Ricorso proposto oralmente dinanzi al Giudice di pace (art. 316, comma 2, c.p.c.)InquadramentoIl procedimento dinanzi al Giudice di pace risulta profondamente innovato per effetto della riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022, attuativa della l. delega n. 206/2021, e del successivo correttivo ex d.lgs. n. 164/2024. In particolare, ai sensi del nuovo art. 316 c.p.c., nei procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, la domanda non si proporrà più a mezzo di citazione a comparire a udienza fissa, bensì nelle forme del procedimento semplificato di cognizione, in quanto compatibili e non derogate dalle disposizioni speciali. Per effetto del comma 2 della norma, la domanda davanti al Giudice di pace potrà essere proposta anche verbalmente. Di essa il Giudice di pace fa redigere processo verbale che, a cura dell'attore, è notificato unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di comparizione cui all'art. 318. FormulaAtto di citazione proposto oralmente dinnanzi al Giudice di pace (art. 316 c.p.c.) [1][2] GIUDICE DI PACE DI ... VERBALE D'UDIENZA Oggi, ... , davanti al sottoscritto Dott. ... è comparso il Sig. ... , assistito dall'Avv. ... del Foro di ... che lo rappresenta e difende e nel cui studio sito in ... elegge domicilio (per comunicazioni tel. ... [3] posta elettronica certificata ... ), il quale propone domanda verbale si sensi dell'art. 316, comma 2, c.p.c., esponendo quanto segue: - Premesso che in data ... veniva inviato alla controparte l'invito ad aderire alla negoziazione assistita di cui al d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 162/2014, come risulta dalla documentazione oggi esibita, non accolto dal Sig. ... [4]. (Breve esposizioni dei fatti e le relative motivazioni di fatto e diritto) Tutto ciò premesso e considerato il Sig. ... , come sopra rappresentato e difeso, RICORRE Al Giudice di pace avverso il Sig. ... , (C.F. ... ) residente in ... , invitandolo a comparire all'udienza da fissarsi con decreto ex art. 318 c.p.c., invitandolo a costituirsi nelle forme e nei termini di cui all'art. 319 c.p.c., e che, in mancanza, si procederà in sua assenza e dichiarata contumacia per ivi sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI “Voglia l'Ecc.mo Giudice di pace adito, ogni altra domanda ed eccezione disattesa: Nel merito: 1) (indicare le conclusioni che si chiede vengano accolte) Con vittoria di spese e competenze di lite”. Ai fini del pagamento del contributo unificato, si dichiara che il valore della presente causa ammonta ad Euro ... In via istruttoria chiede ammettersi prova testimoniale sui seguenti capitoli: ... Indica a testi i signori ... Si offre in comunicazione ... Con osservanza Sig. ... Avv. ... Giudice ... Procura alle liti [5] 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 2. Ai sensi dell'art. 316, comma 1 c.p.c., come novellato dal d.lgs. n. 149/2022, con applicazione ai procedimenti incardinati successivamente al 28 febbraio 2023, davanti al Giudice di pace la domanda si propone non più con atto di citazione, bensì nelle forme del procedimento semplificato di cognizione, in quanto compatibili. La domanda si può anche proporre verbalmente. Di essa il Giudice di pace fa redigere processo verbale che, a cura dell'attore, è notificato unitamente al decreto di cui all'art. 318 c.p.c. 3. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato, prevista dalla precedente formulazione dell'art. 125 c.p.c., è stata soppressa a seguito della modifica exd.lgs. n. 164/2024 (cd Correttivo Cartabia). 4. Il d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 162/2014, ha istituito la negoziazione assistita quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti e di pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti gli € 50.000,00, tranne che per le materie in cui sussista l'obbligo di mediazione. 5. La procura, ai sensi dell'art. 83 c.p.c., può essere generale o speciale e conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata. La procura speciale alle liti può essere apposta anche in calce o a margine della citazione, del ricorso o della comparsa di risposta. COMMENTOIl Giudice di pace è stato istituito con l. n. 374/1991 – quale organo giurisdizionale dotato di competenza esclusiva sulle materie tassativamente indicate ai sensi dell'art. 7 c.p.c., quali le cause relative ad apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti o dagli usi riguardo al piantamento degli alberi e delle siepi, le cause relative alla misura ed alle modalità d'uso dei servizi di condominio di case, le cause relative a rapporti tra proprietari o detentori di immobili adibiti a civile abitazione in materia di immissioni di fumo o di calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni che superino la normale tollerabilità, quelle relative a