Istanza di estromissione ex art. 111, comma 3, c.p.c.

Cristina Asprella

Inquadramento

Nell'ambito della disciplina posta dall'art. 111 c.p.c. per la successione a titolo particolare nel diritto controverso, l'estromissione del dante causa (alienante o successore universale) è ammessa unicamente allorché il trasferimento ha riguardato tutta la situazione sostanziale oggetto del processo. La richiesta di estromissione deve provenire direttamente dall'alienante o dal successore universale. La norma al comma 3 richiede il consenso delle altre parti (“se le altre parti vi consentono”): secondo la giurisprudenza di legittimità e la dottrina tale consenso, pur configurandosi come atto libero, non è insindacabile perché le altre parti devono, se negano tale consenso, dimostrare di avere un interesse ad opporsi a tale estromissione (pur se risalente il rinvio è a Cass. n. 3466/1958).

Secondo il Supremo Collegio, quando ricorrono tutti i presupposti per l'estromissione dal giudizio dell'alienante, questi cessa di essere litisconsorte necessario, anche se non venga emesso un provvedimento formale in questo senso (così Cass. III, n. 6301/2008; Cass. V, n. 10955/2007; Cass. I, n. 19702/2003; Cass. I, n. 6530/2000).

Si ha ad esempio trasferimento dell'intera situazione sostanziale controversa, oltre che nell'ipotesi della compravendita del bene conteso, anche nel caso di cessione del credito: essa determina la successione a titolo particolare del cessionario nel diritto controverso cui consegue la valida prosecuzione del giudizio tra le parti originarie e la conservazione della legittimazione da parte del cedente, in qualità di sostituto processuale del cessionario, anche in caso di intervento di quest'ultimo e fino alla formale estromissione del primo dal giudizio, attuabile solo con provvedimento giudiziale e previo consenso di tutte le parti (in giur. merito da ultimo Trib. Vibo Valentia 31 gennaio 2022; Trib. Napoli 10 maggio 2022; Trib. Napoli 17 giugno 2021; Trib. Trani 29 aprile 2021).

Non si avrebbe trasferimento dell'intero diritto controverso nell'ipotesi di cessione d'azienda perché in tal caso il cedente resta obbligato in solido con il cessionario nei confronti dei lavoratori (in tal senso Cass. n. 6031/2000).

Formula

TRIBUNALE DI ...

Nel procedimento n. ... R.G. ... promosso dal Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ...

CONTRO

il Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... e relativo a ...

ISTANZA DI ESTROMISSIONE EX ART. 111, COMMA 3, C.P.C.

Il Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in virtù di procura in calce/a margine della comparsa di costituzione e risposta depositata il ...

PREMESSO CHE

nel presente procedimento è intervenuto il Sig. ..., nato il ... residente in ... C.F. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ... (indicare la data dell'atto di intervento), che ha acquistato il bene controverso con atto di compravendita del ... (indicare estremo atto di compravendita);

che sia l'attore Sig. ..., che l'interveniente Sig. ... acconsentono all'estromissione del Sig. ... alienante, come da dichiarazioni poste a verbale del ...;

che ricorrono tutti i presupposti previsti dall'art. 111, comma 3, c.p.c. per l'estromissione del dante causa, ossia il trasferimento del bene oggetto del presente procedimento e il consenso manifestato da tutte le parti all'estromissione.

TUTTO QUANTO PREMESSO

Il Sig. ..., convenuto, chiede di essere estromesso dal presente procedimento ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 111, comma 3, c.p.c.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

COMMENTO

L'estromissione di cui all'art. 111, comma 3 c.p.c., è possibile, sempre che risulti agli atti il consenso delle altre parti in causa, solo quando il trasferimento del diritto controverso abbia ad oggetto l'intera situazione sostanziale, ciò che non si verifica nel caso di cessione d'azienda, in cui il cedente rimane obbligato in solido al cessionario verso i lavoratori (Cass. sez. lav., n. 10215/2007). Secondo la giurisprudenza di legittimità sarebbe ammissibile anche una estromissione tacita: ove il giudizio di impugnazione si sia svolto senza l'evocazione in giudizio dell'alienante del diritto controverso, ma con la partecipazione del successore a titolo particolare, allorché il primo abbia dimostrato il suo disinteresse al gravame e l'altra parte, senza formulare eccezioni al riguardo, abbia accettato il contraddittorio nei confronti del successore, sussistono i presupposti per l'estromissione tacita dal giudizio dell'alienante, con conseguente perdita della qualità di litisconsorte necessario della parte originaria (Cass. II, n. 20533/2017). 

Va ricordato che a norma dell'art. 196-quater c.p.c. (come modificato dal d.lgs. n. 164/2024), il deposito degli atti processuali e dei documenti da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Quando è necessario ai fini della decisione il giudice può ordinare il deposito di singoli atti e documenti su supporto cartaceo, indicandone specificamente la ragione. Il deposito dei provvedimenti del giudice e dei verbali di udienza ha luogo con modalità telematiche. Il deposito con modalità telematiche è effettuato nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Il capo dell'ufficio autorizza il deposito con modalità non telematiche quando sussiste una situazione di urgenza e il direttore generale per i servizi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti. La certificazione del direttore generale è pubblicata sul portale dei servizi telematici del Ministero della giustizia e il ripristino del corretto funzionamento è comunicato con le stesse modalità.

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