Istanza per la conciliazione della causa in sede non contenziosa davanti al Giudice di pace (art. 322 c.p.c.)InquadramentoIl procedimento in sede non contenziosa è uno strumento deflattivo del contenzioso civile avente lo scopo di reperire un accordo bonario tra le parti anche senza l'intervento della difesa tecnica, utilizzando i buoni uffici del Giudice di pace. FormulaGiudice di pace di ... ISTANZA PER LA CONCILIAZIONE DELLA CAUSA IN SEDE NON CONTENZIOSA [1] Nell'interesse del Sig. ... nato a ..., il ..., C.F. ..., residente in ..., via ..., n. ..., (laddove vi sia difesa tecnica: rappresentato e difeso, dall'Avv. ..., con del Foro di ..., con studio in ..., via ... giusta delega il calce al presente atto ed ivi elettivamente domiciliato ai fini del presente atto (per comunicazioni tel: ... posta elettronica certificata ... ) PREMESSO CHE - il ricorrente ritiene di avere diritto nei confronti del Sig. ... per i seguenti motivi (esporre brevemente i motivi di fatto che fondano la domanda e l'oggetto della stessa); - alla luce di quanto sopra, intende tentare la conciliazione della lite; Tanto premesso ed esposto, il Sig. ..., come in epigrafe rappresentato e difeso, RICORRE all'Ill.mo Giudice di Pace affinché, ai sensi degli artt. 322 c.p.c. e 68 disp. att. c.p.c. [2] voglia disporre la convocazione delle parti innanzi a sé per tentare la conciliazione non contenziosa della vertenza. Luogo e data ... Firma Avv. ... Procura alle liti [3] 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 2. Ai sensi dell'art. 68 disp. att. c.p.c., l'istanza di conciliazione in sede non contenziosa può essere proposta al conciliatore con ricorso o verbalmente. Se l'istanza è proposta con ricorso, il conciliatore fa invitare dal cancelliere le parti a comparire davanti a lui in un giorno e in un'ora determinati per cercare di conciliarle. Se è proposta verbalmente, il conciliatore redige di essa processo verbale e dà la disposizione di cui al comma precedente 3. La procura, ai sensi dell'art. 83 c.p.c., può essere generale o speciale e conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata. La procura speciale alle liti può essere apposta anche in calce o a margine della citazione, del ricorso o della comparsa di risposta. COMMENTOOltre alle competenze proprie per materia e valore, il Giudice di pace ha competenza esclusiva per quanto riguarda il procedimento di conciliazione in sede non contenziosa, che si differenzia dal tentativo di conciliazione ai sensi dell'art. 320, comma 1 c.p.c., in quanto è instaurato su istanza delle parti e non su iniziativa del Giudice. Tale procedimento si introduce con un'istanza che può essere proposta con atto scritto o verbalmente al Giudice di pace territorialmente competente a norma delle disposizioni della sez. III, capo I, titolo I, libro primo c.p.c. Qualora venga proposta oralmente il Giudice di pace ne redige processo verbale ai sensi dell'art. 68 disp. att. c.p.c. L'istanza può essere proposta personalmente dalla parte istante senza necessità di difesa tecnica. L'istanza è notificata alle parti, a cura del cancelliere, unitamente al decreto del Giudice contenente la fissazione dell'incontro, a cui le parti saranno tenute a presenziare personalmente. Se la conciliazione riesce, ed è relativa a materie di competenza del Giudice di pace, il processo verbale di accordo costituisce titolo esecutivo ai sensi dell'art. 185 c.p.c. Se riguarda materie che esulano la competenza del Giudice di pace, il processo verbale ha valore di scrittura privata riconosciuta in giudizio. Affinché il verbale di conciliazione abbia validità di titolo esecutivo, è necessario che sia idoneo a definire il giudizio. Pertanto, il verbale che non preveda una definizione della lite ma l'espletamento di ulteriore attività, non può avere valore di conciliazione ai sensi dell'art. 322 c.p.c. (App. Torino 22 aprile 2005; cfr. Corte cost. n. 336/2002). Qualora il verbale di conciliazione, emesso in sede non contenziosa dal Giudice di pace, sia stato emesso da organo non competente a decidere la vertenza, sarà comunque titolo idoneo alla trascrizione (Trib. Firenze 27 novembre 1986). Il provvedimento del Giudice di pace, emesso ai sensi dell'art. 322 c.p.c., essendo del tutto privo di decisorietà e definitività, non è soggetto a impugnazione (Cass. VI, n. 17031/2014). Il procedimento di conciliazione in sede non contenziosa è una procedura che ha conservato vigenza ed autonomia anche a seguito dell'istituzione della mediazione exd.lgs. n. 28/2010. Ciononostante, ha trovato scarsissimo riscontro nella pratica applicativa. |