Comparsa di costituzione e risposta con chiamata in causa di terzo e domanda trasversale

Antonio Lombardi

Inquadramento

Per effetto del comma 2 e 3 dell'art. 167 c.p.c., come modificato dalla l. n. 353/1990, le barriere preclusive a carico del convenuto sono concentrate nella comparsa di costituzione e risposta, da depositarsi nei termini di cui all'art. 166, comma 1 c.p.c. (almeno venti giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione, secondo la versione antecedente alla modifica operata dal d.lgs. n. 149/2022 e, nei procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, almeno settanta giorni prima dell'udienza fissata nella citazione).

In tale atto il convenuto dovrà proporre eventuali domande riconvenzionali, eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e, laddove intenda chiamare un terzo in causa, farne dichiarazione e provvedere ai sensi dell'art. 269 c.p.c. Secondo tale ultima norma, incomberà sul convenuto l'onere, previsto a pena di decadenza, di chiedere al giudice lo spostamento della prima udienza.

Il giudice, laddove intenda concedere l'autorizzazione, fisserà una nuova udienza allo scopo di consentire al convenuto la chiamata in causa del terzo, mediante notificazione della comparsa di costituzione e risposta e del decreto di autorizzazione e differimento nel rispetto dei termini a comparire di cui all'art. 163-bis c.p.c., oggetto di sostanziale modifica ad opera del d.lgs. n. 149/2022, a decorrere dal 1° marzo 2023. In sede di comparsa di costituzione e risposta il convenuto potrà, eventualmente, procedere alla proposizione di domanda nei confronti del terzo chiamato, qualificabile alla stregua di domanda trasversale.

Formula

TRIBUNALE DI ...

COMPARSA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA CON CHIAMATA IN CAUSA DI TERZO E DOMANDA TRASVERSALE [1]

(ART. 269 C.P.C.)

GIUDICE ISTRUTTORE DOTT. ... R.G. N. ...

Nell'interesse del Sig. ... nato a ..., il ..., C.F. ..., residente in ..., via ..., n. ..., rappresentato e difeso, dall'Avv. ..., con del Foro di ..., con studio in ..., via ... [2] giusta delega in calce al presente atto ed ivi elettivamente domiciliato ai fini del presente atto (per comunicazioni tel.: ... [3] posta elettronica certificata ... )

nella causa pendente innanzi all'intestato Tribunale, sez. ..., ed iscritta al n. ... R.G., Giudice Dott. ...,

TRA

Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ...,

-attore-

CONTRO

Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ...,

-convenuto-

PREMESSO CHE

– il Sig. ... con atto di citazione notificato il ... ha citato in giudizio innanzi al Tribunale di ... il Sig. ... per ivi sentirsi accogliere le conclusioni che si riportano ...

– Si costituisce con il presente atto il Sig. ... il quale contesta tutto quanto detto ed argomentato dal Sig. ... nella comparsa di costituzione e risposta per le seguenti ragioni ... e dichiara di aver subito a propria volta un grave danneggiamento in quanto ... da quanto esposto, dichiara di voler chiamare in causa il Sig. ... ai sensi dell'art. 106 c.p.c.[4] quale unico responsabile del danno arrecato al convenuto.

(BREVE ESPOSIZIONI DEI FATTI E LE RELATIVE MOTIVAZIONI DI DIRITTO)

Tutto ciò premesso e considerato il Sig. ..., come sopra rappresentato e difeso, chiede l'accoglimento delle seguenti

CONCLUSIONI

“Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, ogni altra domanda ed eccezione disattesa:

IN VIA PRELIMINARE

disporre il differimento della prima udienza fissata per il giorno ... e fissare, ai sensi dell'art. 269 c.p.c., altra udienza per consentire la chiamata in causa del terzo ... nel rispetto dei termini di cui all'art. 163-bis c.p.c.

IN VIA PRINCIPALE E NEL MERITO

rigettare la domanda della parte attrice svolta perché destituita di ogni fondamento per quanto già esposto ...

Con vittoria di spese e competenze di lite.

IN VIA SUBORDINATA

nella denegata ipotesi di accoglimento della domanda di parte attrice, dichiarare il terzo ... tenuto a ... e, per l'effetto, condannare quest'ultimo a manlevare e tenere indenne il convenuto, per qualsivoglia onere lo stesso fosse chiamato a sostenere in favore dell'attore per capitale, interessi e spese ..., condannandolo, altresì al risarcimento del danno subito dal convenuto ....

Con vittoria di spese e competenze di lite.

Ai fini del pagamento del contributo unificato, si dichiara che, a seguito della proposta domanda riconvenzionale, il valore della causa ammonta ad ....

IN VIA ISTRUTTORIA

chiede ammettersi prova testimoniale sui seguenti capitoli: ....

Indica a testi i Signori ....

Si offre in comunicazione ....

Con osservanza

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

Procura alle liti [5].

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

2. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

3. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato, prevista dalla precedente formulazione dell'art. 125 c.p.c., è stata soppressa a seguito della modifica exd.lgs. n. 164/2024 (cd Correttivo Cartabia).

4. Ai sensi dell'art. 106 c.p.c. ciascuna parte può chiamare nel processo un terzo al quale ritiene comune la causa o dal quale pretende essere garantita.

