un credito che, oltre ad essere certo ed esigibile, sia anche liquido, cioè di ammontare determinato, o determinabile mediante un mero calcolo matematico alla stregua di elementi contenuti nello stesso titolo (Cass. sez. lav., n. 541/1989; Cass. sez. lav., n. 11677/2005; Cass. sez. lav., n. 8067/2009; Cass. VI, ord., n. 2816/2011). iv) Secondo un'opinione, autorevolmente sostenuta, è da ritenere che anche con riguardo alle controversie di lavoro, conformemente alle previsioni dell'art. 351, comma 2, per il rito ordinario, sia possibile ottenere che la sospensione sia pronunciata prima dell'udienza fissata per la discussione (v. in tema di rito locatizio, Cass. III, n. 5558/2007 e Cass. III, n. 15358/2017). v) Giusta il dato normativo, ai fini della concessione dell'inibitoria deve ritenersi sufficiente (e necessario) che dall'esecuzione del provvedimento impugnato possa derivare al dato di lavoro appellante «gravissimo danno», a prescindere da qualsiasi valutazione in ordine alla fondatezza del gravame. vi) La sospensione può essere anche parziale e, in ogni caso, l'esecuzione provvisoria resta autorizzata fino alla somma di Euro 258,23. vii) Conformemente a quanto previsto dall'art. 283, comma 3 (norma modificata dal d.lgs. n. 149/2022), qualora l'istanza per la sospensione venga ritenuta inammissibile o manifestamente infondata, l'istante può essere condannato, con ordinanza non impugnabile (ma revocabile con la sentenza che definisce il giudizio), ad una pena pecuniaria da Euro 250,00 a Euro 10.000,00. viii) L'ordinanza di reiezione dell'istanza di sospensione non è impugnabile, neppure ai sensi dell'art. 111 Cost., trattandosi di provvedimento di natura cautelare e non decisoria e con effetti provvisori sino alla decisione definitiva sull'appello (Cass. III, n. 5558/2007). |