Istanza al Tribunale per la richiesta di sospensione del giudizio (ex art. 398, comma 4, c.p.c.)

Cristina Asprella

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 398, comma 4 c.p.c., la proposizione della domanda di revocazione non sospende il termine per proporre il ricorso per cassazione o il relativo procedimento. L'impugnazione per revocazione non sospende automaticamente il termine per proporre il ricorso per cassazione o il relativo procedimento, essendo necessario un apposito provvedimento del giudice della revocazione a fini sospensivi; pertanto, i due giudizi procedono autonomamente fino al pronunciamento su tale istanza sospensiva o sulla stessa revocazione (Cass. I, n. 16112/2024).

Tuttavia il Giudice davanti al quale è proposta la revocazione, su istanza di parte, può sospendere l'uno o l'altro finché non sia comunicata la sentenza che ha pronunciato sulla revocazione, allorché non ritenga manifestamente infondata la revocazione stessa.

Si tratta pertanto di un potere discrezionale attribuito al Giudice della revocazione. L'istanza di sospensione del termine può essere inserita nello stesso atto di citazione con cui si chiede la revocazione della sentenza impugnata ma può anche essere inserita in un'istanza autonoma, ovvero nel processo verbale d'udienza.

La pendenza del ricorso per revocazione non costituisce motivo di improcedibilità del ricorso per cassazione, né, ove già iniziato, sospende il relativo giudizio, salvo che la sospensione venga disposta, su istanza del ricorrente, dal Giudice a quo, ai sensi dell'art. 398, comma 4 c.p.c. (Cass. VI, n. 31920/2018). La giurisprudenza di legittimità ha comunque precisato che l'efficacia sospensiva del procedimento per cassazione a seguito del ricorso per revocazione si verifica, in virtù dell'art. 398 c.p.c., solo con riferimento al ricorso per cassazione proposto contro la sentenza oggetto di impugnazione per revocazione e non con riferimento al ricorso per cassazione proposto contro la sentenza che su altra impugnazione contro la stessa sentenza abbia già deciso (Cass. I, n. 11421/1998).

L'art. 398, comma 4 secondo inciso, c.p.c. deve interpretarsi nel senso che l'accoglimento, da parte del Giudice della revocazione, dell'istanza di sospensione del termine per proporre ricorso per cassazione determina l'effetto sospensivo (come, del resto, l'eventuale sospensione del corso del giudizio di cassazione, se frattanto introdotto) soltanto dal momento della comunicazione del relativo provvedimento, non avendo la proposizione dell'istanza alcun immediato effetto sospensivo sebbene condizionato al provvedimento positivo del Giudice. (Cass. S.U., n. 21874/2019).

Il testo della norma esclude che l'impugnazione per revocazione sospenda automaticamente il termine per proporre il ricorso per cassazione o il relativo procedimento, essendo necessario un apposito provvedimento del Giudice della revocazione, in mancanza del quale i due giudizi procedono in via autonoma, potendo il ricorso per cassazione essere discusso anche prima che giunga la decisione sull'istanza di sospensione (Cass. S.U., n. 9776/2020).

La proposizione dell'istanza di revocazione avverso la sentenza impugnabile in cassazione in pendenza del relativo termine comporta, ex art. 398, comma 4 c.p.c., la sospensione (e non l'interruzione) di quest'ultimo fino al momento della comunicazione della sentenza sulla revocazione, sicché il ricorso per cassazione può ritenersi tempestivo solo se, dalla data di quella comunicazione (che spetta al ricorrente dimostrare), non sia decorsa la parte residua del termine sospeso.

Nel caso di sospensione del termine per proporre ricorso per cassazione, disposta dal Giudice davanti al quale è stata proposta domanda di revocazione, il ricorrente ha l'onere, a pena di inammissibilità, di indicare e provare, mediante produzione di idonea documentazione a norma dell'art. 372 c.p.c. l'istanza di sospensione del termine, il provvedimento del Giudice della revocazione che concede la sospensione e la comunicazione della sentenza che abbia pronunciato sulla revocazione, nonché le relative date dei suddetti atti, al fine di consentire alla Corte di legittimità di verificare la tempestività dell'impugnazione. Se è stato sospeso il giudizio di cassazione e non il termine, il giudizio stesso può riprendere senza che sia necessario un formale atto di riassunzione.

