Reclamo avverso l'ordinanza di estinzione della causa (art. 308 c.p.c.)InquadramentoDiversamente che per il provvedimento di cancellazione della causa dal ruolo, del quale si prevede espressamente la non impugnabilità, l'art. 308 c.p.c. appronta il rimedio del reclamo al Collegio per l'ordinanza di estinzione. Tale rimedio è, tuttavia, azionabile esclusivamente avverso il provvedimento di estinzione nei procedimenti collegiali, come precisato dall'art. 178, comma 2 c.p.c., essendo quello adottato in sede monocratica suscettibile di impugnazione in appello. FormulaTRIBUNALE DI ... RECLAMO AVVERSO L'ORDINANZA DI ESTINZIONE DELLA CAUSA [1][2] R.G. n. ... Nell'interesse del Sig. ... nato a ..., il ..., C.F. ..., residente in ..., via ..., n. ..., rappresentato e difeso, dall'Avv. ..., con del Foro di ..., con Studio in ..., via ... [3] giusta delega il calce al presente atto ed ivi elettivamente domiciliato ai fini del presente atto (per comunicazioni tel. ... [4] PEC ... ) - attore- nella causa pendente innanzi all'intestato Tribunale, sez. ..., iscritta al n. ... R.G., instaurata dal Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... del Foro di ..., -convenuto- PREMESSO – che, con atto di citazione notificato in data ... il Sig. ... conveniva in giudizio dinnanzi l'intestato Tribunale, in composizione collegiale, il Sig. ... al fine di fare accogliere le riportate conclusioni: (CONCLUSIONI) – che, non avendo ottemperato, nel termine perentorio prescritto dalla legge a ..., con ordinanza emessa in data ..., il Tribunale ha dichiarato l'estinzione del processo; – che predetto provvedimento è errato e l'estinzione del processo non poteva essere disposta per i motivi di seguito esposti ..., Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato e difeso, PROPONE RECLAMO avverso l'ordinanza di estinzione sopra indicata, notificata al reclamante in data ... e chiede che vengano adottati i provvedimenti previsti dall'art. 178 commi 3, 4 e 5 c.p.c. e 308 comma 2 c.p.c. Con vittoria di spese di lite. Si offre in comunicazione .... Luogo e data ... Firma Avv. ... Procura alle liti [5]. 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 2. L'ordinanza che dichiara l'estinzione è comunicata a cura del cancelliere se è pronunciata fuori dall'udienza. Contro di essa è ammesso reclamo nei modi di cui all'art. 178, commi 3, 4 e 5. Il collegio provvede in camera di consiglio con sentenza, se respinge il reclamo, e con ordinanza non impugnabile se l'accoglie. Il processo, una volta riassunto a norma del precedente comma, si estingue se nessuna delle parti siasi costituita, ovvero se nei casi previsti dalla legge il giudice ordini la cancellazione della causa dal ruolo. Oltre che nei casi previsti dai commi precedenti, e salvo diverse disposizioni di legge, il processo si estingue altresì qualora le parti alle quali spetta di rinnovare la citazione o di proseguire, riassumere o integrare il giudizio, non vi abbiano provveduto entro il termine perentorio stabilito dalla legge, o dal giudice che dalla legge sia autorizzato a fissarlo. Quando la legge autorizza il giudice a fissare il termine, questo non può essere inferiore ad un mese né superiore a tre. 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 4. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato, prevista dalla precedente formulazione dell'art. 125 c.p.c., è stata soppressa a seguito della modifica exd.lgs. n. 164/2024 (cd Correttivo Cartabia). 