Processo verbale con dichiarazione di pendenza di cause identiche avanti al medesimo Giudice e ordine di riunione (art. 273, comma 1, c.p.c.)

Antonio Lombardi

Inquadramento

La riunione di procedimenti rientra nelle c.d. vicende processuali anormali. Può, innanzitutto, avere luogo, ai sensi dell'art. 273, comma 1 c.p.c., nel caso di litispendenza dinanzi al medesimo Giudice istruttore, ovvero di proposizione di una medesima causa dinanzi allo stesso Giudice istruttore che, presone atto, dispone senza indugio la riunione dei procedimenti relativi alla medesima causa.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

VERBALE D'UDIENZA

DOTT. ... R.G. ...

Oggi, ... sono comparsi i procuratori delle parti, l'Avv. ... per l'attore e l'Avv. ... per il convenuto, il quale rileva che in data ... l'attore ha notificato al medesimo convenuto atto di citazione (ha depositato analogo ricorso), che si deposita in giudizio, e per la quale è pendente una causa dinnanzi al medesimo Tribunale avente ruolo n. ..., assegnata al medesimo Giudice .... Chiede, pertanto, che venga disposta la riunione ai sensi dell'art. 273 c.p.c. Parte attrice si rimette.

IL GIUDICE ISTRUTTORE

dato atto di quanto sopra,

verificata la pendenza dinnanzi a sé del procedimento con ruolo ..., instaurato dal Sig. ... contro il Sig. ... con atto di citazione notificato il ... (con ricorso depositato il ... ), con prima udienza fissata per il giorno ..., avente il medesimo oggetto della causa in epigrafe indicata, avente ruolo n. ... instaurata dal Sig. ... contro il Sig. ... con atto di citazione notificato il ... (con ricorso depositato il ... ) la cui prima udienza si è tenuta oggi,

visto l'art. 273, comma 1, c.p.c.,

DISPONE

la riunione del procedimento con ruolo n. ... (maggiore) con quello avente ruolo n. ... (minore) [2] pendente tra le medesime parti, rinviando all'udienza del ... per la trattazione delle cause riunite.

Luogo e data ...

Il Giudice ...

1. Ai sensi dell'art. 273 c.p.c., se più procedimenti relativi alla stessa causa pendono davanti allo stesso Giudice, questi, anche d'ufficio, ne ordina la riunione.

2. La riunione va effettuata mediante l'incorporazione del procedimento con numero di ruolo maggiore a quella con numero di ruolo minore in quanto quest'ultima risulta essere il primo instaurato presso il Tribunale.

COMMENTO

Evenienza di rara verificazione è quella, contemplata dall'art. 273, comma 1 c.p.c., della litispendenza della causa dinanzi al medesimo istruttore (per l'applicazione dell'art. 273 c.p.c. in sede di procedure esecutive, cfr. Cass. III, n. 23479/2022), vale a dire della pendenza di più procedimenti identici relativi alla stessa causa dinanzi allo stesso Giudice. Trattasi di ipotesi anomala di litispendenza la quale, in senso stretto e proprio, opera esclusivamente fra cause pendenti dinanzi a uffici giudiziari diversi (art. 39 c.p.c.), ed è fattore di modificazione della competenza per territorio (Cass. I, n. 2180/2016; Trib. Asti I, n. 343/2020).

Le S.U. della Cassazione, fornendo un'interpretazione estensiva della norma, hanno ritenuto applicabile il comma 1 dell'art. 273 c.p.c. anche al caso di continenza di procedimenti pendenti dinanzi al medesimo Giudice (Cass. S.U., n. 9935/2015), vale a dire alla fattispecie di ricomprensione di una causa nell'altra, con medesime parti ed oggetto più ampio.

La riunione, ai sensi dell'art. 273 c.p.c., può essere disposta ex officio anche nel corso del giudizio di legittimità, rispondendo alle stesse esigenze di ordine pubblico processuale in base alle quali, salvi i limiti del giudicato eventualmente formatosi, la litispendenza può essere dichiarata in ogni stato e grado del processo e, quindi, anche in Cassazione (Cass. III, n. 24002/2011). Essa presuppone la contemporanea pendenza delle cause, non predicabile quando una delle due sia stata cancellata dal ruolo a norma dell'art. 181 c.p.c. o, a fortiori, non sia più pendente per intervenuta estinzione (App. Bari I, n. 47/2013).

Sotto il profilo pratico, l'evenienza dell'introduzione di due procedimenti relativi alla medesima causa, può celare il tentativo di eludere il sistema di preclusioni processuali, ovviando alle eventuali decadenze nelle quali una parte può essere incorsa nel primo procedimento. La proposizione di un successivo procedimento non può, tuttavia, costituire un mezzo di aggiramento delle decadenze processuali posto che, non realizzandosi una vera e propria fusione dei procedimenti e restando ciascuna causa autonoma, in osservanza del principio del ne bis in idem, il Giudice dovrà valorizzare le eventuali preclusioni maturate, decidendo in base ai fatti tempestivamente allegati e al materiale probatorio in esso raccolto (Cass. I, n. 567/2015). L'autonomia dei singoli giudizi e la conservazione delle singole azioni si traduce anche nella circostanza che, all'esito della lite, la liquidazione delle spese giudiziali andrà operata in relazione a ogni singolo giudizio, quantomeno sino al provvedimento di riunione (Cass. I, n. 13276/2018).

I provvedimenti che decidono sulla riunione o separazione delle cause sono atti processuali di carattere meramente preparatorio, privi di contenuto decisorio sulla competenza, insindacabili in sede di gravame o legittimità, in quanto la valutazione dell'opportunità della trattazione congiunta delle cause connesse è rimessa alla discrezionalità del Giudice innanzi al quale i procedimenti pendono (Cass. I, n. 28539/2022) né l'inosservanza dell'obbligo può in alcun modo comportare la nullità del giudizio e della sentenza che abbia concluso uno dei due procedimenti (Cass. II, n. 29638/2020).

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