5. La procura, ai sensi dell'art. 83 c.p.c., può essere generale o speciale e conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata. La procura speciale alle liti può essere apposta anche in calce o a margine della citazione, del ricorso o della comparsa di risposta.

COMMENTO

Per effetto del meccanismo processuale congegnato dal combinato disposto di cui all'art. 167, comma 3 e 269, comma 2, c.p.c. si realizza la fattispecie di intervento coatto ad istanza di parte, disciplinato, nei suoi aspetti sostanziali, dall'art. 106 c.p.c., dove si dispone che ciascuna parte può chiamare nel processo un terzo al quale ritiene comune la causa o dal quale pretende di essere garantita.

La ragione che fonda la legittimazione alla chiamata di terzo in causa appare, dunque, l'affermata connessione oggettiva tra le cause rappresentando la garanzia, espressamente enunciata dalla disposizione, null'altro che una species del più ampio genus della connessione oggettiva. La sussistenza di connessione deve essere, pertanto, valutata con riferimento al petitum o alla causa petendi già introdotti mediante la domanda dell'attore o la domanda riconvenzionale o trasversale, in quanto diretta al terzo chiamato, proposta dal convenuto.

Oltre al caso della c.d. declinatoria di responsabilità (cd laudatio auctoris), che si ha quando il convenuto, chiamato in causa dall'attore, affermi di non essere responsabile in relazione al titolo giudizialmente dedotto, indicando in tale veste un soggetto terzo, come nel caso dell'asserito danneggiante in fattispecie di sinistro stradale, che affermi che il sinistro e, conseguentemente, il danno di cui l'attore chiede il ristoro, è stato prodotto per fatto esclusivo e colpevole del terzo, si registra l'evenienza in cui il convenuto spieghi domanda autonoma nei confronti del terzo chiamato, non limitandosi a contestare la propria legittimazione passiva, indicando il terzo quale vero responsabile, in luogo proprio, dell'azione incardinata dall'attore, ma azionando nei confronti del terzo un autonomo rapporto giuridico.

Tipico esempio è quello della chiamata in garanzia, nell'ambito della quale si suole distinguere tra la cd garanzia propria, che ricorre quando: a) la domanda principale e quella di garanzia hanno stesso titolo, b) si verifica una connessione obiettiva tra i titoli delle due domande; c) sia unico il fatto generatore della responsabilità prospettata con l'azione principale e con quella di regresso, e la cd garanzia impropria, che ricorre quando il convenuto tende a riversare sul terzo le conseguenze del proprio inadempimento o, comunque, della lite in cui è coinvolto, in base a un titolo diverso da quello dedotto con la domanda principale (Cass. II, n. 29576/2021; Cass. I, n. 4475/2021).

Così, nella fattispecie in cui l'acquirente dell'immobile venga evocato in giudizio da un soggetto che pretenda di avere un titolo di acquisto prevalente, lo stesso potrà, costituendosi in giudizio, chiamare in causa il venditore azionando la garanzia (propria) per evizione ai sensi dell'art. 1485 c.c.

Viceversa, nel caso in cui un soggetto evochi un professionista per ottenere il risarcimento del danno da negligente svolgimento del mandato professionale, e il convenuto chiami in causa la propria compagnia assicurativa perché risponda in propria vece, l'evidente diversità dei rapporti comporterà la qualificazione della chiamata alla stregua di garanzia impropria (Cass. III, 7273/2013).

Sotto il profilo processuale, la domanda trasversale (anche detta riconvenzionale impropria) comporta, stante la maggiore affinità strutturale all'istituto della chiamata di terzo che a quello della riconvenzionale propria l'applicazione, nell'ambito del rito ordinario di cognizione, del sistema complesso riferibile agli artt. 106,167, comma 3 e 269 c.p.c., sintetizzabile nella necessaria ricorrenza della comunanza di cause o del rapporto di garanzia, nel rispetto delle preclusioni processuali, quanto al luogo e tempo di proposizione, e nella necessità di istanza di differimento dell'udienza, per garantire al terzo destinatario un'adeguata difesa (Cass. I, n. 12662/2021).

In caso di reiezione della domanda attorea, che abbia dato luogo alla chiamata in garanzia, l'onere del pagamento delle spese processuali del terzo chiamato graverà sull'attore soccombente, benché lo stesso non abbia formulato alcuna espressa domanda nei confronti del terzo chiamato (Cass. III, n. 27193/2023).

Le regole della chiamata di terzo in causa, nei procedimenti ordinari incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, hanno subito rilevanti modifiche per effetto del d.lgs. n. 149/2022 e del successivo d.lgs. n. 164/2024 c.d. Correttivo Cartabia. In tali procedimenti il convenuto deve costituirsi almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'art. 167. Se intende chiamare un terzo in causa, deve farne dichiarazione nella stessa comparsa e provvedere ai sensi dell'art. 269. Il giudice istruttore provvederà all'eventuale differimento dell'udienza per dare corso alla chiamata nel termine di quindici giorni destinati alle cd verifiche preliminari, previsto dal nuovo art. 171-bis c.p.c. fissando nuova udienza nel rispetto dei termini di cui all'art. 163-bis c.p.c., anch'essi modificati dalla riforma.

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