Atto di citazione in appello di società estinta/cancellata. Notifica del gravameInquadramentoLe sentenze pronunciate in primo grado possono essere fatte oggetto di appello «principale» ad opera della parte o delle parti soccombenti. L'atto di appello deve avere le forme ed i contenuti previsti dall'art. 342 c.p.c. Tale disposizione ha subito modifica dapprima ad opera del d.lgs. n. 149/2022 e successivamente ad opera del d.lgs. n. 164/2024. Ai sensi dell'art. 35 d.lgs. n. 149/2022 (come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022), le norme in materia di appello (capi I e II del titolo III del libro secondo del codice di rito) dovevano applicarsi alle impugnazioni proposte successivamente al 28 febbraio 2023, mentre i procedimenti pendenti al 28 febbraio 2023 dovevano restare disciplinati dalle disposizioni anteriormente vigenti. Il d.lgs. n. 164/2024 è entrato in vigore il 26 novembre 2024 e, in difetto di diverse indicazioni, da tale data devono essere osservate le regole novelle. Onde stabilire quali siano le regole da applicare, occorrerà verificare se il gravame sia stato proposto con atto di citazione oppure con ricorso. Nel primo caso, occorrerà fare riferimento al momento in cui la notifica si sia perfezionata per il destinatario; nel secondo caso, occorrerà fare riferimento al momento di deposito del ricorso. L'atto di appello deve essere notificato alla controparte. Laddove la controparte sia una società, possono porsi problemi allorché tale società si sia estinta e sia stata cancellata dal registro delle imprese. Secondo l'attuale orientamento, qualora l'evento non sia stato dichiarato in udienza né notificato dal procuratore costituito, l'impugnazione può essere validamente proposta mediante notifica presso il procuratore domiciliatario, in forza del principio dell'ultrattività del mandato alle liti. Laddove, invece, l'evento estintivo sia fatto constatare nei modi processualmente previsti, la notifica del gravame dovrà essere eseguita nei confronti dei soci successori della società, ai sensi dell'art. 110 c.p.c. , presso l'ultima sede della società qualora la domanda venga proposta entro un anno dalla cancellazione della stessa dal registro delle imprese. Con d.m. n. 110/2023 (G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022. I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi artt. 4 e 5. Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. n. 44/2011, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m. I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023». Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6 disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo. La presente formula riporta esemplificazione di atto di appello proposto a decorrere dal 26 novembre 2024 ed è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023. FormulaCORTE DI APPELLO DI ... [1] ATTO DI CITAZIONE IN APPELLO [2] DI SOCIETÀ ESTINTA/CANCELLATA. NOTIFICA DEL GRAVAME Per il Sig./la Sig.ra ..., nato/a a ... il ... (C.F. ... ) [3], residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società o della ditta ..., con sede in ..., via/ piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ], elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... [4], C.F. ... [5][6], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [7]. -appellante- CONTRO la Società ... (estinta per cancellazione dal registro delle imprese), in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliata nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo studio dell'Avv. ....; PEC risultante da pubblici elenchi ... -appellata- E Il Dott. ... residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. .... - appellato- PER LA RIFORMA della sentenza del Tribunale di ... n. ..., in data ..., depositata il ..., notificata in data ... [8] PREMESSA IN RITO La sentenza fatta oggetto di gravame è stata notificata dalla Società ..., parte nella precedente fase del giudizio, con conferma dell'elezione di domicilio presso lo Studio del difensore in tale fase Avv. .... Consta, informalmente [9], che la suddetta società, nelle more, si è estinta per cancellazione dal registro delle imprese. Così come ormai costantemente affermato dalla giurisprudenza di legittimità, il principio dell'ultrattività del mandato alla lite, per cui il difensore continua a rappresentare la parte come se l'evento non si fosse verificato, si applica anche quando, avvenuta la cancellazione della società dal registro delle imprese successivamente alla emissione della sentenza di primo grado e in pendenza del termine per proporre impugnazione, non ne sia possibile, per tale ragione, la sua declaratoria, né il