Richiesta di autorizzazione alla chiamata in causa da parte dell'attore (art. 269, comma 3, c.p.c.)InquadramentoL'ingresso di parti ulteriori nel processo può avere luogo non soltanto per effetto dell'iniziativa del convenuto il quale, costituendosi tempestivamente in giudizio, può chiedere l'autorizzazione alla chiamata di terzo in causa, ma anche per iniziativa dell'attore, laddove l'interesse a ciò sorga a seguito delle difese svolte dal convenuto nella comparsa di costituzione e risposta. L'attore, a pena di decadenza, dovrà chiedere l'autorizzazione al giudice istruttore nella prima udienza (e, nei procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, per effetto della novella di cui al d.lgs. n. 149/2022, nella memoria integrative depositate ai sensi dell'art. 171-ter, comma 1, n. 1). Laddove concessa, verrà fissata una nuova udienza per consentire la citazione del terzo nel rispetto dei termini di cui all'art. 163-bis c.p.c., in un termine perentorio fissato dal giudice. FormulaTRIBUNALE DI ... MEMORIA INTEGRATIVA EX ART. 171-TER, COMMA 1 [1] Giudice istruttore Dott. ... R.G. n. ... Nell'interesse del Sig. ... nato a ..., il ..., C.F. ..., residente in ..., via ..., n. ..., rappresentato e difeso, dall'Avv. ..., con del Foro di ..., con studio in ..., via ... giusta delega in calce al presente atto ed ivi elettivamente domiciliato ai fini del presente atto (per comunicazioni tel.: ... posta elettronica certificata ... ) nella causa pendente innanzi all'intestato Tribunale, sez. ..., ed iscritta al n. ... R.G., Giudice Dott. ..., TRA Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ..., -attore- CONTRO Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ..., -convenuto- PREMESSO CHE – il Sig. ... con atto di citazione notificato il ... ha citato in giudizio innanzi al Tribunale di ... il Sig. ... per ivi sentirsi accogliere le conclusioni che si riportano ...; – il convenuto, con comparsa di risposta depositata in data ..., ha eccepito l'infondatezza della domanda (il difetto di legittimazione processuale passiva) sostenendo che ...; – Il G.U. designato, Dott. ..., operate le verifiche preliminari di cui all'art. 171-bis comma 1, ha fissato nuova udienza per la comparizione personale delle parti/ha differito la data della prima udienza di trattazione, con decreto comunicato dalla cancelleria in data ...; – da tale data sono decorsi i termini per il deposito di memorie di cui all'art. 171-ter c.p.c. TANTO PREMESSO L'attore, ut supra rappresentato e difeso, letta la comparsa di costituzione e risposta depositata dal convenuto in data ..., ed alla luce delle difese e deduzioni ivi contenute, dichiara di voler chiamare in causa ai sensi dell'art. 167, comma 3, c.p.c., il Sig. ... per le seguenti ragioni ... (BREVE ESPOSIZIONI DEI FATTI E LE RELATIVE MOTIVAZIONI DI DIRITTO) Alla luce di tutto quanto sopra considerato ed esposto, chiede l'accoglimento delle seguenti CONCLUSIONI “Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, ogni altra domanda ed eccezione disattesa: In via preliminare: disporre il differimento dell'udienza fissata per il giorno ... e fissare, ai sensi dell'art. 269 c.p.c., altra udienza per consentire la chiamata in causa del terzo ... nel rispetto dei termini di cui all'art. 163-bis c.p.c. IN VIA PRINCIPALE E NEL MERITO: accogliere la domanda di parte attrice e, per l'effetto ... (riportare le conclusioni dell'atto di citazione) condannare il terzo chiamato, Sig. ..., al pagamento (in via solidale con il convenuto, Sig. ... ) di quanto richiesto in via principale. Con vittoria di spese e competenze di lite. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. COMMENTOL'ingresso di ulteriori parti rispetto a quelle originarie può aversi non soltanto per effetto dell'iniziativa del convenuto, ma anche su impulso dell'attore, laddove l'esigenza alla partecipazione di soggetti terzi sia sorta dalle difese svolte dal convenuto in comparsa di costituzione e risposta. Caso tipico di chiamata di terzo ad opera dell'attore ha luogo nel caso della declinatoria, totale o parziale, di responsabilità. Il convenuto può, ad esempio, eccepire il proprio difetto di legittimazione processuale passiva, indicando l'identità del soggetto passivamente legittimato, o allegando l'esistenza di una corresponsabilità di altro soggetto, senza tuttavia provvedere alla chiamata in causa dello stesso. Così, ad esempio, nella controversia risarcitoria incardinata dall'attore nei confronti di un soggetto che si assume danneggiante in relazione alla commissione di un fatto illecito, quando il terzo, costituendosi in giudizio, neghi la propria responsabilità indicando l'effettivo autore dell'illecito ma non provvedendo alla chiamata dello stesso in causa. In tal caso, preso atto delle difese del convenuto, l'attore potrà chiedere al giudice di essere autorizzato alla chiamata in causa del terzo indicato dal convenuto, ai sensi dell'art. 269 comma 3 c.p.c. (per una fattispecie di indicazione da parte del convenuto di un terzo soggetto dotato di legittimazione