interessi o accessori da ritardato pagamento di prestazioni previdenziali o assistenziali. Nell'ambito di un ampio disegno riformatore della magistratura onoraria, il d.lgs. n. 117/2017 ha attribuito una pluralità di nuove competenze per materia al Giudice di pace, segnatamente le cause nelle materie di cui al libro terzo, titolo II, Capo II, Sezione VI del codice civile, fatta eccezione per quella delle distanze nelle costruzioni; le cause relative alle materie di cui al libro terzo, titolo II, Capo II, Sezione VII del codice civile, fatta eccezione per quella delle distanze di cui agli artt. 905, 906 e 907 del medesimo codice; le cause in materia di stillicidio e di acque di cui al libro terzo, titolo II, Capo II, sezioni VIII e IX del codice civile; le cause in materia di occupazione e di invenzione di cui al libro terzo, titolo II, Capo III, sezione I del codice civile; 3-septies; le cause in materia di specificazione, unione e commistione di cui al libro terzo, titolo II, Capo III, sezione II del codice civile; le cause in materia di enfiteusi di cui al libro terzo, titolo IV del codice civile; le cause in materia di esercizio delle servitù prediali; le cause di impugnazione del regolamento e delle deliberazioni di cui agli artt. 1107 e 1109 c.c.; le cause in materia di diritti ed obblighi del possessore nella restituzione della cosa, di cui al libro terzo, titolo VIII, Capo II, Sezione I del codice civile.» nonché la materia della espropriazione forzata di cose mobili (cfr. art. 15-bis, comma 1 c.p.c.). L'entrata in vigore di tali disposizioni, per effetto delle modifiche apportate nel biennio 2019/2020, era prevista al 31 ottobre 2025. La recente riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022, attuativa della delega conferita con l. n. 206/2021 ha, innanzitutto, apportato sostanziali modifiche alla competenza prevista dall'art. 7 c.p.c. modificando i commi 2 e 3, estendendo la competenza del Giudice di pace: a) alle cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e natanti, purché il valore della controversia non superi Euro 25.000,00; b) alle cause relative a beni mobili di valore non superiore a Euro 15.000,00, quando dalla legge non sono attribuite alla competenza di altro Giudice. Sotto altro profilo, ha disposto l'anticipazione dell'entrata in vigore di parte significativa della riforma del 2017, anticipando (per effetto dell'intervento della l. n. 197/2022) al 28 febbraio 2023 la decorrenza, prevista al 31 ottobre 2025. A partire dal 1° marzo 2023, transitano, dunque, al giudice di pace le controversie in materia di condominio degli edifici, come definite dall'art. 71-bis att. c.c., le cause in materia di apposizione di termini (art. 7, comma 3, n. 1, novellato c.p.c.), le domande volte a superare i contrasti sull'amministrazione della cosa comune con eventuale nomina di un amministratore giudiziario; le richieste di revoca dell'amministratore di condominio «per gravi irregolarità fiscali e di non ottemperanza di quanto dispone il n. 3 del dodicesimo comma», come pure le cause risarcitorie connesse (art. 64 disp. att. c.c.), di cui all'art. 27, comma 3 d.lgs. n. 116/2017. Altra fondamentale innovazione della riforma è rappresentata dall'estensione, ai procedimenti pendenti alla data del 1° gennaio 2023, delle regole del processo civile telematico. A partire da tale momento, per effetto dell'estensione delle disposizioni di cui all'art. 196-quater e ss. disp. att. c.p.c., difatti, il deposito di atti processuali e documenti, da parte dei difensori, avrà luogo esclusivamente con modalità telematiche, come pure il “deposito dei provvedimenti del giudice” (art. 196-quater disp. att. c.p.c., novellato). In assenza di normativa ministeriale attuativa del precetto di cui all'art. 16, comma 6 d.l. n. 179/2012, il deposito degli atti e dei provvedimenti poteva, difatti, avvenire esclusivamente in formato cartaceo (Cass. II, n. 20575/2020). La domanda può essere proposta anche verbalmente dall'interessato, senza limiti in relazione al valore della causa (Cass. III, n. 9844/2001) (qualora, però, il valore della causa ecceda Euro 1.100,00, la parte, dovrà validamente costituirsi a mezzo di un difensore). Di tale domanda il Giudice di Pace ne redige processo verbale che deve essere notificato alla controparte a cura dell'attore, unitamente al decreto di fissazione di udienza ai sensi dell'art. 318 c.p.c. La mancata sottoscrizione, da parte del cancelliere, del processo verbale non comporta la nullità o inesistenza della domanda avanza, ma costituisce una mera irregolarità (Cass. III, n. 4033/1998). Anche l'opposizione all'ingiunzione può proporsi oralmente ai sensi dell'art. 316 c.p.c. ed il processo verbale va notificato a cura dell'opponente nel rispetto dei termini di cui all'art. 641 c.p.c. (Cass. II, n. 15959/2000). |