Procura generale alle liti per scrittura privata autenticata

Cristina Asprella

Inquadramento

Fonte del potere rappresentativo del difensore è la procura alle liti, atto negoziale che può essere generale, se è conferita per tutte le possibili controversie in cui la parte è attrice o convenuta; speciale, se è conferita per una controversia determinata. In quest'ultimo caso si presume conferita solo per un determinato grado del processo ma le parti possono estenderne l'ambito anche ai gradi successivi. È necessaria procura speciale per il ricorso in cassazione e per la citazione in revocazione. Per il conferimento della procura è richiesto ad substantiam l'atto pubblico o la scrittura privata autenticata. Lo stesso difensore può autenticare la sottoscrizione della parte purché la procura sia apposta in calce o a margine degli atti processuali indicati dall'art. 83, comma 3 c.p.c., elencazione che non è tuttavia considerata tassativa.

Da ultimo, le S.U. hanno chiarito che il requisito della specialità della procura non richiede la contestualità del relativo conferimento rispetto alla redazione dell'atto cui accede, ribadendo che a tal fine è necessario soltanto che essa sia congiunta, materialmente o mediante strumenti informatici, al ricorso e che il conferimento non sia antecedente alla pubblicazione del provvedimento da impugnare e non sia successivo alla notificazione del ricorso stesso (Cass. S.U., n. 2075/2024).

Secondo la giurisprudenza di legittimità il mancato deposito della procura generale alle liti per atto notarile, che sia stata richiamata nei suoi estremi essenziali in atti difensivi della parte, determina l'invalidità della costituzione della medesima soltanto nel caso in cui sia rimasto infruttuoso l'invito del Giudice a regolarizzare la costituzione medesima mediante il deposito della procura (Cass. sez. lav., n. 809/1990).

Quando la procura è speciale può essere apposta in calce o a margine dei documenti che contengono alcuni atti processuali e che sono specificamente previsti dall'art. 83, comma 3 c.p.c. In tali casi è lo stesso difensore che certifica l'autografia della sottoscrizione della procura dalla parte. Gli atti processuali su cui la procura speciale alle liti di cui all'art. 83, comma 3 c.p.c. può essere apposta, sono stati a lungo ritenuti tassativi dalla giurisprudenza. Con specifico riferimento alla nomina di un nuovo difensore la giurisprudenza di legittimità, inizialmente e fino alla modifica legislativa operata con la l. n. 69/2009 su cui oltre nel testo, ha sempre superato il limite della tassatività allorché si trattasse di nominare un nuovo difensore nel corso del giudizio. Si è infatti detto che la nomina di un nuovo difensore durante la sospensione e più in genere nel corso del giudizio in sostituzione di altro, deceduto o sostituito per rinuncia o altra causa, può essere effettuata anche su un atto diverso da quelli indicati nel comma 3 dell'art. 83 c.p.c., purché evidenzi inequivocabilmente la volontà della parte di conferire la procura, ad es. sull'atto di riassunzione (Cass. sez. lav., n. 2618/1999); o ancora si è detto che è rituale la nomina di un secondo difensore mediante procura a margine di un atto difensivo depositato in udienza, a prescindere dalla contestabilità della denominazione dell'atto stesso quale “comparsa di costituzione e risposta” (Cass. II, n. 5393/1999); oppure si è ritenuta valida la procura apposta a margine di una “comparsa di costituzione di nuovo difensore” (Cass. I, n. 7920/2005).

La l. n. 69/2009 ha inserito nell'art. 83, comma 3 c.p.c., la previsione secondo cui se la procura alle liti è stata conferita su supporto cartaceo, il difensore che si costituisce attraverso strumenti telematici ne trasmette la copia informatica autenticata con firma digitale, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, concernente la sottoscrizione, trasmissione e ricezione dei documenti informatici e trasmessi in via telematica. In ordine a tale aspetto, il legislatore ha previsto che le firme digitali di tipo "CAdES" e di tipo "PAdES" siano entrambe ammesse ed equivalenti nel processo telematico, sebbene abbiano estensioni differenti (l'una "p7m" e l'altra ".pdf") (tale principio trova applicazione anche alla validità ed efficacia della firma per autentica della procura speciale richiesta per il giudizio in Cassazione (Cass. VI, n. 12016/2022). Questa previsione è di applicazione obbligatoria, come noto, per tutti i procedimenti per decreto ingiuntivo iniziati dopo il 30 giugno 2014. Con riferimento al giudizio di cassazione la giurisprudenza di legittimità ha chiarito che la procura alle liti, conferita su supporto cartaceo e copiata per immagine su supporto informatico e, quindi, trasmessa per via telematica, unitamente alla notifica del ricorso per Cassazione, deve contenere, ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c. e d.P.R. n. 123/2001, art. 10, l'asseverazione di conformità all'originale mediante sottoscrizione del procuratore con firma digitale. In mancanza della detta asseverazione, il ricorso è inammissibile (Cass. I, n. 12850/2019).

