Istanza di sospensione della procedura esecutiva individuale per la presentazione di domanda di concordato preventivo con istanza di concessione delle misure protettive (artt. 40,54,55, d.lgs. n. 14/2019)InquadramentoNel sistema delineato dal codice della crisi di impresa, il debitore che propone domanda di concordato preventivo può contestualmente richiedere all'autorità giudiziaria la concessione delle misure protettive (tra le quali rientra il divieto per i creditori di dare inizio o proseguire azioni esecutive), misure protettive che producono effetti, per un tempo limitato, già a decorrere dalla pubblicazione nel registro delle imprese, senza la necessità di una previa valutazione dell'autorità giudiziaria che sarà poi chiamata a confermare le stesse con decreto. FormulaTRIBUNALE DI ... ISTANZA DI SOSPENSIONE DELL'ESECUZIONE PROCEDURA ESECUTIVA R.G. ... La società ..., debitore esecutato [1]; PREMESSO CHE - con atto di pignoramento notificato in data ..., il Sig. ... ha promosso procedura esecutiva immobiliare (oppure, mobiliare) in proprio danno; - con istanza in data ... ha presentato istanza di ammissione alla procedura di concordato preventivo, con richiesta - tra l'altro - della misura protettiva dell'inibizione alla prosecuzione delle azioni esecutive individuali in corso; - il Tribunale dovrà pronunciarsi sulla conferma di tali misure, già efficaci sin dalla pubblicazione nel registro delle imprese, avvenuta in data ... (doc. 1), all'udienza del ...; CHIEDE che la S.V. sospenda la procedura esecutiva in corso, in attesa della decisione dell'autorità giudiziaria sulla conferma della predetta misura protettiva [2]. Si depositano: 1. ...; 2. ...; 3. .... Luogo e data ... Firma ... 1. Secondo le regole generali, il debitore esecutato può proporre istanza anche personalmente, senza l'assistenza di un difensore tecnico. È peraltro improbabile che ciò avvenga in una situazione nella quale il debitore è un imprenditore che sta cercando di risolvere la propria crisi con l'accesso a una procedura di risoluzione della stessa mediante l'ausilio di un Avvocato e probabilmente anche di altri consulenti. 2. Decisione che comporterà, volendo seguire i principi consolidati che erano applicati nella vigenza dell'art. 168 l. fall., l'improseguibilità della procedura esecutiva individuale e non solo la sospensione, ossia una stasi temporanea, fermi gli effetti conservativi del pignoramento, della stessa. CommentoNel sistema delineato dal Codice della crisi di impresa, il debitore che propone domanda di concordato preventivo può contestualmente richiedere all'autorità giudiziaria la concessione delle misure protettive (tra le quali rientra il divieto per i creditori di dare inizio o proseguire azioni esecutive), misure protettive che producono effetti, per un tempo limitato, già a decorrere dalla pubblicazione nel registro delle imprese, senza la necessità di una previa valutazione dell'autorità giudiziaria che sarà poi chiamata a confermare le stesse con decreto. Le misure in questione potranno inoltre essere richieste con la domanda di omologazione del concordato preventivo, anche con riserva. In questa ipotesi il Giudice sarà tenuto, sempre su istanza di parte, a confermare, modificare o revocare dette misure. Non è a tal fine prevista alcuna forma di contraddittorio da parte della norma in esame che mutua, sostanzialmente, la procedura di cui all'art. 669-sexies, comma 2, c.p.c. In particolare, la conferma sarà resa dal Giudice, assunte ove necessario sommarie informazioni, con decreto, decreto che peraltro si precisa espressamente – risolvendo così una questione notoriamente controversa rispetto al decreto cautelare – è reclamabile ai sensi dell'art. 669-terdecies c.p.c. Disposizione di dubbia legittimità costituzionale rispetto all'art. 24 Cost. appare quella secondo cui le misure protettive divengono inefficaci qualora il Giudice non si pronunci in ordine alla conferma, modifica o revoca delle stesse entro trenta giorni dall'iscrizione nel registro delle imprese. Viene in effetti a riverberarsi sulle parti – che saranno onerate della riproposizione della domanda, potendo però nelle more subire gli effetti potenzialmente irreparabili correlate al venir meno del c.d. ombrello protettivo – una condotta dell'autorità giudiziaria. |