5. La procura, ai sensi dell'art. 83 c.p.c., può essere generale o speciale e conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata. La procura speciale alle liti può essere apposta anche in calce o a margine della citazione, del ricorso o della comparsa di risposta. COMMENTOAi sensi dell'art. 308 c.p.c. l'ordinanza che dichiara l'estinzione, soggetta a comunicazione a cura della Cancelleria, se pronunciata fuori udienza, è reclamabile nei modi di cui all'art. 178, commi 3, 4 e 5. Il comma 2 dell'art. 178 c.p.c., a sua volta, precisa che oggetto di reclamo è esclusivamente l'ordinanza dichiarativa di estinzione assunta da parte del Giudice istruttore «che non operi in funzione di giudice unico». Da ciò deriva una bipartizione di rimedi, a seconda che la pronuncia sia adottata dal Giudice monocratico o nell'ambito di procedimenti collegiali, con proponibilità del reclamo di cui alla norma in commento esclusivamente in tale ultima ipotesi. I commi successivi configurano il procedimento di reclamo, con ricorso da proporsi nel termine perentorio di dieci giorni dalla pronuncia o comunicazione del provvedimento di estinzione, a mezzo di dichiarazione a verbale di udienza o ricorso al giudice istruttore. Nel caso di presentazione del reclamo in udienza, il giudice assegna un termine per il deposito di una memoria illustrativa ed altro termine per replica mentre, in caso di proposizione a mezzo ricorso, lo stesso andrà comunicato alla controparte, autorizzata dal decreto del giudice al deposito di memoria di replica. Alla scadenza del termine per le memorie decorreranno i quindici giorni entro i quali il Collegio dovrà provvedere sul reclamo. Il Collegio, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 308 c.p.c., provvede con sentenza se respinge il reclamo, o con ordinanza non impugnabile se l'accoglie. Deve, tuttavia, annotarsi come, nella prassi, si assista frequentemente alla trattazione del reclamo al Collegio di cui agli artt. 178 e 308 c.p.c. con le formalità del procedimento camerale dinanzi al Collegio, con conseguente fissazione di udienza di discussione dinanzi allo stesso, previa concessione di termine per memoria di costituzione a beneficio del reclamato, e decisione collegiale con provvedimento ordinatorio (ma dal valore di sentenza) all'esito della discussione in sede di udienza camerale e camera di consiglio. Pertanto, sebbene la lettera dell'art. 308 c.p.c., così come formulato, individui nel reclamo al collegio il mezzo di gravame avverso il provvedimento di estinzione del processo, tale conclusione può valere soltanto per le controversie demandate alla cognizione del tribunale in composizione collegiale (quand'anche l'estinzione sia pronunciata da organo monocratico, Cass. I, n. 9189/2021), e non anche per le cause decise dal Giudice unico, atteso che l'ordinanza emanata dal Tribunale in composizione monocratica dichiarativa dell'estinzione del processo deve assimilarsi alla sentenza del Tribunale che, in composizione collegiale, ex art. 308, comma 2 c.p.c., respinge il reclamo contro l'ordinanza del Giudice istruttore (Trib. Bologna II, n. 1598/2019). Tale provvedimento, pertanto, ha natura sostanziale di sentenza e deve essere impugnato con l'appello. L'appello avverso la sentenza ex art. 308, comma 2 c.p.c., reiettiva di reclamo proposto avverso la declaratoria di estinzione del processo pronunciata dal Giudice istruttore, promosso con citazione anziché con ricorso, è suscettibile di sanatoria, in via di conversione ai sensi dell'art. 156 c.p.c., alla condizione che, nel termine previsto dalla legge, l'atto sia stato non solo notificato alla controparte, ma anche depositato nella Cancelleria del Giudice (Cass. S.U., n. 22848/2013). Secondo quanto previsto dall'art. 354, comma 2 c.p.c., il Giudice d'appello, nel caso di riforma della sentenza che ha pronunciato sull'estinzione del processo a norma e nelle forme dell'art. 308 c.p.c., rimette la causa al primo Giudice (Cass. II, n. 40831/2021). La rimessione al primo Giudice, ai sensi della norma in questione, ha carattere eccezionale e non può essere disposta oltre i casi espressamente previsti, né è estensibile a fattispecie simili o analoghe, essendo limitata a tale ipotesi testuale, cui va equiparato il caso in cui il Giudice monocratico di primo grado abbia dichiarato l'estinzione del giudizio negli stessi modi; nelle altre fattispecie di estinzione il Giudice d'appello che riformi la sentenza di estinzione del processo deve trattenere la causa e decidere nel merito la controversia (Cass. II, n. 40831/2008). |