Pertanto, ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c., la procura alla lite può essere rilasciata sia in formato digitale che in formato analogico. Essa, per quanto riguarda gli adempimenti del PCT, può essere sottoscritta dalla parte su supporto cartaceo, autenticata dall'avvocato con firma manoscritta e successivamente scansionata e salvata in formato.pdf; il documento salvato con il nome di “procura alla lite” deve essere firmato in via digitale dall'avvocato per l'autentica e allegato alla busta telematica. Oppure la procura può essere rilasciata su un documento informatico sottoscritto in forma digitale prima dalla parte e poi dall'avvocato. In questo caso si crea un file che deve essere sottoscritto digitalmente dal conferente la procura e dall'avvocato incaricato. L'avvocato deve sottoscrivere la procura tramite l'apposizione della firma multipla prevista dall'art. 12, comma 2, provv. DGSIA 16 aprile 2014. Infine laddove venga rilasciata la procura notarile quest'ultima deve essere scansionata, inserita nella sezione apposita prevista dai redattori atti e firmata in via digitale anche dall'avvocato.

Ai sensi dell'art. 182 c.p.c., per esigenze di coordinamento tra tale norma e l'art. 171-bis c.p.c., il legislatore ha incluso tra le verifiche preliminari anche l'eventuale mancanza della procura al difensore. L'art. 171-bis c.p.c. è una norma quadro (così la definisce la Relazione illustrativa) nell'ambito della nuova fase introduttiva e disciplina le verifiche preliminari che il Giudice è chiamato a svolgere prima dell'udienza.

Formula

Il sottoscritto Sig. ..., nato a ... il ... e residente a ..., in via ..., n. ..., tramite il presente atto ha rilasciato procura generale, ex art. 83 comma 2 c.p.c., all'Avv. ..., iscritto presso l'Albo degli Avvocati di ..., nato a ... il ... C.F ..., PEC ..., fax ..., conferendo allo stesso il potere di rappresentarlo e difenderlo nel procedimento [1] n ..., contro ..., relativo a ..., con ogni più ampia facoltà di legge compresa quella di transigere e conciliare, riscuotere e quietanzare, rinunciare agli atti e farsi sostituire, contestualmente eleggendo domicilio a ..., in via ..., n. presso lo studio del predetto Avvocato.

Dichiara altresì di essere stato informato ai sensi dell'art. 4, comma 3, d.lgs. n. 28/2010 della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20 del medesimo decreto [2], nonché della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita prevista dall'art. 2 d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 162/2014[3].

Dichiaro altresì di essere stato informato delle caratteristiche e del grado di complessità dell'incarico, delle attività da espletare, delle iniziative ed ipotesi di soluzione, della prevedibile durata del processo, nonché di avere ricevuto tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell'incarico; altresì dichiaro di aver ricevuto e accettato un preventivo scritto relativo alla prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese, anche forfettarie e compenso professionale. Sono stati altresì resi noti gli estremi della polizza professionale.

Dichiaro infine di aver ricevuto tutte le informazioni previste ai sensi dell'art. 13 del Reg. UE n. 2016/679 (GDPR) e art. 13 del d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i. e presto il consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Prendo atto che il trattamento dei dati personali avverrà mediante strumenti manuali, informatici e telematici con logiche strettamente collegate alle finalità dell'incarico.

Il presente atto è stato redatto da persona di mia fiducia su un foglio di cui occupa circa n. ... pagine e da me Notaio letto al comparente che ha dichiarato di approvarlo e insieme a me lo ha sottoscritto [4].

Luogo e data ...

Firma del conferente ...

Autentica notarile ...

Firma del Notaio ...

1. Il procedimento potrebbe essere già pendente ma anche non ancora introdotto.

2. La formula, laddove si verta in un'ipotesi di mediazione obbligatoria va modificata con riferimento ai casi in cui la mediazione condizione di procedibilità della domanda giudiziale ai sensi dell'art. 5 del d.lgs. n. 28/2010.