Il ricorso per cassazione proposto durante la sospensione del termine d'impugnazione, prevista dall'art. 398, comma 4 c.p.c., fino alla comunicazione della sentenza che ha pronunciato sulla revocazione, è da, considerare ammissibile, anche, se inoperativo, restando sospeso il relativo procedimento per la pregiudizialità della pronuncia sulla revocazione (Cass. I, n. 5480/1998; Cass. n. 5725/1985; Cass. n. 4937/1982).

Formula

TRIBUNALE DI ...

ISTANZA DI SOSPENSIONE EX ART. 398, COMMA 4, C.P.C.

Il sottoscritto Avv. ... che difende il Sig. ... nella causa n. .... R.G. ... promossa contro il Sig. ... difeso dall'Avv. ... e relativa alla revocazione della sentenza n. .... pronunciata dall'intestato Tribunale in data ... e depositata in data ...

PREMESSO CHE

- con atto di citazione exartt. 395 e 298 c.p.c. il Sig. ... ha impugnato la sentenza n. ... del Tribunale di ... pronunciata nella causa n. R.G. ... tra ... e ..., chiedendone la revocazione, con conseguente accoglimento delle conclusioni formulate nel giudizio di appello supra specificato, per le ragioni esposte nell'atto di citazione (doc ... );

- con ricorso ex art. 360 c.p.c., notificato in data ... e depositato in data ... è stato proposto dal Sig. ... ricorso per cassazione contro la predetta sentenza [1];

- come risulta dall'atto di citazione e dai documenti ad esso allegati, la domanda di revocazione della sentenza del Tribunale di ... appare fondata e senz'altro meritevole di essere accolta; in particolare l'errore ... (specificare l'errore posto a fondamento della revocazione) è evidente alla luce delle statuizioni contenute nella sentenza secondo cui ...

TANTO PREMESSO

Il Sig. ... ut supra rappresentato e difeso,

CHIEDE

Che codesto Ill.mo Tribunale voglia disporre l'immediata sospensione del procedimento pendente davanti alla Corte di Cassazione, promosso con ricorso notificato il ... e depositato il ... e contraddistinto dal n. R.G. ... [2], per le ragioni esposte nel presente atto [3].

Allegati

1) copia della sentenza impugnata n. ...;

2) copia atto di citazione per revocazione notificato il ... e depositato il ...;

3) copia del ricorso per cassazione depositato il ... n. R.G. ...;

4) Certificato di pendenza del procedimento per cassazione ...

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Oppure «la sentenza della Corte d'appello di ... n. ... è stata notificata in data ... e di conseguenza pende attualmente il termine per la proposizione del ricorso per cassazione».

2. Oppure «l'immediata sospensione del termine di cui all'art. 325 c.p.c. per la proposizione del ricorso per cassazione contro la sentenza n. ... della Corte d'appello di ... notificata in data ... la cui scadenza cade pertanto il giorno ... ».

3. La pronuncia sulla sospensione viene data con ordinanza, motivata in modo succinto, non altrettanto revocabile né ricorribile in cassazione; se il Giudice ritiene di sospendere il termine per proporre il ricorso per cassazione, ovvero il relativo procedimento, la sentenza sulla revocazione viene “prima” sia logicamente che praticamente rispetto al giudizio di cassazione, nel senso che essa condiziona l'esame del ricorso per cassazione contro la stessa sentenza (Cass. I, n. 516/1998).

COMMENTO

Va ricordato che a norma dell'art. 196-quater c.p.c. (come modificato dal d.lgs. n. 164/2024), il deposito degli atti processuali e dei documenti da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Quando è necessario ai fini della decisione il giudice può ordinare il deposito di singoli atti e documenti su supporto cartaceo, indicandone specificamente la ragione. Il deposito dei provvedimenti del giudice e dei verbali di udienza ha luogo con modalità telematiche. Il deposito con modalità telematiche è effettuato nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Il capo dell'ufficio autorizza il deposito con modalità non telematiche quando sussiste una situazione di urgenza e il direttore generale per i servizi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti. La certificazione del direttore generale è pubblicata sul portale dei servizi telematici del Ministero della giustizia e il ripristino del corretto funzionamento è comunicato con le stesse modalità.

Il d.m. n. 110/2023, pubblicato in G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023, reca il “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari” applicabile ai procedimenti introdotti dopo il 1° settembre 2023. Questo decreto pone i criteri di redazione e regola gli schemi informatici degli atti del processo civile con la struttura dei campi necessari per inserire le informazioni nei registri del processo. Fissa anche i limiti dimensionali degli atti del processo civile per le cause di valore inferiore a 500 mila euro.

In ogni caso, a norma del comma 6 della disposizione il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e dei limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità dello stesso, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese processuali.

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