Dichiarazione di contumacia del convenuto (art. 291 c.p.c.)

Antonio Lombardi

Inquadramento

La contumacia del convenuto è la condizione processuale conseguente all'omessa costituzione, tempestiva o tardiva, da parte del convenuto, successivamente alla notificazione dell'atto di citazione, entro l'udienza di prima comparizione, nel sistema precedente e, a seguito della riforma ex d.lgs. n. 149/2022, entro il termine previsto per le verifiche preliminari ai sensi dell'art. 171-bis c.p.c., a fronte della tempestiva costituzione dell'attore. La declaratoria di contumacia avrà luogo all'esito della verifica, ad opera del Giudice, che la mancata costituzione non sia dipesa da vizio che comporti la nullità della notificazione della citazione, caso in cui dovrà ordinare la rinnovazione della notificazione della citazione. Alla declaratoria di contumacia seguirà l'applicazione delle regole del processo contumaciale.

Formula

TRIBUNALE DI ...

DOTT. ... R.G. ...

DECRETO EX ART. 171-BIS CPV. C.P.C.

IL GIUDICE ISTRUTTORE

Rilevato che l'attore ha ritualmente provveduto alla notificazione dell'atto di citazione introduttivo del presente giudizio e che il convenuto, ritualmente evocato, non ha inteso costituirsi in giudizio;

visti gli artt. 166,171,171-bis e 291 c.p.c.;

dichiara la contumacia del convenuto ...

fissa, ai sensi dell'art. 171-bis c.p.c., nuova udienza per la comparizione delle parti al ... riservando di provvedere nuovamente alle verifiche preliminari almeno quarantacinque giorni prima di tale udienza.

Dispone che il presente decreto sia comunicato alle parti costituite a cura della Cancelleria.

Luogo e data ...

Il Giudice ...

COMMENTO

La contumacia è la condizione processuale che consegue alla mancata costituzione, tempestiva o tardiva, dell'attore o convenuto, entro la prima udienza di comparizione (ovvero, a seguito della novella ex d.lgs. n. 149/2022, per i procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, prima del provvedimento emesso in sede di verifiche preliminari cui all'art. 171-bis c.p.c.). La dichiarazione di contumacia aveva luogo, nel sistema antecedente alla riforma nell'ambito della prima udienza di comparizione. A seguito del d.lgs. n. 149/2022, avrà, viceversa, luogo fuori udienza, nella sede delle verifiche preliminari d'ufficio ai sensi dell'art. 171-bis c.p.c.

Il d.lgs. correttivo n. 164/2024 ha, sulla base dei rilievi espressi dalla sentenza Corte cost. n. 96/2024, provveduto a modificare ulteriormente la norma di cui all'art. 171-bis c.p.c. prevedendo, in luogo dell'assetto originario – secondo cui, all'esito delle verifiche preliminari, il Giudice concedeva i termini per le memorie integrative ex art. 171-ter c.p.c. – la fissazione giudiziale di nuova udienza di comparizione delle parti, all'esito dell'eventuale declaratoria di contumacia, provvedendo nuovamente alle verifiche preliminari, almeno cinquantacinque giorni prima della nuova udienza di comparizione delle parti.

Ai sensi dell'art. 166 c.p.c., come novellato dal d.lgs. n. 149/2022, applicabile ai procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, il convenuto deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente, nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'art. 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione. Laddove il convenuto non si costituisca tempestivamente, a fronte della tempestiva costituzione dell'attore, potrà costituirsi tardivamente, entro il termine previsto per le verifiche preliminari ai sensi dell'art. 171-bis c.p.c., ma qualora ometta l'adempimento, sarà dichiarato contumace dal Giudice in tale sede ai sensi degli artt. 171, comma 3 e 291 c.p.c.