3. La formula va modificata laddove si verta in un'ipotesi di obbligatorietà del procedimento di negoziazione assistita (controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti e, al di fuori delle controversie in questione e dei casi disciplinati dall'art. 5, comma 1-bis d.lgs. n. 28/2010, delle domande di pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50 mila.

4. La procura alle liti può essere conferita anche con atto redatto in conformità alla lex loci, all'estero da un notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato dalla suddetta lex loci ad attribuire pubblica fede ai documenti da lui redatti, sempre però che tale atto sia equivalente, nella forma e nell'efficacia, a quello previsto dalla legge italiana di diritto processuale: Cass. I, n. 12811/2016.

COMMENTO

Per il conferimento della procura è richiesto ad substantiam l'atto pubblico o la scrittura privata autenticata. Lo stesso difensore può autenticare la sottoscrizione della parte purché la procura sia apposta in calce o a margine degli atti processuali indicati dall'art. 83, comma 3 c.p.c., elencazione che non è tuttavia considerata tassativa.

Il rapporto fra parte e difensore trova origine in un contratto di prestazione d'opera intellettuale (artt. 2222 e ss. c.c.) il cui contenuto si specifica nel conferimento di un mandato con rappresentanza. Il rapporto assume però natura eminentemente pubblicistica in considerazione della peculiare funzione svolta dal difensore.

Cass. II n. 17169/2024 ha statuito che, ai fini della validità della procura rilasciata al difensore da parte di una persona giuridica, ove l'atto contenga l'espressa menzione del potere rappresentanza dell'ente che sta in giudizio, non produce nullità della procura medesima la mancata indicazione della carica ricoperta o funzione svolta dal firmatario quando non ne sia controverso il potere rappresentanza.

Cass. S.U., 26338/2017 hanno precisato che è affetta da mero errore materiale la procura speciale ad impugnare che, sebbene non congiunta materialmente all'atto, individui la pronuncia impugnata, sia corredata di data certa successiva alla stessa e provenga inequivocabilmente dalla parte ricorrente, in quanto l'art. 83, comma 3 c.p.c., non può essere interpretato in modo formalistico, avendo riguardo al dovere del giudice, ex art. 182 c.p.c., di segnalare alle parti i vizi della procura affinché possano porvi rimedio e, più in generale, al diritto di accesso al giudice, sancito dall'art. 6, par. 1, della CEDU, che può essere limitato soltanto nella misura in cui sia necessario per perseguire uno scopo legittimo. La procura rilasciata al difensore, anche se non materialmente allegata all'atto, è valida quando è evidente che sia riconducibile allo stesso essendo deposita unitamente all'atto. In ogni caso l'Autorità giudiziaria, qualora ravvisi una irregolarità nella procura, ha l'onere di invitare la parte a sanare il vizio.

Cass. VI, n. 14474/2019 ha precisato che in materia di disciplina delle spese processuali, nel caso di azione o di impugnazione promossa dal difensore senza effettivo conferimento della procura da parte del soggetto nel cui nome egli dichiari di agire nel giudizio o nella fase di giudizio di che trattasi, l'attività del difensore non riverbera alcun effetto sulla parte e resta attività processuale di cui il legale assume esclusivamente la responsabilità e, conseguentemente, è ammissibile la sua condanna a pagare le spese del giudizio; diversamente, invece, nel caso di invalidità o sopravvenuta inefficacia della procura ad litem, non è ammissibile la condanna del difensore alle spese del giudizio, in quanto l'attività processuale è provvisoriamente efficace e la procura, benché sia nulla o invalida, è tuttavia idonea a determinare l'instaurazione di un rapporto processuale con la parte rappresentata, che assume la veste di potenziale destinataria delle situazioni derivanti dal processo.

A norma dell'art. 196-quater c.p.c. (come modificato dal d.lgs. n. 164/2024), il deposito degli atti processuali e dei documenti da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Quando è necessario ai fini della decisione il giudice può ordinare il deposito di singoli atti e documenti su supporto cartaceo, indicandone specificamente la ragione. Il deposito dei provvedimenti del giudice e dei verbali di udienza ha luogo con modalità telematiche. Il deposito con modalità telematiche è effettuato nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Il capo dell'ufficio autorizza il deposito con modalità non telematiche quando sussiste una situazione di urgenza e il direttore generale per i servizi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti. La certificazione del direttore generale è pubblicata sul portale dei servizi telematici.

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