Richiesta di deferimento del giuramento decisorioInquadramentoIl giuramento decisorio è una prova legale cui nella pratica si fa ricorso abbastanza raramente e consiste nel chiedere al giudice di deferire alla controparte un giuramento su articoli separati rispondendo ai quali si determina la vittoria o la sconfitta nella lite. Può essere deferito in ogni stato e grado della causa (ma non in Cassazione) e si distingue in due categorie: — de veritate, se i fatti sui quali viene deferito sono personali rispetto alla parte chiamata a giurare; — de scientia (o de notitia), se riguarda fatti altrui di cui la parte sia a conoscenza. In ogni caso, i fatti su cui si può chiamare una parte a prestare giuramento devono essere solo accadimenti storici e non valutazioni giuridiche, ed inoltre devono rilevare ai fini della decisione del giudice. Sono esclusi dal giuramento ai sensi dell'art. 2739 del c.c.: 1) le cause relative a diritti indisponibili per le parti; 2) i fatti illeciti, al fine di evitare che una parte debba ammettere un fatto riprovevole; 3) i contratti per i quali sia richiesta la forma scritta ad substantiam; 4) i fatti che risultino essere avvenuti alla presenza di un pubblico ufficiale, attestati in un atto pubblico. Secondo Cass. n. 1551/2022 deve ritenersi inammissibile il deferimento del giuramento decisorio ove la formulazione delle circostanze, in caso di ammissione dei fatti rappresentati, non conduca automaticamente all'accoglimento della domanda, ma richieda una valutazione di tali fatti da parte del giudice del merito. In tema anche la recente Cass. n. 29320/2021, secondo cui quando la controversia di primo grado sia stata definita sulla base di un giuramento suppletorio, il giudice di appello, investito con i motivi di gravame della questione relativa alla sussistenza dei requisiti per la sua ammissione, non può revocare l'ordinanza di ammissione del mezzo istruttorio, ma può procedere alla rivalutazione dell'intero materiale probatorio raccolto prima della sua delazione e decidere la causa prescindendo dall'esito dello stesso, ove ritenga acquisiti elementi sufficienti già prima dello stesso, senza che, a tal fine, sia necessaria una contestazione in primo grado sull'ammissibilità o sulla decisività del giuramento medesimo. Nel 2024 il S.C. ha precisato che l'ammissibilità del giuramento decisorio non è applicabile alle persone fisiche che ricoprono una pubblica funzione o un pubblico incarico, quando si tratta di diritti della pubblica amministrazione rappresentata da loro stessi, poiché non hanno la piena autonomia e libertà di decisione in merito (Cass. n. 1520/2024). FormulaTRIBUNALE DI ... NELLA CAUSA N. ... / ... R.G. PROMOSSA DA: ... con l'Avv. ... CONTRO ... con l'Avv. ... *** DEFERIMENTO DI GIURAMENTO DECISORIO Il Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... giusta procura speciale rilasciata a mezzo notaio ... del Collegio notarile di ..., che si allega quale doc. ...; PREMESSO L'istante, premesso che è stato convenuto in giudizio per le ragioni già esposte e si è costituito chiedendo il rigetto della domanda e formulando le indicate eccezioni, che all'udienza di trattazione l'attore ha ulteriormente precisato che ...; poiché il deducente insiste nelle proprie ragioni, ma non ha altri strumenti per provare quanto da egli sostenuto, chiede di essere ammesso a deferire giuramento decisorio all'attore sulle circostanze che si vanno ad indicare. TUTTO CIÒ PREMESSO CHIEDE che l'Ill.mo Giudice voglia ammettere il giuramento decisorio di ... che lo scrivente, con il presente atto, formalmente DEFERISCE sui seguenti capitoli 1) “Giuro e giurando affermo o nego essere vero che ... ”; 2) “Giuro e giurando affermo o nego essere vero che ... ” [1] Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Secondo un costante orientamento, il giuramento decisorio deve essere formulato in articoli separati, in modo chiaro e specifico, e dovendo esso vertere su fatti idonei a risolvere (in tutto o in parte) la lite, la relativa formula deve essere congegnata in modo che il destinatario possa, a sua scelta, giurare e vincere la lite o non giurare e perderla. COMMENTOIl giuramento decisorio è una prova legale che consiste nel chiedere al giudice di deferire alla controparte un giuramento su articoli separati rispondendo ai quali si determina la vittoria o la sconfitta nella lite. Le circostanze oggetto del giuramento devono quindi consentire se la parte cui è deferito lo stesso giura di