Costituzione del terzo chiamato con chiamata in causa di altro terzo e istanza per il differimento della prima udienza di comparizione

Antonio Lombardi

Inquadramento

La chiamata di terzo, su richiesta delle parti o per ordine del giudice, comporta l'acquisizione, in capo al terzo chiamato, della veste formale di parte processuale. Una volta chiamato in causa, il terzo potrà scegliere se costituirsi in giudizio o rimanere contumace nel processo. Laddove intenda costituirsi dovrà osservare le modalità di cui agli artt. 166 e 167 c.p.c., con riferimento all'udienza rispetto alla quale lo stesso è convenuto, e, nei procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, di cui all'art. 171-ter c.p.c. Laddove intenda chiamare, a sua volta, in giudizio un terzo, dovrà farne dichiarazione a pena di decadenza nella comparsa di costituzione e risposta, ed essere poi autorizzato dal giudice ai sensi degli artt. 171-bis cpv. c.p.c. e 269, comma 3 c.p.c.

Formula

TRIBUNALE DI ...

COSTITUZIONE DEL TERZO CHIAMATO CON CHIAMATA IN CAUSA DI ALTRO TERZO E ISTANZA PER IL DIFFERIMENTO DELLA PRIMA UDIENZA DI COMPARIZIONE [1] (ARTT. 167 [2] , COMMA 3, 171-BIS, COMMA 2, 269 [3] , COMMI 2 E 3 C.P.C., 271 C.P.C. [4] )

Proc. n. ... / ... R.G. - Sez. ... - Giudice Dott. ...

Nell'interesse del Sig. ... nato a ..., il ..., C.F. ..., residente in ..., via ..., n. ..., rappresentato e difeso, dall'Avv. ..., con del Foro di ..., con studio in ..., via ... [5] giusta delega in calce al presente atto ed ivi elettivamente domiciliato ai fini del presente atto (per comunicazioni tel.: ... [6] posta elettronica certificata ... )

nella causa pendente innanzi all'intestato Tribunale, sez. ..., ed iscritta al n. ... R.G., Giudice Dott. ...,

TRA

Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ...,

-attore-

CONTRO

Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ...,

-convenuto-

NONCHÉ CONTRO

Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ...,

-terzo chiamato-

PREMESSO CHE

– il Sig. ... con atto di citazione notificato il ... ha evocato in giudizio innanzi al Tribunale di ... il Sig. ... per ivi sentirsi accogliere le conclusioni che si riportano ...

... con atto di chiamata in causa di terzo, il Sig. ... chiamava in causa il terzo Sig. ..., per ivi sentirsi accogliere le conclusioni che si riportano ...;

– il giudice istruttore, operate le verifiche preliminari ai sensi dell'art. 171-bis c.p.c., provvedeva alla fissazione dell'udienza di trattazione ai sensi dell'art. 183 c.p.c.;

– si costituisce con il presente atto il Sig. ... il quale contesta tutto quanto detto ed argomentato dal Sig. ... nell'atto di citazione di terzo per le seguenti ragioni ... Da quanto esposto, chiede di essere manlevato e tenuto indenne dal Sig. ... e dichiara di voler chiamare in causa il predetto ai sensi dell'art. 106 c.p.c.[7].

(BREVE ESPOSIZIONI DEI FATTI E LE RELATIVE MOTIVAZIONI DI DIRITTO)

Tutto ciò premesso e considerato il Sig. ..., come sopra rappresentato e difeso, chiede l'accoglimento delle seguenti

CONCLUSIONI

“Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, ogni altra domanda ed eccezione disattesa:

IN VIA PRELIMINARE

disporre il differimento della prima udienza fissata per il giorno ... e fissare, ai sensi dell'art. 269 c.p.c., altra udienza per consentire la chiamata in causa del terzo ... nel rispetto dei termini di cui all'art. 163-bis c.p.c.

IN VIA PRINCIPALE E NEL MERITO

rigettare la domanda attrice o convenuta perché destituita di ogni fondamento per quanto già esposto.

Con vittoria di spese e competenze di lite.

IN VIA SUBORDINATA

nella denegata ipotesi di accoglimento della domanda attrice o convenuta, dichiarare il terzo ... tenuto a ... e, per l'effetto, condannare quest'ultimo a ....

Con vittoria di spese e competenze di lite.

Ai fini del pagamento del contributo unificato, si dichiara che la presente comparsa di costituzione e risposta non comporta un aumento del valore della causa.

