Istanza di estromissione del garantito

Cristina Asprella

Inquadramento

L'estromissione del garantito ha luogo quando si costituisce in giudizio il chiamato in garanzia non contestando l'esistenza di tale rapporto di garanzia. Il garantito può chiedere, previa accettazione delle altre parti, di essere estromesso dal giudizio e, in questo caso, il giudizio prosegue fra attore e garante. Con l'espressione “estromissione” si intende un fenomeno opposto all'intervento della parte nel processo. Poiché l'art. 108 c.p.c. si riferisce genericamente alla garanzia ci si è domandati se esso operi anche nel caso di garanzia c.d. impropria. Quest'ultima è quella che non si fonda sullo stesso rapporto giuridico sostanziale dedotto in giudizio ma si basa su un rapporto autonomo rispetto al rapporto oggetto della controversia e collegato ad esso in via di mero fatto. Nell'ipotesi di garanzia impropria non si può utilizzare il meccanismo previsto dall'art. 108 c.p.c. proprio a causa dell'autonoma posizione del terzo garante improprio. È tuttavia da segnalare che alcune pronunce hanno consentito l'estromissione nelle ipotesi di garanzia impropria (Cass. II, n. 602/1972).

Si ha invece garanzia propria, alle cui ipotesi la norma trova senz'altro applicazione nei casi in cui la legge disciplinatrice del rapporto preveda un collegamento tra la posizione sostanziale vantata dall'attore e quella del terzo chiamato in garanzia di guisa che la partecipazione del terzo al giudizio instaurato dall'attore possa ricondursi ad una previsione legislativa (Cass. S.U., n. 13968/2004). A titolo esemplificativo possono ricordarsi le ipotesi della garanzia cui è obbligato l'alienante verso l'acquirente che sia stato convenuto in giudizio da un terzo che pretenda di godere di diritti sul bene compravenduto (sono le ipotesi della c.d. garanzia per evizione). O ancora si tratta dell'ipotesi della garanzia cui è obbligato il cedente verso il cessionario del credito la cui esistenza viene contestata dal debitore ceduto.

I presupposti per l'applicazione dell'art. 108 c.p.c. sono 3: in primo luogo l'istanza proposta dal garantito con la richiesta di estromissione; la comparizione del garante il quale deve dichiarare di voler assumere la causa pendente tra l'attore e il convenuto garantito; infine, la mancata opposizione delle altre parti del processo.

La Cassazione ha affermato che la chiamata in garanzia determina una situazione di litisconsorzio necessario processuale tra terzo chiamato e le parti originarie, con conseguente inscindibilità delle cause ai sensi dell'art. 331 c.p.c., sicché l'attore che impugna la sentenza a sé sfavorevole è tenuto ad evocare nel giudizio di appello, oltre al responsabile, anche il garante, e ciò anche quando il chiamato non abbia contestato la fondatezza della domanda proposta dall'attore nei confronti del proprio chiamante e l'appellante non abbia proposto domande contro il chiamato. Se il terzo chiamato, dopo aver partecipato al giudizio di primo grado a seguito della chiamata, non prenda parte a quello di appello, si configura una violazione dell'art. 331 c.p.c., rilevabile anche d'ufficio nel giudizio di legittimità, nel quale va disposta la cassazione con rinvio per nuovo esame previa integrazione del contraddittorio (Cass. II, n. 25649/2022).

Formula

TRIBUNALE DI ...

Giudice Dott. ... NR. R.G. ...

Nel procedimento n. ... R.G. ... promosso dal Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ...

CONTRO

il Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... e relativo a ...

ISTANZA DI ESTROMISSIONE DEL GARANTITO

Il Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in virtù di procura allegata alla comparsa di costituzione e risposta depositata il ...

PREMESSO CHE

nel presente procedimento è intervenuto il Sig. ..., garante dell'odierno convenuto Sig. ... in virtù del rapporto di (ad es. compravendita, garanzia per evizione) [1] ... del bene oggetto del presente procedimento il quale ha altresì dichiarato di accettare di assumere la causa in luogo dell'odierno convenuto Sig. ...;

che, per tale motivo, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 108 c.p.c., l'odierno convenuto Sig. ...

CHIEDE

che Il Giudice adito, considerata la disponibilità manifestata dal Sig. ... ad assumere la causa in luogo del Sig. ..., qualora le altre parti non si oppongano, disponga l'estromissione del garantito Sig. ...

