Comparsa di intervento volontario litisconsortile

Antonio Lombardi

Inquadramento

Attraverso l'intervento si consente l'ingresso nel processo, tra altri incardinato, a un soggetto terzo a esso originariamente estraneo: 1) per iniziativa volontaria del terzo, 2) su richiesta di una delle parti presenti nel giudizio o 3) per ordine del giudice. L'intervento volontario litisconsortile o, secondo altra terminologia, adesivo autonomo, è quello in cui il terzo faccia valere il suo diritto nei confronti di una sola delle parti e si distingue, pertanto, dall'intervento volontario autonomo, nel quale l'interesse azionato in giudizio è astrattamente incompatibile con quello dedotto da tutte le parti presenti.

Formula

TRIBUNALE DI ...

COMPARSA DI INTERVENTO VOLONTARIO LITISCONSORTILE [1]

EX ART. 105 [2] , COMMA 1 C.P.C.

Giudice istruttore Dott. ... R.G. n. ...

Nell'interesse del Sig. ... nato a ..., il ..., C.F. ..., residente in ..., via ..., n. ..., rappresentato e difeso, dell'Avv. ..., con del Foro di ..., con studio in ..., via ... [3] giusta delega in calce al presente atto ed ivi elettivamente domiciliato ai fini del presente atto (per comunicazioni tel. [4] posta elettronica certificata ... )

nella causa pendente innanzi all'intestato Tribunale, sez. ..., ed iscritta al n. ... R.G., Giudice Dott. ...,

TRA

Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ...,

-attore-

CONTRO

Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ...,

-convenuto-

PREMESSO CHE

– il Sig. ... con atto di citazione notificato il ... ha citato in giudizio innanzi al Tribunale di ... il Sig. ... per ivi sentirsi accogliere le conclusioni che si riportano ...

– il convenuto, con comparsa di risposta depositata in data ..., ha eccepito l'infondatezza della domanda sostenendo che ...;

– il Sig. ..., per il tramite dello scrivente legale, con la presente comparsa, interviene nel predetto giudizio al fine di far valere le proprie ragioni e dimostrare l'infondatezza delle pretese di parte attrice (o convenuta)

(BREVE ESPOSIZIONI DEI FATTI E LE RELATIVE MOTIVAZIONI DI DIRITTO)

Tutto ciò premesso e considerato il Sig. ..., come sopra rappresentato e difeso, spiega formale intervento nella causa n. ... R.G. pendente davanti all'intestato Tribunale tra attore e convenuto, per sentir accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

“Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, ogni altra domanda ed eccezione disattesa:

IN VIA PRELIMINARE

– dichiarare l'ammissibilità dell'intervento spiegato nel presente giudizio [5].

NEL MERITO

(indicare le conclusioni che si chiede vengano accolte)

Con vittoria di spese e competenze di lite”.

Ai fini del pagamento del contributo unificato, si dichiara che il presente intervento non comporta un aumento del valore della causa.

IN VIA ISTRUTTORIA

chiede ammettersi prova testimoniale sui seguenti capitoli: ....

Indica a testi i signori ....

Si offre in comunicazione ....

Con osservanza.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

Procura alle liti [6] ....

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

2. Il riferimento all'art. 105, comma 1 c.p.c. è giustificato dal fatto che le condizioni sostanziali per intervenire sono disciplinate in tale norma, che subordina l'intervento volontario alla condizione che l'interveniente faccia valere, in confronto di tutte le parti o di alcune di esse, un diritto relativo all'oggetto dipendente dal titolo o dedotto nel processo medesimo.

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

4. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato, prevista dalla precedente formulazione dell'art. 125 c.p.c., è stata soppressa a seguito della modifica exd.lgs. n. 164/2024 (cd Correttivo Cartabia)

5. Il riferimento all'ammissibilità dell'intervento discende dalla circostanza che l'interveniente entra in un processo già pendente tra altre parti processuali e dall'oggetto già definito, potendo esclusivamente far valere, ai sensi dell'art. 105 c.p.c., un diritto relativo all'oggetto o dipendente dal titolo già dedotto nel processo medesimo.

6. La procura, ai sensi dell'art. 83 c.p.c., può essere generale o speciale e conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata. La procura speciale alle liti può essere apposta anche in calce o a margine della citazione, del ricorso o della comparsa di risposta.

COMMENTO

Nell'ambito delle tre tipologie di intervento volontario, o per iniziativa autonoma di parte l'intervento litisconsortile o adesivo autonomo è quello con cui il terzo interveniente afferma un diritto incompatibile o in conflitto con quello affermato da una delle parti presenti in causa, conseguentemente determinando un ampliamento dell'oggetto del giudizio.