IN VIA ISTRUTTORIA

chiede ammettersi prova testimoniale sui seguenti capitoli: ....

Indica a testi i signori ....

Si offre in comunicazione ....

Con osservanza.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

Procura alle liti [8].

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

2. In virtù dell'art. 167 c.p.c., nella comparsa di costituzione e risposta, il convenuto deve proporre tutte le sue difese prendendo posizione sui fatti posti dall'attore a fondamento della domanda, indicare le proprie generalità e il C.F., mezzi di prova di cui intende valersi e i documenti che offre in comunicazione, formulare le conclusioni. A pena di decadenza deve proporre le eventuali domande riconvenzionali e le eccezioni processuali e di merito che non siano rilevabili d'ufficio e chiamare in causa un terzo, qualora intenda farlo provvedendo ai sensi dell'art. 269 c.p.c.

3. Ai sensi dell'art. 269, comma 2, il convenuto che intenda chiamare un terzo in causa deve, a pena di decadenza, farne dichiarazione nella comparsa di risposta e contestualmente chiedere al giudice istruttore lo spostamento della prima udienza allo scopo di consentire la citazione del terzo nel rispetto dei termini dell'art. 163-bis.

4. In virtù dell'art. 271 c.p.c., il terzo chiamato deve costituirsi nelle forme e nei modi di cui agli artt. 166 e 167, comma 1 c.p.c. nonché, a seguito della modifica ex d.lgs. n. 149/2022, all'art. 171-ter c.p.c., con applicazione delle relative preclusioni.

5. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa, compreso l'atto di costituzione del terzo interveniente, devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

6. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato, prevista dalla precedente formulazione dell'art. 125 c.p.c., è stata soppressa a seguito della modifica exd.lgs. n. 164/2024 (cd Correttivo Cartabia).

7. Ai sensi dell'art. 106 c.p.c. ciascuna parte può chiamare nel processo un terzo al quale ritiene comune la causa o dal quale pretende essere garantita.

8. La procura, ai sensi dell'art. 83 c.p.c., può essere generale o speciale e conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata. La procura speciale alle liti può essere apposta anche in calce o a margine della citazione, del ricorso o della comparsa di risposta nonché di altri atti quali la comparsa di intervento.

COMMENTO

La chiamata di terzo, su richiesta delle parti o per ordine del giudice, comporterà l'acquisizione, in capo al terzo chiamato, della veste formale di parte processuale. Una volta chiamato in causa, il terzo potrà scegliere se costituirsi in giudizio o rimanere contumace nel processo. Laddove intenda costituirsi dovrà osservare le modalità di cui agli artt. 166 e 167 c.p.c., e, per effetto del d.lgs. n. 149/2022, nei procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, dell'art. 171-ter c.p.c., con riferimento all'udienza rispetto alla quale lo stesso è convenuto.

L'osservanza della norma di cui all'art. 166 c.p.c. comporta, pertanto, l'onere del terzo, affinché possa ritenersi tempestivamente costituito, di depositare comparsa di costituzione e risposta e fascicolo processuale almeno venti giorni prima (o dieci in caso di abbreviazione dei termini ex art. 163-bis cpv. c.p.c.) e, nei procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione. È, pertanto, evidente come, nel caso di chiamata per ordine del giudice ai sensi dell'art. 270 c.p.c., in assenza di indicazione di un termine perentorio per provvedere alla notificazione degli atti introduttivi e del provvedimento dispositivo della chiamata, sia necessaria la fissazione di un'udienza che, rispetto alla precedente, contempli un congruo termine per provvedere agli adempimenti e consenta al terzo chiamato un'adeguata difesa nel rispetto dei termini decadenziali.

Il testuale riferimento, nell'art. 271 prima parte c.p.c., al primo comma dell'art. 167 c.p.c. determina l'onere, in capo al terzo chiamato, di proporre tutte le difese in seno alla comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata, prendere posizione in modo chiaro e specifico sui fatti dedotti dalle altre parti, e indicare i mezzi di prova di cui intende valersi e i documenti che offre in comunicazione, nonché di rassegnare le proprie conclusioni. Nella stessa sede egli potrà, se del caso, ai sensi dell'art. 271, comma 3 c.p.c., provvedere alla chiamata di ulteriore terzo in causa, previa autorizzazione del giudice ai sensi dell'art. 171-bis cpv. e 269, comma 3, secondo periodo c.p.c.