TUTTO QUANTO PREMESSO

Il Sig. ..., convenuto, chiede di essere estromesso dal presente procedimento [2].

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Ricordo che l'opinione dominante sia in dottrina che in giurisprudenza tende ad escludere dall'ambito applicativo di questa forma di estromissione le ipotesi di garanzia impropria, ossia che non si fonda sullo stesso rapporto giuridico sostanziale dedotto in giudizio ma sorge da un rapporto giuridico collegato solo in via di fatto a quello oggetto del processo (ad es. la vendita a catena). Vi sono poi delle ipotesi di confine, ad es. alcune pronunce della giurisprudenza del Supremo Collegio configurano il rapporto tra assicurato e assicuratore della responsabilità civile ex art. 1917 c.c. un caso di garanzia propria, mentre altre vi individuano una forma di garanzia impropria (nel primo senso Cass. S.U., n. 13968/2004, nel secondo senso Cass. n. 8458/2004). Ugualmente si esclude che possa operare l'art. 108 c.p.c. rispetto alle garanzie personali ossia che hanno la fonte in un rapporto obbligatorio e che sono dirette a realizzare il medesimo interesse che il creditore ha dedotto in una obbligazione differente. Parte della dottrina, inoltre, ritiene che non possa essere applicata la norma dell'art. 108 c.p.c. alle ipotesi della garanzia che il locatore, in base all'art. 1586 c.c. è tenuto a prestare nei confronti del conduttore quando soggetti terzi, che molestano il godimento del bene, affermino di avere diritti sul bene oggetto del rapporto di locazione; ma l'opinione non è universalmente condivisa. A seconda delle ipotesi bisognerà pertanto verificare l'operatività della presente estromissione a seconda che si verta in un rapporto afferente ad una garanzia propria o impropria.

2. L'estromissione viene dichiarata dal giudice con ordinanza irrevocabile ed ha efficacia ex nunc. Qualora taluna delle parti si opponga all'estromissione, il provvedimento di estromissione deve essere contenuto in una sentenza.

COMMENTO

La norma non richiede l'adesione delle altre parti alla istanza di estromissione avanzata dal garantito e pertanto deve ritenersi sufficiente la loro non contestazione. Tuttavia si confronti una risalente pronuncia della giurisprudenza di legittimità che ha affermato che l'estromissione dal giudizio del garantito a seguito di intervento del terzo, con l'eventuale condanna di quest'ultimo, presuppone che la relativa istanza sia opera del garantito stesso e non può avvenire senza che l'attore l'abbia accettata (Cass. n. 2236/1981).

Premesso che il garantito che sia stato estromesso può impugnare in via ordinaria la sentenza, la giurisprudenza di legittimità ha anche affermato che a parte che sia stata estromessa dal processo con provvedimento del Giudice istruttore, tenuto fermo sia con la sentenza di primo che di secondo grado, assume la posizione di terzo rispetto alla sentenza pronunziata nei confronti delle parti rimaste in causa ed è legittimato, se ne ricorrono gli altri presupposti, a proporre la domanda di opposizione di terzo ordinaria ex art 404, comma 1 c.p.c.

Per quanto riguarda, infine, l'operatività dell'estromissione in parola, essa deve ritenersi non retroattiva con la piena validità di tutti le attività processuali, comprese quelle istruttorie, compiute dal garantito estromesso prima dell'ordinanza di estromissione.

Va ricordato che a norma dell'art. 196-quater c.p.c. (come modificato dal d.lgs. n. 164/2024), il deposito degli atti processuali e dei documenti da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Quando è necessario ai fini della decisione il giudice può ordinare il deposito di singoli atti e documenti su supporto cartaceo, indicandone specificamente la ragione. Il deposito dei provvedimenti del giudice e dei verbali di udienza ha luogo con modalità telematiche. Il deposito con modalità telematiche è effettuato nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Il capo dell'ufficio autorizza il deposito con modalità non telematiche quando sussiste una situazione di urgenza e il direttore generale per i servizi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti. La certificazione del direttore generale è pubblicata sul portale dei servizi telematici del Ministero della giustizia e il ripristino del corretto funzionamento è comunicato con le stesse modalità.

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