Atto di citazione in appello avverso sentenza di condanna al pagamento di somma in solido con altriInquadramentoNell'ipotesi di cause scindibili, la notifica dell'appello nei confronti di coloro che, pur se parti nella prima fase del giudizio, non siano interessati dal gravame deve essere eseguita ai sensi del disposto dell'art. 332 c.p.c. ed assume nei confronti degli stessi la valenza di semplice litis denuntiatio (notizia). Ai sensi dell'art. 35 d.lgs. n. 149/2022 (come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022), le disposizioni del d.lgs. medesimo, salvo che sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data, mentre ai procedimenti pendenti al 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti. In particolare, le norme in materia di appello (capi I e II del titolo III del libro secondo del codice di rito), come modificate dal d.lgs. citato, si applicano alle impugnazioni proposte successivamente al 28 febbraio 2023. Qualora il gravame sia proposto con atto di citazione, occorrerà fare riferimento al momento in cui la notifica si sia perfezionata per il destinatario. Qualora il gravame sia proposto con ricorso, occorrerà fare riferimento al momento di deposito del ricorso medesimo. Con d.m. n. 110/2023 (G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022. I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi articoli 4 e 5. Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. n. 44/2011, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m. I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023». Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6 disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo. La presente formula riporta esemplificazione di atto di appello proposto a decorrere dal 26 novembre 2024 ed è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023. FormulaCORTE DI APPELLO DI ... [1] ATTO DI CITAZIONE IN APPELLO [2] AVVERSO SENTENZA DI CONDANNA AL PAGAMENTO DI SOMMA IN SOLIDO CON ALTRI PER Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. ... ) [3], residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [4] ..., C.F. ... [5][6], che lo rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [7]. -appellante- CONTRO la Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliata nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ... [8]; PEC risultante da pubblici elenchi .... -appellata- E NEI CONFRONTI del Sig. ... residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ... [9]; e del Sig. ... residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ... [10]; e del Sig. ... residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato nel giudizio di primo grado in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ... [11]; PER LA RIFORMA della sentenza del Tribunale di ... n. ..., depositata il ..., notificata in data ... [12]. FATTO i) Con atto di citazione notificato il ..., la Sig.ra ... conveniva in giudizio l'odierno appellante e i Sig.ri ..., ..., ..., suoi soci di fatto, per ottenere pronuncia di condanna, in solido, di tutti costoro al risarcimento di danni asseritamente sofferti in ragione di attività edili dai medesimi poste in essere nel fondo confinante con quello di sua proprietà. ii) All'esito dell'istruttoria, il Tribunale adito accoglieva la domanda, condannando i convenuti, ad esclusione dei Sig.ri ... e ..., in solido fra loro, al pagamento di complessivi Euro ..., oltre al dovuto per spese di lite. Avverso detta sentenza, propone oggi appello il Sig. ..., per le seguenti ragioni di DIRITTO La decisione è ingiusta ed errata e si chiede quindi la sua riforma, per i seguenti specifici MOTIVI DI IMPUGNAZIONE [13] i) Violazione dei disposti degli artt. 132 c.p.c. e 118 disp. att. c.p.c.: ... [14]. Il riferimento è al capo ... della sentenza. ii) Errata valutazione delle prove ed emergenze istruttorie, con conseguente violazione del disposto di cui all'art. 115 c.p.c.: ... [15]. Il riferimento è al capo ... della sentenza. iii) Nonostante la loro essenzialità ai fini del decidere, il primo Giudice non ha ammesso i mezzi di prova richiesti dall'odierno appellante: ... [16]. Il riferimento è al capo ... della sentenza. La sentenza di primo grado dovrà essere integralmente riformata, in ogni sua parte. Tutto questo premesso Il Sig. ..., come in epigrafe rappresentato, difeso e domiciliato CITA la Sig.ra ..., res. in ..., via/piazza ... n. ... ed elettivamente domiciliata in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ..., a comparire innanzi all'intestata Corte di appello all'udienza del ... [17], ore di rito, invitandola a costituirsi in giudizio nelle forme stabilite dall'art. 347 c.p.c., almeno venti giorni prima della suddetta udienza, [18] con l'espresso avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze e le preclusioni di cui agli artt. 38,167 e 343 c.p.c. [e con gli ulteriori avvertimenti che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria (fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 c.p.c. o da leggi speciali), che può (ove sussistano i presupposti di legge) presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato [19] e che in caso di mancata costituzione si procederà in sua contumacia, per ivi sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia la Corte di Appello