Comparsa di intervento in appello, ai sensi dell'art. 344 c.p.c. con domanda di retrocessione della causa al Giudice di primo grado ex art. 354 c.p.c.InquadramentoNel giudizio di appello è ammesso soltanto l'intervento dei terzi che sarebbero legittimati a proporre l'opposizione di cui all'art. 404 c.p.c. Le modalità ed i termini di intervento del terzo in appello sono disciplinati dagli artt. 267 e 268 c.p.c. (come modificati dal d.lgs. n. 149/2022). Ai sensi dell'art. 35 d.lgs. n. 149/2022 (come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022), le disposizioni del d.lgs. medesimo, salvo che sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data, mentre ai procedimenti pendenti al 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti. In particolare, le norme in materia di appello (capi I e II del titolo III del libro secondo del codice di rito), come modificate dal d.lgs. citato, si applicano alle impugnazioni proposte successivamente al 28 febbraio 2023. Qualora il gravame sia proposto con atto di citazione, occorrerà fare riferimento al momento in cui la notifica si sia perfezionata per il destinatario. Qualora il gravame sia proposto con ricorso, occorrerà fare riferimento al momento di deposito del ricorso medesimo. Con d.m. n. 110/2023(G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022. I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi artt. 4 e 5. Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. n. 44/2011, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m. I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023». Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6 disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo. La presente formula riporta esemplificazione di comparsa di intervento in un giudizio di appello instaurato a decorrere dal 26 novembre 2024 ed è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023. FormulaCORTE DI APPELLO DI ... COMPARSA DI INTERVENTO IN APPELLO AI SENSI DELL'ART. 344 C.P.C. CON DOMANDA DI RETROCESSIONE DELLA CAUSA AL GIUDICE DI PRIMO GRADO EX ART. 354 C.P.C. R.G. N. ... PER Il Sig./La Sig.ra ..., nato/a a ... il ... (C.F. ... ) [1], residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [2] ..., C.F. ... [3][4], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [5]. -interveniente- Nel giudizio di appello avverso la sentenza del Tribunale di ... n. ..., pubblicata il ..., promosso dai Sig.ri ..., tutti rappresentati e difesi dall'Avv. ... del Foro di ..., presso cui sono elettivamente domiciliati. -appellanti- CONTRO Il Sig./la Sig.ra ..., rappresentato/a e difeso/a dall'Avv. ... del Foro di ..., presso cui è elettivamente domiciliato/a. -appellato/a- PREMESSO IN FATTO i) Con sentenza n. ..., pronunciata dal Tribunale di ... nel giudizio distinto a R.G. al n. ..., depositata in data ..., è stato dichiarato che il Sig./la Sig.ra ... [6] ha acquistato, per usucapione, il diritto di proprietà di un immobile di abitazione sito in ... e censito a catasto ... [7] ed ivi intestato ai Sigg.ri ..., [8] con ordine al Conservatore dei registri immobiliari della trascrizione della sentenza. ii) Gli originari convenuti hanno proposto appello avverso tale sentenza, giacché ingiusta ed errata. L'originario/a attore/attrice ha chiesto la reiezione del gravame, dedottane l'infondatezza. iii) La proprietà del bene in questione, nonostante l'intestazione catastale, è di spettanza dell'esponente, rimasto incolpevolmente estraneo alla prima fase del giudizio, non essendo stato ivi convenuto o chiamato nonostante la sua qualità, che lo rendeva litisconsorte necessario. iv) Non appare in alcun modo dubitabile che il diritto dell'esponente, quale che possa essere (di conferma o di riforma) la pronuncia della Corte adita, sia esposto a gravissimo rischio, per il pregiudizio che verrebbe recato alla sua posizione di diritto sostanziale. Ciò stante, l'intervento in causa, mirato ad evitare tale pregiudizio, deve ritenersi appieno consentito. v) Ricorrono tutti i presupposti per dare corso a declaratoria di nullità della sentenza impugnata, con retrocessione degli atti alla cognizione del Giudice di prima istanza. Tutto ciò premesso, il Sig./La Sig.ra ..., come in epigrafe rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a rassegna le seguenti CONCLUSIONI 1) Voglia la Corte di appello adita - accertata la fondatezza delle argomentazioni recate dall'esponente a fondamento dell'intervento, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, procedendo nel modo ritenuto più opportuno agli atti di istruzione ritenuti indispensabili - dichiarare la nullità della sentenza n. ..., pronunciata dal Tribunale di ... il ... nel giudizio distinto a R.G. al n. ..., giacché inutiliter data (inutilmente pronunciata), per mancata integrazione del contraddittorio con tutti i contraddittori necessari, con rimessione delle parti innanzi al Giudice di primo grado, ai sensi dell'art. 354, comma 1, c.p.c.[9]. 2) Voglia, altresì, la Corte di appello adita, condannare le controparti, in solido fra loro, alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014, come modificato con i d.m. n. 37/2018 e n. 147/2022, oltre spese e oneri accessori) del presente grado del giudizio. In via istruttoria, Si offrono in comunicazione, mediante deposito con modalità telematiche, [10] i seguenti documenti: - Copia autentica della sentenza di cui viene chiesta declaratoria di nullità; - rogito notarile proti ... raccolta ... registrato il ... al n. ..., da cui si evince la qualità di proprietario dell'esponente; - ... [11]. Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modifiche, si dichiara che il valore dell'appello a seguito dell'intervento rimane invariato e che non occorre, pertanto, effettuare alcuna integrazione del contributo unificato già versato. Luogo e data ... Firma Avv. ... PROCURA Io sottoscritto/a ..., nato/a a ... il ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l'Avv. ... del Foro di ..., conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza. Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avv. in ..., via ..., n. ... Dichiaro, inoltre, di aver ricevuto le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l'espletamento del mandato conferito. Il/La delegante ... Luogo e data ... Visto per autentica ... Firma Avv. ... 1. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». 2. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., nella l. n. 114/2014. 3. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8 d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. 4. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE. L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1 c.p.c., è venuto meno, con effetto dal 26 novembre 2024, in forza del disposto dell'art. 3, comma 1, lett. h), d.lgs. n. 164/2024. 5. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 6. Il riferimento è alla parte appellata. 7. Precisare i dati catastali sulla scorta della relativa certificazione, acquisibile presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente. 8. Il riferimento è alla parte appellante. 9. L'art. 354 c.p.c. è stato sostituito dal d.lgs. n. 149/2022. 10. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali nei procedimenti innanzi ai Tribunali, alle Corti di appello ed alla Corte di cassazione deve avere luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte, con effetto dal 26 novembre 2024, le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento. 11. Eventuale altra documentazione utile al bisogno. COMMENTOi) Tutte le disposizioni del c.p.c. verranno citate con la sola indicazione numerica. ii) Mediante la previsione di intervento in appello, contenuta nell'art. 344, viene apprestato uno strumento di tutela anticipata offerto a coloro che potrebbero proporre opposizione di terzo avverso la sentenza, onde consentire ai medesimi di far valere le loro ragioni ancor prima che sia pronunciata la decisione che potrebbe pregiudicarle. iii) L'intervento in appello è ammissibile soltanto qualora l'interveniente sia legittimato a proporre opposizione di terzo ordinaria ai sensi dell'art. 404, vale a dire nell'ipotesi in cui egli rivendichi, nei confronti di entrambe le parti, la titolarità di un diritto autonomo la cui tutela sia incompatibile con la situazione accertata o costituita dalla sentenza di primo grado non anche quando l'intervento stesso sia qualificabile come adesivo, perché volto a sostenere l'impugnazione di una delle parti per porsi al riparo da un pregiudizio mediato dipendente da un rapporto che lega il diritto dell'interveniente a quello di una delle parti (Cass. II, n. 20197/2005; Cass. III, n. 12114/2006; Cass. II, n. 12385/2006; Cass. I, n. 9752/2011; Cass. II, n. 29766/2011). Intervento deve ritenersi ammissibile anche da parte di coloro che potrebbero proporre opposizione di terzo revocatoria, ai sensi dell'art. 404, comma 2 (Cass. III, n. 27530/2014). Deve, invece, escludersi la legittimazione ad intervenire in grado di appello del condebitore solidale, non essendo costui qualificabile come terzo titolare di un diritto autonomo rispetto a quello oggetto di contesa tra le parti originarie, suscettibile di pregiudizio per effetto della decisione fra di esse pronunciata (Cass. II., n. 31313/2018). Del pari, deve escludersi la legittimazione ad intervenire personalmente in grado di appello da parte del condomino in un giudizio promosso dall'amministratore, per far valere diritti della collettività condominiale, non essendo il condomino interveniente un terzo che si intromette in una vertenza fra estranei, bensì una delle parti originarie determinatasi a far valere direttamente le proprie ragioni (Cass. VI, ord., n. 35576/2021). Si vedano, per ulteriori fattispecie di carenza di legittimazione ad intervenire ex art. 344, Cass. I, ord., n. 32887/2022 e Cass. III, n. 17004/2023. iv) Le forme ed i termini dell'intervento sono disciplinati dagli artt. 267 e 268. (richiamati dall'art. 359) cui si fa rinvio. Va rammentato che le disposizioni appena sopra citate sono state modificate dal d.lgs. n. 149/2022. All'interveniente – che pur, secondo la regola di cui all'art. 268, deve accettare la causa nello stato in cui si trova (Cass. I, n. 9752/2011) – deve essere garantita la possibilità di esercitare il diritto di difesa e, quindi, di proporre domande e chiedere l'ammissione di mezzi di prova, la cui «novità» (che esula dalla previsione di cui all'art. 345) deve ritenersi non inibirne l'ammissione. Correlativamente, alle altre parti del giudizio di appello sarà consentito l'esercizio di ogni facoltà difensiva. v) Assumendo la qualità di parte, l'interveniente in appello è legittimato in caso di soccombenza a proporre ricorso per cassazione, sia che le sue istanze siano state respinte nel merito, sia che sia stata negata dalla sentenza di secondo grado l'ammissibilità del suo intervento (Cass. I, n. 7541/2002). |