Dichiarazione di estinzione per inattività delle parti (art. 307 c.p.c.)

Antonio Lombardi

Inquadramento

L'estinzione è fenomeno di conclusione anomala del processo, alternativa al normale esito funzionale, rappresentato dalla pronuncia giurisdizionale che definisce la res controversa. Ratio dell'istituto è evitare la prosecuzione dell'attività processuale quando, espressamente o mediante contegni univocamente interpretabili, le parti manifestino una volontà di abbandono del procedimento. L'estinzione per inattività delle parti consegue a una pletora di comportamenti di natura omissiva ai quali l'ordinamento ascrive efficacia sintomatica di disinteresse alla coltivazione dell'iniziativa giurisdizionale che, pertanto, giustifica la pronuncia di estinzione. A seconda della fattispecie, l'estinzione può conseguire ipso facto al contegno omissivo, ovvero essere preceduta dalla cancellazione della causa dal ruolo, in assenza di riassunzione nel termine di legge.

Formula

TRIBUNALE DI ...

DOTT. ... R.G. ...

VERBALE D'UDIENZA

Oggi, ... nessuno compare per le parti costituite.

Rilevato che all'udienza del ... nessuno compariva, e che pertanto veniva disposto rinvio ai sensi del combinato degli artt. 181 e 309 c.p.c. all'udienza odierna;

rilevato che tale rinvio risulta ritualmente comunicato alle parti e che, pertanto, deve dichiararsi l'estinzione del giudizio

P.Q.M.

Visti gli artt. 181-309 c.p.c., dichiara l'estinzione del giudizio e ordina l'archiviazione degli atti.

Il Giudice ...

Oppure

TRIBUNALE DI ...

DOTT. ... R.G. ...

VERBALE D'UDIENZA

Oggi, ... compare l'Avv. ... per parte attrice e l'Avv. ... per parte convenuta i quali danno atto di non aver provveduto all'integrazione del contraddittorio nei confronti dei litisconsorti necessari di cui all'art. 102 c.p.c., come disposto dal Giudice all'udienza del ... e, pertanto, si rimettono alla decisione del Giudice.

P.Q.M.

Visti gli artt. 102-307 c.p.c., dichiara l'estinzione del processo e ordina l'archiviazione degli atti.

Il Giudice ...

COMMENTO

L'estinzione è fenomeno di conclusione anomala del processo, alternativa al normale esito funzionale, rappresentato dalla pronuncia giurisdizionale che definisce la res controversa (o, alternativamente, alla transazione che intervenga a componimento della lite), al ricorrere di un contegno processuale espressamente o implicitamente sintomatico della volontà di non coltivare ulteriormente il procedimento giudiziale.

L'estinzione può, dunque, intervenire a seguito di dichiarazione di rinuncia agli atti del giudizio (ex art. 306 c.p.c.), seguita da rituale accettazione delle parti aventi interesse alla prosecuzione del processo, o di inattività delle parti, che può a sua volta articolarsi nella mancata comparizione alle udienze, o nella mancata adozione di atti di impulso processuale, oggetto di tassativa elencazione nell'alveo dell'art. 307, comma 3 c.p.c.

Le fattispecie di inattività delle parti, codificate in seno all'art. 307 c.p.c., sono riconducibili a contegni omissivi sintomatici di disinteresse alla coltivazione o prosecuzione del procedimento tali da giustificare, secondo l'ordinamento, l'estinzione del processo, preceduta o meno dalla cancellazione della causa dal ruolo.

Il primo gruppo di fattispecie estintive per inattività delle parti è rappresentato dalla mancata tempestiva costituzione di tutte le parti in giudizio successivamente alla notificazione della citazione, per effetto del combinato disposto di cui agli artt. 166,171 e 307 c.p.c., evenienza al ricorrere della quale andrà cancellata la causa dal ruolo, con estinzione in caso di mancata riassunzione nel termine di tre mesi, decorrenti dalla scadenza del termine per la costituzione del convenuto o dalla data del provvedimento di cancellazione. La riassunzione, non seguita dalla costituzione delle parti, darà luogo alla estinzione del giudizio.

Altra fattispecie è rappresentata dalla mancata comparizione delle parti, secondo il meccanismo della duplice udienza di cui agli artt. 181-309 c.p.c. A seguito della riforma ex lege 69/2009, in caso di diserzione della seconda udienza il Giudice provvederà direttamente all'estinzione, non dovendosi più disporre la cancellazione della causa dal ruolo, con estinzione in caso di mancata tempestiva riassunzione.

Ultimo gruppo di fattispecie è quello del mancato compimento di attività disposte nel termine stabilito dal Giudice e dalla legge, come nel caso di mancata prosecuzione e riassunzione del processo sospeso o interrotto o dinanzi al Giudice competente, della causa cancellata dal ruolo, di mancata rinnovazione della citazione o integrazione del contraddittorio nel caso previsto dall'art. 102 c.p.c. (laddove sussistano i presupposti del litisconsorzio necessario, cfr. Cass. III, n. 22866/2019). Anche in questi casi il Giudice disporrà, eventualmente d'ufficio, l'estinzione immediata, non preceduta dalla cancellazione della causa dal ruolo.

La tempestività della riassunzione, rispetto al termine trimestrale, va valutata con riferimento al deposito telematico del ricorso per riassunzione, senza che rilevi l'omessa notifica dello stesso e del pedissequo decreto di fissazione di udienza ovvero altro vizio della notificazione o del contraddittorio (Cass. I, n. 6755/2016). Sotto altro profilo, la mancata iscrizione a ruolo successiva alla translatio iudicii dinanzi al Giudice competente non determina l'estinzione del processo ai sensi dell'art. 307 c.p.c. (Cass. I, n. 1950/2016). Nel caso in cui la parte riassumente, anziché utilizzare lo strumento del ricorso al Giudice ai sensi dell'art. 125 disp. att. c.p.c., utilizzi quello della citazione a comparire a udienza fissa, per scongiurare l'estinzione per inattività sarà necessario che l'atto sia notificato alla controparte prima della scadenza del termine perentorio (Cass. III, n. 9000/2015).

L'estinzione, per effetto dell'art. 307, comma 4 c.p.c., opera di diritto ed è dichiarata, anche d'ufficio, con ordinanza dal Giudice istruttore (avente valore di sentenza, cfr. Cass. sez. lav., n. 2837/2016, e pertanto, soggetta ad appello, cfr. App. Reggio Calabria, sez. lav., n. 549/2021) o con sentenza dal collegio.

L'estinzione per inattività è condizionata alla mera verificazione dell'evento estintivo, che il Giudice potrà dichiarare in ogni fase del processo senza bisogno di eccezione di parte, subordinatamente alla fissazione di discussione ai sensi dell'art. 101, comma 2 c.p.c.

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