adita, disattesa ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, previa valutazione positiva dell'ammissibilità del gravame, 1) in via istruttoria, ammettere, per le ragioni esplicate al punto iii) della parte motiva del presente atto, i mezzi di prova già chiesti nella sede di prima istanza e non ammessi; 2) nel merito, riformare integralmente la sentenza n. ..., pronunciata dal Tribunale di ... il ... nel giudizio distinto a R.G. con il n. ..., respingendo la domanda originariamente proposta, per l'effetto mandando esente l'esponente da qualsiasi obbligo nei confronti della controparte, altresì disponendo che la controparte provveda senza indugio alla restituzione della somma che l'appellante fosse costretto a versare in caso di esecuzione della detta sentenza, maggiorata degli interessi legali dalla domanda al saldo; 3) condannare la controparte alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014, come modificato con i d.m. n. 37/2018 e n. 147/2022, oltre spese e oneri accessori) di ogni fase e grado del giudizio. Si offrono in comunicazione, mediante deposito con modalità telematiche, [20] i seguenti documenti: 1) copia autentica della sentenza di cui viene chiesta riforma; 2) fascicolo di parte del precedente grado di giudizio; 3) ... [21]. Il presente atto di appello viene notificato anche ai Sigg.ri ..., ..., ..., già soci di fatto dell'appellante e con lui convenuti nel giudizio di primo grado, unicamente a fini di litis denuntiatio, ai sensi dell'art. 332 c.p.c. Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ... il contributo unificato, già versato, deve essere, pertanto, fatto pari a Euro ... Luogo e data ... Firma Avv. ... PROCURA Io sottoscritto [nella qualità di ... ] ..., nato a ... il ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l'Avv. ... del Foro di ..., conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza. Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avv. in ..., via ..., n. ... Dichiaro, inoltre, di aver ricevuto le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l'espletamento del mandato conferito. Il delegante ... Luogo e data ... Visto per autentica ... Firma Avv. ... 1. L'appello si deve proporre alla Corte nel cui distretto ha sede il Tribunale che ha pronunciato la sentenza impugnata. Il deposito dell'atto introduttivo deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 2. Il contenuto della citazione in appello è disciplinato dall'art. 342 c.p.c. (norma dapprima sostituita dal d.lgs. n. 149/2022, con effetto a decorrere dal 1° marzo 2023, e successivamente modificata – sostituzione del comma 1 – ad opera del d.lgs. n. 164/2024, con effetto a decorrere dal 26 novembre 2024), che richiama anche l'art. 163 del codice di rito (come modificato dal d.lgs. n. 149/2022 ed integrato dal d.lgs. n. 164/2024). Si veda, per ciò che concerne i termini, il punto vi) del Commento. 3. Ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». 4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., nella l. n. 114/2014. 5. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8 d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. 6. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE. L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1 c.p.c., è venuto meno, con effetto dal 26 novembre 2024, in forza del disposto dell'art. 3, comma 1, lett. h), d.lgs. n. 164/2024. 7. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 8. I luoghi di notifica delle impugnazioni sono indicati nell'art. 330 c.p.c. (norma modificata dal d.lgs. n. 164/2024). 9. Si veda la nota n. 8. 10. Si veda la nota n. 8. 11. Si veda la nota n. 8. 12. Occorre, ovviamente, provvedere ad indicare numeri e date. 13. Ai sensi dell'art. 342 c.p.c., nel testo introdotto dal d.lgs. n. 149/2022 (art. 3, comma 26), a pena di inammissibilità, per ciascuno dei motivi devono essere indicati (in modo chiaro, sintetico e specifico) il capo della decisione di primo grado che viene impugnato; le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal Giudice di primo grado; le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata». 14. Occorre specificare la doglianza. 15. Occorre specificare la doglianza. 16. Occorre specificare sia i mezzi di prova non ammessi, sia le ragioni della non ammissione, sia le doglianze al riguardo. 17. Ai sensi dell'art. 342 c.p.c., comma 1, nel testo introdotto dal d.lgs. n. 149/2022, l'appello doveva essere motivato e, per ciascuno dei motivi si doveva indicare a pena di inammissibilità, in modo chiaro, sintetico e specifico, il capo della decisione di primo grado che veniva impugnato, le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di primo grado, le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata. Ai sensi della medesima norma, nel testo introdotto dal d.lgs. n. 164/2024, l'appello deve essere motivato in modo chiaro, sintetico e specifico e, per ciascuno dei motivi, a pena di inammissibilità, «deve individuare lo specifico capo della decisione impugnato e in relazione a questo deve indicare: 1) le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di primo grado; 2) le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata». 18. Si veda, con riguardo ai termini di costituzione, il punto vi) del Commento. 