procuratore della società estinta abbia inteso notificare l'evento stesso alla controparte, sicché quest'ultima, legittimamente, può notificare alla società, pur cancellata ed estinta, l'atto di appello presso il domicilio del suddetto difensore. Come sancito dalle Sezioni Unite della Suprema Corte [10], tutto ciò vale anche laddove il soggetto societario non sia società di capitali o società cooperativa ma società di persone. FATTO i) Con atto di citazione notificato il ..., l'odierno/a appellante conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di ..., la Società ... ed il sanitario Dott. ... chiedendo la condanna di entrambi, a titolo contrattuale ed in solido fra loro, al risarcimento dei danni sofferti in ragione di intervento chirurgico subito nella struttura della Società ad opera del predetto sanitario. ii) Costituitisi in giudizio, entrambi i convenuti chiedevano, in via principale, la reiezione della domanda perché infondata e ciascuno di essi proponeva domanda riconvenzionale per il pagamento del rispettivo compenso; chiedevano, in subordine, che, in caso di accoglimento della domanda attorea, tale compenso fosse calcolato in compensazione. iii) Assunte le dichiarazioni delle parti e deposizioni testimoniali, disposta CTU medico-legale ed acquisito il relativo elaborato, l'adito Tribunale, con sentenza n. ..., pronunciata il ... e depositata il ..., accoglieva parzialmente, per gli aspetti del quantum, la domanda attorea, peraltro dichiarando interamente compensato il credito dedotto in giudizio nei confronti di entrambi i convenuti e, in accoglimento della domanda riconvenzionale proposta dalla Società ..., condannava l'esponente al pagamento della differenza tra i crediti fatto valere da quest'ultima e la somma liquidata in favore dell'esponente; infine, compensava parzialmente le spese di lite, nella misura di ... [11] e per il restante ... [12] ponendole a carico dell'esponente. La sentenza è stata notificata a cura della Società ... il .... Avverso detta sentenza, propone oggi appello il Sig./la Sig.ra, per le seguenti ragioni di DIRITTO La decisione è ingiusta ed errata e si chiede quindi la sua riforma, per i seguenti specifici MOTIVI DI IMPUGNAZIONE i) Violazione dei disposti degli artt. 132 c.p.c. e 118 disp. att. c.p.c. Così come meglio verrà evidenziato nei successivi motivi di gravame, la sentenza non si è attenuta alle indefettibili regole dettate dalle norme citate in rubrica: ... [13]. Il riferimento è al capo ... della sentenza. ii) Errata valutazione delle prove ed emergenze istruttorie, con conseguente violazione del disposto di cui all'art. 115 c.p.c.: ... [14]. Il riferimento è al capo ... della sentenza. iii) La sentenza di primo grado dovrà essere pressoché integralmente riformata: La domanda attorea deve essere accolta e l'entità del risarcimento deve essere fatta pari a quanto originariamente preteso, in quanto ... I crediti eccepiti in compensazione dalle controparti devono essere congruamente ridotti, in ragione di ... [15]. La domanda riconvenzionale proposta dalla Società ... deve essere respinta, giacché .... Ai fini di tutto quanto sopra, si dovranno tenere in conto le risultanze istruttorie di prima istanza, da fare oggetto di corretta valutazione; con il rinnovo, ad iniziativa della Corte, ove fosse ritenuto occorrente, della CTU medico-legale. Il riferimento è ai capi ... della sentenza. Tutto questo premesso, il Sig./la Sig.ra ..., come in epigrafe rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a CITA Il Dott. ... e la Società ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ..., via ... n. ..., elettivamente domiciliati in ..., via/ piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ..., difensore dei medesimi in prima istanza, a comparire innanzi all'intestata Corte di appello all'udienza del ... [16], ore di rito, invitandoli a costituirsi in giudizio nelle forme stabilite dall'art. 347 c.p.c., almeno venti giorni prima della suddetta udienza [17], con l'espresso avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di e le preclusioni di cui agli artt. 38,167 e 343 c.p.c. e con gli ulteriori avvertimenti che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria (fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 c.p.c. o da leggi speciali), che può (ove sussistano i presupposti di legge) presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato [18] e che in caso di mancata costituzione si procederà in sua contumacia, per ivi sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia la Corte di Appello adita, disattesa ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, previa valutazione positiva dell'ammissibilità del gravame, 1) disporre il rinnovo della CTU medico-legale ai fini indicati nei motivi di impugnazione; 2) nel merito, a) riformare la sentenza n. ..., pronunciata dal Tribunale di ... il ... nel giudizio distinto a R.G. con il n. ..., nei termini che seguono: i) accoglimento integrale della domanda originariamente proposta dall'odierno/a appellante, per l'effetto condannando gli appellati, in solido fra loro, al risarcimento del danno, quantificato in Euro ..., quale risultante della differenza tra la somma originariamente pretesa ed i crediti, rideterminati come chiesto, fatti valere dalle controparti in compensazione, con l'aggiunta di quanto dovuto per rivalutazione monetaria ed interessi dalla domanda e il saldo; ii) respingere la domanda riconvenzionale proposta dalla Società ... appellata; iii) disporre che quest'ultimo soggetto provveda senza indugio alla restituzione della somma che l'appellante fosse costretto a versare in caso di esecuzione della detta sentenza, maggiorata degli interessi legali dalla domanda al saldo; 3) condannare le controparti, in solido fra loro, alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014, come modificato con d.m. n. 37/2018, oltre spese e oneri accessori) di ogni fase e grado del giudizio. Si offrono in comunicazione, mediante deposito con modalità telematiche [19], i seguenti documenti: 1) copia autentica della sentenza di cui viene chiesta riforma; 2) fascicolo di parte del precedente grado di giudizio; 3) ... [20]. Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro .... Il contributo unificato, già versato, deve, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... PROCURA Io sottoscritto/a ..., nato/a a ... il ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l'Avv. ... del Foro di ..., conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza. Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avvocato in ..., via ..., n. .... Dichiaro, inoltre, di aver ricevuto le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l'espletamento del mandato conferito. Luogo e data ... Il/La delegante ... Visto per autentica ... Firma Avv. ... 1. L'appello si deve proporre alla Corte nel cui distretto ha sede il Tribunale che ha pronunciato la sentenza impugnata. Il deposito dell'atto introduttivo deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 2. Il contenuto della citazione in appello è disciplinato dall'art. 342 c.p.c. (norma dapprima sostituita dal d.lgs. n. 149/2022, con effetto a decorrere dal 1° marzo 2023, e successivamente modificata – sostituzione del comma 1 – ad opera del d.lgs. n. 164/2024, con effetto a decorrere dal 26 novembre 2024), che richiama anche l'art. 163 del codice di rito (come modificato dal d.lgs. n. 149/2022 ed integrato dal d.lgs. n. 164/2024). Si veda, per ciò che concerne i termini, il punto iv) del Commento. 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif. nella l. n. 111/2011). Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». 4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif. nella l. n. 114/2014. 5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv., con modif. nella l. n. 24/2010. 6. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE. L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1 c.p.c., è venuto meno, con effetto dal 26 novembre 2024, in forza del disposto dell'art. 3, comma 1, lett. h), d.lgs. n. 164/2024. 7. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 8. Occorre, ovviamente, provvedere ad indicare numeri e date. 9. Qualora la constatazione fosse derivante da notifica o da dichiarazione (peraltro non ipotizzabile nella fase di cui alla formula), la domanda, ove proposta entro un anno dalla cancellazione, potrebbe essere eseguita nei confronti dei soci o nei confronti dei liquidatori presso l'ultima sede della società (art. 2495 c.c.). 10. Cass. S.U., n. 6070/2013. 11. Da precisare. 12. Da precisare. 13. Occorre specificare la doglianza, ai fini dell'ammissibilità del gravame. 14. Occorre specificare la doglianza, ai fini dell'ammissibilità del gravame. 15. Occorre quantificare. 16. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 342, comma 3 c.p.c., tra il giorno della citazione e quello della prima udienza di trattazione devono intercorrere termini liberi non minori di novanta giorni se il luogo della notificazione si trova in Italia e di centocinquanta giorni se tale luogo si trova all'estero. 17. Si veda, con riguardo ai termini di costituzione, il punto iv) del Commento. 18. Per il vero, in giurisprudenza si ritiene che l'art. 342 c.p.c., laddove prevede che l'appello si propone con citazione contenente «le indicazioni prescritte nell'art. 163», non richiede altresì che l'atto contenga anche lo specifico avvertimento, prescritto dall'art. 163, comma 3, n. 7, che la costituzione oltre i termini di legge implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c., atteso che queste ultime si riferiscono solo al regime delle decadenze nel giudizio di primo grado e, in mancanza di una espressa previsione di legge, la prescrizione di tale avvertimento non può essere estesa alle decadenze che in appello comporta la mancata tempestiva costituzione della parte appellata (Cass. n. 341/2016; Cass. S.U., n. 9407/2013), ma l'adempimento è consigliabile. Identica soluzione deve essere data con riguardo agli ulteriori avvertimenti “pretesi” dalla citata disposizione nella formulazione introdotta dal d.lgs. n. 149/2022. 19. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali nei procedimenti innanzi ai Tribunali, alle Corti di appello ed alla Corte di cassazione deve avere luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte, con effetto dal 26 novembre 2024, le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento. 20. Eventuale altra documentazione occorrente. COMMENTOi) Tutte le disposizioni del c.p.c. verranno citate con la sola indicazione numerica. ii) L'art. 342 è stato fatto oggetto di modifica dapprima ad opera del d.lgs. n. 149/2022 e successivamente ad opera del d.lgs. n. 164/2024. Dopo l'avvento del d.lgs. n. 149/2022, per gli appelli proposti successivamente al 28 febbraio 2023 le regole di “forma” dettate dall'art. 342, comma 1, erano le seguenti: l'appello doveva proporsi con citazione (o, laddove previsto, con ricorso – n.d.r.) contenente le indicazioni prescritte nell'art. 163, come modificato dal citato d.lgs. L'appello doveva essere motivato e per ciascuno dei motivi era richiesta, a pena di inammissibilità, l'indicazione «in modo chiaro, sintetico e specifico» (giusta la regola, anch'essa codificata – art. 121 – dal d.lgs. n. 149/2022), 1) del «capo» della decisione di primo grado che veniva impugnato, 2) delle censure proposte «alla ricostruzione dei fatti» compiuta dal giudice di primo grado, 3) delle «violazioni di legge» denunciate e la «loro rilevanza ai fini della decisione impugnata» (v. – interessanti, pur se pronunciate nella vigenza del testo dell'art. 342 ante d.lgs. n. 149/2022 – Cass. S.U., n. 27199/2017; Cass. III, n. 23781/2020; Cass. S.U., ord., n. 36481/2022; Cass. II, n. 23100/2023). Il d.lgs. n. 164/2024 ha parzialmente modificato le regole di “forma” dettate dal comma 1 dell'art. 342. Nella norma, fermo restando che l'atto introduttivo dell'appello deve proporsi con citazione (o, laddove previsto, con ricorso – n.d.r.), con le indicazioni previste dall'art. 163 (come ulteriormente modificato dal d.lgs. n. 164/2024), viene disposto che l'appello «deve essere motivato in modo chiaro, sintetico e specifico e che, «per ciascuno dei motivi, a pena di inammissibilità, l'appello deve individuare lo specifico capo della decisione impugnato e in relazione a questo deve indicare: 1) le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di primo grado; 2) le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata». iii) Il testo del comma 1 dell'art. 342 introdotto dal d.lgs. n. 149/2022 aveva sollevato dubbi interpretativi con riferimento alle conseguenze della violazione dei principi di chiarezza, sinteticità e specificità. A ben leggerla, la norma «minacciava» la sanzione dell'inammissibilità dell'appello laddove fosse mancante uno dei requisiti descritti nei nn. 1, 2 e 3 della seconda parte del comma 1, cioè la mancata indicazione del capo della decisione di primo grado che fosse stato impugnato e delle censure in fatto e in diritto. In ordine alla presenza dei requisiti della chiarezza, della sinteticità e della specificità potevano farsi due letture: 1) I caratteri della chiarezza, della sinteticità e della specificità dovevano ritenersi costituire parte «integrante» delle suddette indicazioni, nel senso che queste potevano essere ritenute effettive soltanto se provviste dei suddetti caratteri, che assumevano, pertanto, valenza sostanziale. 2) Posto che un'impugnazione non poteva essere dichiarata inammissibile solo per carenze formali, se l'atto conteneva i requisiti di cui ai nn. 1, 2 e 3 dell'art. 342 ma la loro esposizione non fosse stata chiara o sintetica o specifica, il giudice dell'appello poteva regolare il fenomeno sotto il profilo delle spese, così come «suggerito» dall'art. 46 disp. att. c.p.c., ma non già dichiarare inammissibile l'impugnazione. L'intento propostosi dal legislatore del 2024 nel modificare il testo del comma 1 dell'art. 342 è stato quello di chiarire, nella miglior guisa possibile, in quali casi l'appello possa/debba essere dichiarato inammissibile, evitando che di una norma di assoluta importanza si possano fare due diverse letture. Tale fine deve ritenersi raggiunto, risultando esclusa la possibilità della prima delle letture di cui sopra. Nell'attualità, l'appello può/deve essere dichiarato inammissibile unicamente qualora per ciascuno dei motivi posti a fondarlo non si provveda ad individuare lo specifico capo della decisione impugnato e, in relazione a questo, non si provveda a specificare le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal primo giudice e/o le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata. iv) L'art. 347, comma 1, dispone attualmente (a decorrere dal 26 novembre 2024, data di entrata in vigore del d.lgs. n 164/2024, che ha riscritto la norma) che «l'appellante si costituisce in giudizio secondo le forme e i termini per i procedimenti davanti al tribunale. Le altre parti si costituiscono in appello almeno venti giorni prima dell'udienza indicata nell'atto di citazione o di quella fissata ai sensi dell'articolo 349-bis, secondo le forme per i procedimenti davanti al tribunale». Sono state in tal modo risolte le incertezze sull'entità dei suddetti termini (se giorni venti o giorni settanta) sorte dopo l'avvento del d.lgs. n. 149/2022. Per maggiori dettagli in proposito – che potrebbero essere utili, potendo essere ancora pendenti questioni relative alla determinazione della suddetta entità – si fa rinvio al Commento in calce alla formula «Atto di citazione in appello avverso sentenza, ai sensi dell'art. 342 c.p.c., con istanza di sospensione». v) Per ciò che attiene alla situazione dell'estinzione del soggetto societario conseguente alla cancellazione, per cessazione, dal registro delle imprese, la stessa deve ritenersi disciplinata così come tutti i casi di perdita di capacità della parte, peraltro con le seguenti specificazioni. L'estinzione della società si verifica a seguito della cancellazione dal registro delle imprese (che ha valore costitutivo per le società di capitali). Laddove l'evento estintivo intervenga in pendenza di un processo del quale la società sia parte, e tale evento sia dichiarato in udienza o notificato dal procuratore costituito, si determinano, nell'immediato, la perdita della sua capacità di stare in giudizio e l'interruzione del processo nei termini di cui agli artt. 299 ss. c.p.c. e l'eventuale prosecuzione o riassunzione dello stesso da parte o nei confronti dei soci, successori della società, ai sensi dell'art. 110 c.p.c. La notifica dell'appello, laddove l'estinzione sia fatta constatare nei modi processualmente previsti, dovrà essere, pertanto, eseguita nei confronti dei soci, presso l'ultima sede della società qualora la domanda venga proposta entro un anno dalla cancellazione della stessa dal registro delle imprese (Cass. civ., sez. III, ord., n. 6598/2023) . Ove invece l'evento estintivo non sia stato fatto constare nei modi previsti dall'art. 300 c.p.c. oppure si sia verificato quando il farlo constare in tali modi non sarebbe più stato possibile, ciò comporta, in applicazione della regola dell'ultrattività del mandato alla lite, che il difensore continui a rappresentare la parte come se l'evento non si fosse verificato. Di conseguenza la notifica dell'atto di appello dovrà avvenire presso il domicilio del suddetto difensore (v Cass. S.U., n. 15295/2014 e, a seguire, fra le più recenti, Cass. III, ord., n. 12183/2021; Cass. I, ord., n. 190/2022; Cass. III, ord., n. 2439/2024). Beninteso, l'operatività del principio dell'ultrattività del mandato e la proponibilità dell'impugnazione da parte del difensore comporta che il procuratore sia originariamente munito di procura alla lite valida per gli ulteriori gradi del processo, fatta, comunque, eccezione per il ricorso per cassazione, per cui è richiesta la procura speciale (Cass. II, n. 20964/2018; Cass. V, n. 8037/2021). Tutto quanto sin qui detto, deve ritenersi applicabile anche alle società di persone. Soluzione affermativa alla relativa questione è stata data dalle Sezioni Unite (Cass. civ. S.U., n. 4060/2010). vi) Le Sezioni Unite (Cass. S.U., n. 21970/2021) hanno recentemente sancito che la fusione per incorporazione, seguita dalla cancellazione dal registro delle imprese, produce l'estinzione della società incorporata. Peraltro né dalla motivazione di tale sentenza né aliunde sono emerse ragioni atte a far ritenere non più valevole ed operativo (alle condizioni sopra esposte) il principio dell'ultrattività del mandato alle liti anche con riguardo alla fattispecie di cui alla formula. |