risolvere la causa in favore della stessa. La formula del giuramento decisorio – attese le finalità di questo speciale mezzo di prova – deve essere tale che, a seguito della prestazione del giuramento stesso, altro non resta al giudice che verificare l'an iuratum sit, onde accogliere o respingere la domanda sul punto che ne ha formato oggetto (Cass. n. 10574/2012). In linea con tale insegnamento si è da ultimo rilevato che è inammissibile il deferimento del giuramento decisorio ove la formulazione delle circostanze, in caso di ammissione dei fatti rappresentati, non conduca automaticamente all'accoglimento della domanda, ma richieda una valutazione di tali fatti da parte del giudice del merito (Cass. n. 1551/2022). Il giuramento, sia decisorio che suppletorio, non può vertere sull'esistenza o inesistenza di rapporti giuridici o di situazioni giuridiche, né può deferirsi per provocare l'espressione di apprezzamenti od opinioni, e, tantomeno, di valutazioni giuridiche, dovendo la sua formula avere ad oggetto circostanze determinate, che, quali fatti storici, siano stati percepiti dal giurante con i sensi o con l'intelligenza, sicché non può costituirne oggetto la qualità di amministratore di condominio, essa implicando l'accettazione della nomina, che è un atto negoziale e non un fatto storico (Cass. n. 10184/2013). Secondo Cass. n. 3573/2011 «Il creditore ha titolo per richiedere l'adempimento di una obbligazione solidale per l'intero ad ogni singolo debitore, né sussiste litisconsorzio necessario fra i condebitori solidali, inoltre, l'art. 1305 c.c. disciplina le conseguenze, nei confronti degli altri condebitori, del giuramento prestato da uno dei condebitori in solido, ma non postula, per il creditore, alcun onere di convenire in giudizio tutti i debitori solidali e di deferire a tutti il giuramento decisorio. È, pertanto, ammissibile il giuramento decisorio, deferito dal creditore al fideiussore di soggetto fallito, pur non essendo il giuramento deferibile, invece, né al fallito, che perde la capacità processuale, né al curatore fallimentare, terzo rispetto ai rapporti fra il fallito ed il creditore» (per quest'ultima affermazione vedasi anche Cass. n. 15570/2015. In anni recenti, il tema del giuramento si è posto con riguardo alla figura del curatore, di cui tradizionalmente si predica la terzietà rispetto al fallito e l'indisponibilità die diritti della massa. In particolare, Cass. n. 20602/2022, innovando rispetto all'indirizzo tradizionale, ha ritenuto che a fronte dell'insinuazione di un credito maturato in forza di un rapporto riconducibile alla previsione dell'art. 2956, n. 2 c.c., ove il curatore eccepisca la prescrizione presuntiva del credito e il creditore gli deferisca giuramento decisorio, la dichiarazione del curatore di non sapere se il pagamento sia avvenuto o meno costituisce mancato giuramento, dovendo egli subire le conseguenze dell'affermazione dell'estinzione del debito implicita nella sollevata eccezione di prescrizione presuntiva. Con l'ordinanza interlocutoria 11 novembre 2022, n. 33400, la Prima sezione ha rimesso gli atti al Primo Presidente per valutare l'opportunità dell'assegnazione alle Sezioni Unite della questione di massima di particolare importanza relativa alle conseguenze derivanti dalla proposizione, da parte del curatore, dell'eccezione di prescrizione presuntiva del credito professionale del legale che abbia proposto domanda di insinuazione allo stato passivo e, in particolare, se allo stesso curatore possa essere deferito il giuramento decisorio e, ove si escluda che possa riguardare un fatto del terzo fallito, se lo stesso debba invece qualificarsi come giuramento de scientia oppure de notitia, con l'ulteriore necessità, in tal caso, di individuare come debba essere valutata l'eventuale risposta del giurante di non essere a conoscenza dell'avvenuta estinzione del debito. Le S.U. hanno risposto a tale sollecitazione affermando che, in tema di accertamento del passivo fallimentare, qualora, in sede di controversia insorta per il rigetto della ammissione di un credito, maturato in forza di un rapporto riconducibile alla previsione dell'art. 2956, comma 1, n. 2 c.c., sia eccepita dal curatore la prescrizione presuntiva del credito e il creditore deferisca giuramento decisorio, la dichiarazione del curatore di non sapere se il pagamento sia avvenuto o meno produce gli effetti del mancato giuramento (Cass. n. 25443/2023). Conforme anche la più recente Cass. n. 4437/2024. |