Fondamentale e prodromico adempimento giudiziale da eseguirsi, prima di procedere alla dichiarazione di contumacia del convenuto, è la verificazione della regolarità della notificazione dell'atto introduttivo, a mezzo posta, ufficiale giudiziario o PEC. Laddove il Giudice ravvisi un vizio comportante la nullità della notificazione della citazione, fissa all'attore un termine perentorio per la rinnovazione della stessa. Nel caso in cui ravvisi la ritualità e tempestività della notificazione, ovvero l'avvenuto rispetto dei termini a comparire tra il perfezionamento della notificazione e l'udienza, in sede di decreto contenente le verifiche preliminari ex art. 171-bis c.p.c. dichiarerà la contumacia del convenuto.

Una volta dichiarata, con ordinanza revocabile, la contumacia, il processo proseguirà secondo le regole ordinarie, cui si giustappongono quelle specificamente destinate alla regolamentazione del processo contumaciale, dettate agli artt. 290 e ss. c.p.c.

In primo luogo la parte costituita avrà l'onere di notificare al contumace alcuni atti, indicati in seno all'art. 292 c.p.c., che hanno come caratteristica quella di introdurre a carico del contumace oneri e conseguenze significative, sotto il profilo processuale (così per l'ordinanza ammissiva di interrogatorio formale o giuramento), ovvero di determinare un ampliamento del thema decidendum (così per le comparse contenenti domande nuove o riconvenzionali, da chiunque proposte, ma anche le comparse di intervento volontario, sia pure esclusivamente ad adiuvandum, che determinano l'ampliamento del novero dei soggetti coinvolti nella controversia, cfr. Cass. II, n. 17328/2015). Non va, invece, notificata la comparsa di intervento del successore a titolo particolare nel diritto controverso, che subentra nella stessa posizione processuale del dante causa (Cass. III, n. 1935/2023).

Per effetto della dichiarazione di illegittimità costituzionale del combinato disposto degli artt. 426 c.p.c. e art. 20, l. n. 533/1973, deve essere comunicato al contumace anche il provvedimento di mutamento del rito di cui all'art. 426 c.p.c. Secondo la Cassazione, rientra tra gli obblighi di comunicazione, sia pure non riconducibili alla norma di cui all'art. 292 c.p.c. ma a quella contenuta nell'art. 789 c.p.c., il progetto divisionale nel procedimento di scioglimento delle comunioni (Cass. II, n. 1619/2014). Le sentenze che definiscono il procedimento vanno comunicate alla parte contumace personalmente.

Stante la natura tassativa dell'elencazione contenuta nell'art. 292 c.p.c. (Cass. II, n. 1935/2023), non saranno oggetto di comunicazione al contumace altri atti e provvedimenti, di impulso procedimentale o di particolare significato, come la riassunzione del processo dichiarato interrotto (Cass. I, n. 26800/2022), l'ordinanza anticipatoria ex art. 186-quater c.p.c. (Trib. Roma XI, n. 12350/2014), il provvedimento ammissivo di consulenza tecnica d'ufficio (Cass. III, n. 32647/2021) o le modifiche delle conclusioni riconducibili alla c.d. emendatio libelli (Cass. II, n. 19208/2011).

L'omissione di tale adempimento, pacificamente applicabile sia al caso di contumacia dell'attore che al caso di contumacia del convenuto (Cass. III, n. 6522/2011), determina nullità relativa del procedimento e nullità non sanabile della sentenza resa all'esito del giudizio (Cass. II, n. 17328/2015), con facoltà di eccezione per rilievo del vizio o deduzione del motivo di impugnazione in capo alla sola parte contumace (Cass. II, n. 14625/2010) e non rilevabilità ex officio (Cass. III, n. 10371/2024).

Sotto il profilo della dialettica processuale, con riferimento agli oneri reciprocamente incombenti, al principio dispositivo e a quello della non contestazione, disciplinato dall'art. 115 c.p.c., deve evidenziarsi come la contumacia integri un comportamento neutrale cui non può essere ascritta valenza di per sé confessoria o, comunque, non contestativa dei fatti allegati dalla controparte, che resta onerata dalla relativa prova (Cass. sez. lav., n. 24885/2014).

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