Reclamo alla Corte d'appello contro ordinanza di liquidazione spese funzionamento collegio arbitrale. Parti

Mauro Di Marzio

Inquadramento

La formula è predisposta per il reclamo, da parte dell'arbitro, contro l'ordinanza con cui il Presidente del Tribunale ha effettuato la liquidazione delle spese per il funzionamento del collegio arbitrale.

Per il contributo unificato vedi quanto disposto dall'art. 14 d.P.R. n. 115/2002.

Formula

CORTE DI APPELLO DI ... [1]

RECLAMO EX ART. 814 E ART. 825 C.P.C.

Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [2] ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avvocato [3] ..., C.F. [4] ..., che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [5];

PREMESSO

- che l'esponente ed il Sig. ... [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ..., C.F. ... P.I. ... )], hanno sottoscritto in data ... un contratto avente ad oggetto ...;

- che all'art. ... il contratto reca una clausola compromissoria per arbitrato rituale del seguente tenore: « ... » [6];

- che la menzionata clausola compromissoria affida la risoluzione delle insorgende controversie al giudizio di due arbitri, ognuno dei quali nominato rispettivamente da ciascuna parte;

- che l'esponente [nella indicata qualità], ha nominato il proprio arbitro nella persona del Sig. ... con atto notificato alla controparte il ...;

- che la controparte ha nominato il proprio arbitro nella persona del Signor ... con atto notificato all'esponente il ...;

- che, effettuata la nomina del terzo arbitro, il collegio arbitrale ha dato corso al giudizio conclusosi con la pronuncia del lodo in data ...;

- che gli arbitri hanno adito il Presidente del Tribunale di ... al fine di ottenere la liquidazione delle spese di funzionamento del collegio arbitrale nella misura già quantificata nel lodo;

- che il Presidente del Tribunale, con ordinanza del ..., conunicata il ..., ha liquidato nella misura di Euro ...;

- che detta liquidazione è stata motivate con le considerazioni che seguono: ...;

- che l'ordinanza menzionata è errata per le ragioni che seguono: ...;

- che sussistono gravi ragioni, di seguito indicate, per disporre la sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato ai sensi dell'art. 830, comma 4, c.p.c.: ...

Tutto ciò premesso, l'esponente [nella indicata qualità]

CHIEDE

Che l'Ill.ma Corte di Appello adita, sentite le parti, voglia accogliere il reclamo e per l'effetto liquidare le spese di funzionamento del collegio arbitrale nella minor misura in precedenza indicata.

Si producono:

- copia del contratto contenente la clausola compromissoria;

- copia atto di nomina di arbitro da parte dell'esponente notificato alla controparte;

- copia atto di nomina proveniente dalla controparte;

- copia lodo arbitrale;

- copia autentica ordinanza impugnata.

Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara ai fini del versamento del contributo unificato per le spese di giustizia che trattasi di procedimento camerale e che il contributo unificato è di Euro ...

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. La Corte d'appello è ovviamente quella del distretto di appartenenza del Tribunale il cui Presidente ha pronunciato l'ordinanza impugnata.

2. Ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio.

3. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014.

4. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata.

5. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura.

6. La formula è predisposta per l'ipotesi di clausola compromissoria contenuta nel contratto. In caso di compromesso stipulato successivamente all'insorgere della controversia essa va conseguentemente modificata.

COMMENTO

Ai sensi dell'art. 814 c.p.c., gli arbitri hanno diritto al rimborso delle spese e all'onorario per l'opera prestata, se non vi hanno rinunciato al momento dell'accettazione o con atto scritto successivo. Le parti sono tenute solidalmente al pagamento, salvo rivalsa tra loro. Va anche detto che gli arbitri possono ottenere delle anticipazioni ai sensi dell'art. 816-septies, c.p.c. Nulla dispone la norma con riguardo ai compensi degli ausiliari degli arbitri (segretari e, eventualmente, consulenti tecnici). A tal riguardo la giurisprudenza ha escluso che il vincolo di solidarietà a carico delle parti stabilito dall'art. 814 si estenda ai compensi richiesti dal consulente tecnico d'ufficio nominato nel corso del procedimento arbitrale (Cass. n. 6736/2014).

Quando gli arbitri provvedono direttamente alla liquidazione delle spese e dell'onorario liquidazione che si effettua sulla base del petitum, indipendentemente dal decisum (Cass. n. 8247/2009), tale liquidazione non è vincolante per le parti se esse non l'accettano. L'accettazione essa deve essere manifestata da tutte le parti (Cass. n. 6108/1994), sicché l'accettazione di una soltanto di esse, in mancanza dell'accordo di tutte, non spiega effetto neanche nei suoi confronti (Cass. n. 4741/1998).

In caso di mancata accettazione l'ammontare delle spese e dell'onorario è determinato con ordinanza dal presidente del tribunale indicato nell'art. 810, comma 2, su ricorso degli arbitri e sentite le parti. Tale procedimento non è applicabile all'arbitrato irrituale (Cass. n. 7623/2006).

L'ordinanza è titolo esecutivo contro le parti ed è soggetta a reclamo a norma dell'art. 825, comma 4, ossia mediante ricorso alla Corte d'appello, entro trenta giorni dalla comunicazione; la Corte, sentite le parti, provvede in camera di consiglio con ordinanza. Si applica l'art. 830, comma 4, concernente la sospensione dell'efficacia esecutiva, da parte della Corte d'appello, per gravi motivi.

La procedura in discorso richiede che il lodo sia stato pronunciato; viceversa in mancanza del lodo la richiesta di compenso da parte degli arbitri dà luogo ad un giudizio di cognizione ordinaria (Cass. n. 7623/2006). Gli arbitri devono stare in giudizio con la difesa tecnica (Cass. n. 7128/2006). Il presidente del tribunale, al quale è preclusa ogni indagine sulla validità del compromesso e del lodo (Cass. n. 7128/2006), dovendo egli limitarsi a determinare l'ammontare dell'onorario (Cass. n. 18058/2004), procedere alla liquidazione in base alla tariffa professionale forense (sempre che gli arbitri siano avvocati, altrimenti può scegliere i criteri equitativi di valutazione in relazione al caso specifico secondo il suo prudente apprezzamento: Cass. n. 53/2003), senza poter fare ricorso a criteri equitativi (Cass. n. 22322/2006). Nulla rileva la pendenza del giudizio di impugnazione per nullità del lodo (Cass. n. 24072/2013).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario