Comparsa di risposta in appello con appello incidentale tardivo ai sensi dell'art. 334, comma 1 c.p.c.InquadramentoAi sensi dell'art. 334 c.p.c., le parti contro le quali sia stata proposta impugnazione e quelle chiamate ad integrare il contraddittorio in cause inscindibili possono proporre impugnazione incidentale anche quando per esse sia decorso il termine per impugnare od abbiano fatto acquiescenza alla sentenza. L'appello incidentale deve avere le forme ed i contenuti previsti dall'art. 343 c.p.c. (come modificato dapprima dal d.lgs. n. 149/2022 e successivamente dal d.lgs. n. 164/2024). La disciplina dell'appello incidentale è dettata dall'art. 343 c.p.c. (norma modificata dapprima dal d.lgs. n. 149/2022 e successivamente dal d.lgs. n. 164/2024). L'appello incidentale è proponibile soltanto se sia già stato proposto appello «principale» ad opera della parte o delle parti soccombenti e deve essere proposto, a pena di decadenza, nella comparsa di risposta depositata, secondo l'attuale dizione dell'art. 343, comma 1, «nel termine previsto dall'articolo 347», vale a dire «almeno venti giorni prima dell'udienza indicata nell'atto di citazione o di quella fissata ai sensi dell'articolo 349-bis, secondo le forme per i procedimenti davanti al tribunale». In sostanza, il testo della disposizione in esame introdotto dal d.lgs. n. 149/2022, non ha subito modifiche, i suoi originari contenuti risultando ribaditi mediante il richiamo ad altra norma. Qualora la sentenza di primo grado abbia, unitamente alla domanda risarcitoria dell'attore contro il convenuto, accolto quella di garanzia impropria formulata dal convenuto contro un terzo, con obbligo del chiamato a tenere indenne il chiamante da qualsiasi onere, l'appello principale del garante, che contesti, oltre che la propria condanna in garanzia, la responsabilità del convenuto quale presupposto della garanzia, consente a quest'ultimo di appellare in via incidentale tardiva, ai sensi dell'art. 334 c.p.c., avverso l'accoglimento della pretesa del danneggiato, poiché, per effetto dell'impugnazione principale, è posto in discussione l'assetto di interessi derivante dalla sentenza impugnata. Ai sensi dell'art. 35, d.lgs. n. 149/2022 (come modificato dall'art. 1, comma 380, l. n. 197/2022), le disposizioni del d.lgs. medesimo, salvo che sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data, mentre ai procedimenti pendenti al 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti. In particolare, le norme in materia di appello (capi I e II del titolo III del libro secondo del codice di rito), come modificate dal d.lgs. citato, si applicano alle impugnazioni proposte successivamente al 28 febbraio 2023. Qualora il gravame sia proposto con atto di citazione, occorrerà fare riferimento al momento in cui la notifica si sia perfezionata per il destinatario. Qualora il gravame sia proposto con ricorso, occorrerà fare riferimento al momento di deposito del ricorso medesimo. Con d.m. n. 110/2023 (G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022.I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi artt. 4 e 5. Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. 21 febbraio 2011, n. 44, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m. I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023». Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6, disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo. La presente formula riporta esemplificazione di atto (comparsa di costituzione e risposta in appello con appello incidentale) redatto a decorrere dal 26 novembre 2024, tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023. FormulaCORTE DI APPELLO DI ... COMPARSA DI RISPOSTA IN APPELLO CON APPELLO INCIDENTALE TARDIVO AI SENSI DELL'ART. 343 C.P.C.[1] Per il Sig./la Sig.ra ..., nato/a a ... il ... (C.F. ... ) [2], residente in ..., via/piazza ... n. ..., (nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società o della ditta ..., con sede in ..., via/ piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ), elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... [3], C.F. ... [4][5], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [6]. -appellato- -appellante incidentale- CONTRO La Società di assicurazioni ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore, con sede in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. .... -appellante- E CONTRO Il Sig./la Sig.ra ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. .... i) Con atto di appello notificato il ..., la Società ... ha impugnato la sentenza n. ... pronunciata dal Tribunale di ... il ..., depositata il ..., notificata in data ..., [7] con la quale, dopo essere stata chiamata in causa in garanzia, era stata condannata a tenere indenne l'esponente da pretesa risarcitoria fatta valere nei suoi confronti dal Sig./dalla Sig.ra ..., a