La limitazione del rinvio al solo primo comma dell'art. 167 c.p.c. ha indotto i primi commentatori a ravvisare la possibilità, in capo al terzo chiamato, di proporre domande riconvenzionali e sollevare eccezioni processuali e di merito, non rilevabili d'ufficio, anche al di là del termine preclusivo coincidente con il termine ultimo di costituzione tempestiva (A ttardi, Le nuove disposizioni sul processo civile, 1991, 112), con ciò realizzando un'ingiustificata disparità di trattamento fra il terzo chiamato in causa e il convenuto.

Preso atto di ciò, la Corte costituzionale, con sentenza n. 260/1997 ha dichiarato costituzionalmente illegittima in parte qua la norma, censurando la sperequazione della posizione processuale dei soggetti processuali a diverso titolo convenuti in giudizio, essendo consentito al terzo chiamato, tardivamente costituitosi, in assenza di una specifica sanzione – atteso il mancato richiamo all'applicazione del secondo comma dell'art. 167 c.p.c. –, di proporre tardivamente domande riconvenzionali, con conseguente tardivo ampliamento della res controversa, inviso al legislatore.

Non essendo, pertanto, ravvisabili ragioni che possano giustificare la mancata previsione, riguardo al terzo chiamato in causa, dell'operatività della decadenza stabilita nei confronti del convenuto dall'art. 167, comma 2 c.p.c. si è ritenuto di estendere, per via additiva, la norma de quo, equiparando in toto la posizione del terzo chiamato a quella del convenuto ed eliminando le evidenti disparità di trattamento tra i due soggetti.

Conseguentemente, domande riconvenzionali ed eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio, sollevate dal terzo che si sia costituito con comparsa di costituzione e risposta tardivamente depositata, devono ritenersi inammissibili (Trib. Bassano del Grappa 28 settembre 2011, n. 635; Trib. Torino 6 marzo 2001).

Diversa è la situazione con riferimento alla chiamata in causa di altro soggetto, in relazione alla quale l'art. 271 ultima parte c.p.c., non opera alcun rinvio alla disposizione di cui all'art. 167, comma 3 c.p.c., prevedendo la facoltà di richiedere la chiamata di terzo facendone dichiarazione, a pena di decadenza, nella comparsa di costituzione e risposta, con successiva applicazione del meccanismo autorizzativo di cui agli artt. 171-bis cpv. c.p.c. e 269, comma 3 secondo periodo c.p.c.

Alla luce della complessiva estensione del meccanismo delle preclusioni processuali, stante il richiamo agli artt. 166 e 167 c.p.c. e della sentenza additiva della Corte costituzionale di cui si è detto, deve senz'altro ritenersi che il meccanismo decadenziale, espressamente previsto dall'art. 271 ultima parte c.p.c., sia riferibile non alla comparsa di costituzione tout court ma a quella tempestivamente depositata, con la conseguenza che la chiamata contenuta nella costituzione tardiva sarà ritenuta inammissibile.

Quanto agli ulteriori profili, se ai sensi dell'art. 269 c.p.c. può dirsi sussistere una sorta di diritto alla chiamata di terzo in causa in capo al convenuto (ma vedi l'obiter dictum difforme enunciato in Cass. S.U., n. 4309/2010, in Foro it., 2010, I, 1775, con note di Caponi , Dalfino , Proto Pisani e Scarselli, secondo cui anche l'autorizzazione alla chiamata del terzo su istanza del convenuto sarebbe discrezionale), la posizione del terzo chiamato, in ordine alla cd chiamata a catena, è equiparata a quella dell'attore e rimessa, per effetto del rinvio all'art. 269, comma 3 c.p.c., al discrezionale apprezzamento del giudice (Trib. Genova 14 novembre 2011), che potrà pertanto negare l'autorizzazione sulla base di valutazioni di opportunità ed economia processuale.

In senso difforme, un'altra e più risalente pronuncia di merito aveva evidenziato che l'interpretazione logico sistematica dell'art. 269, comma 2 c.p.c. induce a ritenere tale norma estensivamente applicabile anche nel caso in cui il terzo chiamato intenda chiamare in causa a sua volta un terzo, sorgendo altrimenti forti dubbi sulla legittimità costituzionale della normativa in questione, sotto il profilo della disparità di trattamento tra le varie parti processuali, in ordine alla possibilità di esplicazione delle rispettive difese (Trib. Milano 29 gennaio 1997).

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