19. Per il vero, in giurisprudenza si ritiene che l'art. 342 c.p.c., laddove prevede che l' appello si propone con citazione contenente «le indicazioni prescritte nell'art. 163», non richiede altresì che l'atto contenga anche lo specifico avvertimento, prescritto dall'art. 163, comma 3, n. 7, che la costituzione oltre i termini di legge implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c., atteso che queste ultime si riferiscono solo al regime delle decadenze nel giudizio di primo grado e, in mancanza di una espressa previsione di legge, la prescrizione di tale avvertimento non può essere estesa alle decadenze che in appello comporta la mancata tempestiva costituzione della parte appellata (Cass. S.U., n. 9407/2013; Cass. n. 341/2016), ma l'adempimento è consigliabile. Identica soluzione deve essere data con riguardo agli ulteriori avvertimenti “pretesi” dalla citata disposizione nella formulazione introdotta dal d.lgs. n. 149/2022. 20. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali nei procedimenti innanzi ai Tribunali, alle Corti di appello ed alla Corte di cassazione deve avere luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte, con effetto dal 26 novembre 2024, le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento. 21. Eventuale altra documentazione utile al bisogno. COMMENTOi) Tutte le disposizioni del c.p.c. verranno citate con la sola indicazione numerica. ii) Le cause relative ad obbligazioni solidali (sia attive che passive) sono scindibili ed indipendenti giacché le obbligazioni solidali determinano la costituzione non già di un unico rapporto obbligatorio con pluralità di soggetti dal lato passivo (o, mutatis mutandis, dal lato attivo, bensì di tanti rapporti obbligatori quanti sono gli obbligati in solido, così che qualora il creditore comune convenga in giudizio tutti i condebitori in solido non si verifica un litisconsorzio necessario e, in sede di impugnazione, una situazione di inscindibilità delle cause, in quanto avendo il creditore titolo per rivalersi per intero nei confronti di ogni debitore, è sempre possibile la scissione del rapporto processuale, che può utilmente svolgersi anche nei confronti di uno solo dei coobbligati. Pertanto, di regola, in appello deve applicarsi in tali casi il disposto dell'art. 332 e non quello dell'art. 331 (Cass. III, n. 3338/2009; Cass. S.U., n. 14700/2010; Cass. III, n. 17795/2011; Cass. II, ord., n. 2854/2016). Eccezioni alle suddette regole sono state riconosciute unicamente in materia di assicurazione obbligatoria della r.c. per la circolazione dei veicoli, nelle procedure di risarcimento diretto (Cass. I, n. 20692/2016; Cass. VI, n. 21896/2017;) e in materia di rapporti processuali, nelle fasi di impugnazione, tra creditore, debitore principale e fideiussore (Cass. III, n. 14829/2016; Cass. III, ord., n. 20313/2019). iii) L'art. 332 dispone che l'impugnazione di una sentenza, pronunciata in cause scindibili, proposta soltanto da alcuna delle parti o nei confronti solo di alcuna di esse, deve essere notificata anche alle altre parti nei cui confronti l'impugnazione non è preclusa o esclusa. iv) La notificazione, ai sensi della disposizione appena citata, dell'appello proposto dal convenuto soccombente agli altri convenuti (vittoriosi e non) nel giudizio di primo grado non ha valore di vocatio in ius ma adempie alla funzione di mera litis denuntiatio (Cass. VI, ord., n. 7031/2020) allo scopo di attuare la concentrazione, nel tempo, di tutti i gravami contro la medesima sentenza (art. 335). Sicché i suddetti altri convenuti non diventano, per ciò solo, parti del giudizio di gravame, né sussistono i presupposti per la condanna dell'appellante al pagamento delle spese di lite in loro favore, ove gli stessi non abbiano impugnato incidentalmente la sentenza, atteso che, ai sensi dell'art. 91 c.p.c., detta pronuncia presuppone la qualità di parte nonché la soccombenza (Cass. V, n. 9002/2007; Cass. III, n. 2208/2012Cass. I, n. 5508/2016). v) Va, da ultimo, rammentato che, in tutti i suddetti casi, la mancata impugnazione della sentenza da parte di uno dei debitori solidali soccombenti determina il passaggio in giudicato della sentenza nei suoi confronti, ancorché altri debitori solidali l'abbiano impugnata (Cass. I, n. 5508/2016; Cass. III, n. 2208/2012; Cass. III, n. 16390/2009; Cass. sez. lav., n. 7308/2007). vi) L'art. 347, comma 1, dispone attualmente (a decorrere dal 26 novembre 2024, data di entrata in vigore del d.lgs. n 164/2024, che ha riscritto la norma) che «l'appellante si costituisce in giudizio secondo le forme e i termini per i procedimenti davanti al tribunale. Le altre parti si costituiscono in appello almeno venti giorni prima dell'udienza indicata nell'atto di citazione o di quella fissata ai sensi dell'articolo 349-bis, secondo le forme per i procedimenti davanti al tribunale». Sono state in tal modo risolte le incertezze sull'entità dei suddetti termini (se giorni venti o giorni settanta) sorte dopo l'avvento del d.lgs. n. 149/2022. Per maggiori dettagli in proposito – che potrebbero essere utili, potendo essere ancora pendenti questioni relative alla determinazione della suddetta entità – si fa rinvio al Commento in calce alla formula «Atto di citazione in appello avverso sentenza, ai sensi dell'art. 342 c.p.c., con istanza di sospensione». |