processuale passiva e conseguente chiamata in causa da parte dell'attore cfr. Cass. III, n. 21088/2015; per una fattispecie di indicazione, in qualità di responsabile del sinistro stradale, da parte del convenuto, di conducente rimasto ignoto, e successiva chiamata da parte dell'attore del Fondo di Garanzia, cfr. Cass. III, n. 393/2008). Si ritiene tradizionalmente in dottrina (Luiso, in La riforma del processo civile: commentario, 1991, 238) che, ove le difese di parte convenuta, dalle quali sia emersa l'opportunità di provvedere alla chiamata di terzo in capo all'attore, siano svolte successivamente alla comparsa di costituzione e risposta, dovrà comunque consentirsi all'attore di chiedere, sia pure con ritardo, l'autorizzazione alla chiamata di terzo in causa. Diversamente, in giurisprudenza di legittimità, nel sistema antecedente alla riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022, si affermava che la chiamata in causa del terzo ad istanza dell'attore non potesse essere chiesta, né autorizzata, dopo la prima udienza, nemmeno nell'ipotesi in cui l'interesse alla chiamata fosse sorto successivamente a tale momento. La violazione del termine in esame era ritenuta rilevabile d'ufficio e non sanabile dalla costituzione del terzo chiamato, a meno che quest'ultimo non accettasse il contraddittorio nello stato in cui si trovava la causa (Cass. III, n. 10682/2008). Il riferimento alla prima udienza, entro la quale l'attore doveva, a pena di decadenza, formulare richiesta di chiamata di terzo in causa, era alla prima udienza di comparizione ai sensi dell'art. 183, comma 1 c.p.c. Le disposizioni dedicate alla chiamata di terzo in causa per iniziative dell'attore hanno subito sostanziali modifiche per effetto dell'intervento del d.lgs. n. 149/2022, che ha innovato non soltanto la fase introduttiva del giudizio ma anche gli stessi meccanismi processuali che presiedono all'evocazione del terzo. Alla notificazione della citazione a udienza fissa ed alla costituzione del convenuto che, ai sensi dell'art. 166 c.p.c., deve avvenire almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nella citazione, seguirà la duplice fase delle verifiche preliminari da parte del giudice, a seguito delle quali il giudice potrà confermare o differire, fino a un massimo di quarantacinque giorni, la data dell'udienza di comparizione delle parti, consentendo il decorso dei termini per il deposito delle memorie integrative di cui all'art. 171-ter c.p.c. Nella prima delle tre memorie appannaggio delle parti, da depositarsi almeno quaranta giorni prima dell'udienza ex art. 183 c.p.c., potrà avere luogo la chiamata di terzo in causa da parte dell'attore. Il giudice istruttore, se concede l'autorizzazione, fissa una nuova udienza allo scopo di consentire la citazione del terzo nel rispetto dei termini dell'articolo 163-bis. La citazione è notificata al terzo a cura dell'attore entro il termine perentorio stabilito dal giudice. Restano ferme, per le parti, le preclusioni maturate anteriormente alla chiamata in causa del terzo. L'estensione del contraddittorio al terzo chiamato dall'attore giustifica la necessità di nuova decorrenza dei termini per le memorie integrative, che decorreranno nuovamente, a ritroso, dall'udienza fissata per la citazione del terzo. Diversamente da quanto previsto al comma 2 della medesima disposizione, nel quale il legislatore sembra adombrare l'esistenza di un potere vincolato del giudice il quale, subordinatamente alla verifica della ritualità e tempestività della chiamata e della affermata connessione oggettiva, sarà tenuto ad autorizzare la chiamata richiesta dall'attore, il comma 3, a proposito della chiamata richiesta dal terzo, annette al potere giudiziale una particella ipotetica (“Il giudice istruttore, se concede l'autorizzazione”), che ne lascia supporre la natura discrezionale (Trib. Genova 14 novembre 2011). Tale riferimento, oltre che alla necessaria valutazione della tempestività e ritualità della chiamata – essendo chiaro che una chiamata effettuata successivamente al termine previsto dalla vecchia o nuova formulazione del comma 3, ovvero non accompagnata da una richiesta di differimento dell'udienza, debba essere ritenuta inammissibile – deve intendersi operato al fine di consentire al giudice di valutare l'effettiva sussistenza del nesso genetico tra l'esigenza di richiesta di chiamata e le difese del terzo non potendosi, diversamente, dare ingresso nel giudizio a una parte che poteva essere evocata ab initio dall'attore. L'inversione delle posizioni processuali in tema di opposizione a decreto ingiuntivo, nella quale il convenuto opposto è attore in senso sostanziale, comporta l'applicazione delle regole di cui al comma 3 dell'art. 269 c.p.c., ove la chiamata di terzo provenga dall'opposto, e sia giustificata dal tenore delle difese di parte opponente, ciò sia in ordine al meccanismo di preclusioni sia in ordine alla facoltà discrezionale del giudice di acconsentire all'estensione del contraddittorio (Cass. III, n. 6503/2024). |