Si distingue, pertanto, dalle figure dell'intervento principale, nel quale il diritto azionato è incompatibile con quello vantato da tutte le parti del giudizio, con conseguente autonomia della posizione dell'interveniente, e dall'intervento adesivo dipendente, nel quale il terzo si limita alla proposizione di argomentazione di supporto della posizione processuale di una delle parti in causa e non determina, pertanto, alcun ampliamento dell'oggetto del giudizio (Cass. II, n. 8833/2015).

Litisconsortile può qualificarsi, ad esempio, l'intervento volontario dell'assicuratore del danneggiato in un giudizio risarcitorio, che il soggetto danneggiato in occasione di un sinistro stradale, al quale risulta applicabile la procedura di risarcimento diretto, abbia promosso nei confronti dell'assicuratore del responsabile, nel quale l'interventore manifesti, in forza della convenzione sottoscritta dalle imprese assicuratrici ai fini della regolazione dei rapporti relativi alla gestione del risarcimento diretto, la volontà di obbligarsi verso il danneggiato medesimo, assumendo le obbligazioni risarcitorie asseritamente sorte in capo all'altro assicuratore (Trib. Milano X, 28 ottobre 2011).

Anche ai fini dell'intervento litisconsortile nel processo, come in quello principale, condizione di ammissibilità è rappresentata dalla circostanza che la domanda dell'interveniente presenti un collegamento delle ragioni giuridiche dedotte all'oggetto sostanziale originario della controversia, da valutare con riferimento al petitum ed alla causa petendi già introdotti mediante la domanda dell'attore o la domanda riconvenzionale del convenuto, restando irrilevante la mera identità di alcune questioni di diritto la quale, configurando una connessione impropria, non consente l'intervento del terzo nel processo (Cass. III, n. 11085/2020). È, tuttavia, necessario che il terzo interveniente sia titolare di un diritto autonomo, azionabile nel giudizio pendente, evenienza riconosciuta, ad esempio, ai nonni, nei procedimenti ablativi o limitativi della responsabilità genitoriale, nei quali si controverta di provvedimenti che incidano, in concreto, su situazioni giuridiche degli ascendenti – ai quali l'art. 317-bis c.c. riconosce il diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, con conseguente legittimazione all'intervento nel processo, cui consegue il potere di impugnare le statuizioni ad essi pregiudizievoli (Cass. I, n. 18607/2021).

Qualora il terzo spieghi intervento litisconsortile, assumendo essere lui (o pure lui) – e non gli altri convenuti (ovvero non esclusivamente le altre parti chiamate originariamente in giudizio) – il soggetto nei cui riguardi si rivolge la pretesa dell'attore, la domanda iniziale, benché in difetto di espressa istanza, si intende automaticamente estesa al terzo, nei confronti del quale il giudice è legittimato ad assumere le conseguenti statuizioni (Cass. III, n. 24930/2023).

Quanto ai tempi ed alle regole dell'intervento, nel rito ordinario, a differenza di quanto disposto per il rito del lavoro, l'art. 268 c.p.c. non prevede affatto che l'intervento dei terzi debba avvenire entro il termine per la costituzione del convenuto, bensì ne consente la proponibilità fino al momento in cui, nella versione derivante dalle modifiche di cui al d.lgs. n. 149/2022, il giudice fissa l'udienza di rimessione della causa in decisione.

Poiché la formulazione della domanda costituisce l'essenza stessa dell'intervento principale e litisconsortile, la preclusione sancita dall'art. 268 c.p.c. non si estende all'attività assertiva del volontario interveniente, nei cui confronti non opera il divieto di proporre domande nuove e autonome, in seno al procedimento, fino all'udienza di rimessione della causa in decisione, configurandosi solo l'obbligo, per l'interventore stesso, avuto riguardo al momento della sua costituzione, di accettare lo stato del processo in relazione alle preclusioni istruttorie già verificatesi per le parti originarie (App. Milano III, n. 1380/2020).

Dovendo accettare il processo nello stato in cui si trova, egli non può dedurre, ove sia già intervenuta la relativa preclusione, nuove prove e, di conseguenza non vi è né il rischio di riapertura dell'istruzione, né quello che la causa possa essere decisa sulla base di fonti di prova che le parti originarie non abbiano potuto debitamente contrastare (Cass. I, 31939/2019).

Per effetto della modifica apportata all'art. 267 c.p.c. dal d.lgs. n. 149/2022, nei procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, la costituzione del terzo interveniente potrà avere luogo esclusivamente mediante deposito di comparsa, corredata da procura e documenti, e non più mediante presentazione della stessa in udienza. L'effetto interruttivo della prescrizione sarà, pertanto, sempre differito, avendo luogo alla comunicazione dell'intervento da parte del cancelliere ai sensi del cpv. dell'art. 267 c.p.c. (Cass. III, n. 8096/2022).

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