seguito di infortunio occorso nell'esercizio commerciale di sua titolarità ( ... ) [8]. ii) L'impugnazione ha riguardato, da un lato, le statuizioni (sia in punto di an che in punto di quantum) della sentenza di primo grado relative al rapporto principale (al fine di sottrarsi agli effetti riflessi spiegantisi sul rapporto di garanzia) e, dall'altro, con valenza pregiudiziale, le statuizioni della detta sentenza relative alla propria condanna in garanzia. In particolare, con riguardo a tale secondo oggetto, l'appellante ha affermato che la prestazione fruita dalla garantita si colloca al di fuori degli obblighi di rimborso in quanto ... [9]. iii) Non si contesta che al chiamato in garanzia (c.d. impropria) sia concesso – purché nello stesso tempo impugni la propria condanna in garanzia unitamente all'impugnazione della pronuncia di condanna subita a titolo di manleva – il potere di impugnazione in via autonoma anche nei confronti delle statuizioni afferenti al rapporto principale, finalizzando il gravame alla caduta della condanna subita a titolo di manleva che rimetta in discussione la responsabilità del convenuto, quale presupposto della garanzia stessa. Peraltro, se, per i profili testé ricordati, il gravame non appare meritevole di censura, non può andarne esente con riguardo al suo merito. Ed invero, assolutamente infondato deve ritenersi l'assunto della non operatività dell'assicurazione per la responsabilità civile in casi quali quello di specie, in quanto ... [10]. L'appello principale del garante, che contesti la responsabilità del convenuto quale presupposto della garanzia, consente a quest'ultimo di appellare in via incidentale tardiva, ai sensi dell'art. 334 c.p.c., avverso l'accoglimento della pretesa del danneggiato, poiché, per effetto dell'impugnazione principale, è posto in discussione l'assetto di interessi derivante dalla sentenza impugnata. In altri termini, in materia di impugnazioni, qualora la sentenza di primo grado abbia accolto la domanda risarcitoria dell'attore contro il convenuto e quella di garanzia del convenuto contro il terzo garante, a fronte dell'impugnazione principale proposta dal garante limitatamente al rapporto di garanzia, è ammissibile l'impugnazione incidentale tardiva del convenuto garantito relativa al rapporto principale. iv) Da quanto sopra risulta ammesso all'esponente appellare in via incidentale tardiva, ai sensi dell'art. 334 c.p.c., avverso l'accoglimento della pretesa del danneggiato, in considerazione dell'inscindibilità fra le due cause. Si aderisce, sul tema, facendole proprie, alle considerazioni svolte dall'appellante principale, di seguito trascritte: ... [11]. In via incidentale, deve chiedersi reiezione della domanda proposta in primo grado o, comunque, riduzione della somma da liquidare per il titolo preteso. Tutto questo premesso, il Sig./la Sig.ra ..., nella qualità di ..., come in epigrafe rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a si costituisce in giudizio nella presente procedura e propone appello incidentale avverso la sentenza n. ... del Tribunale di ..., pronunciata il ..., depositata il ... e notificata il ..., per sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia la Corte di Appello adita, disattesa ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, previa valutazione positiva dell'ammissibilità del gravame, 1) in via principale, riformare la sentenza n. ..., pronunciata dal Tribunale di ... il ... nel giudizio distinto a R.G. con il n. ..., respingendo la domanda originariamente proposta, per l'effetto mandando esente l'esponente da qualsiasi obbligo nei confronti dell'originario/a attore/attrice, conseguentemente disponendo che la controparte provveda senza indugio alla restituzione della somma che fosse stata versata in esecuzione della detta sentenza, maggiorata degli interessi legali dalla domanda al saldo; 2) in subordine, in caso di conferma in parte qua (vale a dire per la parte recante affermazione della responsabilità dell'esponente e condanna del/della medesimo/a al risarcimento del danno) della suddetta sentenza, respingere l'appello proposto dalla Società assicuratrice ...; 3) voglia condannare le controparti, separatamente fra loro, alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014, come modificato con i d.m. n. 37/2018 e n. 147/2022, oltre spese e oneri accessori) del grado. Si offrono in comunicazione, mediante deposito con modalità telematiche, [12] i seguenti documenti: 1) atto di appello, con relata di notifica; 2) fascicolo di parte relativo al giudizio di primo grado; 3) ... [13]. Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002, («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore della causa introdotta con il presente atto non eccede il valore dell'appello principale. Luogo e data ... Firma Avv. ... PROCURA Io sottoscritto/a ... [nella qualità di ... ], nato/a a ... il ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l'Avv. ... del Foro di ..., conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza. Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avvocato in ..., via ..., n. .... Dichiaro, inoltre, di aver ricevuto le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l'espletamento del mandato conferito. Il/La delegante ... Luogo e data ... Visto per autentica ... Firma Avv. ... 1. Ai sensi dell'art. 347, comma 1 c.p.c. (nel testo introdotto dal d.lgs. n. 164/2024), la costituzione in appello delle parti diverse dall'appellante principale deve avvenire «almeno venti giorni prima dell'udienza indicata nell'atto di citazione o di quella fissata ai sensi dell'articolo 349-bis, secondo le forme per i procedimenti davanti al tribunale». Il deposito dell'atto di costituzione deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 2. Ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». 3. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif. nella l. n. 114/2014. 4. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8 d.l. n. 193/2009 conv., con modif. nella l. n. 24/2010. 5. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE. L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1 c.p.c., è venuto meno, con effetto dal 26 novembre 2024, in forza del disposto dell'art. 3, comma 1, lett. h), d.lgs. n. 164/2024. 6. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 7. Occorre, ovviamente, provvedere ad indicare numeri e date. 8. Occorre specificare. 9. Occorre specificare. 10. Occorre specificare. 11. Occorre provvedere a tale trascrizione. 12. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali nei procedimenti innanzi ai Tribunali, alle Corti di appello ed alla Corte di cassazione deve avere luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte, con effetto dal 26 novembre 2024, le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento. 13. Eventuale altra documentazione utile al bisogno. COMMENTOi) Tutte le disposizioni del c.p.c. verranno citate con la sola indicazione numerica. ii) Ai sensi dell'art. 334, comma 1, è legittimata a proporre impugnazione incidentale tardiva unicamente la parte contro la quale sia stata proposta impugnazione (principale od incidentale) e quella che sia stata chiamata ad integrare il contraddittorio nelle cause inscindibili (Cass. III, ord., n. 17614/2020; Cass. S.U., n. 23903/2020). iii) L'impugnazione incidentale tardiva va dichiarata inammissibile laddove l'interesse alla sua proposizione non possa ritenersi insorto per effetto dell'impugnazione principale (ex multis, Cass. S.U., n. 24627/2007; Cass. III, n. 12387/2016; Cass. sez. lav., n. 6156/2018; Cass. I, n. 15770/2018; Cass. III, n. 27616/2019; Cass. III, n. 14596/2020; Cass. II, ord., n. 41254/2021). iv) Atteso il rapporto di dipendenza che la lega all'impugnazione principale, l'impugnazione incidentale tardiva è destinata a perdere di ogni efficacia qualora l'impugnazione principale venga dichiarata inammissibile o improcedibile (art. 334, comma 2, come modificato dal d.lgs. n. 149/2022). Per le cause di improcedibilità, si veda l'art. 348, come modificato dal d.lgs. n. 149/2022. v) Qualora la sentenza di primo grado abbia, unitamente alla domanda risarcitoria dell'attore contro il convenuto, accolto quella di garanzia impropria formulata dal convenuto contro un terzo, con obbligo del chiamato a tenere indenne il chiamante da qualsiasi onere, l'appello principale del garante, che contesti, oltre che la propria condanna in garanzia (presupposto ineludibile in rapporto alla domanda che segue – Cass. III, n. 24640/2015), la responsabilità del convenuto quale presupposto della garanzia, consente a quest'ultimo di appellare in via incidentale tardiva, ai sensi dell'art. 334 c.p.c., avverso l'accoglimento della pretesa del danneggiato, poiché, per effetto dell'impugnazione principale, è posto in discussione l'assetto di interessi derivante dalla sentenza impugnata (ex multis, Cass. III, n. 26154/2014; Cass. I, n. 15770/2018; Cass. III, ord., n. 25285/2020). vi) È incontroverso che l'impugnazione incidentale tardiva sia ammissibile anche qualora riguardi un capo della decisione diverso da quello oggetto del gravame principale o se investa lo stesso capo per motivi diversi da quelli già fatti valere, dovendosi consentire alla parte che avrebbe di per sé accettato la decisione di contrastare l'iniziativa della controparte, volta a rimettere in discussione l'assetto di interessi derivante dalla pronuncia impugnata, in coerenza con il principio della c.d. parità delle armi tra le parti ed al fine di evitare una proliferazione dei processi di impugnazione (v., in termini, Cass. VI, n. 14094/2020 e, nello stesso senso, ex multis, Cass. V, n. 13651/2018 e Cass. III, ord., n. 26139/2022). |